Ciriè TO Chiesa di San Giovanni risalente al XIII - XIV sec.
Ciriè ( TO ) Chiesa di San Giovanni
colonna sonora
F. Liszt
Preludio e fuga
sul nome di Bach
Risalente al XIII - XIV secolo una delle più antiche chiese gotiche piemontesi-
Fa eccezione l'abside ricostruita ne XVIII secolo da Bernardo Vittone.
Subì un profondo restauro alla fine dell'800 ad opera dell'architetto Ceppi
che aggiunse sulla facciata un affresco del Gamba raffigurante il Battista,successivamnte
sostituito da un mosaico col medesimo soggetto.
L'interno, a tre navate, conserva importanti opere d'arte tra le quali la Madonna del Popolo, tela
del Defedente Ferrari ( 1519 ) un trittico rappresentante il battessimo di Gesù attribuito
a Giuseppe Giovenone ( 1531 ) e un prezioso crocefisso ligneo di scuola bizantina
( XII - XIV secolo )
video e foto
Ieluzzi Pasquale
Barge ( Cn ) : La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista Dedicato al Prof. Piercarlo Rosi
Immagini di Roberto Fadda
Dedicato al Prof. Piercarlo Rosi
La Città di Cirié, storia
Pochi Appunti di storia di una Città
Ciriè, Città d'arte della Provincia di Torino allo sbocco delle Valli di Lanzo. Terra non certo delle ultime — scriveva negli anni venti Angelo Sismonda, autore dell'unica storia cittadina — terra anzi *' cospicua tra le subalpine e che febbe sua parte nelle grandi mutazioni di fortuna, di domimi, di genti nel paese italico a cominciare dai tempi più remoti fino a quelli a noi più vicini. Ai piedi del lato sud-ovest dell'altopiano delle Vaude, circondata dal naturale scenario prealpino è raggiungibile in tempi brevissimi dal capoluogo piemontese percorrendo un moderno raccordo autostradale e dista chilometri dall'aeroporto Sandro Pertini di Torino-Caselle. Il suo antico nome Cerretum e gli avanzi di epoca romana la dicono sorta al tempo della conquista romana della Gallia Cisalpina facendo il suo ingresso ufficiale nella storia grazie alla sua strategica posizione vicino ai torrenti Banna e Stura, allo sbocco di tre Valli e a cavaliere di un nodo stradale importantissimo.
Il trinceramento romano esistente sul territorio era attorniato da foreste con grande quantità di alberi di cerro; forse per questo motivo, in conformità al costume romano, l'accampamento venne chiamato Castrum Cerreti, nome modificatosi in Ciriacum con l'avvento del cristianesimo, seguendo l'uso del tempo di scegliere un Santo protettore (per l'appunto San Ciriaco) che si avvicinasse il più possibile a quello del proprio comune, l'importanza militare individuata dai Romani e confermata dal fatto che a Ciriè esisteva già prima del XIII Secolo un importante Castello che divenne nel secolo successivo la dimora della figlia di Amedeo V di Savoia, la Marchesa Margherita vedova di Monferrato che vi portò una corte festosa e vivace. Fu questo della Castellania di Margherita per il Borgo di Ciriè un periodo di grande prosperità che si animò con nobili famiglie, le quali con squisita sensibilità per il bello, diedero un nuovo volto al paese.
Questa fiorente e lunga genealogia di Casa Savoia finì allor quando con uno scambio di concessioni terriere da parte di Gian Gemiamo D'Oria genovese (1576), la Castellania passò alla casa dei Marchesi D'Oria che pose la sua residenza in Ciriè come luogo principale dei suoi Feudi e ivi regnò sino agli inizi del 1900. Forte di questa storia passata Ciriè con fierezza conserva vesti-gia di epoche storiche ben conservate nel tempo: purtroppo dall'antico e insigne Castello non si può parlare che di cosa che fu, poiché distrutto dai soldati francesi di Francesco 1° nel 1536. Una vecchia torre testimonia come attorno al 1300 il Borgo fosse racchiuso entro una solida cerchia di mura; ancora ben conservate lungo la strada maestra, sostenute dai bassi portici le quattrocentesche case con la facciata in cotto e la torre di epoca medioevale. Come ogni altra terra piemontese, anche Ciriè nel tempo passò attraverso le guerre per le successioni ai troni di Spagna e Austria, l'invasione delle truppe del generale Bonaparte, con disastrose conseguenze che provarono il popolo e lo accompagnarono nel lento cammino dei secoli con i suoi splendori e decadenze che hanno caratterizzato la storia sino ad arrivare a quella che oggi noi stiamo vivendo. A Cirié Vittorio Emanuele con decreto datato 8 giugno 1905 concede il titolo di Città ... dichiariamo inoltre che alla stessa Città spetta il diritto di fare uso della stemma civico che è di rosso alla croce d'argento accantonata al primo e al quarto punto da una torcia accesa d'oro............
J.Massenet: Angelus (Roberto Cognazzo, organo)
Jules Massenet (1842-1912), Angelus
Roberto Cognazzo, organo
Organo Carlo Vegezzi Bossi (1897)
Registrato dal vivo in occasione del concerto di Organalia,
il 18 maggio 2019, nel Duomo di San Giovanni Battista, Ciriè
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CD di Roberto Cognazzo disponibili su elegiaclassics.com:
Pietro Mascagni, Organ transcriptions
Giuseppe Verdi, Opera overtures
Giuseppe Verdi, Preludes, arias and ballet music
Belle Epoque à Turin
Torino e Dintorni-Il Duomo di Torino
L'attuale Duomo sorge in uno dei punti più ricchi di storia della città di Torino, a pochi passi dall'area archeologica. La navata centrale. Dietro l'altare è visibile il pannello dipinto che riproduce l'originaria visuale sulla Cappella della Sindone con l'altare del Bertola.
Chieri ( To )
Città a 15 kl da Torino è un comune di 36300 abitanti collocato tra la parte orientale della collina di Torino e le ultime propaggini del Monferrato. Molto bello il Duomo così come tutte le chiese della città. E' possibile visitare anche il museo del tessile. Immagini di Roberto Fadda.
A Ciriè la prima casa popolare passiva del Piemonte_TgR
E' stata inaugurata a Ciriè (To) la prima casa popolare passiva del Piemonte, progettata da Atc ed Environment Park. 14 appartamenti per altrettante famiglie di anziani in difficoltà assicureranno consumi energetici ridotti fino al 90%.
Il servizio di Maura Fassio andato in onda nel telegiornale Rai del Piemonte domenica 29 luglio alle 19.30.
Stupinigi e Carignano ( To )
Ho creato questo video con YouTube Slideshow Creator (
Foto di Roberto Fadda
G. Bizet: Farandole (Roberto Cognazzo, organo)
Georges Bizet (1838-1875), Farandole
Roberto Cognazzo, organo
Organo Carlo Vegezzi (1897)
Registrato dal vivo in occasione del concerto di Organalia 2019 il 18 Maggio 2019 nella Piazza di San Giovanni Battista a Ciriè.
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Giuseppe Verdi. Opera Overtures
Giuseppe Verdi. Preludes, Arias and Ballet music
Belle epoque à Turin. Organ pieces from 1884 Exibition
#DBèqui.. a Torino! - Cuorgnè, Lanzo, Ciriè e Settimo - Salesiani Piemonte e Valle d'Aosta
Riprese e foto: Paolo Inguaggiato
Musica:
Format e montaggio a cura dell'ufficio di Comunicazione Sociale della Pastorale Giovanile dei Salesiani del Piemonte e della Valle d'Aosta
Coordinamento: don Luca Barone
SANTA MARIA ALLA FONTANA MILANO
Santa Maria alla Fontana
così intitolata per la fonte sacra, fu eretta ai primi del Cinquecento e venne fondata da Carlo d'Amboise, governatore di Luigi XII di Francia.
Il santuario di Santa Maria alla Fontana fu costruito, secondo la tradizione, in seguito alla miracolosa guarigione di tre fanciulli francesi, dovuta alla visione della Vergine. Ancora oggi da una pietra medievale fuoriescono gli undici zampilli con acqua miracolosa. Il progetto dell'armonioso e sontuoso santuario pare sia stato approntato dall'Amedeo se non addirittura da Leonardo. Si tratta di una singolare opera, una specie di Oratorio aperto verso due chiostri ai lati di un Sacello. L'ampliamento della Chiesa originaria e del convento avvenne nel Seicento a opera del architetto Guidobombarda rimase incompiuto e solo nel 1921, dopo due secoli di rimaneggiamenti, venne completato nei fianchi con una facciata moderna ispirata al Rinascimento lombardo. L'interno è a una navata con ordine ionico arricchita di varie cappelle in ambedue i lati. Dietro e sotto l'abside si trova il Sacello ricoperto da una volta ad ombrello ed è interamente affrescato con figure di santi di scuola luinesca (secolo XV).
#DBèqui.. a Saluzzo! - Salesiani Piemonte e Valle d'Aosta
Foto: Paolo Inguaggiato
Video: Luca Peirotto
Musica:
Format e montaggio a cura dell'ufficio di Comunicazione Sociale della Pastorale Giovanile dei Salesiani del Piemonte e della Valle d'Aosta
Coordinamento: don Luca Barone
GORICIZZA DI CODROIPO prova di Coppa Friuli
in collaborazione con
BIANCHI LANCIERI
del Reggimento Lancieri di Novara
km. 8,900 m. partenza ed arrivo presso
CASERMA “A. L. PAGLIERI” Via Stazione 70 - Codroipo (UD)
Holy Shroud. L'Inno de I Music Piemonteis per la Sindone
In occasione dell'Ostensione della Sacra Sindone a Torino, i Music Piemonteis hanno realizzato il loro Inno dedicato al Sacro Lino.
Campane di Pinerolo (TO) - Chiesa di San Lazzaro
Chiesa di San Lazzaro in Pinerolo (TO)
5 campane in mib3
* * *
distesa mib - sol3 - sib3
Le campane del Santuario di Rho (MI) - Concerto festivo
Rho (MI), Santuario della Beata Vergine Addolorata
Concerto di 10 campane in LA2
Fratelli Barigozzi 1887
Concerto delle 5 campane maggiori per la S. Messa nella memoria della Beata Vergine Addolorata
Sul luogo dove oggi sorge il santuario, nel 1522 venne eretta una piccola cappella dedicata alla Madonna della Neve, come ringraziamento per una grazia ricevuta da un aristocratico dell'epoca. Sul piccolo altare venne posto un quadro raffigurante una Pietà, protagonista di una celebre e miracolosa lacrimazione in data 24 aprile 1583. Dopo un'indagine sull'accaduto, l'arcivescovo Carlo Borromeo ordinò all'architetto Pellegrino Tibaldi la progettazione di un santuario allo scopo di commemorare il miracolo. La posa della prima pietra avvenne il 6 marzo 1584 e il nuovo luogo di culto avvolse la piccola cappella, accessibile dall'esterno della basilica. Nell'ottobre di quell'anno il cardinale tornò nuovamente a Rho, conferendo ai sacerdoti del collegio dei Padri Oblati la gestione del santuario. Al Borromeo succedette Gaspare Visconti, che con un decreto confermò la volontà dell'illustre predecessore. La parrocchia di Rho non accettava questa soluzione, ma a favore degli Oblati si schierò anche il papa Gregorio XIV. Nel 1586 il santuario venne aperto al culto dal cardinale Visconti, sebbene ancora in lavorazione, e l'affresco della Pietà fu posto sull'altare maggiore. Da quel momento in poi però, l'edificazione del luogo di culto richiese in tutto circa tre secoli. Nel 1694 vennero poste le fondamenta per il peristilio che avrebbe dovuto abbellire il santuario, secondo il progetto del Tibaldi. Il 4 aprile 1721 venne iniziato il collegio dei Padri Oblati, per la cui edificazione viene prescelto il terreno accanto al santuario. Nel corso del XVII secolo iniziò la decorazione delle cappelle laterali, grazie alle donazioni delle più ricche famiglie locali. Nel 1751 la cupola venne considerata troppo costosa dal rettore del collegio, che ne cambiò la progettazione riducendo gli ornamenti esterni e il lucernario. Il 4 aprile 1755 la chiesa fu consacrata in una solenne cerimonia dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, che la intitolò alla Regina dei Martiri. Lo stesso cardinale diede una grandissima spinta in modo da portare a compimento i lavori di edificazione del santuario, sia per quanto riguarda la cupola, sia per quanto riguarda la torre che ospita le campane, costruita nella seconda metà del XVIII secolo e alta 75 metri. Al termine dell'epoca di dominazione napoleonica, la facciata venne compiuta su progetto del neoclassico Leopold Pollack. La costruzione del santuario risultò compiuta nel 1888, quando venne montato l'ultimo insieme di campane. Il santuario fu inaugurato solennemente dal cardinale Andrea Carlo Ferrari nel settembre 1895; il collegio fu terminato nel 1911, mentre nel 1923 papa Pio XI promosse la chiesa a basilica romana minore. Il santuario presenta una pianta a croce latina, con quattro cappelle per lato, la cui lunghezza sfiora i 74 metri, annoverandolo tra le basiliche più imponenti della Lombardia. La basilica conserva numerosi dipinti di celebri pittori lombardi, tra i quali spiccano Camillo Procaccini nel celebre Riposo nella fuga in Egitto, il Morazzone e il Fiammenghino. Tra le numerose sculture lignee, spicca per la sua grandissima bellezza il Crocifisso fissato nell'arco sovrastante la zona del presbiterio, opera di Giuseppe Antignati (1765).
Campane di Volvera (TO)
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine in Volvera (TO).
3 campane in mib3
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allegrezza per l'angelus festivo
FB:
WEB: wcampanetor.wordpress.com
Campane di Rivalta (TO)
Chiesa dei Santi Pietro e Andrea, Rivalta (TO)
5 campane in mi3
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distesa fa#3, sol#3 e la3 per l'angelus festivo