Arci-diocesi di Benevento - Cattedrale S. Maria de Episcopio - mappa turismo civico & religioso
Duomo Cattedrale Metropolitana di Santa Maria de Episcopio
Arcidiocesi di Benevento - territorio e Duomo cattedrale - mappa turismo civico & religioso
Benevento città. Italy in 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, della Città di Benevento. Italy.
Luoghi Visitati.
Arco di Traiano Storico. Piazza Orsini. Chiesa Santa Maria de Episcopio. Corso Garibaldi. via del centro con i porticati. Chiesa Santa Sofia. Palazzo Roscio. Palazzo di Governo. Piazza IV Novembre. Rocca dei Rettori. Monumento ai Caduti in Piazza Castello. Belvedere di Benevento.
Ringrazio della Visualizzazione.
La Cattedrale: i danni dell'uomo, lo splendore e la fede - Audioguida
Il maestoso Duomo di Benevento fu fondato nel 780 d.C., dove sorgeva il centro dell’antica città romana, consacrato dal vescovo Davide e intitolato a santa Maria de Episcopio. I secoli hanno assistito a ripetuti rifacimenti, ampliamenti e trasformazioni, testimoniati da una giustapposizione di elementi di epoche diverse che rende la cattedrale unica nel suo genere.
La facciata è formata da due ordini: quello inferiore, dove campeggiano sei arcate cieche, e quello superiore in cui è presente una loggia. Il principe longobardo Sicone, nell’830, ampliò la cattedrale a tre navate, collocando le splendide colonne marmoree in stile classico. In seguito intervenne il cardinale Orsini, futuro papa Benedetto XIII, ma l’opera fu vanificata dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale.
Si può solo immaginare la grandiosità dell’edificio al tempo dell’arcivescovo Ruggiero. A lui si deve la Janua Maior, la porta bronzea incastonata nel portale centrale la cui maestosità accoglie il viaggiatore. Si compone di 72 formelle: 43 narrano la storia di Cristo, a partire dall’ annunciazione a Maria fino all’ascensione di Gesù, 25 raffigurano l’arcivescovo della città e i 24 vescovi delle diocesi suffraganee della metropolia beneventana e 4, teste di leoni con anelli.
I pannelli sono piccoli, eloquenti custodi della storia della salvezza che si perpetua immutata ed eterna, nonostante l’incessante fluire del tempo. Il passato e il presente si fondono in un magnifico intarsio di storia e di fede, un sigillo di solenne memoria: “Il più bel poema sacro dell’Italia meridionale”, li definì lo storico dell’arte Venturi.
L’interno è tanto grandioso quanto severo. Lo spazio è scandito da tre navate e accoglie imponenti colonne scanalate, resti dell’antico splendore della cattedrale. I preziosi amboni, i leoni marmorei, le balaustre ornate di tessere auree e policrome sono andati perduti, travolti dalla crudeltà del conflitto mondiale nel settembre del 1943.
Eppure la bellezza continua a risplendere attraverso la luce dorata, che filtra dalle lastre di alabastro dei grandi finestroni e si mescola ai gialli marmorei del presbiterio, con il solenne baldacchino dell’altare maggiore.
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Campania - Percorsi dell'Anima
Azione realizzata nell'ambito del progetto Slow Campania finanziato con fondi del MiBACT e della Regione Campania
La Cattedrale: i danni dell'uomo, lo splendore e la fede (Audioguida)
Cattedrale di Maria Santissima Assunta e Complesso Monumentale di Santa Sofia - Benevento
Coordinamento contenuti, Consulenza culturale turistico-religiosa: Emanuele Mollica
Ideazione format, Coordinamento produzione, Storytelling: Alessandro Ferullo
Testi: Giuliana Albano, Antonio Barra, Veronica De Duonni, Alessandra Fusco, Emanuele Mollica, Antonietta Petruzziello
Revisione Generale: Giuseppe Gesa
Revisione Emozionale: Susanna Grimaccia
Una produzione Regione Campania e MiBACT
Produzione Esecutiva: RDT Avellino
Coordinamento: HGVItalia
Per maggiori informazioni
Chiesa Santa Maria dell'Episcopio
Un fotofilm dal passato al moderno
ELLE TV - Riapertura al culto della Cattedrale di Benevento
Notevole afflusso di fotoreporter e addetti stampa per la conferenza indetta presso la Sala Verde del Palazzo Arcivescovile, in Piazza Orsini, per la presentazione dei risultati dei lavori di ristrutturazione della Chiesa Cattedrale S. Maria Assunta di Benevento ed i dettagli organizzativi della Celebrazione di riapertura del prossimo 11 ottobre.
Presenti S.E. l'Arcivescovo, mons. Andrea Mugione, il Vicario episcopale per la Cultura e i Beni culturali, mons. Mario Iadanza, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, il presidente del consiglio comunale, Luigi Boccalone, l'arch. Francesco Bove, l'ing. Luigi Basile, l'ing. Umberto Nusco e in rappresentanza della Soprintendena per i Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici, Vega De Martini.
Dopo il saluto ai presenti, ha introdotto gli ospiti mons. Mario Iadanza che, inoltre, ha ricordato: quanto ottenuto è il risultato di un dialogo e di un confronto continuo, l'augurio è che il percorso intrapreso continui e che, nel tempo, possa riguardare anche la valorizzazione del Museo Diocesano, la Biblioteca Capitolare e quella Arcivescovile che insieme formeranno un grande polo culturale a servizio della città.
La riapertura al culto della Cattedrale è un momento di grande festa da vivere insieme- a parlare è S.E. mons. Mugione che prosegue ho pensato di riassumere con poche parole i punti salienti di questa giornata d'incontro, voglio innanzitutto esprimere un 'grazie' a tutti coloro i quali sono accorsi oggi dimostrando stima per la dimensione religiosa che ha fondamento nella nostra società.
Voglio proseguire con la parola 'GIOIA'.
Sia la 'gioia' a segnare questo tempo, la gioia, quella profonda, che nasce dalla coscienza di essere pensati, amati, di sapere che Dio ci assiste e ci accompagna e che non si è mai allontanato da noi. Inoltre un po' come nei Salmi 84 e 121, celebrazioni del pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme la casa del Signore, i sentimenti dominanti sono la gioia e lo stupore di essere finalmente giunti a 'destinazione'.
Un po' di 'rammarico' invece è dovuto, non tanto ai sette anni di lunghe attese e di un cammino non sempre facile, quanto all'impossibilità di completare tutto per la data dell'11 ottobre, da me fortemente voluta per sottolineare lo stretto legame simbolico con il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e l'inaugurazione dell'Anno della fede.
Per l'11 ottobre la Cattedrale sarà riaperta al culto, sarà quindi riaperta l'aula liturgica, ma si dovrà attendere dicembre per le prime viste ai percorsi archeologici, i quali hanno richiesto un notevole investimento di studio, lavoro, dedizione con una cospicua parte dei costi, per sentire suonare di nuovo l'antico organo e per restituire all'edifico sacro le nuove porte di bronzo; mentre tempi più lunghi si prevedono per la riqualificazione del Museo diocesano.
Proprio in merito alle porte bronzee esprimo gratitudine per tutti coloro che stanno sostenendo l'iniziativa e rinnovo l'appello al sostegno da parte della collettività, un segno importante per un desiderio comune, quello di recuperare una parte di storia della nostra città e un pezzo della nostra identità.
Durante la conferenza si sono alternati anche gli interventi di notevoli esponenti sia dell'amministrazione comunale che dell'equipe di tecnici che hanno curato i lavori, insieme hanno delineato un quadro chiaro e sintetico di quanto realizzato all'interno dell'edificio sacro.
Conclusa la conferenza stampa, si è proceduto con una visita esclusiva alla Cattedrale per gli addetti all'informazione, nel corso della quale è stato possibile effettuare in anteprima riprese video e fotografiche.
L'11 ottobre, alle 17.30, si celebrerà la riapertura al culto della Cattedrale.
Un nuovo appuntamento è previsto per il prossimo 18 dicembre, quando ci sarà l'inaugurazione solenne con l'intervento delle autorità e soprattutto dei finanziatori e rappresentanti di Regione Campania, Soprintendenze, Ministero dei Beni Culturali, Ca.ri.p.lo., Conferenza Episcopale Italiana e Amministrazioni Provinciale e Comunale. Per l'occasione sarà riportato nella Chiesa Cattedrale l'antico organo restaurato dalla ditta Mascioni, saranno installate le nuove porte di bronzo realizzate dalla ditta 'Domus Dei' e sarà possibile visitare i percorsi che attraversano gli scavi archeologici.
Visita cardinale Bertello in episcopio, cattedrale e San Francesco Lucera
L'accoglienza riservata dalla città di Lucera al cardinale Giuseppe Bertello nel giorno della elevazione a Basilica minore della chiesa di San Francesco. I discorsi nel Palazzo vescovile, la visita in cattedrale e l'arrivo nella chiesa di San Francesco. Lucera 29-11-2012.
Duomo di Benevento il film
Duomo di Benevento il film realizzato dai Brothers Pantano
Benevento, gli scavi del Duomo (di Gianno Colucci)
Dopo l'anteprima prefestiva, riapre l'8 gennaio il percorso archelogico sotterraneo del duomo di Benevento. Le scoperte degli archeologi sono oggi a disposizione dei turisti: i resti del mercato romano, della basilica paleocristiana, di una villa con una piscina ornamentale ritrovati nel corso dei restauri.
Diocesi di Sessa Aurunca (CE) - Cattedrale SS.Pietro e Paolo - turismo civico & religioso
La diocesi di Sessa Aurunca comprende cinque comuni della provincia di Caserta:
1) Carinola
2) Cellole
3) Falciano del Massico
4) Mondragone
5) Sessa Aurunca.
CONFINI:
La diocesi di Sessa Aurunca confina a nord con l'arcidiocesi di Gaeta, a est con la diocesi di Teano-Calvi, a sud con l'arcidiocesi di Capua e si affaccia a ovest sul mar Tirreno.
Mappa diocesi e distretto - Il territorio della Regione ecclesiastica Campania è suddiviso in 25 diocesi, (vedi elenco: e Sessa Aurunca è una diocesi nord-occidentale, ai confini con il Lazio, che ricade nella provincia di Caserta; mentre - come è più noto - la Regione Campania ente territoriale dello Stato è suddivisa in 5 province (Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento). Per cui ciascuna diocesi della Regione Campania è grande in media 1/5 di una provincia della stessa regione
ELENCO DELLE 25 DIOCESI DELLA CAMPANIA
FONTE:
1) Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni
2) Abbazia territoriale di Montevergine
3) Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni
4) Arcidiocesi di Benevento metropolitana
5) Arcidiocesi di Capua
6)Arcidiocesi di Napoli metropolitana
7) Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno metropolitana
8) Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia
9) Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia
10) Diocesi di Acerra
11) Diocesi di Alife-Caiazzo
13) Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia
13) Diocesi di Avellino
14) Diocesi di Aversa
15) Diocesi di Caserta
16) Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti
17) Diocesi di Ischia
18) Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno
19) Diocesi di Nola
20) Diocesi di Pozzuoli
21) Diocesi di Sessa Aurunca
22) Diocesi di Teano-Calvi
23) Diocesi di Teggiano-Policastro
24) Diocesi di Vallo della Lucania
25) Prelatura territoriale di Pompei
Benevento Città Luce_backstage Hortus Conclusus
Lecce-Piazza Duomo
Duomo di Lecce
Stile architettonico Barocco leccese
Inizio costruzione XII secolo
Completamento 1689
La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Lecce, chiesa madre dell'arcidiocesi metropolitana omonima. Si trova in piazza del Duomo, nel centro storico della città.
Una prima cattedrale della diocesi di Lecce venne costruita nel 1144 dal vescovo Formoso. Nel 1230, per volere del vescovo Roberto Voltorico, la cattedrale venne rinnovata e ricostruita in stile romanico.
Nel 1659, il vescovo di Lecce Luigi Pappacoda diede all'architetto leccese Giuseppe Zimbalo, detto lo Zingarello, il compito di ricostruire la chiesa cattedrale in stile barocco leccese. L'architetto scelse di non alterare la pianta della cattedrale romanica e la prima pietra venne posata il 1º gennaio dello stesso anno. La costruzione venne portata avanti dal 1659 fino al 1670, quando la nuova cattedrale venne solennemente consacrata dal vescovo Pappacoda.
Il portale laterale
Esterno
Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'Episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza.
La facciata principale, piuttosto semplice sotto il profilo decorativo, si sviluppa in due ordini dove sono presenti le statue, alloggiate in nicchioni, dei Santi Pietro e Paolo, di San Gennaro e di San Ludovico da Tolosa. La disposizione delle paraste scanalate fa intravedere che la chiesa è strutturata in tre navate.
Il prospetto settentrionale, ricco ed esuberante, assolve a una precisa funzione scenografica, dovendo rappresentare l'ingresso principale della chiesa per chi entra nel sagrato. Scompartito in cinque zone da paraste e colonne scanalate, il primo ordine presenta un portale ai cui lati due nicchie ospitano le statue di San Giusto e di San Fortunato. La trabeazione è coronata da un'alta balaustra alternata da colonnine e pilastrini, oltre la quale, al centro, si innalza la statua di Sant'Oronzo.
Il campanile del Duomo
Il Campanile del Duomo venne costruito tra il 1661 e il 1682 dall'architetto leccese Giuseppe Zimbalo su incarico dell'allora vescovo della città, Luigi Pappacoda. Venne edificato in sostituzione di quello normanno, voluto da Goffredo d'Altavilla, crollato agli inizi del Seicento.
La torre campanaria ha una forma quadrata e risulta essere formata da cinque piani rastremati, l'ultimo dei quali è sormontato da una cupola ottagonale maiolicata, sulla quale è posta una statua in ferro raffigurante Sant'Oronzo. Gli ultimi quattro piani presentano quattro monofore alle quali le antistanti balaustre conferiscono la pittoresca funzione di lunghi balconi. Impreziosiscono il campanile alcune epigrafi latine le quali, incise su targhe posizionate sopra le monofore, furono dettate dal letterato leccese Giovanni Camillo Palma. Ha un'altezza di 72 metri, e dalla sua sommità è possibile ammirare il mare Adriatico e nei giorni particolarmente limpidi anche le montagne dell'Albania.
Fonte Wikipedia
Cattedrale di Maria Santissima Assunta e complesso monumentale di Santa Sofia - Videoguida
Benevento nutre il culto continuo della sua memoria, eredità spirituale del nobile patrimonio artistico e religioso, fusione mirabile delle civiltà sannitica, romana e germanica, testimonianza di devozione secolare, intreccio di percorsi d’arte, di fede e di storia. L’accoglienza dei viaggiatori è affidata alla Rocca dei Rettori, sede amministrativa dei governatori pontifici.
La cattedrale, intitolata a Maria Santissima Assunta, è uno scrigno di spiritualità preziosa. È il primo tempio testimone dell’arrivo del cristianesimo nella città e vanta tra i suoi vescovi S. Gennaro, un santo a cui tutti i beneventani sono legati con forza e nostalgia. Qui si venerano le reliquie dell’apostolo S. Bartolomeo, condotte in città dal principe longobardo Sicardo quando la popolazione, convertita da S. Barbato, ha accolto la fede cristiana.
Le battaglie, le entità mitologiche, i cavalieri, gli animali fantastici che popolano il chiostro di S. Sofia racchiudono il sapere dell’uomo, le frenesie delle paure e delle speranze, così come il trascorrere del tempo scandito nelle raffigurazioni dei lavori campestri.
Le decorazioni di raccordo tra gli archi e le colonne, detti pulvini, sono l’essenza della conoscenza umana di quanto è terreno e divino: fanno contrasto alla pace e al silenzio del chiostro, celebrando l’invito perenne al raccoglimento. I monaci, nel chiuso delle mura del monastero, contemplavano la Creazione per comprendere il mistero universale.
Il chiostro assurge a monumento di protezione e salvezza in questi luoghi, dove il principe Arechi pose la sua capitale.
Il suo nome è augurale, e le fu dato dalla Roma pagana in sostituzione di Maleventum; ma il vigore più vero le è venuto dalla nuova Roma, quella cristiana, che le ha trasmesso la buona novella del Vangelo”.
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Campania - Percorsi dell'Anima
Azione realizzata nell'ambito del progetto Slow Campania finanziato con fondi del MiBACT e della Regione Campania
Cattedrale di Maria Santissima Assunta e complesso monumentale di Santa Sofia (Videoguida)
Cattedrale di Maria Santissima Assunta e Complesso Monumentale di Santa Sofia - Benevento
Coordinamento contenuti, Consulenza culturale turistico-religiosa: Emanuele Mollica
Ideazione format, Coordinamento produzione, Storytelling: Alessandro Ferullo
Testi: Giuliana Albano, Antonio Barra, Veronica De Duonni, Alessandra Fusco, Emanuele Mollica, Antonietta Petruzziello
Revisione Generale: Giuseppe Gesa
Revisione Emozionale: Susanna Grimaccia
Una produzione Regione Campania e MiBACT
Produzione Esecutiva: RDT Avellino
Coordinamento: HGVItalia
Regia: Mario Raele
Per maggiori informazioni
Turismo, Benevento bocciata sul web
Musei di Benevento - Musei beneventani - Sannio Beneventano - ambito, arcidiocesi e distretto
La mappa dei fiumi a rischio
TG1 26 febbraio 2010 ore 20
I tesori della Cattedrale - Umbriatico
Mostra di arte sacra Umbriatico (KR), ex sede vescovile.
I tesori della cattedrale.
ELLE TV - Processione di Gesu' Morto a Benevento
Anche quest'anno, nel giorno del venerdì santo, dopo la commemorazione della passione del Signore, svoltasi nella parrocchia di sant'Anna, presieduta dall'arcivescovo di Benevento, Mons. Andrea Mugione, e animata dal coro Santa Cecilia, diretto dal Maestro Lupo Ciaglia, è partita la processione di Gesù morto che si è riversata lungo corso Garibaldi, toccando varie zone del centro cittadino, creando un'atmosfera suggestiva e commovente. Hanno concelebrato con l'Arcivescovo, don Domenico Barbati, parroco di Sant'Anna, don Donato De Palma, don Corrado Amato, don Abramo Martignetti, Rettore del seminario di Benevento, don Marco Capaldo, don Alessandro Saraco e don Francesco Melito, in veste di cerimoniere. Erano presenti, oltre ai Cavalieri del santo Sepolcro, anche alcuni diaconi e seminaristi. Tutta l'azione liturgica del venerdì santo è incentrata sulla passione del Signore, sulla croce, quale segno dell'amore di Dio per noi, che viene nel mondo non come un re potente, ma come un piccolo e muore in croce come un malfattore, rinunciando ad imporsi con la forza per divenire impotenza: Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me.
In questa celebrazione viene così sottolineato, anche da Mons. Mugione, che la regalità di Cristo si manifesta, in maniera sconcertante, proprio sulla croce, dove Gesù uccide la morte e la vince morendo, perché la vita esplode e non finisce nel sepolcro. Egli ha elencato i quattro momenti su cui ruota l'intera liturgia del venerdì santo: un primo momento è legato alla lettura della passione e morte di Gesù; un secondo che riguarda lo svelamento della santa croce; il terzo che pone l'accento sulla preghiera universale della Chiesa e l'ultimo incentrato sull'eucaristia, la partecipazione alla comunione, conservata il giorno del giovedì santo e posta in adorazione.
Attarverso la sua omelia, sviluppatasi attorno a quattro frasi, ha invitato i fedeli presenti a riflettere su: 1. Gesù è il Messia, il Cristo profetizzato; 2. la presentazione al popolo dell'Ecce Homo; 3. il rifiuto di Dio che viene giudicato dall'uomo; 4. rivivere le ultime parole di Gesù sulla croce, guardando Lui che ci parla, volgendo lo sguardo a Colui che hanno trafitto.
Nel profeta Isaia, otto secoli prima, venivano già delineati i lineamenti di questo servo: uomo sfigurato, macerato, maltrattato, che si è donato per espiare il nostro peccato. La sua, ha continuato l'Arcivescovo, è una sofferenza vicaria, perché ha patito al posto nostro, per tutti gli uomini. Sono le sue cicatrici sanguinanti che ci salvano. E così questo uomo prende tutto su di sé, imparando l'obbedienza dalle cose che patì. Ogni uomo dolorante, sfigurato, sofferente può riconoscersi, quindi, nell'Ecce Homo.
Si delinea la tragedia di un rifiuto perché l'umanità uccide il suo Dio proprio rifiutandolo e vive il dramma, ancora oggi, di cacciarlo, il più delle volte, dalla sua vita. Dio sente questa lacerazione nel cuore e paga di persona per i nostri peccati perché ci ama infinitamente: il giudice dell'universo viene giudicato a sua volta da gente egoista e spietata. Che paradosso! Gli viene tolto tutto, anche la veste! E così oggi, in questa passione, ha continuato l'Arcivescovo, riviviamo l'ora di quell'abbandono e di quella morte ingiusta.
Bisogna aggrapparsi a Gesù crocifisso perché lui, che è l'Abbandonato, si consegna al Padre per gli altri crocifissi della storia. Infatti, lui che è il compassionevole, è venuto nel mondo non per essere compreso ma perché noi tutti potessimo aggrapparci a Lui, che rappresenta il termine stesso dell'amore. E'proprio in questo giorno, quando sembra tutto finito, che si sentono i fremiti della Pasqua, perché nel momento del trionfo della morte prende inizio il preludio della vita, nel momento dello scoraggiamento e dell'oscurità comincia il miracolo per l'uomo.
Dopo la celebrazione della passione, l'incontro della Madre Addolorata col Figlio morto, davanti la chiesa di Santa Sofia ha creato, per pochi secondi, l'immagine della chiesa che incontra Gesù lungo la strada del Calvario, che dona la sua vita per amore degli uomini.
Al termine del corteo, a cui, come ogni anno, hanno preso parte le autorità civili e militari, le associazioni ecclesiali, i Cavalieri del Santo Sepolcro e tantissimi fedeli, l'Arcivescovo ha rivolto il suo saluto alla città.
MUSCLEMANIA CAMPIONATO ITALIANO ALASSIO
Augurio dell'Arcivescovo Moretti in occasione del Natale 2012
Famiglia lavoro solidarietà: il messaggio e l'augurio dell'Arcivescovo Moretti in occasione del Natale 2012
Storia di Sorrento intarsio