Tempio di San Francesco d’Assisi - Gaeta ( Latina - Lazio - Italy )
Il tempio di San Francesco è un luogo di culto cattolico di Gaeta, situato nel centro storico della città, all'interno del territorio della parrocchia che insiste sulla cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano e di Santa Maria Assunta.
La chiesa venne costruita a partire dal 1283, grazie alle donazioni di Carlo II d'Angiò, come luogo di culto annesso ad un convento fondato dallo stesso Francesco di Assisi nel 1222; nella seconda metà degli anni 1850 venne radicalmente restaurata in stile neogotico su progetto di Giacomo Guarinelli, grazie all'interessamento di papa Pio IX e i finanziamenti di Ferdinando II delle Due Sicilie.
L'edificio è situato sul versante del monte Orlando rivolto verso il golfo di Gaeta, in una posizione dominante sul centro storico della città; viene talvolta definito erroneamente come duomo cittadino per la sua collocazione scenografica e la sua elaborata architettura.
L'esterno, quanto l'interno, è caratterizzato dalla ricca decorazione plastica ottocentesca in stile neogotico, progettata da Giacomo Guarinelli, che copre l'antica struttura gotica del XIII-XIV secolo.[4]
La facciata, rivolta verso sud, è preceduta da una monumentale scalinata che porta al sagrato. Essa, nella sezione centrale, si articola in due rampe simmetriche, ciascuna delle quali segue una traiettoria a semicerchio, formando al centro uno spiazzo ove, sopra un alto piedistallo, vi è la statua della Religione di Luigi Persico (1853), raffigurata come una donna in piedi che tiene in mano una grande croce.
Poco al di sopra del cornicione che separa i due ordini, a ridosso di ciascun contrafforte, entro una nicchia (e le due centrali anche coperte da un alto baldacchino), vi sono quattro statue marmoree di diversi autori; da sinistra, esse raffigurano: San Bernardo (di Tomaso d'Arnaud), Sant'Ambrogio (di Tito Angelini), Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino (entrambi di Tommaso Solari)
Chiesa di San Francesco - Vieste - [HD]
Vieste è un comune italiano di 14.200 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia.
Punta di San Francesco
Rivolta verso est, ripida, rialzata e aspramente rocciosa: è qui che si ritrova il centro medievale, dato che questa parte della penisola offriva i migliori requisiti di sicurezza. In questa parte, ricca di vicoli, scalinate ed archi, si ritrova la maggior parte dei più prestigiosi edifici storici (Chiesa di San Francesco, cattedrale).
La chiesa di San Francesco e l'omonimo convento sorge a Vieste sull'omonima Punta, area in cui si osservano, scavate nella roccia calcarea, foveae (fosse granarie) e tombe rettangolari di età classica ed altomedievale. Fondato nel 1438, il complesso viene retto dalle Clarisse sotto il titolo di Santa Caterina d'Alessandria. Nel 1546 è documentata la presenza dei Padri Conventuali Minori. Tra il XVI ed il XVII secolo il convento viene inglobato in un potente baluardo, a nord ed a sud-est, dotato di bastione scarpato e cannoniere.
La chiesa è costituita da una sola navata con soffitto a capriate lignee dipinte, ed è chiusa da un abside quadrangolare con volta a crociera. Sulla navata si aprono sei cappelle laterali, di cui due corredate di altari lignei dipinti e dorati e tele del Settecento.
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Mare Adriatico
Web :
Music:
Epic Soul Factory - Love
Licenza d'uso:
09 |
il parco della rimembranza spiegato dal Prof. Emilio Selvaggi
Parco della Rimembranza
Fu questo il primo parco pubblico della città, nato negli anni '20, per ricordare i 141 cittadini di Terracina morti nella prima guerra mondiale e sepolti vicino ai campi di battaglia, lontani dal paese di origine.
Alla memoria di ciascun caduto fu dedicato un albero ed il suo nome scritto su una pietra sottratta alla Via Appia di Traiano.
L'opera assidua ed amorosa di pochi, grazie al WWF ed al Comune, ha restituito, dopo decenni di abbandono il parco ai cittadini perché non dimentichino, ai giovani perché conoscano, ai turisti perché condividano le bellezze della nostra terra.
Il parco si trova a ridosso del Centro Storico Alto, ai piedi della seconda acropoli su cui fu poi costruito l'ex Convento di San Francesco (1222) e quindi adibito ad ospedale fino ai primi anni '90. Il sito si raggiunge agevolmente anche in auto girando attorno alla fontana di Piazza della Repubblica e prendendo sulla destra la Salita San Francesco Nuovo.
L'accesso al parco è consentito, senza alcuna formalità dalle ore 8 alle ore 12, dal lunedì al venerdì.
Inoltre, il giovedì e la domenica, nel pomeriggio, si può usufruire di visite guidate gratuite, che iniziano due ore prima del tramonto.
Comunque, previo accordo (Tel. 3393433456), gruppi precostituiti e classi scolastiche possono ottenerne l'apertura e la guida gratuita in qualsiasi orario e giorno della settimana.
Questo luogo è un'inaspettata oasi di quiete, tanto più preziosa quanto più vicina alle aree urbanizzate del centro storico alto e di quello basso. Tra il verde si aprono finestre e terrazzi che offrono scorci inconsueti sul mare, sulle isole e sul promontorio del Circeo: la città è pur sempre presente ma non disturba... si tiene alla distanza giusta.
Quattro sono gli aspetti per cui il Parco della Rimembranza si raccomanda all'attenzione del visitatore: l'aspetto panoramico, quello archeologico, il botanico ed infine quello che motivò la sua istituzione: il debito di riconoscenza dei concittadini ai caduti per la patria. Un albero ed una pietra antica diventarono semplice cenotafio, testimoni della pietas civica.
All'interno del parco si aprono sentieri tra il verde, seppure spesso in salita, essi sono abbastanza agevoli. L'impatto per ricavarli e metterli in sicurezza è ridotto al minimo indispensabile: spesso sono stati utilizzati materiali reperiti in loco: pietre franate ed alberi caduti o potati.
Prima dei lavori, crolli frequenti e vegetazione invadente non consentivano l'accesso all'area, tanto e vero che per circa tre decenni il parco fu chiuso al pubblico diventando una sorta di discarica del sovrastante ospedale. La forte pendenza è una costante di questo parco. Per mettere in comunicazione i percorsi, in genere pianeggianti ma posti su livelli diversi, è stato spesso necessario raccordarli con scalinate che, per quanto suggestive, possono, purtroppo, presentare una qualche difficoltà per chi ha difficoltà di deambulazione. Semplificando molto i sentieri sono posti su cinque diversi livelli ed ognuno, lungo il percorso, offre almeno una terrazza panoramica da cui ammirare il paesaggio o qualche emergenza archeologica. E' il caso della pergola che si trova vicino all'ingresso, spesso utilizzata come aula verde per lezioni a classi di bambini in visita al parco.
Sempre vicino all'ingresso, ci sono due altre terrazze successive: su quella superiore si trova il basamento del cosiddetto Tempio di Minerva. E' una magnifica struttura in opera quadrata che servì da terrapieno alla soprastante seconda acropoli, aggiunta alla città dopo che si stabilì a Terracina la colonia romana (329 a. C.).
Volgendo le spalle al terrapieno, la vista, in asse con il Viale della Vittoria, si apre sulla città bassa. Queste due terrazze vengono utilizzate durante l'estate per concerti di musica da camera.
La quarta terrazza, proprio a ridosso del vecchio ospedale, scopre il panorama della città in direzione del Montuno e del porto. E' questo uno dei luoghi di sosta preferiti dai visitatori, non solo per la veduta, ma perché è fresco e ventilato anche in pieno estate.
Il Diario di Papa Francesco - Puntata del 7 Febbraio 2017
Gennaro Ferrara conduce una nuova puntata de Il Diario di Papa Francesco. Ospite in studio Mons. Mariano Crociata, Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, e un gruppo della comunità diocesana.
Il martirio di san Massimiliano Kolbe nel braccio della morte di Auschwitz il 14 agosto 1941
La vittoria di san Kolbe ad Auschwitz: dare la vita per il fratello
Il martirio del francescano polacco che si offrì di sostituire un padre di famiglia nel braccio della morte del campo di sterminio nazista, e morì il 14 agosto 1941, raccontato da san Giovanni Paolo II il giorno della canonizzazione. “Si offrì alla morte per amore” vincendo su “tutto il sistema del disprezzo e dell’odio verso l’uomo”
Castelvecchio Subequo, viaggio tra i borghi più belli d'Italia
Castelvecchio Subequo (L'Aquila), (askanews) - E' uno dei borghi più belli dell'Abruzzo: Castelvecchio Subequo, in provincia dell'Aquila, con i suoi mille abitanti, sorge ai piedi del monte Sirente e si trova adagiato su uno sperone di roccia. Un piccolo borgo ma che porta con sè una grande storia artistica, culturale e religiosa, con il suo patrimonio di monumenti rinascimentali e barocchi.
Nella Chiesa di San Francesco è custodita l'unica reliquia al mondo contenente il sangue del Poverello di Assisi. Nel 2013 il sangue si è liquefatto e ora la diocesi sta indagando per accertarne la veridicità. Nella cappellina, si possono ammirare affreschi di scuola giottesca senese del Trecento.
Il sindaco di Castelvecchio Subequo, Pietro Salutari: Questa reliquia arriva a Castelvecchio intorno alla fine del 1.200 donata e lasciata in custodia ai frati dai Conti di Celano. Castelvecchio Subequo, il centro della valle subequana, è un territorio bellissimo ricompreso all'interno del parco Sirente-Velino,. Si può ammirare oltre alla bellissima natura, anche diverse eccellenze di carattere architettonico e storico, come la Chiesa e il Convento di San Francesco. Abbiamo anche una catacomba, una galleria paleocristiana, dove venivano effettuate sepolture cosiddette ordinate.
Sono ancora evidenti i segni del terremoto che ha interessato tutta l'area nel 2009. Ma il paese ha già cominciato da anni a ricostruire e a guardare avanti, come il popolo abruzzese sa fare.
Albergo Mediterraneo **** Hotel Review 2017 HD, Terracina, Italy
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La Chiesetta di San Siro e l'Antico Convento alla Baraggia di Viggiù (VA)
Antico complesso monastico con annessa Chiesa romanica, avente dipinti interni su abside e pareti riferiti in parte alla Scuola di Galdino Da Varese. Queste ultime furono realizzate nel XV e XVI secolo. Una Teoria di otto santi, tra i quali San Rocco e Sant'Ambrogio circonda l'immagine della Vergine che, con estrema dolcezza, tiene in braccio Gesù bambino.Tutti gli edifici giacciono in stato di totale abbandono alla Baraggia di Viggiù in provincia di Varese
Music: Megaloschemos II (Bulgarian Orthodox Hymn)
#mimmoamerelliurbex
Panorama dalla Sperlonga di Vico Equense
Uno squarcio di quanto si vede dal percorso La Sperlonga di Vico Equense. E' possibile apprezzare la penisola sorrentina e il convento di San Francesco.
Le vie del Signore sono infinite - Puntata 2. - 19 marzo 2017
Alessandro Antonino, in compagnia di Don Nello Zimbardi della parrocchia San Carlo da Sezze in Sezze Scalo, ci porta indietro nel tempo, alla scoperta di luoghi che hanno fatto la storia della Chiesa Cattolica. Come cornice, alcuni tra gli scorci più belli del Lazio. Toccheremo le località di Carpineto, Fossanova, Terracina, Fondi e Gaeta.
Matrimonio al Gabbiano Eventi - Giancarlo e Cristina - Quel Tanto Atteso si
Same day edit proiettato al ristorante a cura della 8mm Photo&Cinema Production. ottomillimetri.it
Piazza Cavour 9
80137 Napoli
081 0330516
info@ottomillimetri.it
Vedi il videoclip ufficiale di Giancarlo Cervelli della canzone Quel Tanto Atteso si, dedicato alla moglie nel giorno delle nozze:
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Papa Francesco riceve la Nazionale italiana di calcio
Prima della Messa di canonizzazione, il Papa ha ricevuto gli azzurri che, sabato sera, hanno ottenuto la qualificazione a Euro 2020 batetndo la Grecia.
Il Miralago visto dal Drone
Alla scoperta del Miralago e degli incantevoli dintorni. Visitiamo Sperlonga, Terracina, Fondi, Gaeta e Itri.
IL CAMMINO DELLE ABBAZIE
Percorso tra le Abbazie Benedettine da Subiaco a Montecassino;
passando per il Protocenobio di San Sebastiano di Alatri.
Comprensorio di San Domenico - Fondi Città Smart
Il convento, con l’annessa chiesa, fu donato secondo la tradizione al Patriarca San Domenico dai Benedettini nel 1215.
Nulla sappiamo di certo sull’epoca della sua erezione, che risale a tempi antichissimi. Sappiamo però che fu restaurato dal Conte Ruggiero dell'Aquila, e poi nel 1466 il Conte Onorato Caetani II lo riedificò quasi dalle fondamenta, ampliandolo.
Nella chiesa, come si rileva dalla lapide a destra di chi entra, è seppellito il fondano Giulio Camponesco, giovane guerriero fondano che militò sotto Prospero Colonna e fu compagno d’armi di Ettore Fieramosca.
Dopo quello di San Domenico di Napoli, il convento di Fondi è il più antico del Napoletano, ed il Priore godeva del suffragio nell’elezione del Generale con onori di provinciale. Il complesso religioso ospitò per lungo tempo San Tommaso d’Aquino, che vi esercitò l’ufficio di lettore.
Anche il Pontefice Benedetto XIII lo onorò della sua presenza quando nel 1727 si recò a Benevento per visitare la sua antica sede Arcivescovile. Il Pontefice, partito da Roma il 26 Marzo, uscendo da Terracina si fece precedere dal SS. Sacramento sino al confine. Qui il cardinale Abbattitiano, Vice Re di Napoli, accompagnato dal Vescovo di Fondi Antonio Carrara da Sora, lo ricevette nella sua carrozza sino a Fondi, dove la notte riposò nel convento come religioso di San Domenico.
Vi si fermò ancora al ritorno, come pure nel primo di aprile del 1729, quando dovette transitare nuovamente per Fondi nel recarsi una seconda volta a Benevento.
Nel convento si osservano ancora tre stanze abitate da San Tommaso d’Aquino, una dove dettava lezioni, un’altra dove egli dormiva e in cui si celebrava anche la messa, e la terza che era l’oratorio dove riposò il suo corpo dopo la morte del religioso. Nel giardino del convento esisteva fino al 1835 un albero di aranci con le radici in su, che la tradizione vuole piantato da San Tommaso e che offriva molti frutti. Poi si disseccò e il tronco fu dalla pietà dei fedeli conservato sotto l’altare, dove era il corpo del santo. L’illustre Prof. Orazio Comes (1848-1917), Direttore dell’Istituto Superiore Agrario di Portici, in una sua breve dimora in questa Città studiò minutamente quel resto del tronco e dopo serie riflessioni avvalorò la tesi dell’arbusto piantato con le radici in su, adducendo spiegazioni scientifiche. Nel medesimo giardino esiste tuttora il piccolo pozzo dove il Santo Dottore attingeva l’acqua, e che si vuole sia stato costruito per sua disposizione. Il 7 Marzo del 1274 San Tommaso morì a Fossanova. Il corpo dopo varie peripezie, per ordine di Urbano V, nel 1367 fu trasportato a Tolosa di Francia, nella chiesa dei Padri Domenicani, e ciò per porre fine alle gravi contese tra i monaci di Fossanova e i frati Domenicani di Fondi.
Il complesso conventuale è oggetto da alcuni anni di un significativo intervento di ristrutturazione, che ha tra l’altro consentito di scoprire una chiesa al suo interno - Santa Maria Antiqua, dal 2007 dedicata a San Tommaso e riaperta al culto dopo quasi otto secoli - che conserva al suo interno alcuni affreschi medievali. A seguito del completo recupero la struttura ospiterà sale multimediali, spazi museali e culturali e attività didattiche.
Progetto Fondi Città Smart del Comune di Fondi (LT) - Italy.
Progetto sviluppato da Techmoving srlsu -
Music: Love of All di Twin Musicom è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
Interventi nei Beni FAI - Alpe Pedroria
L'Abbazia di San Fruttuoso, l'Alpe Pedroria, la Baia di Ieranto, il Bosco di San Francesco, il Castello di Masino, il Giardino della Kolymbethra, Parco Villa Gregoriana, Punta Mesco: scopri di più sugli interventi portati avanti dal FAI nei luoghi di cui si prende cura e sostieni la campagna Ricordati di salvare l'Italia 7 - 28 ottobre 2013!
Qui trovi tutti i dettagli sull'Alpe Pedroria:
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fino al 27 ottobre 2013
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Montegabbione (TR) Montegiove - La Scarzuola
Visita alla Scarzuola (TR)
Fabriano città d'arte
Lavoro didattico della sezione Audiovisiva Multimediale della sede di Fabriano
Santuario di Padre Pio di San Giovanni Rotondo (FG)
Su Tv2000 un viaggio dedicato ai più importanti luoghi della devozione popolare presenti in Italia, i Santuari, che Paolo VI chiamava le cliniche della Fede. Dietro i documentari una grande firma, un regista di eccezione: Pupi Avati. In questa puntata: il Santuario di Padre Pio di San Giovanni Rotondo (FG).
I colori di Giotto: intervista a Padre Enzo Fortunato
L'opera di Giotto rappresenta il primo film a colori sulla vita di S. Francesco e l'episodio della conferma della Regola, la bussola che ha orientato il cammino dei francescani negli ultimi ottocento anni.
Padre Enzo Fortunato, Direttore sala stampa Sacro Convento di Assisi, ripercorre uno dei momenti più importanti della storia francescana.