ELCITO (SAN SEVERINO MARCHE, MACERATA, ITALY)
Elcito, frazione di San Severino Marche, comune di 12852 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia.
Si tratta di un piccolo paese arroccato su uno sperone roccioso a 820 metri di altezza alle pendici del Monte S.Vicino ed è quanto resta di un antico castello medioevale eretto a difesa dell’abbazia benedettina di Valfucina. Vi abitano sette persone ormai tutte anziane che hanno deciso di rimanere dove sono nate nonostante il relativo isolamento. A Elcito non c’è mai stato un emporio, o un negozio neppure per i generi di prima necessità, perché fino agli anni settanta la popolazione costituiva una comunità autosufficiente: in totale erano circa duecento persone che avevano un intenso rapporto con la loro terra fonte primaria di sussistenza. Questa zona si raggiunge da S.Severino Marche percorrendo la strada per Apiro fino alla frazione di Castel S.Pietro, dove si imbocca la strada di circa 5 chilometri che conduce al paese. Annoverata tra le località più caratteristiche ed interessanti del comune di S.Severino Marche, a differenza dei familiari insediamenti marchigiani posti su dolci pendii collinari, sorge su di uno scoglio alto e scosceso sito alle falde del Monte S.Vicino. Il particolare nome Elcito deriva da elce altrimenti noto come leccio (Quercus ilex). Sebbene la lecceta sia tipica della macchia mediterranea in era postglaciale aveva colonizzato anche le aree più interne ed è probabile che ce ne potessero essere residui nella gola rocciosa sottostante il paese con il suo particolare microclima.
Le cronache locali raccontano che in questo borgo vi trovò rifugio provvisorio il conte Guidobaldo Buonaccorsi da Montesanto, che nella notte del 16 dicembre 1629 a Potenza Picena aveva massacrato senza misericordia ed in maniera efferata alcuni suoi cugini e conoscenti che si erano indebitamente appropriati di una eredità che gli spettava.
Galleria di immagini di archivio di una mostra locale e con fotografie scattate domenica 23 agosto 2015; protagonisti della passeggiata Diana Principi, Sergio Sibilla e Veniero Granacci.
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Elcito, San Severino Marche (MC)
Music: Mistake the Getaway by Kevin MacLeod (incompetech.com)
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ELCITO... SAN SEVERINO MARCHE ...Agosto 2017
Visita al bellissimo borgo di ELCITO ,frazione di SAN SEVERINO MARCHE .M.C ..
Si tratta di un piccolo paese arroccato su uno sperone roccioso a 824 m. di altezza alle pendici del Monte San Vicino. È ciò che resta di un antico castello eretto a difesa dell'abbazia benedettina di Valfucina. Il paese è frequentato soprattutto d'estate, dai proprietari di seconde case di San Severino Marche. A Elcito non c'è mai stato un emporio o un negozio, neppure per i generi di prima necessità perché fino agli anni settanta era una comunità autosufficiente. Erano duecento persone e avevano un intenso rapporto con la loro terra,
da Wikipedia....
San Severino Marche (Macerata, MARCHE, ITALY)
San Severino Marche è un comune della prov. di Macerata (193,8 km2 con 13.223 ab. nel 2008). Il centro è situato a 235 m s.l.m., alla destra dell’alto corso del fiume Potenza. Il nucleo originario costituisce la città alta (Castello) ormai abbandonata. Industrie alimentari, calzaturiere e dei materiali per l’edilizia.
La cittadina sorge 2 km a O di un antico centro piceno, chiamato in età romana Septempeda. Municipio nel 90 a.C., poi colonia di veterani, con Diocleziano Septempeda fece parte del Piceno suburbicario; vescovado (6° sec.), castaldia longobarda (10° sec.), venne distrutta in epoca incerta e in suo luogo sorse, poco lontano, il nuovo centro, detto S. dal nome di uno dei vescovi dell’antica diocesi settempedana (morto, sembra, nel 543). Libero comune ghibellino, dopo la caduta degli Svevi S. si sottomise alla Chiesa. Entrata nella ghibellina Lega degli amici (14° sec.), fu nuovamente assoggettata dalla Chiesa, che vi riconobbe fino al 1426 quali legati gli Smeducci.
Si ringrazia per la collaborazione Giulia Farroni
Si ringraziano per le immagini - Godwin Giacco:
Per il video del comune di San Severino Marche - Edoardo Cellocco e Riccardo Elefant,
Il borgo di Elcito - San Severino Marche
Elcito è un piccolissimo borgo del comune di San Severino Marche, in provincia di Macerata. È situato in cima ad uno sperone di roccia a 821 metri sul livello del mare alle pendici del Monte San Vicino.
Il nome derivela da “elce” che significa leccio, albero tipico della macchia mediterranea. Gli edifici che compongono il borgo sono quello che resta dell’antico castello medievale, eretto a difesa della vicina Abbazia di Santa Maria in Vallefucina.
Elcito ( San Severino Marche) - Drone time
Giro sopra Elcito con il drone Dji
CASTELLO DI ALIFORNI (SAN SEVERINO MARCHE, MACERATA, ITALY)
CASTELLO DI ALIFORNI E CHIESA DI SANTA MARIA DELL’ANNUNZIATA (XII e XIII secolo).
San Severino Marche, comune di 12852 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia.
Percorrendo la strada statale in direzione di Cingoli dal centro di S.Severino Marche si arriva alla frazione di Aliforni, piccolo borgo che comprende al suo interno anche la chiesetta parrocchiale vicina al castello. Il Castrum Alifurni si sviluppa secondo una forma allungata influenzata dalla morfologia collinare su cui è stato eretto. Originariamente di proprietà della diocesi di Camerino fu venduto nel 1247 da Guglielmo, allora vescovo della diocesi camerte, al comune di S.Severino per 600 lire ravennati. Secondo notizie storiche documentate nel 1409 il castello fu posto sotto assedio dal Rettore della Marca, che cercava di imporre sotto il diretto dominio della Chiesa il comune di S.Severino, e parzialmente distrutto. Nel 1445 il castello venne conquistato insieme a quelli di Elcito e Frontale da Smeduccio (ultimo erede della esiliata famiglia Smeducci tornato a S.Severino al seguito del re Alfonso V d’Aragona) nel corso di una tempestiva e infruttuosa invasione che questi effettuò nel territorio sanseverinate per riottenere la signoria perduta circa venti anni prima.
A seguito di questi eventi bellici si sono conservate poche tracce dell’antica fortificazione, solo alcune costruzioni del borgo e la torre principale a pianta quadrata, interamente realizzata in blocchi di pietra arenaria squadrata e impostata su sette livelli alcuni dei quali utilizzati come deposito. Estremamente limitate sono le aperture che lasciano supporre un diverso utilizzo degli ambienti interni oltre che per scopi difensivi e alla sua sommità sono conservati alcuni brevi tratti di beccatelli; ne consegue che sulla sua conformazione originaria si possono avanzare solo supposizioni. Intorno alla torre permangono i resti della cinta muraria il cui perimetro misurava circa 240 metri e dell´abitato medioevale di cui si colgono evidenti segni nelle basse porte, in qualche archivolto in arenaria, o in cotto, e nei gradini scavati nella roccia.La Chiesa di S.Maria dell’Annunziata (chiamata anche la chiesa del castello) è costruita in blocchi di arenaria segati e accuratamente sovrapposti. Fu eretta nel sec. XIII. Lo stile è il gotico a tre navate di identica altezza. Nel 1824 don Alessandro Fiorani, prevosto della chiesa di Aliforni, diede incarico all’artista architetto Ireneo Aleandri (1795-1885) di realizzare il progetto per l’ampliamento e l’opera fu ultimata solo nel 1834. La nuova costruzione è a una sola navata (riccamente affrescata da Guglielmo Ciarlantini di San Ginesio nel 1911) divisa a tre campate, ricevendo luce da tre ampi finestroni semicircolari.
Galleria di immagini con fotografie scattate domenica 23 agosto 2015; protagonisti della passeggiata Vanessa Scataglini, Sergio Sibilla e Veniero Granacci.
Trip to Elcito (San Severino Marche) -MC- 19.10.14
San Severino Marche - tutto in una piazza
San Severino Marche e la sua piazza ellittica, piazza del Popolo.
La particolarissima ed elegante Piazza del Popolo, di forma ellittica, dove si affacciano il palazzo comunale, la chiesa di San Giuseppe dalla facciata in stile rococò, il teatro Feronia, il palazzo Gentili di Rovellone e il palazzo della Gendarmeria Pontificia.
E' piacevole passeggiare sotto i portici tra locali e negozi col naso all'insù per ammirare la torre dell'Orologio.
Una curiosità: la città anticamente si chiamava Septempeda (municipio romano nel I secolo a. C.)
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San Severino Marche
Un filmato realizzato da Riccardo Elefante ed Edoardo Cellocco in collaborazione con il Comune, che mostra alcune magnificenze paesaggistiche e storiche di San Severino Marche.
Elcito di San Severino Marche (MC)
Elcito (San Severino Marche) - RADIO LINEA TV
Speciale - Viaggio a San Severino Marche
A quasi un anno dal terremoto che ha devastato il centro Italia, passata la fase mediatica iniziale, fortunatamente c'è chi, come i genitori e i bambini della Scuola dell'infanzia San Giuseppe e Nido Integrato l'Albero Azzurro di Segusino, non si dimentica delle popolazioni tragicamente colpite dal sisma...
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Elcito fraz. di San Severino Marche(motoalpinismo)
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12 dicembre 2015
Elcito, il paese del vento
Elcito (San Severino Marche), uno dei #borghi delle aree interne delle #Marche
Investment property italy - SERRALTA 1 San Severino, Marche (Italy)
Investment property Italy. This unrestored farm house and out building is located at the bottom of a hill with incredible views and potential.
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San Severino Marche, la città incantata , la Galetta
La Galetta, le Piagge, luoghi d'incanto. L'Italia, le Marche
CASTELLO DI PITINO (SAN SEVERINO MARCHE, MACERATA, ITALY)
CASTELLO DI PITINO / CASTLE OF PITINO, frazione di S.Severino Marche, provincia di Macerata, Marche, Italia. Secondo un'antica leggenda medioevale nelle notti senza luna il fantasma di una dama si aggira tra queste mura: è quello di una bellissima nobildonna che vi fu strangolata per gelosia da messer Sigismondo da Montesanto (attualmente Potenza Picena) nel XIII secolo. Il riferimento storico è stato suffragato da pergamene recentemente rinvenute nell'Archivio di Stato di Norimberga. Il castello di Pitino sorge a circa 10,5 km da S.Severino Marche su di un colle alto 602 metri s.l.m. Il sito per la sua posizione strategica doveva essere fortificato ben prima del Mille, epoca a cui risalgono i documenti storici più antichi attualmente disponibili. I reperti preistorici rinvenuti tuttavia dimostrano che il colle ospitava insediamenti umani fin dal Paleolitico. Altri ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce materiale della cosiddetta età del bronzo, ma la civiltà più importante che si sviluppò a Pitino tra l'VIII ed il VI secolo a.C. fu quella dei Piceni. Gli studi hanno dimostrato che a Pitino si stabilì uno dei principali insediamenti piceni dell'entroterra maceratese, la cui importanza è ampliamente documentata dai corredi funebri di alta qualità e dall'estrema varietà di materiali rinvenuti nella necropoli del monte Penna di Pitino. Con l'arrivo dei Romani e la sconfitta dei Piceni gli abitanti di Pitino furono costretti a lasciare la loro città arroccata sul colle ed a trasferirsi a Septempeda, luogo più facilmente controllabile dai vincitori. Il castello di cui ancora oggi ammiriamo i resti risale invece al Medioevo. La tradizione popolare vuole che esso sia stato fondato da un nobile septempedano, Marco Petilio, che diede il nome al castello e governò la città di Septempeda dopo le invasioni barbariche. Per tutto il Medioevo Pitino fu conteso dai vicini comuni di S.Severino, Montecchio (Treia), Camerino, Tolentino e Cingoli. Avere il possesso di Pitino infatti, significava avere il controllo dell'intera valle del Potenza e dell'importante via di comunicazione che collegava l'Umbria al mare Adriatico. Numerosi scontri si susseguirono per tutto il XII e XIII secolo ed a causa di uno di questi nel 1199 Pitino fu assediato, distrutto ed immediatamente ricostruito. Solo dalla fine del XIII secolo pur con diverse vicende il castello rimase definitivamente in possesso del comune di S.Severino. In questa epoca era cinto da una cerchia muraria realizzata in pietra silico-arenaria che misurava 400 metri ed era alta oltre 8, interrotta da torrioni rettangolari di 12 metri distanti 40 l'uno dall'altro. Oggi abbiamo i resti di quattro torrioni ed in uno di questi a sud-est si apre la porta principale. Dovevano comunque esserci ingressi anche in altri punti della cinta. Attualmente i settori di mura ad occidente e verso meridione non esistono più: infatti le pietre sono state utilizzate per la costruzione delle case coloniche della zona. Nella parte settentrionale del perimetro ci sono alcune feritoie che rappresentano tentativi di adeguamento alle armi da fuoco, ma per il resto l'impianto ha mantenuto la struttura originaria. Nel punto più alto del colle c'è la torre maestra, anch'essa in pietra silico-arenaria, alta circa 23 metri e larga 5,75 per lato con 175 centimetri di spessore murario, risalente all'inizio del XIII secolo quando il castello fu riedificato. Quasi sicuramente in origine essa era sormontata da merli per cui la sua altezza doveva essere ancora maggiore tale da permettere segnalazioni visibili a tutti gli altri castelli del comune di S.Severino. La torre aveva una grande importanza strategica in quanto dalla sua sommità si controllavano il pendio del colle e le valli intorno, avvistando ogni movimento di una certa rilevanza che provenisse dal territorio circostante. La torre non ha porte in quanto vi si accedeva dai sotterranei di un fabbricato attiguo dal quale si diramavano in varie direzioni camminamenti sotterranei. Uno di questi portava alla torre mentre altri uscivano fuori dalle mura. Oggi gli ingressi sono murati, i camminamenti sono ostruiti da pietre e in alcuni casi sono stati utilizzati come ossari. In prossimità della torre si trova una piccola chiesetta dedicata a S.Antonio, che rappresenta un sicuro riadattamento di un antico edificio adibito ad alloggio degli armati, o a scopi logistici militari. Inoltre all'interno della cerchia muraria dove in origine c'erano case ed edifici militari, oggi restano un nucleo di case diroccate di costruzione relativamente recente, la canonica e la chiesa parrocchiale. La prima parrocchia risale al 1292, anno in cui l'abate di S.Lorenzo in Doliolo al quale il territorio era soggetto fece ricostruire la chiesa principale del castello e la eresse a parrocchia. Sulle rovine di questa chiesa è stata costruita quella attualmente visibile risalente alla fine del XVIII secolo. Fotografie scattate lunedì 15 aprile 2013.
Alla scoperta di San Severino Marche
La giornalista Costanza Martina Vitale intervista lo storico settempedano Raoul Paciaroni che svela il cuore di San Severino Marche.
Una produzione Mediter e Glob4me