Chiesa di San Domenico di Spoleto -The church of San Domenico di Spoleto
Macchina fotografica Nikon Coolpix P5000.
iFilmati: SPOLETO (San Domenico)
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Regia: Gigi Oliviero
Produzione: Luma Film
Durata: 4'50
Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità - Spoleto - Italy
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Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità hotel city: Spoleto - Country: Italy
Address: Via Della Basilica Di S Salvatore 2; zip code: 60490
With free Wi-Fi in all public areas, Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità offers rooms in Spoleto. It features a garden and a terrace. All the classic-style rooms come with a wardrobe, desk and tiled floor.
-- Doté d'une connexion Wi-Fi gratuite dans ses parties communes, le Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità propose des chambres à Spoleto. Il dispose également d'un jardin et d'une terrasse.
-- El Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità ofrece habitaciones en Spoleto y dispone de conexión Wi-Fi gratuita en las zonas comunes, jardín y terraza.
-- Kostenfreies WLAN in allen öffentlichen Bereichen, ein Garten und eine Terrasse erwarten Sie im Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità in Spoleto.
-- Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità biedt kamers in Spoleto. In de openbare ruimtes kunt u gratis gebruikmaken van WiFi. Het klooster beschikt over een tuin en een terras.
-- Situato a Spoleto, il Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità offre un giardino, una terrazza e la connessione Wi-Fi gratuita nelle aree comuni.
-- Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità住宿加早餐旅馆位于斯波莱托(Spoleto),提供覆盖所有公共区的免费Wi-Fi、客房、花园以及露台。 所有客房都享有经典风格的装饰,配有衣柜、书桌和瓷砖地板。私人浴室内配有吹风机和免费洗浴用品。 住宿加早餐旅馆每天供应甜味和咸味早餐,包括热饮、羊角面包、奶酪和冷肉。 住宿加早餐旅馆距离斯波莱托火车站(Spoleto Train...
-- Отель типа «постель и завтрак» Monastero San Ponziano Casa Religiosa di Ospitalità находится в городе Сполето. К услугам гостей бесплатный WiFi в зонах общественного пользования, а также сад и терраса.
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Basilica di San Gregorio Maggiore Spoleto
LA SUPERIORA SI INNAMORA CHIUDE MONASTERO SAN BERNARDO TOLOMEI A SANSEPOLCRO
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LA SUPERIORA SI INNAMORA CHIUDE MONASTERO SAN BERNARDO TOLOMEI A SANSEPOLCRO
Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Zarvanytsia a Spoleto
Domenica il 26 novembre era esposta nella Chiesa di San Ponziano di Spoleto l'icona della Santa Vergine di Zarvanytsia, particolarmente più venerata dal popolo ucraino.
Chiesa di San Francesco Foligno
Fotografie di Maurizio Ciocconi - montaggio video Pietro Zambotti
Restauro dipinti Basilica S.Maria Infraportas in Foligno | Fondazione Carifol
Mini report della presentazione dei lavori di restauro effettuati su alcuni dipinti murali all'interno della Basilica di S.Maria Infraportas a Foligno
Chiesa di San Ponziano, Spoleto
Chiesa ed ex Monastero di Santa Maria Assunta a Monteluce - Perugia
Video realizzato il 12 Marzo 2017
Monastero di Bose - Magnano (BI)
Inserita in uno splendido contesto naturale, il miglior esempio di stile romanico nel Biellese, Bose è una delle più note comunità monastiche d'Europa, che riunisce uomini e donne provenienti da chiese cristiane diverse: cattolicesimo, protestantesimo e mondo ortodosso. Fondata e animata dal carismatico priore Enzo Bianchi e attiva dal 1965, è composta attualmente da circa ottanta membri di sette nazionalità differenti, quasi tutti laici, nel solco della tradizione del monachesimo primitivo.
La comunità si dedica a varie attività: ricerca, approfondimento e divulgazione di contenuti della Bibbia, della patristica e della liturgica, ma anche agricoltura, apicultura, falegnameria, ceramica, tipografia, arazzeria settore alimentare (prodotti da forno, confetture, tisane).
Chiunque può soggiornare a Bose per partecipare a corsi di approfondimento e incontri di riflessione su temi di particolare interesse spirituale, o semplicemente per condividere per un periodo il ritmo quotidiano di vita della comunità. Oltre alla condivisione della preghiera comune tre volte al giorno e alla lectio divina quotidiana sul brano evangelico del giorno, la comunità propone agli ospiti giornate di ritiro individuale guidate da un fratello o da una sorella di Bose.
Cammoro - Sellano
Il castello di Cammoro con il suo abitato, rappresenta una importante frazione del comune di Sellano.
Posto a 958 m s.l.m., nella parte occidentale del territorio comunale e sulle pendici dell'omonimo monte, è all'incirca equidistante da Foligno, Spoleto e Norcia.
Il castello, documentato dal XIII secolo, fu oggetto di contesa fra Trevi, Spoleto e Foligno per la sua strategica posizione a ridosso della via della Spina, rilevante asse di comunicazione sin dall’epoca protostorica, e per la ricchezza delle sue risorse naturali.
All’ingresso del castello sorge la chiesa di Santa Maria Novella, costruita al di sopra di un ampio arco posto a copertura di un’antica via.
L’asimmetria della facciata è sottolineata dalla mole della torre campanaria, che si leva sul lato sinistro. Più recente è la scalinata d’ingresso.
L’edificio rappresenta un un raro esempio di chiesa pensile, costruita sopra una via coperta di cui possono ancora oggi riconoscersi i due accessi, uno ostruito dalla scala d’ingresso e un altro, non praticabile, in corrispondenza dell’accesso al castello. L’aspetto trecentesco è stato modificato e alterato da numerosi interventi occorsi nei secoli. Anche la torre campanaria fu ricostruita nel corso del XVII secolo riutilizzando i resti della precedente torre, probabilmente andata distrutta.
L’interno, a navata unica, conserva due altari barocchi in legno intagliato. In quello di destra, che reca un’iscrizione con la data 1759, è posta una tela raffigurante l’Annunciazione tra i santi Francesco e Antonio da Padova con in basso il committente; in alto una teletta raffigurante Cristo benedicente. Dietro l’attuale altare maggiore si trova una modesta tela raffigurante la Madonna col Bambino tra Santi. L’altare della parete sinistra è dedicato alla Madonna del Rosario, raffigurata tra i Santi Caterina da Siena e Domenico; lungo la parete è presente un’altra tela con la Madonna incoronata fra i santi Biagio e Giuseppe.
Scendendo lungo il Borgo, si incontra la chiesa di Santa Maria del Rosario. All’interno sono conservate tracce di affreschi cinquecenteschi, tra i quali una Madonna di Loreto datata 1523, riconducibile al pittore Paolo Bontulli da Percanestro.
Fuori dal castello, sorge la chiesa di Santa Lucia, che risale al XII secolo ed è la più antica del complesso di Cammoro. La chiesa è raggiungibile attraverso un sentiero nel bosco e conserva una decorazione pittorica di particolare interesse, databile prevalentemente al XIV secolo. Di particolare interesse artistico e architettonico risulta una cappella ottagonale risalente al XIV secolo e costruita a ridosso dell’edificio principale. Sull’arco trionfale sono raffigurati l’Angelo Annunziante e la Madonna Annunziata; nell’abside, compare il Cristo Pantocrator in trono tra i Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Nel registro inferiore si vede una decorazione con motivi geometrici e, a destra, una Madonna col Bambino dei primi del XV secolo. Sulla parete sinistra della chiesa è rappresentata una Crocifissione cinquecentesca con un’interessante veduta della città di Trevi sullo sfondo. Sulla parete destra, un’ampia apertura ad arco ribassato immette in una cappella a pianta ottagonale decorata da altre pitture murali: da sinistra a destra, si riconoscono una Crocifissione, San Leonardo, Arma Christi (cioè gli strumenti della Passione di Cristo) e un’Ultima Cena (con l’inconsueto particolare della figura della Madonna accanto a Gesù); nella calotta absidale, entro un tondo, è raffigurato Cristo benedicente, mentre intorno compaiono, assai deperiti, i quattro Evangelisti.
A Piedicammoro, poco lontano dal castello, lungo la via della Spina, sorge l’edicola della Madonna della Pace, con affreschi di Paolo Bontulli da Percanestro. Sopra l’altare sono raffigurati la Madonna di Loreto tra i santi Sebastiano e Antonio da Padova; sulla parete destra un’altra Madonna di Loreto affiancata da una Santa Lucia; sulla parete sinistra una Crocifissione con san Rocco e un Sant’Antonio Abate, che reca la data 1515; sulla volta compare l’Agnus Dei.
Poco lontano, scendendo verso la frazione di Le Vene in direzione Campello, si incontra sulla destra la Chiesa di Santa Chiara, piccola chiesa campestre romanica che sorgeva a ridosso di un antico monastero femminile abbandonato in epoca medievale. L’edificio, è stato recentemente restaurato e recuperato dallo stato di abbandono in cui versava.
SULL'ALTARE PADRE LINO FESTEGGIA CENTO PRIMAVERE
Cent'anni di vita festeggiati sull'altare a concelebrare la messa. Col solito piglio e un sorriso dolce. Quasi a voler ringraziare con lo sguardo quanti in tutti questi anni gli sono stati vicino. Padre Lino Iacovella non ha cambiato le abitudini neppure in occasione di un traguardo così importante: e in parrocchia a Bellariva, nel riminese, sabato erano in tanti ad abbracciarlo. Una storia religiosa d'altri tempi quella di padre Lino, nato a Guardiagrele nel chietino, iniziata a dieci anni con l'ingresso nel convento dei cappuccini. Momenti che non si dimenticano. Come il giorno in cui padre Lino prese gli Ordini tra i Conventuali il 14 settembre 1931. Dieci anni più tardi la prima messa celebrata nel suo paese. Quindi un lungo girovagare per l'Italia ma anche all'estero.
Padre Lino
Poi padre Lino parla dei tanti anni vissuti in Convento. Anche in questo caso non manca un sorriso. Sono ricordi piacevoli. Una scelta di vita che rifarebbe mille altre volte.
Padre Lino
C'è anche spazio per un aneddoto, che Padre Lino non riesce a trattenere. Incalzato dalla nipote.
Giubileo, aperta la Porta Santa ad Assisi
Roma, (askanews) - Il Giubileo della Misericordia prende il via ad Assisi con l'apertura della Porta Santa della Basilica Inferiore di San Francesco. Sono stati il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, e il frate più anziano della comunità francescana, padre Vladimiro Penev, ad aprirla domenica 20 dicembre. Tanti i pellegrini presenti da ogni parte del mondo. Il Giubileo della Misericordia coincide con gli 800 anni dalla proclamazione di quello che è conosciuto come il Perdono di Assisi. La città di Francesco rappresenta uno dei luoghi simbolo di questo Anno Santo anche perché considerata seconda tappa giubilare.
Sansepolcro, Rapaccini è il nuovo parroco della Concattedrale
Monsignor Giancarlo Rapaccini è il nuovo parroco della Comunità di San Giovanni Evangelista nella Concattedrale di Sansepolcro. Per la cittadina biturgense si apre una nuova fase con la nascita dell’Unità pastorale tra le cinque parrocchie del territorio: Concattedrale, Santa Maria, Sacro Cuore, San Giuseppe Operaio, San Paolo.
Tanti i fedeli che hanno riempito il Duomo biturgense per la cerimonia d’insediamento del nuovo parroco. Presenti anche fedeli provenienti da Cortona e San Giovanni Valdarno, le due comunità che monsignor Rapaccini ha guidato in passato.
Nel servizio, gli interventi di mons. Riccardo Fontana (vescovo Arezzo-Cortona-Sansepolcro) e di Vanna Chiarini (parrocchia Concattedrlae di Sansepolcro). L'intervista a don Giancarlo Rapaccini (parroco Concattedrale di Sansepolcro)
Terremoto: nel deposito dove sono conservate migliaia di opere salvate dal sisma
Alla vigilia del primo anniversario della scossa del terremoto che ha provocato gravi danni nell'Italia centrale, in paesi come Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, vi portiamo con Fabio Bolzetta a Spoleto, all'interno del deposito di sicurezza dove sono conservate le migliaia di opere salvate tra le macerie.
Domeniche fuori porta, intervista a mons. Renato Boccardo
Norcia, riapre il centro storico. Boccardo: «Segno di speranza e rinascita»
Intervista all'arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo nella giornata in cui riapre parte del centro storico di Norcia. Servizio Chiara Fabrizi
Foligno: Luce nuova nella chiesa del SS nome di Gesù
Vigili del Fuoco - Fogliano - Recupero Campane Chiesa di Sant'Ippolito - www.HTO.tv
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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