Asse IV - Inaugurazione dell'Ecomuseo delle Erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo
Immagini, interviste, commenti dell'apertura che si è tenuta lo scorso 12 maggio 2013.
Sagra Civiltà delle Erbe Palustri
25a Sagra Civiltà delle Erbe Palustri, in Villanova di Bagnacavallo, 13th September 2009.
Verso un contratto di Fiume - 7 giugno 2014 - Villanova di Bagnacavallo (RA)
Dal 4 all'8 giugno 2014, presso l'Ecomuseo delle Erbe Palustri vicino a Bagnacavallo, si sono svolte le Giornate dell'Ambiente dedicate al fiume Lamone, inteso sia come bene comune da proteggere, sia come attrazione turistica da valorizzare.
In particolare, sabato 7 giugno si è tenuto l'incontro Verso un contratto di fiume, occasione tra l'altro di una ulteriore disseminazione delle attività del progetto europeo sul turismo sociale denominato So.To.
Identità e cultura del territorio: verso un incoming integrato - 2 dicembre 2014
Villanova di Bagnacavallo (RA), 2 dicembre 2014
Presso l'Ecomuseo delle Erbe Palustri, si è svolto un nuovo incontro sul tema Identità e cultura del territorio, verso un incoming integrato. L'obiettivo specifico del meeting è stato quello di sviluppare il turismo in Romagna, in modo tale da attirare visitatori dall'Italia e dall'estero per 365 giorni l'anno.
La giornata, organizzata dal Gruppo di Marketing Territoriale (GMT) e dalla cooperativa di comunità Oltrevalle, ha permesso l'incontro tra agenzie di viaggio, guide turistiche, albergatori, promotori di eventi territoriali e tanti altri ospiti. Tutti insieme potranno in futuro lavorare alla realizzazione di nuovi pacchetti turistici con l'aiuto di GMT, che si propone anche come supporto nella ricerca di nuovi clienti e nell'apertura di nuovi canali commerciali.
La civiltà palustre di Villanova di Bagnacavallo
Le immagini raccontano le tradizioni e il percorso dell'Ecomuseo
La civiltà palustre di Villanova di Bagnacavallo nasce in prossimità di quel particolare sistema di zone umide e salmastre, oggi compreso nel Parco regionale del Delta del Po: un ambiente di eccezionale valore ecologico e naturalistico, tra i più ricchi di biodiversità, dove acqua, flora e fauna convivono in un delicato equilibrio.
Gita all'Ecomuseo di Villanova del 14 settembre 2008
Gita domenicale degli Amici della Bici del Tondo di Lugo all'Ecomuseo delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo indossando le magliette dell'AIDO
Folklore e tradizioni dell'Emilia Romagna | Storie E ep27
In questa puntata parleremo di ballo, teatro e di tutte quelle eccellenze che fanno della regione Emilia Romagna una terra unica. In studio Carlo Conti, Sandri Ermanno, Franzoni Emanuela, Monica Marocchi - Compagnia Filodrammatica di Casola Canina, Maria Rosa Bagnari - Ecomuseo delle Erbe Palustri di Bagnacavallo, Marco Mingotti e Cesare Grandi - Canterini e Danzerini Romagnoli, in collegamento Skype Marco Antuzi – scrittura creativa.
La squadra sportiva ospite di questa settimana è l'Ass. Tozzona Baseball Imola.
Con l'accompagnamento musicale di ONei.
Il tutto capitanato dai frizzantissimi Maurizio e Frida.
DI.TV è l'emittente televisiva giovane, dinamica e divertente!
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Cà del Vento Bagnacavallo Vs BBZO Cafè Villanova
Campionato romagnolo serie B Emilia Romagna 2016/2017 - 12° G
Cà del Vento Bagnacavallo Vs BBZO Cafè 1 Villanova
riprese video Massimo Berselli
opinionista sportivo Valerio Alvisi
musica Christian Gasperini
web editor Luciano Semprini
OLTRE LA NOTIZIA - LOM A MERZ A VILLANOVA DI BAGNACAVALLO
Giardino incantato - Villanova di Bagnacavallo
7 settembre 2014 - Gita a Villanova di Bagnacavallo
Si è trattato di un'escursione tranquilla, lungo percorsi tranquilli, immersi nel verde della campagna che si sta apprestando a fornire una vendemmia che si auspica eccellente.
Villanova di Bagnacavallo (RA) - Festa de l'Unità 2013
Venerdì, 12 luglio 2013
Servizio di Enio Gatta
Villanova di Bagnacavallo (RA) - La corsa dal Fugaren 2015
Domenica, 28 febbraio 2015
Servizio di Gian Carlo Morini
Boncellino (Bagnacavallo - RA) - 36a Podistica di Santo Stefano
Martedì, 26 dicembre 2017 - Servizio di Giorgio Pruni
Edmondo Comandini e Roberto Scaglioni - Fuego (1954, Celebre tango per fisarmonica) Video ufficiale
FUEGO, tango storico per fisarmonica, scritto dal compositore bolognese Arturo Caruso nel lontano 1954, divenne ben presto un tango celebre e suonato ovunque per la sua melodia semplice e per il suo ritmo ben cadenzato, che rende il brano estremamente ballabile.
In questo videoclip, FUEGO ci viene presentato da due bravi fisarmonicisti, nonché grandi amici, Edmondo Comandini e Roberto Scaglioni in una versione per due fisarmoniche, che talvolta intrecciano le loro variazioni.
Per la realizzazione di questo videoclip, ringraziamo Davide Legni e il suo staff della DL Multimedia Production (davidelegni.com) e i bravissimi ballerini Pablo Linares e Patricia Carrazco, titolari della scuola di Tango Argentino RIMINI TANGO (ballatango.it).
Un ringraziamento particolare va all’“Ecomuseo delle Erbe Palustri”, situato in via Ungaretti 1 a Villanova di Bagnacavallo (RA), il quale racconta con oggetti, fotografie e stampe di grande valore storico, la civiltà contadina e palustre dei secoli scorsi nelle zone umide circostanti il Delta del fiume Po. L’Ecomuseo è stato creato, con amore e tanta passione, dalle famiglie Bagnari e Barangani.
Puoi richiedere la base audio, gli spartiti e il midifile di FUEGO scrivendo una email all’indirizzo info@novalis.it, oppure contattando le Edizioni NOVALIS e UNIONE - Via Flaminia 185/B - 47923 Rimini (RN) – Tel. 0541 630063 – Fax 0541 630064.
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Villanova di Bagnacavallo (RA) - La Corsa dal Fugaren 2014
Sabato, 1 marzo 2014
Servizio di Enio Gatta
Villanova di Bagnacavallo (RA) - La corsa dal Fugaren 2015
Sabato, 28 febbraio 2015
Servizio di Giorgio Pruni
TWN 126 - Ed. del 28/01/2011 - Ecomuseo Urbano
Edizione del 28/01/2011 dedicata all'inaugurazione dell'Ecomuseo Urbano della Circoscrizione 1
La palude del Sile: canee, esca, paere e altre erbe
La descrizione delle erbe palustri del fiume Sile e dei loro svariati usi. Testimonianza di Gino C., S. Angelo di Treviso 1929, registrata il 27 gennaio 1985. Lingua parlata: dialetto di Treviso. Trascrizione in italiano.
«Veniva giù dal Sile, dall'acqua corrente, tutta questa roba che chiamavamo menaisse. Venivano giù erbe che tagliavano lungo il Sile, le paere (Sparganium sp.) quando c'era pioggia torrenziale (brantanava) - perché d'agosto tagliavi tutto el palù, non restava niente. Veniva giù quella piccola rogna che viene sempre su quegli spiazzi morti di acqua, veniva giù con una piena ... E con quella si faceva concime, che sarebbe stato letame per la terra. Si prendeva, e dopo si tornava su e si portava nella concimaia, nella corte.
- Quanti carri, in un anno, venivano?
Si poteva andare ogni 7-8 giorni e trovavi un piccolo carico di roba (na barcadea), perché è roba pesante... In un carico (in na barcàaa) ci stava magari un grumo, non so, dalle dimensioni di un maréto de fen (piccolo maro - mucchio - bica) di fieno. E dopo quando era marcita restava poco.
- E le erbe che voi adoperavate ... lo strame.
Lo strame era ... canèe (Phragmites australis) e esca / lopa (Carex sp.)
- Non avevano ancora il pennacchio, le canèe.
Sì, sì, lo avevano, e anzi con le canèe facevamo el casoto dea barca. Le tagliavamo perché erano belle lunghe, le tagliavi a mazzi e poi facevi il casoto.
- Che altre robe facevate con le canèe?
Dopo, le altre, che a forza di mischiarle si rompevano a metà e non stavano più dritte, si usavano per sternir e bestie (far letto al bestiame, in stalla). Non si facevano grisioe (stuoie) con quelle cannucce, perché sono poco forti.
- Con cosa si fanno le grisioe?
È un'altra paglia che è tanto più forte: assomiglia quasi al bàmbu.
- Non viene qua sul Sile.
No, quella non viene qua, dovrebbe venire verso Chioggia. È roba più consistente. Perché con questa canna non puoi fare soffitti.
- Allora, cosa s'intende per strame?
Lo strame, da noi, era di tre quattro tipi. C'era lopa(esca), c'erano canèè e c'erano i groƚi.
(Interviene la sorella Maria Cèa): Non potevi mica farli venire in cucina, che era più caldo?...
- Groƚi o broƚi?
Groƚi (Iuncus sp. e Cyperus sp. - cfr. Emanuele Bellò, Dizionario dialetto trevigiano destra Piave)
- Cosa erano?
Erano lunghi così, tondi; non tagliavano, quelli; in vece l'esca taglia.
Maria Cèa - Erano rotondi, venivano su come la lopa.
-Paerossi, allora!
No, somigliavano quasi alla lopa.
- Adesso non ci sono, nel palù.
Eh, c'è n'è qualche bàro (cespuglio).
- In questa stagione qua, no.
Sì, sì, ci sono, ma tutti rovesciati, perché è una pianta più grassa delle altre.
Maria Cea - Sì è una roba floscia.
- Per saperla individuare... E tutta questa roba qua la tagliavate. Si chiamava strame e lo mettevate sotto le vacche, invece con le paére gli davate da mangiare.
Mangiavano, e quello che non mangiavano gli restava per terra.
- Mi hai detto delle fontane. Le chiamavate fontane o fontanassi?
Ah beh, le fontane erano più piccole, il fontanasso era più grande.
- Ma è la stessa roba, tutt'e due sorgenti...
Guarda che grande, che razza di fontanazzo!, mentre una fontana è più piccola. ...
- Ho sentito dire che a volte sul palù, camminando, bisogna stare attenti perché ... è pericoloso andare sul palù?
Per quello che ci voglio le pàte, sennò vai sotto fino al collo ... La fontana poteva essere profonda anche 5-6 metri.
- Appunto. Allora non bastano le pàte...
Ma non vai mica sulla fontana! Vedi lo spiazzo di acqua; crescono le erbe, non canèe, e non paére, tutte quelle erbe che ti ho detto, menaisse.
Dove c'è tanta acqua così sei sicuro, se non è acqua corrente, che ci sono sempre canèe o paére. Dove c'è la fontana ti accorge, perché ci sono le menaisse, e là sei sicuro che siamo fondi e non devi andare...
- Non ci sono punti pericolosi, che ti ingannino?
Se vai a piedi così sei sicuro che ce ne sono, se vai con quegli attrezzi (pàte) sei sicuro che non ti impianti (...)
Andavamo a segare le paére fino vicino al Sile e dopo c'era strapiombo (...) perché la segavi tutta, l'erba.
- La paéra come la mangiavano, le vacche? La seccavate, prima?
Sì, poi si faceva il pagliaio di fieno (a mèda) ... le lasciavi da sole, era come per pulirsi i denti, gliele davi dopo cena. Tu mangi formaggio e le vacche mangiavano le paére dopo aver mangiato l'erba, la crusca (a semoƚa). Quelle che non mangiavano, restavano per far letto.
-Con il resto della palude facevi letto...
Ma bisognava seccare anche quello.
-Non pungevano quelle cannucce?
Sì, ma le vacche hanno una pelle! Quando tiravano il carro di letame Gli piantavi la forca sulla pelle, così. Povere bestie.
-La manutenzione di questi canali, come la facevate? [...]
Erbe Medicali con Gianpaolo Tocco - 05.07.2018