Fattoria romana S'Imbalconadu. Due lucchetti per me posson bastare...
Dopo tante polemiche la coop. Il Contrasto vincitrice di gara pubblica inizia a gestire le aree archeologiche di Olbia (OT). 19 ago 2012
La villa romana di Olbia in stato di abbandono
La villa romana di Olbia in stato di abbandono
Alberto Angela - Le fattorie in epoca romana
La villa in età romana era essenzialmente una casa di campagna. Sviluppatasi in Italia in particolare a partire dall'età tardo-repubblicana, sorgeva come residenza padronale al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati alla produzione agricola oppure come luogo per il riposo (otium) dalle attività e dagli affari (negotium) praticati in città.
Secondo Plinio il Vecchio e Vitruvio vi erano due tipi di villa: la villa urbana, che era una residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta da Roma (o da un'altra città) per una notte o due, e la villa rustica, la residenza con funzioni di fattoria occupata in modo permanente dai servi o da schiavi che ci lavoravano per i padroni.
Eccezionale scoperta: Nave romana con laterizi a Olbia
La Polizia di Stato di Sassari, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Sardegna, nei giorni scorsi, nelle acque della Gallura ha effettuato un'importante scoperta archeologica. I poliziotti del Nucleo Sommozzatori, a meno cinquanta metri di profondità, hanno rinvenuto un relitto di età romana che per il suo carico e il suo posizionamento sui fondali del mare, rappresenta un unicum dal grande valore scientifico. Si tratta infatti di una nave lunga 18 metri e larga 7 carica di laterizi di età romana imperiale, prodotti nelle officine intorno Roma. Visto il luogo del ritrovamento, gli archeologi ritengono che l'imbarcazione fosse destinata alla Spagna o alla costa occidentale della Sardegna. L'eccezionalità del ritrovamento attiene allo stato di conservazione del carico che risulta intatto e ad oggi stivato come al momento della partenza. Pare pertanto che la nave sia affondata con un semplice movimento verticale dalla superficie fino al fondale.
Olbia, Castello Sa Paulazza...by Maurizio Casula
Castello di Sa Paulazza
Età bizantina-altomedioevale
Descrizione del sito:
Il Castello di Sa Paulazza si trova a circa 5 Km. dalla città sul colle di Monte a Telti (altezza 234 mt) e domina tutta la piana e l'intero Golfo di Olbia. Il Castello ha una pianta quadrangolare, con la torre a sud-est di forma pentoidale. Proprio la particolare forma di questa torre fa' risalire le origini del castello all'epoca bizantina, quando l'imperatore Giustiniano riconquistò la Sardegna nel 534 d.C. La costruzione dell'edificio fu ricavata dall'utilizzo di grandi blocchi di granito ricavati da un preesistente Nuraghe dell'età del rame.
Come arrivare: partendo da Olbia prendere la strada vicinale che conduce alla frazione di Enas, oltrepassato il passaggio a livello svoltare a destra su una strada sterrata e proseguire sino alle case, chiedere l'autorizzazione e proseguire a piedi in direzione Ovest.
Olbia...Chiesa di S.Paolo Apostolo XVIII Secolo...by...Maurizio Casula
L'acropoli di Olbia è ubicata su una piccola altura situata nel cuore del vecchio abitato punico e romano (attuale piazza Santa Croce e chiesa di S. Paolo); qui si estendeva l'area sacra dedicata al dio Eracle-Melqart. Una prima frequentazione è attestata a partire dall'età arcaica, per proseguire poi in quella punica, come è confermato dalla scoperta di strutture relative ad un edificio sacro attribuito al IIIII sec. a. C.
Tale edificio viene riconosciuto come ingresso monumentale dell'area sacra, dedicata probabilmente al dio protettore di alcune città fenicie e puniche: Melqart. Una successiva frequentazione è attestata a partire dal I secolo a. C., momento in cui i romani penetrano nell'isola, determinando un forte rinnovamento delle città sarde. È proprio in questo periodo infatti che vengono realizzati, nell'acropoli, il tempio B nel settore settentrionale e il tempio C nel settore meridionale e successivamente, tra il I e il II secolo d.C., un muro perimetrale per chiudere l'area (temenos).
Durante il periodo romano, l'area sacra venne dedicata al dio romano Ercole, assimilabile al fenicio e punico Melqart, la cui effigie ci è conservata nella straordinaria testa fittile conservata al Museo. La chiesa di S. Paolo risale al XVIII secolo e nella sua impostazione originaria era composta da una aula rettangolare absidata con tre cappelle ricavate in ognuno dei tre lati lunghi. Tutto l'edificio, compreso il campanile, furono realizzati in conci di granito.
L'anno 1747, scolpito su uno degli arconi della navata, può riferirsi all'inizio della costruzione della chiesa oppure alla sua apertura al culto. Dal 1939 in poi venne realizzato l'ampliamento della chiesa con una pianta a croce latina. Sull'intersezione dei due bracci si leva una cupola sormontata da lanterne. A rivestimento esterno sono state usate piastrelle di ceramica colorata.
Pozzo Sacro Sa Testa - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
L' associazione culturale ArcheOlbia, nell'ambito di un progetto di promozione dei siti archeologici e di itinerari del territorio olbiese, oggi pubblica la prima puntata degli archeo documentari brevi, con voce narrante. Lo stesso documentario verrà pubblicato in più lingue, tra cui la lingua sarda.
Per info e prenotazione di gruppi turistici, contattare la pagina facebook: ArcheOlbia Olbia.
regia e montaggio: Dana Ricciu
voce narrante: Marcello Cabriolu
testi: Durdica Bacciu
musiche: Gabriele Tosi - newagemusica.com
bibliografia:
G.Lilliu, La Civiltà dei Sardi dal Paleolitico all'età dei nuraghi, Nuoro, Il Maestrale, pag.610
E.Contu, L'Architettura Nuragica in Ichnussa:la Sardegna dalle origini all'età classica, Milano, 1981, pag.116
F.Lo Schiavo, Il pozzo sacro nuragico di Sa Testa in Olbia e il suo territorio, storia ed archeologia, Ozieri, 1991, Il Torchietto, pp.133-134
Olbia, Officine Puniche...by Maurizio Casula
L'area, situata all'interno e a ridosso delle mura di cinta, era utilizzata già in età punica sia come quartiere abitativo, sia per attività artigianali, e vi aveva sede un'officina ceramica che fabbricava anfore nella seconda metà del IV secolo a.C. In età romana, almeno fino al i secolo a.C., il luogo continuò a essere abitato e poi, forse per l'innalzarsi della falda freatica, fu abbandonato e in parte s'impaludò. In epoca imperiale, tra Adriano o, più probabilmente, tra gli Antonini e i Severi, l'acquitrino fu bonificato, il livello del suolo fu innalzato con l'accumulo di terreno di riporto e fu edificato l'acquedotto. Durante la campagna di scavi del 2000, sono stati evidenziati nove basamenti di piedritti, che in media misurano metri 1,50 per lato, distanti tra loro circa metri 2,70-2,90, realizzati in opera cementizia, mentre per il parametro esterno erano stati utilizzati massi granitici, molto probabilmente prelevati da costruzioni più antiche preesistenti nell'area, nella quale sono stati trovati ruderi di strutture puniche e tardo-repubblicane. L'intera costruzione è stata realizzata tra gli anni successivi al 125 e l'inizio del 200 d.C. Sempre in quest'area, sul lato opposto della stessa via Nanni, sono visibili i resti dell'ultimo tratto in luce dell'acquedotto; originariamente dovevano raggiungere un'altezza di metri 5 e che oggi, causa interri, sono visibili per un'altezza di metri 2,50. Tali ruderi sono ritenuti resti di un serbatoio per l'acqua o anche di una torre per regolarne la pressione.
Tomba dei giganti di Su Monte de S'Abe - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
L' associazione culturale ArcheOlbia, nell'ambito di un progetto di promozione dei siti archeologici e di itinerari del territorio olbiese, oggi pubblica la quarta puntata degli archeo documentari brevi, con voce narrante. Lo stesso documentario verrà pubblicato in più lingue, tra cui la lingua sarda.
Per info e prenotazione di gruppi turistici, contattare la pagina facebook: ArcheOlbia Olbia.
Pagina web:
regia e montaggio: Dana Ricciu
voce narrante: Marcello Cabriolu
testi: Durdica Bacciu
bibliografia: L'alba dei nuraghi, Giovanni Ugas, edizioni Fabula 2005
Gallura Presitorica, Paola Mancini, edizioni Taphros
Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione in pubblico, vietata la copia.
ArcheOlbia DocuLab 2016
Basilica Minore di San Simplicio - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
L' associazione culturale ArcheOlbia, nell'ambito di un progetto di promozione dei siti archeologici e di itinerari del territorio olbiese, oggi pubblica la quinta puntata degli archeo documentari brevi, con voce narrante. Lo stesso documentario verrà pubblicato in più lingue, tra cui la lingua sarda.
Per info e prenotazione di gruppi turistici, contattare la pagina facebook: ArcheOlbia Olbia.
Pagina web:
regia e montaggio: Dana Ricciu
voce narrante: Marcello Cabriolu
testi: dott.ssa Durdica Bacciu
bibliografia: G. Spano, Antica città di Olbia, e sua cattedrale, in Bullettino Archeologico Sardo, VI, 1860, pp. 145-149, 173-174;
D. Scano, Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 124-128;
R. Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 92-95;
R. Serra, La Sardegna, collana Italia Romanica, Milano, Jaca Book, 1989, pp. 322-329;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana Storia dell'arte in Sardegna, Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 14;
A. Pistuddi, La chiesa di San Simplicio ad Olbia (SS): contributo allo studio dei capitelli, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, n.s. XXI (vol. LVIII) - 2003, Cagliari, 2004, pp. 155-173;
R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana Patrimonio artistico italiano, Milano, Jaca Book, 2004, pp. 111-122;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 65.
musiche: freestockmusic.com connecting rainbows di Kevin Macleod
Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione in pubblico, vietata la copia.
ArcheOlbia DocuLab 2016
Passeggiata botanica per OlbiaSpring con ArcheOlbia & Calarìghe 2016
In occasione della settimana del turismo attivo ad Olbia: OlbiaSpring, l'associazione ArcheOlbia insieme alla Libera Scuola di Erboristeria Popolare Sarda Calarìghe, organizzano una passeggiata botanica lungo il viale che conduce al Pozzo Sacro di Sa Testa.
#passeggiata #erbe #appunti #degustazioni #panadas #sorrisi #relax
25 aprile 2016
riprese video: Daniele Sanna
montaggio video: Dana Ricciu
musica: Doctor Turtle - Konw Non No Nos - freemusicarchive.org
presidente ArcheOlbia: Durdica Bacciu
presidente Calarìghe: GianPaolo Demartis
facebook ArcheOlbia:
facebook Calarìghe:
Istagram ArcheOlbia: @archeolbia
Youtube Calarìghe:
Tutti i diritti riservati
Vietata la riproduzione totale o parziale del video
Olbia***Torre Sa Istrana*** by Maurizio Casula
OLBIA: backstage di Olbia BodyDress
manichino pulp
fiction
Chiesa di Cabu Abbas nord Olbia Ottobre 2013 HD
La chiesa sorge nel colle di Cabu Abbas, che trae il suo nome dalla sorgente che alimentava l'acquedotto romano dell' antica Olbia.
La sua costruzione risale al 1760
Chiesa Santa Mariedda vista dal drone Olbia 06 10 2014
Si trova nel territorio comunale di Olbia (OT).
Santa Maria di Terranova, documentata nel 1113 .
Castello di Pedres a Olbia ~ 29 Giugno 2017 | Viaggiare in Sardegna
Il Castello di Pedres ( o Pedreso / Pedes ) è una piccola fortezza, dell'alto medioevo, situato in cima a una pittoresca e ripida collina granitica nella piana a sud di Olbia.
Si raggiunge in pochi minuti percorrendo un incantevole sentiero, perlopiù una scalinata in pietra.
Grandi massi granitici che paiono usciti dalle favole e una folta macchia mediterranea ci condurranno sulla sua sommità.
Appena giunti in cima alla collina e quindi al castello, circa 40 metri più in alto, ci si rende conto dell'importanza strategica di questa fortezza e si può ammirare tutta la piana attorno alla città di Olbia in ogni direzione.
Storia
Edificata tra il 1296 e il 1388, la costruzione è formata da due piazzali circondati da imponenti mura.
Quello superiore è costituito dalla torre ( in origine erano 4 ), da due ambienti parzialmente crollati di cui uno rivestito da volta a botte e da un’ampia cisterna.
Il Mastio ha un’altezza di circa 10 metri con un ingresso collocato a 3,75 metri dalla base; dotato di scala in legno retrattile, al suo interno ospitava 4 piani composti anch'essi da strutture in legno, attualmente non più presenti.
Originariamente costruito nel periodo visconteo del giudicato di Gallura, successivamente venne utilizzato dai Pisani per far fronte all'attacco da parte degli Aragonesi.
Il nome di castello di Pedres sembra derivi dalla vicinanza con Villa Petresa, l'antico nucleo medievale utilizzano fino al XV secolo.
Nonostante il recente restauro il sito é in stato di parziale abbandono, ma può essere visitato durante tutto l’anno.
In zona c'è una tomba di giganti di discreta importanza ( segnalata e raggiungibile a piedi ) ed il nuraghe casteddu semidistrutto ed inglobato nella vegetazione.
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Spiaggia Spalmatore di Terra a Tavolara ~ 30 Giugno 2019 | Sardegna
La spiaggia Spalmatore di Terra, chiamata spiaggia di Chinelli nel tratto centrale, è situata nella lunga penisola della maestosa isola di Tavolara.
L'onnipresente massiccio calacareo-dolomitico dell'isola domina tutta la zona dall'alto dei suoi 560 metri di altezza.
Le sue sabbie di origine granitica e calcarea sono chiare, color crema con sfumature che vanno dal giallo al rosa all'arancio, mentre la sua grana varia da fine a media, con quache ciottolo.
Le sue acque brulicanti di vita sono trasparenti e cristalline, i suoi colori variano dal verde smeraldo al turchese in riva che diventa blu profondo verso il largo.
I fondali sono sabbiosi e bassi in riva, ma diventano più profondi al largo e sono davvero spettacolari, in quanto offrono una rigogliosa flora marina e una meravigliosa ittiofauna.
Sono molto amati dai sub anche perche l'Ente Area Marina Protetta Tavolara organizza immersioni sicure per poter esplorare i numerosi reperti archeologici e subacquei della zona.
Al centro della penisola sono presenti alcune dune punteggiate dalla macchia mediterranea e attraversate dal Sentiero del Prolago, che permette di esplorarle in sicurezza ed è anche dotato di cartelli che spiegano flora e fauna della zona.
A Tavolara è presente una ricchissima e affascinante avifauna come i falchi, le aquile, i cormorani, i gabbiani, l’uccello delle tempeste e il cormorano.
Le suggestive calette della penisola sono racchiuse tra pittoresche scogliere rosse, punteggiate dalla bassa macchia mediterranea che nell'isola emana un forte profumo.
Percorrendo il sentiero tra le rocce verso sud raggiungiamo una caletta nascosta che prende il nome di Il Passetto, una stretta striscia di sabbia bianca e candida che appare e scompare a seconda delle maree e che esploreremo nel prossimo video!
A Spalmatore di Terra sono presenti numerosi i servizi come lo stabilimento della spiaggia di Chinelli, il bar e alcuni rinomati ristoranti, ma attenzione ai prezzi; un caffè costa 2 euro e un gelato 3,50 euro.
La spiaggia Spalmatore di Terra è piuttosto affollata in alta stagione, anche se si sta cercando di limitare il flusso delle imbarcazioni in entrata per evitare il deturpamento del paesaggio.
Come arrivare alla spiaggia Spalmatore di Terra
La spiaggia Spalmatore di Terra si trova nell’isola di Tavolara, nel comune di Olbia (provincia di Sassari).
Si raggiunge via mare in circa 20 minuti utilizzando una imbarcazione a noleggio o con il servizio di barconi turistici che partono da Loiri Porto San Paolo al costo di 16 euro A+R.
FONTE:
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Song: Oshóva - Chilling (Vlog No Copyright Music)
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C'era una volta la forca a Terranova (Olbia)
Una vecchia pagina di storia della vecchia Terranova (l'attuale Olbia) nel servizio di Marella Giovannelli trasmesso a metà degli anni Novanta dall'emittente regionale Cinquestelle Sardegna.
TERRA MARIQUE. Olbia, Isola di Molara. Giornate europee del Patrimonio culturale
Servizio di Daniela Astara su Cinquestelle TV del 1 ottobre 2012 dedicato alla terza giornata (medioevo e postmedioevo) dell'evento Terra marique. Offerta di turismo culturale nella Sardegna nord-orientale organizzato dalla Geasar e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio Culturale. Nel video la visita all'isola di Molara (Olbia) ed ai ruderi della chiesa romanica di San Ponziano.
Primo intervento de La Salamandra e CasaPound ad Olbia
I volontari de La Salamandra sono attivi dal 20 novembre nelle zone colpite dal ciclone Cleopatra.Partita la raccolta fondi online (qui il link: e la raccolta di beni di prima necessita' presso le sedi di CasaPound sparse in tutta Italia.
Nessuno rimane indietro.