Palermo, l'Orchestra del Teatro Massimo a Ravello per l'omaggio a Wagner
Prima esibizione al Ravello Festival per lOrchestra del Teatro Massimo diretta da Gabriele Ferro. Il debutto, domenica, alle 20, sul palco del Belvedere di villa Rufolo. Ho diretto varie volte a Ravello ed era importante per me portare lOrchestra del Teatro Massimo, dice con orgoglio il direttore musicale Ferro, che sul palco eseguirà con il soprano Maida Hundeling e il baritono Thomas Gazheli, la Lyrische Symphonie op.18 di Zemlinskyla Sinfonia dallopera Oceàna di Antonio Smareglia e il finale della Salome di Richard Strauss. Si tratta di un repertorio molto complesso, ma tenuto insieme da un filo wagneriano con brani tutti di aria austro-tedesca, proprio nella città che accolse e inspirò il compositore tedesco. . .Di Marta Occhipinti
UNA NOTTE A NAPOLI - ALBA CLEMENTE & STORM LARGE - Pink Martini
RAVELLO FESTIVAL 2012 - 14 luglio
E' una musica che apre il cuore quella dei Pink Martini. Tra sonorità retrò, ballate popolari, swing e musica latina il pubblico che ha affollato la suggestiva arena installata tra gli scorci suggestivi del Belvedere di Villa Rufolo ha potuto godere di uno spettacolo esaltante.
A ballare, al ritmo accattivante di salsa, rumba e cumba per poi cullarsi in un tempo sincopato swing si torna un po' bambini: sarà per questo che, a guardarsi attorno, i volti di chi ha assistito allo spettacolo in programma al Ravello Festival sono sembrati illuminarsi di un sorriso puerile.
In effetti lo show messo in piedi dalla piccola orchestra di Portland ha stupito, oltre che per qualità esecutiva, per la struttura. Mai un tempo morto, mai un momento di stanchezza o un brano fuori luogo: i musicisti hanno saputo irretire il pubblico tenendolo sempre sul filo, inventando sempre nuove soluzioni musicali o qualcosa che facesse da contorno alla musica per attirare l'attenzione.
L'esperienza quasi ventennale dell'orchestrina ha fatto sentire il proprio peso. Tanti sono stati i concerti in giro per il mondo da quel lontano 1994, anno in cui il pianista Thomas Lauderdale a Portland ha fondato la band. Oggi, con sette lavori discografici in bacheca, i Pink Martini sono una delle realtà più poliedriche della musica pop mondiale. E' un posto bellissimo per essere in Italia la prima volta ha affermato con un tanto ruffiano quanto sbilenco Italiano l'incantevole vocalist Storm Large prima di lasciare spazio alla musica. Amado mio, contenuta nell'album d'esordio della band- Sympatique-, è anche il brano con cui la formazione ha aperto l'esibizione. Si continua con la sensuale melodia cubana di Quizas, quizas, quizas in cui si è distinto il bell'assolo di tromba.
Ottimo il duetto tra Storm e Timothy Nishimoto sulle note di Mayana Ka bossanova (Midnight bossanova) che ha preceduto un interessante solo di trombone suonato sul brano Jolanda, cantato dallo stesso Nishimoto. Il primo colpo di scena è arrivato quando Lauderdale ha chiamato sul palco Alba Clemente, moglie dell'affermato pittore Francesco Clemente e autrice di una meravigliosa canzone ninna nanna. Quando nel 2010 i Pink Martini decisero, dopo aver cantato in Inglese, Francese, Italiano e Spagnolo di cimentarsi con la lingua napoletana, chiesero alla signora Clemente di comporre un testo.
Il brano, peraltro splendido, è una meravigliosa cartolina della città di Partenope, stretta tra luna e mare, amore e passione. La musica, introdotta da una chitarra suonata a mò di mandolino, unisce alla sofferenza della parola le melodie malinconiche della scala napoletana:«Ninna nanna marinare, ninna nanna mmiez 'o mare, io ti parlo e nun rispunni, ti sei perso mmiezz 'o suonno. Te vorria magna' de vasi, ma ho paura e te sceta', così guarde da luntano cu stu core 'nnammorato»: toccante.
Napoli - Roberto Ormanni e il Quartet presentano dal vivo il loro primo album (25.03.16)
- Napoli - La Feltrinelli di piazza dei Martiri ha ospitato Roberto Ormanni & il Quartet che hanno presentato dal vivo “Quello che non siamo”. La formazione è composta da Roberto Ormanni (voce e chitarra acustica), Marco Norcaro (batteria, percussioni e armonica), Antonio Barberio (contrabbasso), Roberto Tricarico (chitarra), Enrico Valanzuolo (tromba e flicorno).
“Quello che non siamo” è il primo Ep del cantautore Roberto Ormanni, classe 1993. Cinque canzoni registrate nelle sale del Sanità Music Studio, sotto la produzione esecutiva della Apogeo Records, etichetta discografica sociale, per un mini album che cerca di essere un racconto in presa diretta del mondo contemporaneo.
Gli arrangiamenti del disco s’ispirano alla musica d’autore italiana con innesti di sonorità folk. Ad accompagnare la voce e i testi di Roberto Ormanni, il Quartet: Enrico Valanzuolo alla tromba, Roberto Tricarico alla chitarra, Antonio Barberio al contrabbasso e Marco Norcaro alla batteria.
Ad aprire l’Ep, “Quello che non siamo”, brano che dà il titolo all’album. La canzone è una cartolina della realtà al negativo, il manifesto di ogni persona che, non riconoscendosi nei valori moderni, preferisce una vita ai margini. Non un canto di annichilimento, dunque, ma di resistenza, intonato da chi è “venuto al mondo senza nulla da avere”. Un filo sottile che lega gli emigranti del Mediterraneo a chiunque cerchi “qualcosa in cui credere”.
Segue in scaletta “Petru (26/05/09)”, canzone dedicata a Petru Birladeanu, vittima innocente di camorra. “Petru – racconta Roberto Ormanni – era un musicista di strada. Viveva suonando la sua fisarmonica sui treni della cumana di Napoli. Il 26 maggio del 2009, a Montesanto, venne colpito da alcuni proiettili sparati dai caricatori del clan Ricci, in faida col clan Mariano. Petru rimase mezz’ora a terra, lasciato morire nel suo stesso sangue, con al fianco soltanto la sua compagna, Mirela. La gente passava, girava la testa e andava via. Eppure i colpi della camorra non cercavano Petru. Stavano segnando il territorio. I cani lo fanno con il piscio, loro lo fanno con i proiettili”.
Terza traccia è “John Reed”, il cui arrangiamento rinvia direttamente alla tradizione folk americana. Un brano che parla di lavoro e di lavoratori attraverso la storia di un personaggio esemplare. “Il protagonista della canzone – spiega Ormanni – è John Reed, ma potrebbe chiamarsi Marco Rossi o Antonio Esposito. E’ una storia senza tempo, che parte dagli operai del XX secolo e arriva fino ai precari dei nostri giorni”.
La canzone “Fuori non piove” si propone come un’istantanea sull’attuale stato dell’arte attraverso una serie di suggestioni ed immagini tratte dall’universo pirandelliano. “Mi domando – riflette Roberto Ormanni – cosa significhi continuare a fare arte oggi. Viviamo in un mondo fatto a prosa, in cui la poesia sembra impossibile. A cosa servono allora la musica, il teatro, il cinema, la pittura? Forse a testimoniare che la bellezza può ancora essere un’àncora di salvezza”. Il brano, che vede l’intervento del cantautore Lelio Morra, è stato pubblicato come singolo sul web.
Il videoclip, diretto dal regista Tato Strino, è ambientato negli ambienti del Teatro Mercadante di Napoli e si è avvalso della partecipazione di nuove proposte del panorama teatrale, cinematografico e artistico italiano. Tra gli attori: Gianmaria Fiorillo, Simone Somma, Brando Improta, Maria Laura Passaro, Clara Vitiello, Carlotta Carpentieri, Vittorio Oratino, Giulio De Simone, Elena Tricarico. In chiusura del minialbum, “Don Quijote”. Una ballata acustica, registrata negli studi della Jam Music Factory, che si avvale della collaborazione alla chitarra di Oscar Montalbano.
“Chisciotte – racconta l’autore del brano - inseguiva sogni intempestivi che lo lasciavano continuamente al tappeto. Ma nonostante i lividi, si rialzava e ricominciava da capo”. La figura letteraria di Don Chisciotte, così, diventa modello di vita. Chisciotte, invincibile anche se non vince mai. Chisciotte, che “anche se sconfitto resiste e non si arrende”. Da segnalare il progetto grafico dell’Ep firmato da Gianmarco De Chiara. Dalla copertina passando per il booklet, il disegnatore napoletano costruisce, con la tecnica dell’acquarello, un libretto che descrive lo scarto presente tra la vita prosaica e i sogni poetici. (25.03.16)
Zero Piccolo Eliseo Massimiliano Bruno
Dal 9 al 19 gennaio - PICCOLO ELISEO
Cinque ragazzini che trascorrono una vacanza insieme. I loro sogni si scontrano con la realtà di una brutta storia di sangue che li coinvolge in prima persona e li segnerà per tutta la vita.
In una stazione dei Carabinieri di un paesino calabrese, un maresciallo sta interrogando un giovane postino da tutti conosciuto con il soprannome di “Cacasotto”. Il racconto del postino parte dall’estate del 1982 e rievoca la storia di cinque ragazzini che trascorrono una vacanza insieme. I loro sogni si scontrano con la realtà di una brutta storia di sangue che li coinvolge in prima persona e li segnerà per tutta la vita. I cinque protagonisti, tutti interpretati da Massimiliano Bruno, si danno un irrazionale appuntamento per pareggiare i conti con la giustizia e vendicarsi del torto subito. Una vendetta lunga più di venti anni che diventa una vera e propria ragione di vita. Un atto unico dove la parola è strappata, esaltata, masticata, inghiottita da questi personaggi perdenti che si muovono sul filo del ricordo accompagnati da un quartetto di musicisti che ne scandiscono gli stati d’animo. Zero racconta un countdown verso una battaglia finale, fino al momento della resa dei conti, che il pubblico scoprirà solo nell’ultima scena. Un giallo teatrale dove ci si diverte e si riflette sulla cattiveria umana. Un intrigo disperato e sarcastico proposto con lo stomaco e il cuore.
Lo spettacolo è il primo di una trilogia di monologhi scritta dall'autore, gli altri due furono Gli ultimi saranno ultimi interpretato da Paola Cortellesi per la regia di Giampiero Solari e Furio Andreotti e Agostino interpretato da Rolando Ravello per la regia di Massimo Gioielli.
Zero
Scritto e interpretato da Massimiliano Bruno
Chitarra e basso Massimo Giangrande
Piano rhodes e moog Andrea Biagioli
Violoncello Fabrizia Pandimiglio
Batteria e percussioni Augusto Zanonzini
Scene Alessandro Chiti
Costumi Alberto Moretti
Light designer Giuseppe Filipponio
Fonico audio Sante Di Clemente
Musiche Massimo Giangrande
Regia
Furio Andreotti
Produzione CORTE ARCANA | ISOLA TROVATA
DURATA: 90 minuti circa
PICCOLO ELISEO
Teatro Eliseo
Via Nazionale, 183 - Roma
teatroeliseo.com
Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sabato 10.00 – 19.00, domenica 10 - 16
Biglietteria on-line teatroeliseo.com e vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Orario spettacoli:
Da martedì a sabato ore 20.00
Domenica ore 17.00
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