la Fabula Etrusca -VOLTERRA 2018
riproduzioni in oro ed argento di gioielli etruschi
Le città etrusche nella Toscana, Volterra e Murlo
Il Museo di Volterra e quello di Poggio Civitate a Murlo raccontano la civiltà etrusca della Toscana centrale.
l'oro che parla etrusco
un gruppo di giovani volterrani,orafi diplomati all'istituto d'arte di Volterra,attraverso un'oroginale rivisitazione dell'arte orafa etrusca,fanno rivivere la preziosità , l'elerganza e la raffinatezza di quel mondo antico
VOLTERRA - una Ciudad ETRUSCA. VOLTERRA - an Etruscan city | NomadIN' Tuscany
NomadIN' Volterra, Tuscany
Acropoli Etrusca di Volterra
Storie di Persone e di Musei - Museo Etrusco Guarnacci Volterra
Riproduzione della conferenza tenutasi il 2 febbraio 2018 con la presentazione del Museo Guarnacci di Volterra (PI), ad opera di Alessandro Furiesi, Responsabile scientifico del museo
Il Museo Etrusco Guarnacci è uno dei musei etruschi più importanti della Toscana; conserva importanti capolavori come l'Ombra della Sera o la Stele di Avile Tite.
È il museo di punta del Sistema Museale di Volterra che conta altri due musei (la Pinacoteca e il Museo dell'Alabastro), il Palazzo dei Priori e le aree archeologiche dell'Acropoli Etrusca e del Teatro romano.
Un museo nato oltre 250 anni fa - come il Museo Guarnacci di Volterra - conserva, oltre agli importanti reperti di epoca etrusca provenienti dalla città e dal suo territorio che possono essere ammirati dai visitatori, un inestimabile patrimonio di documentazione.
Nelle sale espositive e negli archivi sono infatti raccolte le testimonianze della sua vita: notizie sul ritrovamento dei reperti, documenti relativi alle iniziative che vi si sono svolte (mostre, conferenze, convegni, attività divulgative) e anche informazioni su coloro che vi hanno lavorato, direttori, bibliotecari, studiosi, restauratori e custodi, e su chi lo ha visitato.
La conferenza racconterà la lunga vita del museo attraverso l'illustrazione delle storie e dei protagonisti che ne hanno fatto, col tempo, uno dei musei etruschi più famosi ed importanti. Non solamente Mario Guarnacci, a cui è intestato il museo, ma anche altri benefattori che hanno contribuito con lasciti più o meno consistenti, direttori ed importanti ospiti del museo che hanno lasciato la traccia della loro presenza in documenti, fotografie, dediche.
Un museo che è presente nella vita della città, nel suo tessuto sociale, culturale ed anche economico, non può non testimoniare anche il passaggio dei suoi visitatori, dapprima i cittadini di Volterra, poi anche i turisti italiani e stranieri che ogni giorno attraversano le sale.
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TUSCANY DELUXE
VOLTERRA:AGRITURISMO SANTA VITTORIA,LA FABULA ETRUSCA #ANTICA TAVERNA,LO SDRUCCIOLO,PORGI L'ALTRA PANCIA, VIA GRAMSCI 36,AGRITURISMO ESCAIA# BOLGHERI: ENOTECA TOGNONI, CAFFE' DELLA POSTA,LA CANTINETTA,LA TAVERNA DEL PITTORE,LA BOLGHERESE,IL GRANAIO,LA CANTINETTA PRESENTAZIONE PIATTO,VOLTERRA:BAR PRIORI,COOPERATIVA ARTIERI ALABASTRO,LE CANTINE DEL PALAZZO,VILLA RIODDI,ROSSI ALABASTRI,L'OTTO PIZZORISTORANTE,LA SPIGA.SPOT INTV 10.ISOLA D' ELBA:RESIDENCE IL BARCOCO,BAGNI PINETA,VELONEXT,BAGNI SERGIO,HOTEL VILLA OMBROSA,HOTEL DANILA, HOTEL VITICCIO,CAMPING LE CALANCHIOLE,RISTORANTE STELLA MARINA,CABINOVIA MONTE CAPANNE,HOTEL GALLO NERO,BAR LA PINTA,RENT BOAT.CECINA: RISTORANTE LA ROTTA DELLO ZODIACO, HOTEL AURORA & RISTORANTE VIALE VITTORIA 20,LA VELA DEL MEDITERRANEO ,CAFFE MASSIMO, MAMASITA. VADA :LA CONCHIGLIA ,VERDE RIVIERA .SAN VINCENZO:RISTORANTE IL TIMONE, LUPO CANTERO.MARINA DI PIETRASANTA: TWIGA BEACH CLUB VERSILIA
Gli alabastrai di Volterra
L'alabastro, la pietra di luna lavorata a Volterra sin dal tempo degli etruschi. Gli alabastrai, gli artigiani, artisti, che da secoli hanno realizzato, scolpendo questa pietra, autentiche opere d'arte. Chi sono questi personaggi che ora vogliamo far conoscere, entrando nei loro laboratori, facendo vedere le loro mani mentre plasmano l'alabastro. Ecco il servizio!
Raccontare i gioielli Etruschi
La mostra di riproduzioni di gioielli Il sole e la luna al tempo degli Etruschi esposti nell'azienda agricola La Scapigliata di Orbetello in Maremma nel suo nuovo e suggestivo spazio espositivo.
MUSEO DELLA TORTURA - VOLTERRA
VOLTERRA: LA PORTA ETRUSCA (Porta all'Arco) (Archeologia & Gopro)
Vediamo insieme la Porta Etrusca di Volterra: la Porta all'Arco
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Una Mostra a Volterra 1973_b
Blog di Luciano Odorisio
Una Mostra a Volterra, 1973, un programma di Claudio Barbati, regia di Luciano Odorisio - opere di Agostino Bonalumi, Davide Boriani, Nicola Carrino, Enrico Cattaneo, Alik Cavaliere, Giancarlo Cutili, Gabriele De Vecchi, Lucio Fontana, Hidetoshi Nagasawa, Ugo Nespolo, Gianfranco Pardi, Francesco Somaini, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli, Shu Takahashi, Mino Trafeli, Valeriano Trubbiani, Giuliano Vangi, Maurizio nannucci et altri
OVERTURE.... Volterra e le sue eccellenze
Un piacevole viaggio fra le eccellenze di Volterra fra storia, arte, artigianato e gusto.
Un ringraziamento particolare a ProVolterra ed ai vari partners: Rossi alabastri, Dolceria del Corso, Bar Priori, Ristorante da Beppino.
Conduce Enrico Ciampalini.
La Toscana: Ruta por Greve in Chianti, San Gimignano y Volterra - #ToscanaMeraviglia 3
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En esta tercera etapa de roadtrip por la Toscana visitamos el Valle del Chianti, San Gimignano y Volterra, unos pueblos medievales realmente bonitos.
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Lingue italiche: Etrusco. Lamine di Pyrgy/Pyrgi Tablets - Lettura/Reading
[English below]
Le Lamine di Pyrgi sono un documento inciso su tre fogli di lamina d'oro, di fondamentale importanza per la conoscenza della storia e della lingua del popolo etrusco. Attualmente il reperto è esposto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma.
Le tre lamine [...] alte circa 20 cm, risalgono alla fine del VI o all'inizio del V secolo a.C. e contengono un testo in lingua fenicia e due in lingua etrusca. Si tratta di un'iscrizione sacra: i documenti testimoniano la consacrazione del tempio alla dea etrusca Uni assimilata alla fenicia Astarte da parte di Thefarie Velianas, supremo magistrato (lucumone) della città di Caere.
[English]
The Pyrgi Tablets, found in a 1964 excavation of a sanctuary of ancient Pyrgi on the Tyrrhenian coast of Italy (today the town of Santa Severa), are three golden leaves that record a dedication made around 500 BC by Thefarie Velianas, king of Caere, to the Phoenician goddess ʻAshtaret. Pyrgi was the port of the southern Etruscan town of Caere. Two of the tablets are inscribed in the Etruscan language, the third in Phoenician.
The tablets are now held at the National Etruscan Museum, Villa Giulia, Rome.
(Wikipedia)
VOLTERRA Città di Vento & di Macigno
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video realizzato da VMI (Vittoria Martini Iorga) per overthesky.it direttore Maurizio Martini
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A Cersaie 2010 Estrusca presenta un arredo bagno elegante e accattivante, attento alle finiture e agli accostamenti glamour
3. Il dono votivo: il santuario presso Porta San Lorentino
Il dono votivo: il santuario presso Porta San Lorentino
Nel 1553, presso Porta San Lorentino, fu ritrovata la grande statua in bronzo raffigurante la mitica Chimera, databile agli inizi del IV secolo a.C. La statua presenta lungo la zampa anteriore destra l’iscrizione tinścvil, la quale è stata incisa direttamente sul modello in cera prima della fusione. Tale parola, composta dai termini tinś e cvil, è stata generalmente intesa come “dono a Tina”, seppure si propenda ora verso il significato più generico di “offerta”. E’ stato ipotizzato che la scultura, isolata o assieme al suo avversario Bellerofonte, fosse un dono per un importante santuario sub-urbano, forse dedicato al medesimo Tina, come lascerebbero intuire altri bronzetti votivi rinvenuti assieme alla più grande scultura.
L’iscrizione rientra in una serie di testi etruschi che indicano il dono di un oggetto alla divinità. In età arcaica il testo di dedica conteneva il nome e il verbo usato nel dono fra uomini, esplicitando così una pratica che ricalcava quella in uso fra gli aristocratici; era invece assente il nome della divinità, pertanto sottinteso. Successivamente e su influsso greco, la formula cambiò e si fece sempre più ricorrente il nome della divinità. Tale nuovo formulario rientrava in una pratica di ex-voto legata a grazie ricevute o risposte oracolari. Nella Chimera, l’isolamento della parola tinścvil costituisce il massimo della stringatezza e della discrezione della dedica votiva. L’assenza del donatore potrebbe suggerire una collettività pubblica, e la divinità, in questo caso sottintesa, deve essere stata quella venerata nel santuario.
L’iscrizione della Chimera presenta lettere in uso nell’Etruria meridionale, come dimostra la presenza del gamma, e settentrionale insieme. Questa peculiarità agli inizi del IV secolo a.C. è forse da legare ad una maestranza itinerante composta di artigiani magnogreci ed etruschi provenienti dall’area tra Orvieto e Veio o dai vicini territori falisci, che operarono ad Arezzo attirati dalle possibilità economiche della città.
Crediti
Voce: Francesco Botti (Spazio Seme)
Testo e video: Andrea Gaucci