Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo,Monza
Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo, Monza
Chiesa che si trova nella zona pedonale di Monza, percorrendo via Carlo Alberto, in piazza del Carrobiolo.
All'esterno della chiesa, sul lato destro della piazza, sporge il fabbricato del Convento dei Barnabiti riconoscibile da un portale di pietra arenaria sormontato da un medaglione con la figura di San Paolo.
La facciata presenta due ordini sovrapposti: quello inferiore, diviso in tre portali, due laterali e uno più grande centrale; l'ordine superiore ha un solo campo centrale sormontato da un timpano e una bella finestra. Al vertice del timpano si vede la statua della Vergine e ai lati due angeli.
L'interno mantiene l'impianto medievale, a tre navate, con abside piatta e due cappelle in testa alle navate minori. Si conservano notevoli opere e una pregevole decorazione ad affresco in stile barocco.
E' l'unica Chiesa degli Umiliati sopravvissuta a Monza. Di origine medioevale è stata significativamente trasformata nel '500 quando passò dagli Umiliati ai Barnabiti. La facciata, tardocinquecentesca, ha una grande finestra serliana nella parte superiore. il campanile, che mantiene l'aspetto originario, è il più antico di Monza. All'interno è di rilievo la volta della navata centrale, affrescata da Andrea Porta fra il 1707 e il 1709, una Madonna del Latte di Simone Peterzano del 1580 ed un grandioso Crocifisso cinquecentesco attribuito a Battista da Saronno.
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NINA NINA NENA, arr. by Fabrizio Perone - ModusNovi Ensemble - dir. Gian Franco Freguglia
Trad. Bosnia-Erzegovina
Live recording. S. Maria al Carrobiolo Church, Monza - Italy(11/04/2015).
Registrazione live effettuata nella Chiesa di S. Maria al Carrobiolo, Monza - Italia
- info@modusnovi.it
Rito della croce: inizia l'anno di noviziato.
Monza, 10 ottobre 2015. Convento del Carrobiolo.
Inizia l'anno di noviziato di Altìn Doka e Giacomo Sala.
Introbio, elevazione campanone
Introbio (Lecco) Chiesa parrocchiale di S. Antonio abate.
Elevazione del campanone al termine dei lavori di restauro.
Il Campanone è intitolato a S. Antonio a. ed è stato fuso nel 1903 da Angelo Bianchi di Varese, suona un Reb3
(nel collaudo si parla di Do maggiore).
Sullo sfondo la Grigna Settentrionale (2409 m)
Le campane di Castelletto di Cuggiono (MI)
Cuggiono (MI), fraz. Castelletto, Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 3 campane in Si3 crescente (Fratelli Ottolina 1911; Re#4 1931)
Concerto solenne
La chiesa di Castelletto fonda le proprie origini in tempi antichissimi, in quanto un luogo di culto è menzionato in un atto notarile del 988. Di quell'antica chiesa oggi non rimane traccia, poiché questa venne completamente riedificata nel 1605, nonostante una serie di ampliamenti iniziati dai monaci domenicani nel XIV secolo, quando il terreno apparteneva al monastero di Sant'Eustorgio a Milano. I monaci costruirono il convento che ancora oggi affianca la chiesa; di quest'epoca è l'antico affresco della Madonna del Latte. Con una bolla di Innocenzo X il 10 dicembre 1652 vennero soppressi i conventi poco numerosi, tra i quali figurava quello di Castelletto. Il notevole patrimonio immobiliare venne incamerato dalla vicina parrocchia di Cuggiono, che da allora amministrò la cappella come chiesa sussidiaria. La struttura è stata interamente restaurata nel 1992 e dal 1995 ospita il centro decanale di evangelizzazione, noto come la Scala di Giacobbe. La facciata si presenta in linee barocche, ospitante un bassorilievo del XVI secolo, mentre il campanile si ispira alle forme della torre campanaria della basilica di Cuggiono e ospita un concerto di tre campane, fuse nella prima metà del XX secolo. All'interno l'edificio si presenta a un'unica navata e ospita due preziose tele seicentesche ai lati dell'altare, insieme ad alcuni deliziosi arredi datati tra il XVIII ed il XIX secolo.
Un ringraziamento all'arciprete don Angelo e al custode don Giampiero.
Le campane di Dongo (S.Gottardo | concerto solenne)
Santuario di S.Gottardo vescovo in Dongo (CO).
3 campane in sib3
1:Giorgio Pruneri 1902
2: Giorno Pruneri 1900.
3: Giorgio Pruneri 1902
Concerto solenne in occasione della festa di S.Gottardo.
NB. L'ultima foto ritrae l'interno della Parrocchia di S.Stefano.
Le campane dell'Abbazia di Viboldone (MI) [Registrazione audio del plenum ascendente]
San Giuliano Milanese (MI), fraz. Viboldone
Abbazia dei Santi Pietro e Paolo
3 campane (RE5 Nicola Bonavilla 1727; FA#4 Francesco Faletti 1566; SIb3 Antonio Busca 1456)
Plenum delle 3 campane
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Campane della Parrocchia di San Giovanni Battista in Jesolo (VE) (32) v.218
Suonate per le Messe del 1° Maggio, Festa di San Giuseppe Lavoratore:
Distesa di 5^, 4^ e 3^ delle 07:40 per la Messa delle 08:00
Battiore e distesa delle 4 piccole delle 09:30
Distesa della 6^ delle 09:55
Per la Messa delle 10:00
Concerto di 6 campane in Do3 fuse da De Poli di Vittorio Veneto nel 1961 ed elettrificate a slancio dalla ditta Vanin Mario di Trebaseleghe.
Questo è il mio video per il primo maggio, anche se con è un granché, l'ho voluto caricare comunque per farvi sentire questo splendido accordo che è quello della distesa della 4 piccole che viene utilizzata solo poche volte.
Le altre volte che l'ho sentita è stato per la Messa della mattina del 25 aprile.
Poi questa suonata viene utilizzata per le Messe riservate agli anniversari di Matrimonio (che di solito vengono fatte il sabato mattina alle 11:00), ma essendo un occasione rara, non suona praticamente mai.
Nella prima suonata, la piccola non è partita forse per un errore nell'attivazione manuale, probabilmente il sacrestano non ha premuto abbastanza forte il tasto che corrisponde alla piccola che non è partita.
6^: diametro 85,8 cm, spessore 5,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota La3
5^: diametro 95,4 cm, spessore 6,6 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Sol3
4^: diametro 107,4 cm, spessore 7,5 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Fa3
3^: diametro 114,2 cm, spessore 7,8 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Mi3
2^: diametro 128,9 cm, spessore 8,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Re3
1^: diametro 145,3 cm, spessore 10,2cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Do3
Video 218