Lanerossi - Schio (VI) - esplorazione
LANEROSSI - SCHIO (VI)
Nel 1817, l'imprenditore Francesco Rossi fece costruire in centro a Schio la prima sede delle Industrie Rossi, ditta specializzata nella produzione, filatura e tessitura della lana.
Nel 1849 la gestione dell'attività passò al figlio Alessandro Rossi, che in poco tempo riuscì a trasformare lo stabilimento originale in una delle maggiori industrie in Italia.
L'ampliamento cominciò subito, con la costruzione dell'edificio intitolato a Francesco Rossi, usato per gli uffici.
Nel 1864 fu edificata la cosiddetta Fabbrica Alta, una costruzione in pietra e mattoni così chiamata, perché all'epoca era la più alta della città.
Tra il 1866 e il 1868 la ditta fu ampliata con una tessitura situata in un capannone a dente di sega a nove campate, che però fu demolito negli anni '60 del 20° secolo.
Nel 1872 la società fu rinominata Lanificio Rossi S.p.a. e venne quotata alla Borsa di Milano.
All'inizio del 20° secolo il Lanificio Rossi era la maggiore impresa laniera in Italia, con numerosi stabilimenti.
Oltre al principale a Schio, altri stabilimenti si trovavano a Piovene Rocchette, a Torrebelvicino, a Pievebelvicino, Dueville, Marano Vicentino e Montorio Veronese.
Furono costruiti nuovi quartieri per gli operai e molte opere sociali.
L'industria esportava la sua lana in tutto il mondo, soprattutto negli USA, nell'Unione Sovietica, in Germania, Polonia, Sud Africa e Canada.
Nel 1922 furono aggiunte una centrale termoelettrica e una idroelettrica per soddisfare la sempre maggiore richiesta di energia elettrica per far funzionare i macchinari.
Dopo decenni di prosperità, tra il 1955 e il 1957 ci fu una breve crisi economica causata da scelte di gestione sbagliate, perciò nel 1956 fu eletto presidente e amministratore delegato Giuseppe Eugenio Luraghi, che in breve tempo risollevò le sorti della ditta, al punto che tre anni dopo aveva circa 10.000 dipendenti e un fatturato di 23 miliardi di Lire.
Furono così costruiti nuovi edifici, ma varie speculazioni portarono rapidamente a una nuova crisi.
Tra il 1966 e il 1967 tutti gli impianti di produzione furono trasferiti nel nuovo stabilimento situato appena a est della città, che fu anche il primo nucleo dell'attuale zona industriale di Schio.
Dopo venti anni di difficoltà sempre maggiori, nel 1987 avvenne l'acquisizione da parte della concorrente Marzotto, con conseguente cancellazione dalla Borsa e quasi nessun nuovo investimento.
Nel 2005 anche gli ultimi uffici dello stabilimento originale vennero chiusi e da allora sono stati lasciati in stato di abbandono, nonostante siano state presentate varie proposte per il recupero e il riutilizzo.
Oggi Lanerossi è un marchio di proprietà della Marzotto.
La Lanerossi fu una delle prime industrie italiane ad acquisire delle società sportive, di calcio e di basket, la cui squadra più nota era quella di Vicenza, che assunse il nome di Lanerossi Vicenza.
Dopo la scomparsa del marchio Lanerossi, la Marzotto ha autorizzato l'uso sulle maglie della squadra del celebre simbolo a partire dalla stagione 2006-2007, come già aveva fatto nel 2002 in occasione del centenario della squadra.
Nel luglio 2018, dopo l'acquisto del Vicenza Calcio da parte di Renzo Rosso, il nome della squadra é cambiato in L.R. Vicenza Virtus e di conseguenza anche il logo, ripristinando la vecchia R corsiva utilizzata in precedenza.
TUTTE LE FOTO:
URBEX & MYSTERY:
MARCO PATANIA: -
TOOSPEED MUSIC:
fabbrica alta
archeologia industriale dismessa
Le grandi industrie italiane: la Lanerossi di Schio
Da un Giornale Luce 1932
Le grandi industrie italiane. Il lanificio Rossi a Schio
Giornale Luce A1033 del 12/1932
Descrizione sequenze:Schio - lo stabilimento Lanerossi ; totale visto dall'alto e in diverse prospettive dello stabilimento ; fasi della lavorazione della lana ; le balle di lana vengono scaricate in magazzini, in grandi cumuli, gru ed operai al lavoro ; in un capannone le operaie selezionano la lana su banconi, secondo la qualità ; la lana nelle macchine di lavaggio ; la cardatura: grandi capannoni con file di macchine, pochi operai al controllo ; primo piano delle grandi matasse mentre si avvolgono ; il nastro di lana passa nelle macchine di filatura ; il filato viene avvolto in matasse, aspatura, con le macchine ; le matasse chiuse in fascette e raggruppate in pacchi ;
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Schio (Vi).wmv
Schio (in latino Sclaedum) è un comune di 39.586 abitanti della provincia di Vicenza in Veneto Lo stemma di Schio è rintracciabile in alcuni documenti già dal 1520, anche se il primo riconoscimento ufficiale da parte di Ferdinando I, imperatore d'Austria, risale al 19 settembre 1843. Schio è per numero di abitanti il terzo comune della provincia di Vicenza, situato all'imboccatura della Val Leogra e attorniato da un anfiteatro montagnoso che ha sfavorito lo sviluppo di culture contadine e commerciali, favorendo quindi lo sviluppo industriale (specialmente dell'arte laniera) come mezzo di sostentamento. L'antica cultura rurale, comunque ancora presente in questa cittadina, è testimoniata soprattutto dalla presenza di molte contrade nei suoi colli e montagne.Il territorio è caratterizzato da un'ampia presenza mineraria nel sottosuolo sfruttato dall'uomo, fin dall'antichità, richiamando numerose popolazioni e favorendone l'insediamento.
Negli anni del Risorgimento Schio vanta uomini illustri come Alessandro Rossi che, in virtù delle sue concezioni imprenditoriali, seppe far crescere il lanificio di suo padre fino a farlo diventare nella seconda metà dell'Ottocento la maggior azienda laniera italiana (Lanerossi).
Il Rossi, uomo di ingegno acuto e di cultura (fu parlamentare del nuovo Regno d'Italia), contribuì notevolmente a fare di Schio un polo industriale ed urbano davvero straordinario. Oltre alla pionieristica realizzazione di una grande industria tessile, egli finanziò la costruzione in città un gran numero di istituzioni operaie assunte a modello dagli altri imprenditori del tempo: conseguentemente allo sviluppo del polo laniero egli modificò l'assetto territoriale urbano costruendo nuove abitazioni per gli operai (Nuovo Quartiere Operaio), nuove strutture sociali (asili per i figli dei lavoratori, scuole, teatro, giardino ecc.) e intervenne anche ristrutturando palazzi, chiese e piazze.Negli anni d'oro della Lanerossi e delle altre numerose industrie tessili,Schio veniva chiamata chiamata la Manchester d'Italia
Schio is a town and comune in the province of Vicenza (region of Veneto, northern Italy) situated North of Vicenza and East of the Lake of Garda. It is surrounded by the Little Dolomites (Italian Prealps) and Mount Pasubio.Its name comes from Latin: escletum was a wood of oaks and it was first used in a document of some Benedictines from Vicenza. The first settlements were around two old hills, where now there are respectively the ruins of an old castle and a majestic neoclassical cathedral.By the 12th century Schio had become an important centre of prosperous wool manufacturing. The city was ruled by the Venetian Maltraversi family until 1311.Schio is now an industrial town thanks to Alessandro Rossi, who founded the biggest Italian wool firm (Lanerossi) in the 19th century. Rossi also arranged the building of houses, nurseries, schools, theatres and gardens for his workers. The most important textile factories in Schio were Lanerossi, Conte and Cazzola. Schio was called "Manchester of Italy", because it was the focal point of the northern wool trade like the British city.
ALI SU SCHIO
La ridente cittadina veneta in flycam
Fabricaltra - Deus Ex Fabrica (Collettivo D20)
Fabbrica Alta viene interpretata come un organismo che esce da un lungo letargo. Luogo simbolo della città, da anni colosso addormentato che si erge al centro della cittadina, riveste ormai i panni di un gigante silente. Il nostro intento è di farla risvegliare, di darle nuova vita e di farla interagire nuovamente con la città. La Fabbrica è sensibile all’ambiente, alla temperatura, alle presenze umane. Questi elementi suscitano in lei reazioni che si manifestano con suoni, luci, parole che a volte ricordano eventi del passato come in un sogno non ancora concluso e a volte raccontano del quotidiano, di quello che la circonda tutti i giorni. Come ogni organismo non ha orari per esprimere ciò che sente, ma le sue manifestazioni avvengono in modo imprevedibile. Può essere allegra, triste, divertita o divertente, ma ciò che desidera è essere nuovamente viva e avvicinarsi alla sua città.
Info: fabricaltra.it/deus_ex_fabrica
English:
Fabbrica Alta is an organism waking up from a long hibernation. It is a symbol of the city, for years a dormant colossus rising up in the centre of the town, a silent giant. Out intention is to wake it up, to give it new life, and to make it interact once again with the city. Fabbrica Alta is sensitive to the environment. It reacts to with sounds, lights and words that sometimes recall events of the past, as in dreams that have not yet ended which at times recount everyday life, what surrounds it every day. Like every organism, it follows no timetable to express its feelings, since its reactions occur unexpectedly. It can be happy, sad or amusing, but what it desires is to be alive again, and to participate in the life of its city.
Info: fabricaltra.it/deus-ex-fabrica-eng
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FabricAltra, un percorso di rigenerazione culturale” per rimettere la Fabbrica Alta di Schio al centro dell'attenzione della comunità locale. Non si restaura il corpo della Fabbrica se prima se non si è capito quale anima potrà avere. Per aiutare questa riflessione sono partite delle incursioni culturali e artistiche pensate nella e per la Fabbrica con l'obiettivo di darle un'altra personalità, come presupposto indispensabile per attivare idee, proposte, energie per la sua rivitalizzazione. Il progetto è ideato dal MACLab - Laboratorio di Management dell'Arte e della Cultura dell'Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con il Comune di Schio, il Comitato Tecnico Scientifico per la rigenerazione della Fabbrica Alta e la Fondazione Teatro Civico Schio.
fabricaltra.it
facebook.com/fabricaltra
instagram.com/fabricaltraschio
★ Filmato di Schio ★
un pò della nostra cittadina con sottofondo musicale
italy schio ❄❄
molto freddo ????
2015 enero
SCHIO - Roggia maestra
La roggia attraversa l'ex lanificio Conte
DUOMO DI SCHIO Chiesa di San Pietro
Video realizzato dalla Società ViFX School Of Visual Effects, donato al Comune di Schio dal Rotary Club Schio-Thiene.
IL CASTELLO DI SCHIO
Video realizzato dalla Società ViFX School Of Visual Effects, donato al Comune di Schio dal Rotary Club Schio-Thiene.
Schio Storie Truffati Banca Popolare di Vicenza
Tre storie di truffati della Popolare di Vicenza da Schio
STATUA DEL TESSITORE
Video, realizzato dalla Società ViFX School Of Visual Effects, donato al Comune di Schio dal Rotary Club Schio-Thiene.
QUARTIERE OPERAIO
Video, realizzato dalla Società ViFX School Of Visual Effects, donato al Comune di Schio dal Rotary Club Schio-Thiene.
Almerico Da Schio di Vicenza: il nuovo laboratorio di pasticceria
L'inaugurazione del nuovo laboratorio di pasticceria presso l’Istituto Da Schio di Vicenza
Per info
Schio through my eyes
Breve video di presentazione della città di Schio.
Riprese video:
Anna Pascale
Giovanni Munari
Sara Comparin
Martina Lorenzato
Tomasz Fontana
Montaggio:
Anna Pascale
Schio una storia
Descrizione
Schio oltre i confini
Schio in festa con le comunità Bengalese, Serba, Senegalese,Liberiana, Marocchina, Moldava e Romena.
Ritmi danze e sapori dal mondo.
Michele Spanghero High Rise sound installation (2017)
Michele Spanghero
High Rise (2017)
sound installation
6 suspended aluminum resonating pipes with loudspeakers
produced with technical partnership of OMP Engineering
in cooperation with Ca’ Foscari University of Venice
The site specific sound installation was designed in order to enhance the space of the first floor of Fabbrica Alta, a former six storeys high wool factory in Schio (Italy).
Six aluminum pipes, whose sizes represent the height of each floor of the building, are suspended from the ceiling, thus creating a long central perspective line in order to develop horizontally the six storeys of the factory. Six loudspeakers in the pipes emit sound waves tuned to theharmonics of the resonance frequencies of the building, so as to create – not only visually, but also acoustically – a spatial perception of Fabbrica Alta.
2017 © Michele Spanghero