Lizzano (TA): No alla chiusura del Convento di San Pasquale! Angelo Nisi - Ass. Pietre Vive
Lizzano (TA): No alla chiusura del Convento di San Pasquale! Avv. Macripò - Sindaco di Lizzano
Lizzano (TA): Antoniadi 2016 - L'impegno della Parrocchia di San Pasquale
Passione di Gesù Cristo 2010 - 2^ parte - Lizzano (TA) Italia
Passione di Gesù Cristo, rappresentata a Lizzano (TA) - Italia, la Domenica delle Palme. Il 28 marzo 2010 l'Associazione Pietre Vive onlus ha presentato la 40^ edizione, sempre sul piazzale del Convento S. Pasquale Baylon. La durata varia da 3 ore e mezza a 4 ore: questa è la seconda parte di una breve sintesi. Per ulteriori informazioni: pietrevive.eu o passionedicristo.it
LIZZANO - Festa di santa Cecilia con le pettole e i Mandatari
I MANDATARI - Francesco Pastorelli: voce e tamburo - Salvatore Galeanda: voce e tamburo - Cosimo Pastore: mandolino, mandorla, violino, flauto, tamburo e voce - Mattia Cito: organetto e fisarmonica - Niko Zef Friolo: chitarra
Video realizzato da Pasquale Delle Grottaglie per il sito lizzano.eu
Passione di Gesù Cristo 2010 - Flagellazione - Lizzano (TA) Italia
Passione di Gesù Cristo, rappresentata a Lizzano (TA) - Italia, la Domenica delle Palme. Il 28 marzo 2010 l'Associazione Pietre Vive onlus ha presentato la 40^ edizione, sempre sul piazzale del Convento S. Pasquale Baylon. La durata varia da 3 ore e mezza a 4 ore: questa è la scena della Flagellazione di Gesù. Per altre informazioni: pietrevive.eu o passionedicristo.it
Chiesa del Rosario- Lizzano(Ta)
OMAGGIO A MIA MARTINI. SUCCESSO PER IL LABORATORIO TEATRALE LIZZANO
#eventitarastv #laboratorioteatralelizzano #miamartini
Sabato 17 Agosto siamo stati a Lizzano, accogliente cittadina in Provincia di Taranto.
Il Laboratorio tearale Lizzano , capeggiato dal Regista Salvatore Rizzo e dalla Pesidentessa Gabriella Pastorelli, ha dato vita ad un emozionante evento dedicato alla Fantastica Mimi'.
TARAStv, Mediapartner dell'evento ha raccolto le testimonianze della Presidentessa e di Rod Mannara, il quale ha anche presentato il suo nuovo singolo.
Abbiamo realizzato la ripresa integrale che sara' disponibile, nei prossimi giorni, solo e in esclusiva sul nostro canale ufficiale Youtube.
Lizzano (TA): Antoniadi 2016 - La gara degli apricozze
Senigallia - Operazione San Pasquale
- Senigallia - La Guardia di Finanza ha ritrovato la statua di San Pasquale.
La tenenza di Senigallia della Guardia di Finanza ha recuperato in un garage di Senigallia la statua di San Pasquale della chiesa del Cimitero di Mondolfo trafugata lo scorso febbraio. La statua è stata rinvenuta in un garage sul lungomare Marconi di Senigallia, vicino al Ristorante Uliassi. Per il recupero è stato fondamentale il contributo di don Domenico Pasquini, responsabile del patrimonio culturale della Diocesi di Senigallia. Don Domenico ha immediatamente identificato la statua, permettendo a PM Rosario Lionello di firmare il mandato di perquisizione.
Nei tre giorni precedenti i finanzieri hanno presidiato, di nascosto, il garage dove era custodita la statua. Tre uomini, tutti senigalliesi, sono stati denunciati. Si tratta di G.M. del '45, nato a Senigallia, geometra. R. M. del '45, nato a Roma, dipendente, M. G., nato nel '61, nato a Senigallia, imprenditore edile. Tutti con precedenti specifici. La statua, realizzata alla fine del '600, era collocata in una chiesetta della campagna intorno a Mondolfo. Dopo l'editto napoleonico che impediva la sepoltura in chiesa fu spostata nella chiesa del cimitero. La statua raffigura San Pasquale Baylon, un religioso francescano molto venerato in Spagna ed in Italia. Anche nella Dicoesi di Senigallia c'è una forte devozione verso il santo, la cui festa è il 17 Maggio - spiega il vescovo Giuseppe Orlandoni - oltre al valore economico e culturale la statua ha anche un valore religioso che non può essere quantificato. Per riuscire ad operare efficacemente per la tutela delle opere d'arte rubate è fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, la Guardia di Finanza, la Diocesi e gli Enti pubblici - spiega Mariarosaria Valazzi della Soprintendenza di Urbino - la catalogazione delle opere d'arte è faticosissima, ma è fondamentale, (18.05.09)
Partenza trail a lizzano 2019
video del trail dei parchi
Polifemo del 10 giugno - Lizzano:Antoniadi 2016, le mini-olimpiadi del divertimento
LIZZANO INTERVISTA SINDACO MACRIPO' SU ATTENTATO
LIZZANO INTERVISTA SINDACO MACRIPO' SU ATTENTATO
San Pasquale Bajlon Viene Festeggiato anche a Pietramelara Caserta ove Protegge le Pietramelaresi
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Sant' Egidio Maria di San Giuseppe (Francesco Pontillo) Professo Frate Minore
7 febbraio
Taranto, 16 novembre 1729 - Napoli, 7 febbraio 1812
Al secolo Francesco Pontillo, questo umile frate professo si meritò il titolo di «consolatore di Napoli». Nato a Taranto nel 1729, a 24 anni, dopo alcune esperienze da artigiano, entrò nella famiglia francescana riformata degli Alcantarini. Cambiò nome prima in Egidio della Madre di Dio, poi in Egidio Maria di San Giuseppe. Nel 1759 fu destinato al convento napoletano di San Pasquale a Chiaia. Cuoco, portinaio e infine questuante, fece della raccolta di elemosine un modo per stare vicino alla gente, soprattutto sofferente. Dopo le visite andava a piangere presso la «Madonna del pozzo». Morì nel 1812. È santo dal 1996. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Napoli, sant’Egidio Maria di San Giuseppe (Francesco) Pontillo, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, che ogni giorno per le vie della città mendicava con grande umiltà dal popolo l’elemosina, dando in cambio parole di consolazione.
Fu chiamato il “Consolatore di Napoli”, eminentemente ‘francescano’ e ‘meridionale’, Francesco Pontillo nacque a Taranto in Puglia il 16 novembre 1729, da Cataldo e Grazia Procaccio, in un’umile casetta di uno dei tanti tortuosi vicoli della vecchia città medioevale.
La sua famiglia era composta da modestissimi artigiani, che sbarcavano il lunario, come si dice, con il misero guadagno lavorando le funi. Al battesimo ebbe il nome di Francesco, Antonio, Pasquale quasi un presagio dell’Ordine Serafico che avrebbe abbracciato, nella rigida Riforma promossa dal mistico s. Pietro d’Alcantara, di cui una stella di prima grandezza fu s. Pasquale Baylon; infatti divenuto religioso egli imiterà la povertà e la penitenza di s. Francesco, ripeterà i miracoli di s. Antonio da Padova ed i fervori eucaristici di s. Pasquale.
Crebbe aumentando ogni giorno di più il fervore a Gesù Sacramentato, Comunione frequente, visite quotidiane e la devozione alla Madonna, iscrivendosi subito alla Confraternita del SS. Rosario.
Probabilmente non conobbe mai la scuola, perché ancora ragazzo, fu mandato in una bottega di felpaiolo a guadagnarsi il pane; anche sul lavoro aveva un atteggiamento devoto, prima d’iniziare, faceva il segno della Croce e prima ancora assisteva alla s. Messa; il suo padrone di bottega diceva: “Da che tengo con me Francesco, la mia bottega è diventata un oratorio”. A 18 anni gli morì il padre e così superando il forte dolore, si trovò ad essere il sostegno della già povera famiglia, che comprendeva la madre e altri tre fratellini più piccoli; lasciò il mestiere di felpaiolo e si dedicò a quello un po’ più redditizio di funaiolo; del suo guadagno una parte era anche destinata ai poveri, non conservando niente per sé.
In seguito la madre convolò a seconde nozze, fra il dispiacere di Francesco, ma i disegni di Dio erano ben definiti, il patrigno conquistato dalle sue virtù, lo liberò dal peso della famiglia, dandogli la disponibilità dei suoi guadagni, facilitandogli così l’attuazione del suo sogno di farsi religioso; vocazione che sin dalla adolescenza era fiorita in lui e che la repentina morte del padre aveva ritardato.
Il 27 febbraio 1754 a 24 anni, entrò tra i Francescani Alcantarini di Taranto, da poco presenti in città, dove fu accolto come Fratello laico. A Galatone fece il suo noviziato, cambiando il nome in frate Egidio della Madre di Dio, in questo ambiente di formazione e perfezione religiosa frate Egidio si trovò a suo agio, estasiato da tanta povertà, da tanto fervore e da tanta intima pace; suscitando ben presto l’ammirazione e l’affetto dei Superiori e Confratelli.
E nel convento di S. Maria delle Grazie a Galatone, alla fine dell’anno di prova, il 28 febbraio 1755 fece la sua professione solenne emettendo i tre voti cardini della povertà, obbedienza e castità, il suo nome si modificò in fra Egidio Maria di S. Giuseppe.
Dopo un certo periodo a Galatone, fu trasferito nella Comunità di Squinzano; nel 1759 fra Egidio verrà destinato dai superiori al Convento di S. Pasquale a Chiaia in Napoli, che renderà illustre e conosciuto, con la santità della sua vita.
All’inizio ebbe l’incarico di cuoco, poi quello del lanificio conventuale e infine l’ufficio di portinaio, che secondo le regole degli Alcantarini, veniva affidato al migliore dei fratelli laici, perché dal comportamento del portinaio, spesso ne derivava la stima ed il buon nome dei frati.
L’accoglienza, la pazienza, la carità che aveva verso i poveri, che nella grande città erano numerosi e affluivano giornalmente alla porta del convento, fecero sì che il suo nome e le sue virtù, venissero esaltate dagli stessi poveri che le diffusero per tutta Napoli.
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Autore: Antonio Borrelli
11 ottobre 2018 Lizzano l'assessore defenestrata eravamo scomodi, sindaco ci ha tradito
Annalisa ti amo principessa