Pistoia. Al Convento di San Domenico al via Sì Geniale
In mostra 71 prodotti dell'ingegno dei giovani spitoiesi
CHIUSO SAN DOMENICO, FEDELI SCONCERTATI
Anche i frati francescani hanno lasciato Pistoia, trasferiti dal loro ordine in altre sedi. Una novità che ha lasciato molti fedeli nello sconforto perchè in tanti frequentavano l'imponente convento che si affaccia su corso Silvano Fedi.
A Radiotre Suite i 600 anni del Convento di San Domenico fondato dal Beato Angelico
Radio Tre Suite, il programma culturale per eccellenza di RadioRai, si è collegato l'8 novembre 2006 con i due conventi domenicani, quello di Fiesole e quello di San Marco, a Firenze, durante la mostra realizzata in occasione del 600° anniversario della fondazione del convento domenicano di San Domenico di Fiesole. Infatti nel convento fiesolano e nel chiostro della chiesa di San Marco di Firenze è stata allestita una mostra dove artisti contemporanei hanno esposto loro opere.
Hanno preso parte alla trasmissione Bruno Santi, sovrintendente al patrimonio storico e artistico di Firenze, Pistoia e Prato; Padre Vincenzo Caprara, Priore del Convento di San Domenico; e Adriano Bimbi, docente all'Accademia di Belle Arti e curatore della mostra
Church of Saint Francis, Pistoia, Tuscany, Italy, Europe
The church of Saint Francis in Pistoia is a church of the XIII century dedicated to St. Francis of Assisi. Construction of the complex began in 1289. The church was built after the Franciscan model, with a single hall covered with trusses and articulated in the transept chapels. The simplicity and decorative style makes barely recognizable Gothic language. The façade was completed only in 1707 with marble covering with white and green stripes. Inside the walls of the nave still bear traces of the decoration with frescoes painted during the fourteenth century. Beyond the great triumphal arch opens the main chapel, decorated with frescoes of St. Francis Stories (1343); the Bracciolini Chapel frescoes with the Stories of Mary carried by the second decade of the fifteenth century; Pazzaglia in the chapel, with frescoes Stories of the Saints Antonio and Ludovico di Giovanni di Bartolomeo Cristiani; in Gatteschi chapel Stories of St. Donnino di Bonaccorso di Cino. Between 1386 and the end of the century they were decorated the chapter house (frescoes by Antonio Vite) and the sacristy. Focusing on the frescoes of the main chapel in San Francesco in Pistoia, discovered during the twenty years of the twentieth century, there is a perception, observing the best preserved fragments of an execution of prime quality. The decorative program of the chapel, which focuses on the stories of St. Francis, recalls the very similar issue cycle of the upper Basilica of Assisi. The stories of the saint stand out for their monumental setting which allows the performer to portray the characters in the natural scale inserted in evocative architectural scenes. The poor condition makes it difficult to read even the most central arch busts presenting figures of the Apostles, Doctors of the Church and not always recognizable Saints except in the jambs including: St. Francis, St. Jerome, St. Augustine and a holy Bishop. On the back wall are figures within newsstands Lazarus, a Santa and a Magdalene, while the times are represented Virtues Franciscan. Vasari pointed as the author of the frescoes in question Puccio Capanna and it is in this direction that moves the first study of this cycle, conducted by Chiappelli, who qualified as Siena chromatic intonations that escaped to a Florentine practice. These frescoes are indeed one of the rare examples where the Tuscan figurative culture open to that from beyond the Apennines. Unanimously criticism has identified for them an author of the Bolognese master and was the Longhi to propose the name of Scannabecchi Dalmasio based on the presence of the painter in Florence and Pistoia to and more than half of the fourteenth century. The personality of this painter was an important point of contact and artistic mediation between the centers of Bologna and Florence, suggesting Pistoia which confluence center and spread of multiple pictorial instances. To understand the grounds of a clear painter bolognese extraction for its natural restlessness (Mellini) in Tuscan environment, it can be useful to bring to light two aspects: the first is related to the figure of Bandino of Ciantori, the client or one of the richest merchants of Pistoia, with traffic in Northern Italy, which took the award in perpetuum of the main chapel of St. Francis, and the second concerns the Giotto's workshop that the loss of the great teacher and was at that time suffered engaged in Milan. A plausible chronological reference may be 1343 date of plaque in the chapel (Previtali, Mellini, Boskovitz) which would establish a post quem term for the Dalmasio activities in Pistoia. In addition, in May 1343 the brothers rely on Lippo Memmi the realization of the polyptych altar (now lost), which according to Vasari was executed by Memmi on Simone Martini design. A plurality of cultural elements emerge from the pictorial language that Dalmasio unfolds on the walls of the chapel, chief among them is that of Emilia usage The expressiveness of the figures in the coat Dono scene, but you hear echoes of the solemn poetic and archaic by Pietro Lorenzetti in 1340 he ended a Madonna and Child with angels (now in the Uffizi) for this church. Spatiality staged by Dalmasio in the stories of the saint can recall that Assisi, especially in the Dream of Innocent III, although with the inclusion of architectural details (discernible in the lintel decoration of the room and the pope read) that deviate a bit 'from the Umbrian model and the integrated vision crucified with interesting details like the obvious inspiration to the dome of the Pantheon for the structure of the apse or inserting a bundle on the window, indicating a descriptive naturalism staff. This spatial planning could be mediated by the lesson of Ambrogio Lorenzetti, as evidenced by the scene of the Sermon to the birds where it is less than the reference to the Assisi model, the more marked is the Sienese master in the walled city views and nell'accesa reddish tone.
Fiesole Italy View from San Domenico
See the hill of fiesole from this suggestive point.
PRATO (Toscana) Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico di Prato si trova in piazza San Domenico. Costituisce un interessante esempio di chiesa mendicante, dove l'austerità dell'architettura è temperata sia da elementi strutturali, come la torre campanaria, sia da motivi decorativi, come gli archi bicromi degli avelli e i riquadri geometrici della facciata.
La facciata, incompleta come rivestimento, è ritmata da semipilastri, e presenta un'originale bicromia di pietra alberese e serpentino - quest'ultimo sottolinea la parte strutturale, bordando i pilastri, e divide geometricamente gli spazi -; il grande occhio che vi si apriva è sostituito da uno ellittico, più piccolo.
I fianchi adottano il mattone, forse su influsso senese, nelle paraste e negli archetti pensili del sottogronda, mentre nel paramento in alberese si aprivano eleganti bifore, ora tamponate (le finestre circolari sono invece secentesche). Una serie di arche sepolcrali ornano la base, interrotte da un bel portale del primo Trecento, vicino ai modi di Giovanni Pisano.
Dalla zona posteriore, cuspidata, emerge il bel campanile in laterizi, completato nel 1314, con i due ordini superiori forati da bifore ogivali e trifore su colonnini.
L'interno secentesco, classico e solenne, ha pareti scandite da dodici nicchioni segnati da slanciate lesene in pietra serena, con trabeazione sulla quale posa un'ampia volta a botte. Il sereno contrasto fra le limpide superfici intonacate e il grigio della pietra si arricchisce nelle testate con la fastosa cantoria barocca su disegno del Silvani (con organo secentesco di Luca Romani, ristrutturato da Carlo Puccini e Domenico Cacioli) e all'opposto con la scenografica macchina dell'altar maggiore, aperta da un finto tendaggio sollevato da angeli (Baccio del Bianco), con baldacchino e complesso ciborio su progetto del Silvani.
Negli altari laterali, imponenti, sono sistemati, tra l'altro, a destra un raffinato Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò (fine XIV secolo), un Miracolo di san Vincenzo, della scuola di Pier Dandini e una Madonna e angeli del primo Settecento, di Giuseppe Pinzani; sulla parete opposta sono una felice Annunciazione (1633) di Matteo Rosselli (autore anche della Visione di san Filippo Neri), una maestosa tavola col Crocifisso che parla a san Tommaso (1590 ca) del Poppi, e San Vincenzo che esorcizza un ossesso (1664 circa) di Vincenzo Dandini.
Nel presbiterio, con due tele con San Luigi e Sant'Elisabetta, di Alessandro Franchi (pittore).
Tra le personalità sepolte vi sono fra Benedetto Bacci (1591-1659), che morì veneratissimo nel convento del Palco, e Cesare Guasti.
Fiesole,,chiesa a San Domenico...
Gallipoli: Il chiostro di San Domenico
Stamattina abbiamo visitato il Chiostro di San Domenico, uno dei beni attrattori del Sac Salento di Mare e di Pietre, nel centro storico di Gallipoli, adiacente all'omonima chiesa che fu riedificata negli ultimi anni del XVII secolo sulle rovine di un tempio antico. Nel chiostro è ancora possibile ammirare alcuni affreschi raffiguranti la flotta cristiana all'ancora nella rada di Gallipoli dopo la battaglia di Lepanto.
Il meraviglioso edificio fu realizzato intorno al XV secolo, oggi ospita il Laboratorio Urbano Liberal'Arte, dove arti e tecnologie si fondono insieme per coltivare giovani talenti, in un ambiente fertile in cui sperimentare nuove modalità di aggregazione e sviluppare idee creative. Liberal'arte è una location che vive grazie ad innumerevoli iniziative, corsi, eventi e progetti organizzati dagli enti partner - Emys, Appleheart, La Bottega di Pero e Legambiente.
ACCOGLIENZA DI IMMIGRATI, COSA CAMBIA
Cosa cambia sul territorio per la rete di accoglienza di immigrati con le norme introdotte dal decreto Salvini. E' quel che ha appronfondito la Diocesi di Pistoia in un confronto al convento di San Domenico realizzato con Caritas e ufficio Migrantes.
I FRANCESCANI LASCIANO PISTOIA
Pistoia potrebbe restare senza una presenza stabile di frati francescani. Gli ultimi rimasti, quelli conventuali, potrebbero lasciare la città. Ne abbiamo parlato col Vescovo Tardelli.
In mostra i 100 anni del Pacini
Alla ex chiesa di San Giovanni a Pistoia il racconto della storia dell'istituto superiore
Intervista a P. Giordano Grosso o.p.
Intervista a P. Giordano Grosso o.p. Frate Domenicano responsabile della Comunità della Rotonda di Agliè che accoglie giovani in difficoltà.
L'intervista è stata realizzata il 15 settembre 2011 da P. Riccardo Barile Priore Provincia-le della Provincia San Domenico in Italia.
Chiostro - Migliorini - Pistoia - Italy
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Chiostro hotel city: Migliorini - Pistoia - Country: Italy
Address: ; zip code: 51020
Located 49 km from Florence and 46 km from Pisa, Chiostro offers pet-friendly accommodation in San Marcello Pistoiese. You can relax by the seasonal outdoor pool in the garden in fair weather. There is a private bathroom with a bath and bidet.
-- Die haustierfreundliche Unterkunft Chiostro befindet sich in San Marcello Pistoiese, 49 km von Florenz und 46 km von Pisa entfernt. Bei schönem Wetter können Sie am saisonal geöffneten Außenpool im Garten entspannen.
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-- Struttura che accoglie anche animali domestici, il Chiostro si trova a San Marcello Pistoiese, a 49 km da Firenze e a 46 km da Pisa, e offre un giardino con piscina all'aperto stagionale, ideale per rilassarsi nelle giornate di bel tempo.
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Seicento anni a San Domenico di Fiesole Tgr
Domenico: la storia del Pistoia Blues dal 1982 ad oggi - parte 2
Domenico a fine serata all'Irish ci racconta la storia del Pistoia Blues dal 1982 ad oggi. Una carrellata di tutti i più grandi musicisti: DEVI GIRMU, STIVE REVOGAN, POL MECKARTY, JON MAYA, JEF BECKE, FRED MERCURY, CIARLI UAI e tanti altri.
ANLA Convento SS Annunziata Firenze IL SOGNO NELLA BIBBIA
Descrizione
Tre proposte elettorali di Domenico per la propria candidatura a sindaco di Pistoia
Domenico Sindaco 2012. Le tre proposte del programma elettorale di Domenico, per la sua candidatura a sindaco di Pistoia 2012. Feste tutte le sere, birra a prezzi ragionevoli e amore libero!
Church of Santa Margherita, Cortona, Tuscany, Italy
Concerto di Natale - Chiesa di San Domenico - 13 dicembre 2014
Il concerto Capolavori del Novecento realizzato dall'Insieme Vocale Vox Cordis e da Le chitarre di Cesare, il 13 dicembre 2014 nella basilica di San Domenico, in occasione del Festiva Diventinventi.
Percussioni: Roberto Bichi e Fabio Marconi
Solisti: Luca Lippi, Roberto Locci, Luigi Rossi
Direttore: Lorenzo Donati
Riprese e montaggio a cura di Michele Francalanci
PRATO (Toscana) Chiesa di San Bartolomeo (1958)
Costruita nel Trecento come chiesa del convento del Carmine, fu distrutta dai bombardamenti del 1944, e fu ricostruita su progetto di Ivo Lambertini nel 1958.
L'attuale edificio, preceduto da un vestibolo porticato con alto campanile, ha struttura a tre navate, presbiterio con abside, e cripta. Le forme ricordano l'architettura neobizantina, con la grande aula dominata dall'emiciclo dell'abside che richiama, pur con un lessico moderno, esempi antichi come la basilica Palatina di Costantino a Treviri.
Molte opere dell'antica chiesa sono collocate nell'attuale: sull'altar maggiore spicca il notevole Crocifisso dipinto del primo Trecento (di artista pistoiese, vicino al Maestro del 1336), sotto il quale il ciborio marmoreo è opera di Antonio del Rossellino o della sua scuola.
Le pareti formano una galleria di opere rilevanti, tra le quali una Trinità con gli evangelisti, santa Caterina e san Carlo Borromeo (1621-22) dell'Empoli, due tele del fiammingo Livio Mehus (Riposo durante la fuga in Egitto e il Matrimonio mistico di santa Caterina, del 1675 circa), un tondo di scuola botticelliana, dipinti di Santi di Tito (Presentazione al Tempio, con aiuti di bottega), Pier Dandini (Madonna del Carmine che libera le anime del Purgatorio, in due parti), Leonardo Mascagni (Crocifissione con quattro santi, 1594, e Madonna col Bambino e santi, 1592). Nella navata destra è un imponente Crocifisso ligneo del 1320-30, di scuola fiorentina, già in cripta, vandalizzato nel 2013 da uno squilibrato che ne ha rotto le braccia.