Campane della Basilica di San Gregorio Maggiore in Spoleto (PG) (02) v.263
Distesa festiva delle 2 campane maggiori + la IV a scampanio sincronizzato alle 9:45 per la messa domenicale delle ore 10:00.
Concerto di 5 campane elettrificate dalla Morellato e in manutenzione da B.b. (Borsato e Bordignon), ex Morellato:
I: Solb3 (batte i rintocchi delle ore) a battaglio cadente lento
II: Re4 (batte i rintocchi dei quarti) a slancio
III: Fa4 (fissa)
IV: Solb4 (fissa)
V: La4 (fissa)
Ecco finalmente la suonata festiva di queste campane di cui ripresi la programmazione feriale lo scorso Settembre! Ne è passato di tempo eh? Ma avendo altre campane da riprendere, e considerato l'orario un po' proibitivo, ho sempre rimandato la trasferta. Tanto... Ormai ho ripreso quasi tutto al centro storico, qui dovrò tornarci nuovamente per riprendere il rinterzo che suona solo nelle solennità (infatti il campanone ha il blocco sulla ruota).
Se sapeste quanto è stato agognato questo video... Anzitutto potete notare la qualità dello stesso, totalmente diversa al passato, in quanto ho acquistato la nuova Canon Legria HF R506; ammetto che mi dispiaceva lasciare la vecchia, che nonostante gli anni registrava bene, ma ormai si era fatta vecchia, e soprattutto non registrava più in cella campanaria. Visto che però funziona ancora bene, ho deciso di passarla ai miei che l'avevano tanto desiderata. E poi... Finalmente questa suonata l'ho ripresa, ma.... Dopo ben 3 tentativi! La prima volta risale alla mattina in cui ho ripreso le campane di San Nicolò, sempre a Spoleto. Dopo aver preparato bene il video, mi piazzo per la suonata ma... Alle 9:30... Suona nuovamente il din don feriale, già ripreso a suo tempo! Allora ho detto.. Qua non fanno distinzione tra feriale e festivo... Così, piuttosto sconsolato, vado via direttamente a San Nicolò, senonché ho deciso di aspettare, per curiosità, la suonata delle 9:45. Ero sicuro che avesse suonato solo la mezzana, soprattutto se volevano essere equi. Ma... Dopo i 3 tocchi sulla mezzana... Incredibile ma vero... Parte la distesa festiva! COSAAAA? Mah... Qua fanno un po' come glie pare, di solito il primo segno è sempre quello più bello, il secondo può essere identico, oppure un misero richiamo. Vacci a capir qualcosa... Avendo cmq fatto qualcosa quella mattinata, alla fine... Tanto male non mi è andata, in fondo. Però avrei voluto riprendere questa bella suonata il prima possibile, così ci torno nuovamente Sabato 23 Agosto, il giorno prima della partenza per le vacanze cadorine, perché almeno al Centro-Italia vige la tradizione di fare la suonata festiva anche alla messa prefestiva. Dopo che alle 17:30 ha suonato il solito din don, mi aspettavo la suonata più bella alle 17:45... E invece è partita solo la mezzana! Ma dico io... Che razza di programmazione è mai questa? Ai posteri l'ardua sentenza.
Il video inizia dalla ripresa panoramica a tutto il complesso, con un primo piano sulla Croce collocata sulla sommità della facciata, le 2 statue collocate nelle nicchiette poste lateralmente all'affresco a forma di mezzaluna (purtroppo non è rimasto quasi più nulla), e poi al colonnato con gli archi a tutto sesto che nascondono il portale; quindi mi sposto per inquadrare il monumento dedicato a Garibaldi (la piazza infatti prende il suo nome), e poi il campanile, con un primo piano particolare all'orologio a numeri romani (che si discosta totalmente dalla struttura), dopodiché mi sposto sulla cella campanaria ove è possibile intravedere le 4 campane, e poi la lenta videata alla guglia. Successivamente ho effettuato una ripresa più ravvicinata alla chiesa in modo da far leggere le scritte poste sopra al colonnato dei portali; in seguito una videata panoramica alla parte più alta di Spoleto, dove si vede il duomo, la Rocca Albornoziana, e la Croce monumentale posta sulla vetta della montagna. E per terminare le riprese esterne ho fatto un primo piano alla cella campanaria vista dal fiume (le campane si vedono di profilo).
La posizione che ho scelto è la stessa del video 167, così da poter far vedere molto bene le 2 campane maggiori, pur se di profilo. L'angolatura dalla piazza la vorrei conservare per il suono solenne. Dopo il battiore delle 9:45, finalmente parte la suonata tanto agognata! Alleluia! Come sentite, oltre all'antichità e al timbro particolare della mezzana, purtroppo il campanone fa pena, probabilmente dovuto al fatto che non è stata mai girata.
Il video si conclude con la ripresa al programmatore Belltron, riconoscibile il marchio B.b. in quanto sul contorno troviamo la parte manuale. Non mi è stato possibile riprendere l'interno della splendida chiesa in quanto vietato.
Per il momento è tutto, scusate se è andato in rete solo ora, ma oltre al nuovo approccio con la video nuova, il PC ha avuto un problema che sembra abbia parzialmente risolto. Buona settimana a tutti!
UMBRIA - PERCORSO LUNGO IL NERA - SCHEGGINO - SANT'ANATOLIA DI NARCO - CASTEL SAN FELICE
°° By CLAUDIO MORTINI °° Una tranquilla passeggiata in compagnia del fiume Nera, adatta a chiunque, data la facilità del percorso. Si può percorrere anche in MTB. Ideale per chi voglia passare qualche ora a stretto contatto con la natura, risalendo in maniera abbastanza dolce un tratto della Valnerina, da Scheggino passando da Sant'Anatolia di Narco, arrivando infine a Castel San Felice. Da vedere il borgo di Scheggino, piccolo borgo sulle rive del Nera. Da vedere la chiesa di San Nicolò, risalente al XIII secolo ma interamente rifatta nel XVI secolo al cui interno si trovano pregevoli affreschi attribuiti allo Spagna. Merita una visita anche la chiesa di Santa Felicita, il cui aspetto romanico attuale risale al XII secolo, tranne che per la facciata, ricostruita nel Seicento in seguito alla riduzione dell'unica navata. Nell'interno, con abside semicircolare e altare da mensa in pietra, è presente una cripta anch'essa databile al XII secolo. Poco fuori dal paese si trovano le Fonti di Valcasana, esempio dello spettacolo che la natura offre in queste zone. Sant'Anatolia di Narco: Il centro storico mantiene le caratteristiche di antico borgo fortificato, con mura di cinta, torrioni e tre porte di accesso. Dentro le mura si possono ammirare l'ex Palazzetto municipale con portico e botteghe medioevali, la chiesa parrocchiale di Sant'Anatolia, con all'interno una decorazione pittorica dei secoli XIVXV, il paliotto di marmo intarsiato dell'altare maggiore di scuola seicentesca napoletana, il Crocifisso ligneo ed alcune tele seicentesche. Fuori dalle mura merita una visita il Santuario della Madonna delle Grazie, la cui struttura attuale è stata edificata nel XVI secolo e reinterpreta artigianalmente le forme del rinascimento. Poco lontano si trova l'imponente Abbazia di San Felice, probabilmente costruita nel XII secolo.
Ex Chiesa Paleocristiana-Romanica in vendita in Toscana - Ref.1178
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English Property Link:
GEOGRAPHIC POSITION
From the main asphalted street, a tree-lined gravel alley leads to the property, surrounded by fields and enjoying great privacy. Placed on the border between Tuscany and Umbria, this charming villa is set in a wonderful hilly location, in a well-connected area, midway between the two hilltop towns of Monterchi, renowned for the famous Piero della Francesca’s fresco “Madonna del Parto”, and Citerna, medieval village overlooking the Tiber Valley. Thanks to its strategic location, the most important cities and towns of Central Italy are all within easy reach.
Arezzo, birthplace of Petrarch and Vasari, is only half an hour away, while, thanks to its vicinity to the dual carriageway E45, it is possible to get to Perugia and to the International Airport of Umbria in less than one hour’s drive.
DESCRIPTION OF BUILDINGS
The property consists of a main villa of 245 square meters and a guest house of 122 square meters, for a total surface area of 367 square meters.
Villa – 245 square meters
The ground floor hosts a lounge, a hallway, three sitting rooms and a dining room.
On the first floor there are a kitchen, a master bedroom with en suite bathroom, a hallway with wardrobe, a bedroom and a bathroom.
Guest house – 122 square meters
The ground floor comprises a lounge and an eat-in kitchen with access to the loggia. Still on this floor, with independent entrance, there is a cellar.
On the first floor there are a hallway and two bedrooms, each with en suite bathroom.
STATE AND FINISHING
Recently restored using high quality materials, this stone villa is the result of the conversion of a church into a private residence, in 1888.
Built in the 11th century in Romanesque style on the ruins of a Roman Villa, the church has been remodeled during the centuries, like the reduction of the three naves into a single spacious aisle in the 17th century.
The meticulous renovation has preserved some of the details of the original building, like round arches and motifs of the Early Middle Ages. Tastefully painted with pastel colors, the cozy rooms of the ground floor boast original frescos on the walls.
EXTERNAL AREAS
Surrounded by green lawns with hedges and flowers, the property is completed by 6,82 acres (2,76 hectares) of arable land.
USAGE AND POTENTIALS
Thanks to it vicinity to towns with amenities and facilities, it is the ideal solution for those who are looking for a private residence in the Tuscan countryside, in a reserved but not isolated location. At the same time, the guest house can be easily rented out on a weekly basis.
Contacts:
Agenzia Romolini Immobiliare S.r.l.
Christie's Interctsnational Real Estate
Main Office
Via Trieste 10-C
52031 Anghiari -AR-Italy
T.+39 0575 788948
F. +39 0575 786928
Showroom
Via XX Settembre n.152
52037 Sansepolcro -AR-Italy
romolini.com
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Hotel del matto nuova indagine paranormale THP
Jacopo Siculo, Incoronazione della Vergine, Norcia ex chiesa di s.Francesco, HD 1080 (manortiz)
Giacomo Santoro da Giuliana, more commonly known as Jacopo Siculo, is so-called because he came from Sicily. He was documented in Rome in 1519, when he was working under Baldassarre Peruzzi. He was still in Rome in early 1527, and probably left after the sack of the city by Imperial troops later that year. He subsequently settled in Spoleto, where he married one of the daughters of Giovanni di Pietro, lo Spagna.
Coronation of the Virgin (1541)
This altarpiece, which was painted for the high altar of the church of the Observant Franciscans’ Convento dell’ Annunziata, Norcia is signed by Jacopo Siculo and dated by inscription. It is otherwise undocumented, but clearly based on altarpiece (1507-11) by Giovanni di Pietro, lo Spagna at Santa Maria di Montesanto, Todi , which was, in turn, based on the altarpiece (1486) by Domenico Ghirlandaio for the Observant Franciscans ofSan Girolamo, Narni.
1. ✴The landscape in the lower part of the main panel depicts the Convento dell’Annunzata, with the plain in front of it transformed into a lake.
2. ✴The predella depicts:
3. •the Annunciation (at the extremes), in reference to the dedication of the church;
4. •St Jerome in the dessert;
5. •the Pietà; and
6. •the stigmatisation of St Francis.
The altarpiece, was removed from the church and dismembered so that the main panel could be exhibited in Perugia in 1907. The components were subsequently housed in San Benedetto and then, from 1967, in the Museo della Castellina. The components were taken to Spoleto for restoration after an earthquake in 1979, and remained there for some 25 years. The restoration was finally completed in 1994, and the reassembled altarpiece was returned to the museum.
LA SUPERIORA SI INNAMORA CHIUDE MONASTERO SAN BERNARDO TOLOMEI A SANSEPOLCRO
#superiora#sanbernardotolomei#sansepolcro
LA SUPERIORA SI INNAMORA CHIUDE MONASTERO SAN BERNARDO TOLOMEI A SANSEPOLCRO
CONVENTO DEI PASSIONISTI DI ITRI (LT). 75 ANNI DI STORIA E PRESENZA
VIDEO SUL 75 ANNIVERSARIO DI PRESENZA DEI PASSIONISTI A ITRI E 33 ANNI DI PRESENZA AL SANTUARIO DELLA CIVITA. TESTI - RIPRESE E REGIA DI ANTONIO RUNGI - GIORNALISTA PUBBLICISTA.
ABRUZZO - Il Santuario di SAN GABRIELE di Isola del Gran Sasso
= By CLAUDIO MORTINI = Il santuario di san Gabriele dell'Addolorata, ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente classifica lo colloca tra i primi quindici santuari più frequentati del mondo.
Due milioni di pellegrini vi arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista San Gabriele dell'Addolorata. La fama del santo dei miracoli si basa su una ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto donati al santuario. San Gabriele nasce da famiglia aristocratica ad Assisi (Perugia) il 1° marzo 1838. E' l'undicesimo di tredici figli di Sante Possenti, sindaco della città, e Agnese Frisciotti. Lo battezzano lo stesso giorno con il nome dell'illustre concittadino, Francesco. In casa però sarà sempre chiamato Checchino. Nel 1841 Sante è nominato assessore al tribunale di Spoleto (Perugia), dove si trasferisce con tutta la famiglia. Il 22 agosto 1856, durante la processione, quando l'immagine della Madonna del duomo passa davanti a lui, gli risuonano nel cuore chiare parole: Francesco, cosa stai a fare nel mondo? Segui la tua vocazione! A 18 anni dunque Francesco volta pagina e cambia anche nome: d'ora in poi si chiamerà Gabriele dell'Addolorata, perché sia chiaro che il passato non esiste più.Il 10 luglio 1859 arriva nel conventino dei passionisti a Isola del Gran Sasso (Teramo) per prepararsi al sacerdozio con lo studio della teologia. Il 25 maggio 1861, nella cattedrale di Penne (Pescara), riceve la tonsura e gli ordini minori. A fine 1861 si ammala di tubercolosi; ogni cura risulta vana. Non riesce a diventare sacerdote anche perché difficoltà politiche impediscono nuove ordinazioni. Gabriele si rende conto che non c'è niente da fare. Il viaggio è già finito. Gabriele è proclamato santo da Benedetto XV nel 1920. Nel 1926 diventa compatrono della gioventù cattolica italiana e nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiara patrono d'Abruzzo. Nel 1970 iniziano i lavori di costruzione del nuovo, grandioso santuario per accogliere la sempre crescente massa di pellegrini.
Poggio S.Marcello (AN) Parr.S.Nicola di Bari (04) com'era prima. v.089
ECHI DEL PASSATO 03
In questo secondo video(composto sempre da un fermo immagine sull'ex campanone di Cesare Brighenti)il plenum a cinque campane come era prima,con il campanone di Brighenti(sempre stato a mezzo slancio e le altre quattro a slancio)notevole infatti,anche se il suono a mezzo slancio è abbastanza veloce,la differenza di oscillazione e il suono della campana maggiore con le restanti a slancio puro.Non è stato facile creare questi video perchè ho dovuto fare ben 2 riversamenti ma per fortuna con la qualità digitale molti rumblesi sono quasi azzerati.Anche in quell'occasione c'era vento e contro il vento come ben sapete non si può far quasi nulla.
ПРОГУЛКА ПО ПАДУЕ, ВЕНЕТО, ИТАЛИЯ 웃 PADOVA, ITALY, TRAVEL IN THE OLD TOWN
6 GIUGNO 2018 PADOVA, VENETO, ITALIA
Падуя, Италия, путешествия в Старом Городе
Padova, Italia, viaggio nel centro storico. Padua / Padova Italy City Tour Highlights. Padua, Italy, travel in the Old Town
Visita alla Cappella degli Scrovegni. Visita ai musei Civici degli Eremitani e alla Basilica di Santa Giustina. Visita alla Basilica di San Antonio.
La Basilica di Sant’Antonio di Padova fu costruita tra il 1232 ed il 1310 laddove secondo una tradizione tardo medievale sorgeva in età romana un tempio a Giunone. Nel Medioevo sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria Mater Domini, a fianco della quale nel 1229 fu fondato un convento dei francescani, forse proprio da Sant’Antonio che vi soggiornò tra il 1229 ed il maggio 1231. Quando Frate Antonio morì all’Arcella il 13 giugno 1231 la sua salma fece ritorno a Padova in questo convento e composta in questa chiesa. Fu in seguito alla registrazione di vari miracoli sulla sua tomba e il gran numero di pellegrini in arrivo dalle vicinanza prima e poi anche Oltralpe che le varie componenti della città, non solo religiose, ma anche il Comune e l’Università richiesero la beatificazione di Antonio che fu fatto Santo in tempi brevissimi, il 30 maggio 1232 dell’anno successivo alla sua morte, nella Cattedrale di Spoleto nominato da Papa Gregorio IX. Fu così che si decise di realizzare la Basilica partendo dalla Chiesetta che non fu distrutta ma inglobata come cappella della Madonna Mora, basilica che fu completata nel 1310 con alcune modifiche e lavori anche nei secoli successivi.
Il Santo, come chiamata comunemente la Basilica dai padovani, è assai grande ed è il risultato del’incontro di vari stili architettonici: facciata romanica con archi rampanti in stile gotico con le cupole in stile bizantino, con i due campanili gemelli che sembrano quasi minareti. All’interno è uno scrigno che contiene dei vari tesori di arte sacra, scultore, dipinti oltre ad ovviamente la tomba (sulla quale è puntata una web cam) nella Cappella della Tomba e la Cappella delle reliquie alle quali vengono affidate le preghiere dei fedeli che si affidano a lui per cercare conforto, sostegno ed aiuto per superare le avversità che la vita ci mette di fronte.
Internet è già pieno di informazioni per cui mi limito a segnalarvi la pagina su wikipedia dedicata alla Basilica dove potrete trovare tutti i dettagli sulle opere artistiche ed i tesori contenuti nelle varie cappelle. Direi comunque che assolutamente da vedere sono l’Arca del Santo con la tomba e gli ex-voto di milioni di pellegrini transitati davanti, la Cappella delle reliquie tra cui la famosa “lingua del Santo”, la Cappella della Madonna Mora, quel che rimane dell’antica chiesa che ospitò la salma di Antonio quando morì e a partire dalla quale fu realizzata la Basilica e la Cappella del beato Luca Belludi, che ospita la salma del compagno di preghiera di Sant’Antonio. In questa cappella notevoli sono gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi (autore dei meravigliosi affreschi del Battistero del Duomo), di formazione giottesca tra cui la famosa veduta della Padova Trecentesca con Sant’Antonio che appare a Luca Belludi in preghiera preannunciandogli la liberazione di Padova.
A tutelare la Basilica di Sant’Antonio e tutti i tesori spirituali, storici, artistici che racchiude c’è la Veneranda Arca del Santo, antica istituzione nata nel 1396 la cui presidenza conta 7 membri in carica per 5 anni di cui 5 nominati dal Comune in aggiunta al rettore della Basilica e ad un rappresentante della Santa Sede.
All’esterno la statua equestre del Gattamelata, opera di Donatello in omaggio al condottiero Erasmo da Rotterdam, molto belli sono i chiostri del convento francescano all’interno del quale si trovano i Musei Antoniani. Di notevole interesse artistico sono la Scoletta del Santo e l’Oratorio di San Giorgio che si affacciano sul sagrato della Basilica.
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Le Chiese del Comune di Faedis
Una delle caratteristiche del Comune di Faedis, sono le numerose chiesette sparse sul suo territorio, tra quelle parrocchiali e non, sono più di 15 .... Sono luoghi di incontro per le comunità da molti secoli e in esse si sono svolte molti eventi importanti per le persone che hanno vissuto in questi luoghi.
La chiesa di San Giorgio ad Annone di Brianza (LC)
La chiesa di San Giorgio ad Annone Brianza fu edificata nella seconda metà del XV° secolo sul luogo di un oratorio benedettino del XI° secolo del quale rimane il campanile romanico oggi incorporato. All'interno un ciclo di affreschi datati al 1496 attribuiti al Maestro rinascimentale Francesco Napoletano che lavorò anche per Ludovico il Moro. La cappella laterale destra custodiva una Pala intagliata in legno, dorata e dipinta, L'opera è da attribuire a maestri nordici dei laboratori di Anversa degli anni 1556-1560 e ora al museo diocesano di Milano. Esternamente, addossato sul lato sinistro, abbiamo una cappelletta votiva costruita fra il 1730 e il 1756 e destinata ad ossario.
Coordinate geografiche: 46° 48’ 15” 9° 19’ 50” h = 272 m./s.l.m.
Accompagnamento Musicale : Nicola Matteis (1650-1714) - Diverse bizzarrie sopra la sarabanda. Girolamo Frescobaldi (1583-1643) - Messa degli apostoli
( I video di yesmilano.com 5 ) Il Lazzaretto di Milano
Questo video parla del Lazzaretto di Milano e del cammino che Renzo Tramaglino, nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, fece per entrare in città. Si parla della chiesa scomparsa di San Dionigi e del monastero dei Cappuccini. ( Nuova edizione con nuove immagini e nuovo audio )
Vigili del Fuoco - Camerino - Duomo di S. Maria Annunziata - www.HTO.tv
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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La Parrocchia SS. Trinità di Osimo
La Parrocchia SS. Trinità di Osimo
Cattedrale di Santa Maria Assunta (Sutri)
La chiesa di Santa Maria Assunta, sita nel borgo antico della città, è stata la chiesa cattedrale di Sutri, sede episcopale fino al 1986 e oggi è una concattedrale della diocesi di Civita Castellana. Costruita su edifici sacri precedenti, l'edificio attuale risale al XII secolo e fu consacrato da papa Innocenzo III nel 1207.
Poco rimane dell'antica chiesa medievale di stile romanico, a causa dei rifacimenti in stile barocco compiuti nel XVII secolo e di quelli aggiuntisi nel XIX secolo, che ne hanno alterato l'antica maestosità e bellezza. L'interno si presenta a pianta basilicale a tre navate separate da pilastri, con tre cappelle per navata, abside e cripta. Della chiesa medievale rimane:
il pavimento cosmatesco;
due colonne di epoca romana imperiale, oggi inglobate dentro i due pilastri precedenti il presbiterio, che sostenevano la navata centrale; le altre colonne simili sono andate perdute.
La volta della navata centrale è arricchita da quattro affreschi, realizzati tra il 1892 ed il 1894 da Luigi Fontana, e raffiguranti quattro santi: Santa Dolcissima, San Felice prete, Sant'Ireneo e Sant'Eusebio. Dello stesso Fontana e di Ludovico Mazzanti sono gli affreschi dell'abside, raffiguranti Maria assunta in Cielo, la Morte di Maria e l'Incoronazione di Maria. Nelle cappelle laterali all'abside sono conservati un Crocifisso ligneo che risale alla metà del XIV secolo, ed un ciborio del 1500.
Le cappelle laterali racchiudono tele per lo più del XVII e XVIII secolo. Di notevole valore storico ed artistico è la Tavola del Santissimo Salvatore, conservata nella cappella centrale della navata di sinistra, risalente ai primi anni del XIII secolo, con caratteristiche tipiche della iconografia bizantina, in particolare nella raffigurazione del volto: vi è raffigurato il Cristo benedicente, seduto su un trono tempestato di pietre preziose e perle, che regge un libro nella mano sinistra; il tutto è arricchito dalla vivacità dei colori utilizzati, il rosso per il cuscino, il blu oltremare per la tunica, l'azzurro per il drappo che copre lo schienale, ed il color oro dello sfondo.
La cripta conserva colonne di marmo di epoca romana e vari capitelli di epoche diverse (bizantina, longobarda e romanica); degli affreschi che ornavano le pareti restano solo pochi frammenti. In un vano a sinistra dell'abside è conservato un affresco di scuola umbra raffigurante Cristo in croce tra la Madonna e Maria Maddalena. Infine, nella parete di sinistra, è conservato un busto di bronzo di papa Clemente II, vescovo di Bamberga, che fu eletto papa da un concilio che si tenne a Sutri nel 1046, alla presenza dell'imperatore tedesco Enrico III.
Campane della Parrocchia di San Michele Arcangelo in Eggi di Spoleto (PG) v.290
Suonate per la messa domenicale delle ore 11:00 (durano 1 minuto), precedute dal battiore:
- Din don festivo delle 10:30, con la grande a distesa e mezzana a scampanio sincronizzato;
- 40 tocchi delle 10:45 sul campanone, distribuiti in 20 e 20;
- Rinterzo solenne delle 10:55, col campanone a bicchiere e le altre a scampanio (ringrazio il parroco per avermelo suonato in esclusiva).
Concerto di 3 campane, di cui il campanone a battaglio cadente e le altre fisse:
I: Sib3, fuso da Filippo Giustiniani nel 1813, e ha un diametro di 76 cm.
II: Reb4
III: Solb4
A dir la verità non so chi tenga in mano l’impianto, di sicuro la meccanica nasce inizialmente Scarselli, mentre i martelli sono di Trebino, così come i contrappesi aggiunti sopra al ceppo (per far oscillare il campanone a battaglio cadente) e la ruotona con il motore a spinta in salita, che sostituisce quello ad accoppiamento diretto di Scarselli, di cui rimane soltanto la piccola ruotina (infatti la grande originariamente era a slancio); mentre il programmatore è un Ecat, e l’unico che monta programmatori Ecat è Elettra, ma… A quanto pare il parroco mi ha detto che la manutenzione è effettuata da qualcuno del posto (saprei pure qualche nome ma non li ho mai conosciuti).
Ed ecco a voi il secondo video della mattinata. Stavolta mi è andata decisamente meglio, quantomeno hanno fatto suonate “normali”. Questa graziosa frazione collinare di Eggi già la conoscete in qualche modo, in quanto i Campanari di Arrone sono saliti sulla torre per fare una sorta di esibizione (qui il link del video ed è grazie a loro se conosciamo la fusione del campanone. Delle piccole non si sa purtroppo nulla perché non è possibile censirle a causa della rete antipiccioni (ma che bella trovata installare le campane al di fuori di essa!), ma a vederle sembrano risalire al Settecento, più o meno. Devo dire che le suonate per la messa domenicale sono abbastanza corrette, tranne purtroppo la suonata a bicchiere. E c’era da immaginarselo… Con le spinte in salita non si va da nessuna parte, e infatti eccone un’altra dimostrazione. A differenza di quanto fa Capanni che fa partire le campane in discesa e poi dal ciclo piano comincia a spingere in salita, su questo campanone le spinte sono soltanto in salita, e infatti raggiungere la posizione a bicchiere in 3 tocchi contati. Un grande sforzo per il motore (notare anche come la catena sia lenta), ma soprattutto… C’è anche da annotare che la campana blocca molto male, la posizione è piuttosto inclinata, e questo mette più sottosforzo il motore stesso. E anche lo scampanio direi che è decisamente pessimo, perché anche con 3 campane si possono fare scampanii meravigliosi, vedi ad ex Vescia di Foligno, o Santa Maria Infraportas (sempre a Foligno)… Qua invece è ben evidente che è stato fatto un lavoro superficiale! Per fortuna che ho chiesto al parroco di farle suonare solo 1 minuto… Perché se erano 2 minuti, era piuttosto noioso sentire la stessa cosa! Apprezzo però che la campana non freni, ma anzi si ferma molto dolcemente (ma è naturale, raramente i motori Trebino utilizzano i freni).
Il video inizia con una videata alla “misera” facciata della chiesa (se non ci fosse il campanile non si potrebbe manco dire che sia un luogo di culto), con un primo piano al portale, poi mi sposto sull’altissimo campanile, dove inquadro il piccolo orologio. Dopodiché riprendo una targa dei caduti della Prima Guerra Mondiale, quindi mi sposto per inquadrare uno scorcio di panorama che si vedeva dalla piazzetta (è fin troppo esagerato chiamarla piazzetta, a stento ci stanno 2 macchine!). Successivamente ho fatto varie inquadrature alle campane, e poi un fermo immagine a una graziosa nicchietta che contiene la statua della Madonna di Lourdes.
Le posizioni per le suonate… Ahimè quanto è stato complicato! Il din don l’ho dovuto riprendere una “mulattiera” che si trova dietro l’abside della chiesa, dove vi è praticamente un fitto centro abitato; pensate che è una strada a doppio senso, e vi ho trovato persino diversi fuoristrada parcheggiati! Una roba da manicomio, se fosse passato qualcuno avrei dovuto smontare tutto e buttar via il video! Ma per fortuna non è una strada frequentata (e ci mancherebbe!), e così sia il din don che il rinterzo li ho riprese dallo stesso posto, così da far vedere il campanone lateralmente. In realtà al posto dei tocchi speravo nuovamente nel din don, perché anche quella posizione non è male per far vedere il campanone frontalmente (se sapevo che suonava anche alle 10:15…). Curioso notare come la sequenza del battiore sia invertita, ovvero suonano prima i tocchi dei quarti e poi le ore.
Questo è tutto per questa Domenica, speriamo domenica prossima di fare veramente qualcosa di buono! Alle prossime!
22/12/2016 - Norcia riapre alla vita e guarda al futuro
Il servizio mandato in onda il 22/12/2016 dal TG2 RAI delle 20.30, che rende testimonianza della resilienza della città di Norcia ai terremoti del 2016. È il lascito più bello dell'attività di ricostruzione post-sisma avvenuta dopo il 1979, fortemente indirizzata e voluta dall'ex Sindaco dell'epoca, Alberto Novelli: una ricostruzione che ha salvaguardato oggi la sostanziale integrità del patrimonio abitativo storico del capoluogo della Valnerina.
Campane della Chiesa di San Sebastiano in Scandolaro di Foligno (PG) (01) v.196
Distesa festiva per la messa domenicale delle ore 10:00.
I° suonata con distesa delle 2 campane maggiori (io al campanone e un mio amico alla mezzana);
II° suonata con la distesa del campanone (suonato da me);
III° suonata con la distesa della mezzana (suonata da me).
Concerto di 3 campane a slancio manuale, di diverse epoche e fusioni:
I: Lab3 crescente, fusa inizialmente da Demetrio Soli di Foligno nel 1899, e poi rifusa nel 1903 sempre da Demetrio Soli. Ha un diametro di 87,9 cm e uno spessore di 6,1 cm, per un peso di 422 kg circa.
II: Mib4, fusa da Demetrio Soli di Foligno nel 1899 assieme al campanone. Ha un diametro di 57,5 cm e uno spessore di 4,2 cm, per un peso di 143 kg circa.
III: Lab4 crescente, fusa dalla De Poli di Vittorio Veneto nel 2008 per conto della OES Brevetti Scarselli. Ha un diametro di 43,3 cm e uno spessore di 3,1 cm, per un peso di 46 kg circa.
Sul pavimento della cella campanaria è riposta l’ex campana piccola fusa nel 1977, ed è sostituita dalla De Poli perché crepata.
Il castello in ferro e i ceppi sono stati installati dalla OES Brevetti Scarselli, mantenendo intatto il suono manuale, nel periodo in cui è stata fusa l’attuale piccola. Infatti il precedente castello era in legno, e possedeva delle travi sopra al campanone che permettevano il suono a rinterzo, oggi non più eseguibile a causa del fatto che queste travi non sono state riproposte nell’attuale incastellatura. La suonata solenne attuale è perciò il rinterzo a campane ferme, eseguita con lo scampanio tradizionale.
Le 2 campane minori purtroppo hanno i battagli legati alla ringhiera, perciò alle volte rintoccano e altre volte no. Inoltre il battaglio del campanone spatola leggermente. Non sembra essere un problema grave, ma è meglio tenerlo sotto controllo.
La piccola chiesa si trova proprio nella piazzetta del paesino, in cui troviamo uno splendido campanile quadrangolare di colore rosso vivo, culminato in alto con la guglia, edificato nel 1899. E per un paesino mondano, avere un campanile così elegante... E' già tanto. Queste campane le conoscevo fin da quando ero piccolo, ma pensavo non suonassero mai; così non ci avevo più dato peso fino a quando non le ho sentite rintoccare dal paesino limitrofo di Cancellara, e così la domenica successiva, l'11 Agosto, decido di riprenderle. Entrato in chiesa, trovo la sacrestana alla quale chiedo il permesso di suonarle. Già a vederle dal basso mi sembravano belle grandi, e quando mi sono messo a tirare la corda del campanone, facendolo rintoccare quasi subito... Sentivo che era un Lab3! WOW!!!! Bellissimo!! Una bella chicca per questa frazione! Il video era fatto, ma... Per un mio errore marchiano, ho cancellato la ripresa della I° suonata, quella più bella, ovvero la distesa del campanone. L'unico clip che ho conservato è quello della distesa della mezzana, sperando che mi potesse servire per il futuro video che avrei rifatto. Dopo tanto tempo, eccomi di nuovo a Scandolaro a rieditare queste stupende campane, in una mattinata poco nuvolosa ma purtroppo ventosa, con la cognizione di aver già preparato le inquadrature possibili.
Il video inizia con una ripresa alla graziosa facciata, dopodiché mi sposto sull'elegante campanile costituito da un bellissimo contrasto rossastro assieme alle sue sfumature. Quindi ancora un'inquadratura, stavolta laterale, sulla torre, con un primo piano alle campane viste di profilo, successivamente mi sposto sullo splendido panorama, con un primo piano sul paesino di Cancellara e poi su Montefalco.
Per la I° suonata mi sono posizionato leggermente spostato a sinistra rispetto al campanile, così da far vedere le 2 campane maggiori. Sbadatamente suono prima la piccola credendo fosse la corda del campanone, ma per fortuna riesco a rimediare, e iniziamo così con la distesa festiva vera e propria. Cercate di comprendere il mio amico per qualche suo errore, ma è la prima volta che suonava!
Nella II° suonata avrei dovuto muovere la squillina (motivo per cui l'inquadratura è proprio diretta su di essa), ma poi mentre facevo un paio di prove arriva la sacrestana che mi chiede di suonare a distesa il campanone. Bah... Secondo me non ha molto senso, ma ho dovuto eseguire una sua richiesta...
E come III° e ultimo segno, ho suonato la mezzana, più o meno 30 secondi (sentite bene che suona male, sempre quel fastidioso problema).
Il video termina con una ripresa alla splendida chiesina, mettendo in risalto soprattutto lo stanzino dove ci sono le corde delle campane.
Treviso duomo e museo diocesano