Comprensorio di San Domenico - Fondi Città Smart
Il convento, con l’annessa chiesa, fu donato secondo la tradizione al Patriarca San Domenico dai Benedettini nel 1215.
Nulla sappiamo di certo sull’epoca della sua erezione, che risale a tempi antichissimi. Sappiamo però che fu restaurato dal Conte Ruggiero dell'Aquila, e poi nel 1466 il Conte Onorato Caetani II lo riedificò quasi dalle fondamenta, ampliandolo.
Nella chiesa, come si rileva dalla lapide a destra di chi entra, è seppellito il fondano Giulio Camponesco, giovane guerriero fondano che militò sotto Prospero Colonna e fu compagno d’armi di Ettore Fieramosca.
Dopo quello di San Domenico di Napoli, il convento di Fondi è il più antico del Napoletano, ed il Priore godeva del suffragio nell’elezione del Generale con onori di provinciale. Il complesso religioso ospitò per lungo tempo San Tommaso d’Aquino, che vi esercitò l’ufficio di lettore.
Anche il Pontefice Benedetto XIII lo onorò della sua presenza quando nel 1727 si recò a Benevento per visitare la sua antica sede Arcivescovile. Il Pontefice, partito da Roma il 26 Marzo, uscendo da Terracina si fece precedere dal SS. Sacramento sino al confine. Qui il cardinale Abbattitiano, Vice Re di Napoli, accompagnato dal Vescovo di Fondi Antonio Carrara da Sora, lo ricevette nella sua carrozza sino a Fondi, dove la notte riposò nel convento come religioso di San Domenico.
Vi si fermò ancora al ritorno, come pure nel primo di aprile del 1729, quando dovette transitare nuovamente per Fondi nel recarsi una seconda volta a Benevento.
Nel convento si osservano ancora tre stanze abitate da San Tommaso d’Aquino, una dove dettava lezioni, un’altra dove egli dormiva e in cui si celebrava anche la messa, e la terza che era l’oratorio dove riposò il suo corpo dopo la morte del religioso. Nel giardino del convento esisteva fino al 1835 un albero di aranci con le radici in su, che la tradizione vuole piantato da San Tommaso e che offriva molti frutti. Poi si disseccò e il tronco fu dalla pietà dei fedeli conservato sotto l’altare, dove era il corpo del santo. L’illustre Prof. Orazio Comes (1848-1917), Direttore dell’Istituto Superiore Agrario di Portici, in una sua breve dimora in questa Città studiò minutamente quel resto del tronco e dopo serie riflessioni avvalorò la tesi dell’arbusto piantato con le radici in su, adducendo spiegazioni scientifiche. Nel medesimo giardino esiste tuttora il piccolo pozzo dove il Santo Dottore attingeva l’acqua, e che si vuole sia stato costruito per sua disposizione. Il 7 Marzo del 1274 San Tommaso morì a Fossanova. Il corpo dopo varie peripezie, per ordine di Urbano V, nel 1367 fu trasportato a Tolosa di Francia, nella chiesa dei Padri Domenicani, e ciò per porre fine alle gravi contese tra i monaci di Fossanova e i frati Domenicani di Fondi.
Il complesso conventuale è oggetto da alcuni anni di un significativo intervento di ristrutturazione, che ha tra l’altro consentito di scoprire una chiesa al suo interno - Santa Maria Antiqua, dal 2007 dedicata a San Tommaso e riaperta al culto dopo quasi otto secoli - che conserva al suo interno alcuni affreschi medievali. A seguito del completo recupero la struttura ospiterà sale multimediali, spazi museali e culturali e attività didattiche.
Progetto Fondi Città Smart del Comune di Fondi (LT) - Italy.
Progetto sviluppato da Techmoving srlsu -
Music: Love of All di Twin Musicom è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
Hortus conclusus - Benevento
L'hortus conclusus (latino, traducibile in italiano come giardino recintato) è la forma tipica di giardino medievale, legato soprattutto a monasteri e conventi.
L'Hortus Conclusus di Benevento è un'installazione dell'artista Domenico Paladino, esponente della Transavanguardia Italiana, realizzata nel 1992 insieme all'architetto Roberto Serino, all'architetto Pasquale Palmieri e al lighting designer Filippo Cannata in uno degli orti del Convento di San Domenico a Benevento. L'Hortus si apre in fondo al Vico Noce, accessibile dal Corso Garibaldi.
arg. Benevento Citta Spettacolo (festival contenitore nel mese di settembre)
festival di settembre a Benevento, dal primo venerdì del mese.
§ settembre 2013 - Benevento Città Spettacolo - ed 2013, XXXIV - dal 06.09.2013 al 22.09.2013
§ EPT BENEVENTO - breve storia del festival beneventano
Il festival nasce nel 1980 come rassegna di eventi teatrali strettamente legati ad un tema prescelto ogni anno dal Direttore Artistico e rappresentati nei maggiori teatri beneventani in prima nazionale. Con il trascorrere degli anni all'evento teatrale si sono affiancate mostre, proiezioni cinematografiche, spettacoli musicali, incontri culturali, laboratori, convegni, tavole rotonde che hanno contribuito notevolmente ad accrescere il già vivace fermento culturale. In occasione del festival, vengono utilizzati molti spazi all'aperto del centro storico cittadino e tanti angoli di consolidata memoria, riscoperti e rivitalizzati: teatri, piazze, cortili diventano tappe per appuntamenti di spettacolo, prosa, musica, incontri letterari, performances, microazioni, racconti ed incontri.
§ Il teatro romano di Benevento
Il teatro romano di Benevento fu inaugurato nel 126 sotto Adriano. Aveva una capienza di ben quindicimila persone a testimonianza dell'importanza di cui la città godeva durante l'età imperiale. (...)
§ _____§ EDIZIONE 2013, XXXIV di Benevento Città Spettacolo
§ fonte: ilquaderno.it 04/04/2013 - Benevento Città Spettacolo. La ricetta di Baffi: 'Teatro Romano cuore pulsante del festival' Per Benevento sarà un settembre affascinante con proposte di vario calibro e poesia. Così Giulio Baffi, direttore artistico del Festival Benevento Città Spettacolo in programma, novità assoluta, nei weekend di settembre, dal 6 al 22. La XXXIV edizione è in fase di decollo ed il cartellone presentato dal confermato direttore artistico attende soltanto il finanziamento ed il conseguente via libera da parte della Regione Campania. Sono 400mila euro i fondi richiesti dall'evento a Palazzo Santa Lucia, (...) Oltre a ciò, Baffi ci tiene a rilanciare la qualità delle location, puntando il grosso sul Teatro Romano: Un bene culturale di questo spessore - ha ammesso - è merce rara. Benevento può vantarsi di averlo e, dunque, è giusto puntate molto su questa splendida location. Il mio obiettivo è quello di far diventare il Teatro Romano cuore pulsante di Città Spettacolo 2013 e di questo ringrazio sinceramente la Soprintendenza per il supporto che ci ha dato. Il tema della nuova edizione è Terramare, storie amare e d'amore di terra e mare, un invito al viaggio ma non solo: Ho voluto dare degli stimoli - ha puntualizzato Baffi - in molti casi il messaggio è stato recepito e ci saranno spettacoli interessanti legati proprio alla tematica del Festival. (...)
§ fonte: POR Campania 2013 porfesr.regione.campania.it - breve storia di Benevento Città Spettacolo Il 34 Festival Benevento Città Spettacolo è realizzato con il sostegno della Regione Campania e cofinanziato dall'Unione Europea POR Campania, FESR 2007-2013 (...) Benevento Città Spettacolo nacque nel 1980 come Rassegna di teatro a tema. Pensato da Ugo Gregoretti che ne fu il primo Direttore Artistico (...) Città Spettacolo si svolge solitamente a partire dal primo venerdì del mese di settembre (...) Palcoscenici di Città Spettacolo sono quest'anno il bellissimo Teatro Romano, tra i più belli dell'antichità, ritornato ad essere palcoscenico di spettacoli lirici dalla 31° edizione diretta da Giulio Baffi, ospitando lo spettacolo di apertura presentato dal Conservatorio di Musica Nicola Sala di Benevento, il Teatro De Simone, il Mulino Pacifico, l'Arco del Sacramento, a cui si aggiungono alcune bellissime ed importanti architetture che fanno della Città di Benevento un luogo di spettacolo privilegiato, come i sotterranei dell'antica Cattedrale, l'Hortus Conclusus, il Convitto Giannone, la Chiesa di Sant'Agostino, il Palazzo Paolo V.
Altre volte, nel percorso di riscoperta delle architetture cittadine, sono stati proposti spazi come, il Teatro Comunale Vittorio Emanuele, il Teatro Massimo, la Sala Bonazzi e l'antica Corte del Conservatorio di Musica, la Sala Biblioteca Universitaria del Dipartimento Segis, i sotterranei ed il giardino del Palazzo della Provincia, il Chiostro di Santa Sofia, Chiesa di Sant'Ilario, la Corte dell'ex Convento degli Scolopi, la Sala Museo Arcos, il Parco Cellarulo, il Cimitero dei Morticelli, la Piazza Roma, i Saloni del Circolo Sociale (...)
§ link: - link:
L'Abbazia Benedettina di Farfa
Il Priore Padre Dom Eugenio Gargiulo SSB, ci presenta questa splendida Abbazia Benedettina, uno dei più insigni monumenti del medio evo europeo.
L’abbazia è stata fondata da San Lorenzo Siro, giunto in queste terre nel V secolo. Qui sosta Carlo Magno, alla vigilia della sua incoronazione di imperatore del sacro romano impero.
Nel medioevo, e soprattutto nell’undicesimo secolo, l’abbazia di Farfa possiede una celebre scuola di scrittura, ed i suoi monaci sono conosciuti in tutta Europa per la loro attività di amanuensi.
L'abbazia di Farfa è un luogo particolarmente attraente, ricolmo di pace, di serenità, di semplicità, così come sono semplici i monaci benedettini che vivono, in un clima di profonda spiritualità, la loro vita quotidiana tutta dedita al Signore e alla Madonna, alla quale essa è dedicata.
Aversa (CE) - Si inaugura la Cappella del Tesoro in Cattedrale (13.12.16)
- Aversa (Caserta) - Vi proponiamo un’anteprima della Cappella del Tesoro presente nel Duomo di Aversa che sarebbe più giusto chiamare Cappella delle Reliquie dei Santi che rappresentano il tesoro custodito nella chiesa cattedrale.
L'inaugurazione è fissata per giovedì 15 dicembre, alle ore 11,30. “Si tratta del sacrario diocesano dove sono custodite le insigne reliquie dei santi patroni della città e diocesi”, spiega don Ernesto Rascato, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Aversa e Delegato Regionale dei Beni Culturali Ecclesiastici.
Per l’occasione saranno presentati anche i lavori di restauro di quattro chiese mariane cittadine, restituite al pubblico culto grazie al contributo dei fondi otto per mille della Conferenza Episcopale italiana: Chiesa dell’Immacolata Concezione, Chiesa S. Maria delle Grazie, Chiesa S. Maria la Nova, Chiesa S. Maria della Pietà.
“La cappella del Tesoro – aggiunge don Ernesto – è dedicata alla Beata Vergine con i santi tutelari, mentre le quattro chiese aversane raccontano la storia e la bellezza di un popolo fortemente radicato nella fede cristiana con una grande devozione verso la Madre di Dio: l’Immacolata Concezione fu abbellita dopo la liberazione dalla peste del 1656, la Madonna delle Grazie ingentilita da generosità di grandi famiglie aversane, S.Maria La Nova testimone dell’arte bizantina e barocca fuori porta”.
All’inaugurazione interverranno monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; Enrico De Cristofaro, sindaco di Aversa; l’architetto Salvatore Buonomo, Soprintendente Archeologico, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta-Benevento; l’arch.itetto Giuseppina Torriero della Soprintendenza Archeologico, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta-Benevento; monsignor Ernesto Rascato. Modererà l’incontro Stefano Cavallo, coordinatore del “Censimento delle Chiese” della diocesi. (13.12.16)
Chiostro - Migliorini - Pistoia - Italy
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Chiostro hotel city: Migliorini - Pistoia - Country: Italy
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Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
Il Santuario della Madonna del Rosario e' uno dei maggiori centri di devozione mariana d'Italia.
Brevi cenni storici sul dipinto della Madonna del Rosario
Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per comprare un quadro della Madonna del Rosario. L'idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in Via Toledo Padre Radente (suo confessore) che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a Suor Maria Concetta De Litala un vecchio quadro del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima.
Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il quadro: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l'offerta, ma ritirò comunque il dono per l'insistenza della Suora.
Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l'immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua consunta copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c'erano l'anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmente aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti quando, tolta la coperta, fu mostrato il quadro. Furono tutti d'accordo che il quadro non si potesse esporre, per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale.
Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli Scavi dell'antica Pompei. La vecchia tela, esposta nella parrocchia del SS. Salvatore, nei successivi tre anni, subì ulteriori deterioramenti.
Essa fu così restaurata per la seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di Santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituì la malandata tela, allungandola di un palmo, prima che il Maldarelli facesse il secondo vero restauro.
Il quadro non fu più posto nella parrocchia del SS. Salvatore, ma su di un altare provvisorio, in una cappella (detta poi di Santa Caterina) nel Santuario in costruzione. L'immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedisse il meraviglioso diadema che cinse la fronte della Vergine. E tra i diamanti e gli zaffiri che formavano le aureole sul capo della Madonna e del Bambino si potevano notare quattro rarissimi smeraldi, dono di due ebrei beneficati.
L'ultimo restauro fu effettuato nel 1965, al Pontificio Istituto dei Padri Benedettini Olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). In tale restauro furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell'occasione l'immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella Basilica di San Pietro e, il 23 aprile, il quadro fu incoronato da Papa Paolo VI.
Il ritorno dell'Icona a Pompei avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che si ingigantiva man mano che si attraversavano le città, lungo il tragitto Roma-Pompei. A sera inoltrata, il quadro giunse a Napoli, ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi proseguire con un largo seguito di napoletani fino a Pompei, ove il viaggio si concluse in modo trionfale con una grande manifestazione.
Nel 2000, per il 125° anniversario, il quadro ha sostato per cinque giorni nel Duomo di Napoli, dove è stato venerato da migliaia di fedeli. Il ritorno a Pompei è stato fatto a piedi, seguendo il tracciato del 1875, con diverse soste nelle città della provincia. Per tutto il giorno centinaia di migliaia di persone hanno affollato il percorso di trenta chilometri che separa Pompei dal capoluogo.
Il 16 ottobre 2002, il quadro è tornato a piazza San Pietro, per esplicita richiesta del Papa Giovanni Paolo II che, accanto alla bella immagine venerata a Pompei, ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.
Istantanee in occasione di un matrimonio al ristorante Torre Normanna a Maiori
Alcune istantanee, raccolte in un piccolo video, in occasione di un matrimonio simbolico celebrato sulla scogliera dell'antica torre normanna di Maiori, oggi sede del ristorante Torre Normanna .
Qui alcuni link rapidi per conoscere meglio:
- la nostra idea di cucina
- che prodotti utilizziamo
- tipologia di piatti
- la cucina stagionale
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La Vigna Park Hotel
L' albergo La Vigna Park Hotel e' situato vicino alla fiera, nella localita' di BONEA , in provincia di BN. Si tratta di una struttura che puo regalare momenti romantici.E' formato da 20 camere. E' aperto tutti i mesi dell'anno.
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Il Museo di San Marco, Firenze. 2015
Il Museo di San Marco, Firenze. 2015
Chiesa Santa Maria dei Greci Agrigento
Breve documentario sulla Chiesa Santa Maria dei Greci di Agrigento.
Viaggiare in Campania! Bellissime vacanze in Italia
Una regione piena di storia e cultura, ma anche di bellezze naturali. Una viaggio immersi nelle mille facce di una regione senza tempo: mare, monti, vulcani, turismo, isole, cibo squisito, citta stupende.....semplicemente Campania!