A Padova Gauguin e gli impressionisti
Fino al 27 Gennaio 2019 , Padova, Palazzo Zabarella
Dipinti, o più correttamente capolavori, di Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Matisse sono proposti in Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard , nel padovano Palazzo Zabarella.
La Fondazione Bano e il Comune di Padova sono entrati, unici per l'Italia, nel pool di quattro grandi sedi mondiali selezionate ad accogliere la celebre Collezione danese,
eccezionalmente disponibile per il completo rinnovo del Museo che ad essa è dedicato a Copenaghen.
26/10/2019 | PICCOLO E' BELLISSIMO: I CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE MELLON
A3 NEWS Prima Edizione 26/10/2019 - PADOVA - Apre il 26 ottobre a Palazzo Zabarella a Padova la mostra Van Gogh, Monet, Degas con i capolavori che arrivano dalla collezione Mellon. Oltre 70 opere davvero spettacolari. - Intervistati FERNANDO MAZZOCCA (Dir. Culturale Fondazione Bano) - Servizio Angelo Cimarosti, immagini Angelo Cimarosti, montaggio Federico Cibotto - Segui Antenna Tre anche sul digitale terrestre! Visita il sito antennatre.it
Fattori, la mostra di Fondazione Bano a Palazzo Zabarella
Una monografica senza precedenti. Presentazione di Federico Bano, Presidente della Fondazione, e del Prof. Fernando Mazzocca, curatore della mostra.
Joan Mirò, una mostra unica a Padova
Joan Mirò, una mostra unica a Padova promossa a palazzo Zabarella fino al 22 luglio da Federico Bano, presidente della Fondazione Bano. Qui l'intervista di Leandro Barsotti. Mirò è stato uno dei più grandi artisti del Novecento, è il principe del surrealismo. In mostra 85 opere di proprietà del Portogallo.
090507 Telemaco signorini a Palazzo Zabarella
Presentato a Padova il nuovo ciclo di mostre che saranno ospitate a partire dal prossimo settembre a Palazzo Zabarella. Il primo è Telemaco Signorini
Mostra dedicata a Giuseppe De Nittis, palazzo Zabarella, Padova. 19 gennaio 26 maggio 2013
da
Dal 19 gennaio al 26 maggio 2013, Palazzo Zabarella di Padova sarà teatro di un eccezionale evento dedicato a Giuseppe De Nittis (1846-1884).
120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiranno il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell'Ottocento europeo.
La rassegna, curata da Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca, è promossa dalla Fondazione Bano di Padova e dalla Fondazione Antonveneta, ed è un'ulteriore tappa del progetto decennale sulla pittura dell'Ottocento italiano, che in passato ha già rivolto l'attenzione, tra gli altri, su Hayez, Boldini, Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo in Italia...
Prendendo avvio da quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all'artista, l'iniziativa segnerà una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti dall'Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle vedute londinesi.
Le opere arriveranno dalle maggiori istituzioni francesi, tra cui il Petit Palais di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Reims, e dai più importanti musei e gallerie pubbliche italiane: oltre alla Pinacoteca De Nittis di Barletta, la Pinacoteca Provinciale C. Giaquinto di Bari, la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, le Raccolte Frugone di Genova, la Galleria d'Arte Moderna di Milano,il Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, il Civico Museo Revoltella -- Galleria d'Arte Moderna di Trieste, la Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro di Venezia.
La statura internazionale di De Nittis, il più grande insieme a Boldini degli Italiens de Paris, si deve al fatto che ha saputo reggere il confronto con Manet, Degas e con gli Impressionisti con cui ha condiviso, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l'aspirazione a rivoluzionare l'idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi, nel raggiungimento di quell'autonomia dell'arte che sta alla base della modernità. E come i francesi, ha affrontato gli stessi temi: il paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna, catturata nel caso di De Nittis nelle strade delle due metropoli che erano in quegli anni le grandi capitali dell'arte e della mondanità: Parigi e Londra.
Non mancherà, all'interno del percorso espositivo, ordinato in sezioni cronologiche, un approfondimento sul periodo di formazione di De Nittis, avvenuta a Napoli. È qui che s'immedesima nella natura, trasponendo sulla tela quella che chiamava l'atmosfera diversamente identificata secondo il mutare delle stagioni e delle ore del giorno. Come ebbe modo di scrivere lo stesso artista nel suo Taccuino di memorie, A volte, felice, restavo sotto gli improvvisi acquazzoni. Perché, credetemi, l'atmosfera io la conosco bene; e l'ho dipinta tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell'aria e del cielo nella loro intima natura. Appartengono a un soggiorno a Napoli, dove ritornò spesso anche dopo il trasferimento a Parigi, le vedute del Vesuvio, per lo più tavolette e tele di piccole dimensioni, che compongono uno straordinario reportage pittorico, realizzato con un procedimento quasi fotografico, che non ha confronti nella pittura italiana dell'epoca.
La mostra metterà in rilievo il suo stile unico e inconfondibile, capace come pochi di riflettere lo spirito del tempo, colto da un osservatorio privilegiato come era quello di Parigi, tra la fine del Secondo Impero e i nuovi fasti mondani della Terza Repubblica.
Nell'immaginario collettivo convivono una Parigi e una Londra di De Nittis, assolutamente diverse da quelle di altri pittori del tempo. Tra il 1864 e il 1884, l'artista ha rappresentato attraverso una serie di capolavori, che saranno visibili a Padova, i luoghi privilegiati della mitologia del moderno. Nella sua straordinaria avventura pittorica, De Nittis riusciva continuamente a catturare motivi, sia dalla natura ritratta en plein air -- dalle campagne della Puglia, alle pendici del Vesuvio, alle rive della Senna e del Tamigi -- sia dalla vita che scorreva frenetica lungo i boulevard o gioiosa nei parchi e nei santuari della mondanità come gli ippodromi o il celebre salotto della principessa Matilde.
Il catalogo dell'esposizione è pubblicato da Marsilio editori
Il Simbolismo in Italia - Padova, Palazzo Zabarella 1 ottobre 2011 -- 12 febbraio 2012
Il Simbolismo in Italia. L'appuntamento, per molti versi imperdibile, è dal primo ottobre di quest'anno al dodici febbraio del 2012, a Padova, in Palazzo Zabarella.
A realizzare questa nuova impresa la Fondazione Bano, ha chiamato Fernando Mazzocca e Carlo Sisi con Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Il tema e l'ambito sono ben noti: a cavallo tra Otto e Novecento, l'inconscio irrompe nell'arte e nulla sarà più come prima.
Giuseppe De Nittis a Palazzo Zabarella di Padova
Palazzo Zabarella di Padova apre la stagione 2013 con una importante esposizione dedicata a Giuseppe De Nittis ( 1848-1884), con 120 opere in 8 sezioni, che comprendono tutto l'iter artistico di questo Italien de Paris, con pezzi di collezione privata oltre a quelli provenienti dai maggiori musei italiani, inglesi e francesi. Questa segue quella del 2010, la prima che Parigi ha dedicato all'artista. E' curata sempre da Emanuela Angiuli, direttrice del Museo De Nittis di Barletta, con Fernando Mazzocca. La mostra è stata voluta dalla Fondazione Bano e da quella Antonveneta. Catalogo Marsilio editore.
Emilia Dodi
101001 In mostra a Palazzo Zabarella il volto dell'Ottocento
Padova - Aperta fino al 27 febbraio a Palazzo Zabarella la mostra Da Canova a Modigliani. Il volto dell'Ottocento. (Micaela Faggiani)
100701 In ottobre a Palazzo Zabarella la mostra Il volto dell'800
Padova - Presentazione della mostra Il volto dell '800 che in ottobre sarà ospitata a Palazzo Zabarella (Micaela Faggiani)
Fernando Mazzocca su Fondazione Bano
Il direttore culturale di Fondazione Bano prof. Fernando Mazzocca introduce ed illustra la vocazione artistica della Fondazione.
Prof. Carlo Sisi - Palazzo Zabarella
Corcos. I sogni della Belle Époque. Opera Inedita. Yole Biaggini Moschini
Il Simbolismo in Italia - Palazzo Zabarella, Padova 2011. Intervista col curatore Fernando Mazzocca
Il co-curatore della mostra, Fernando Mazzocca, racconta ad Artribune le linee-guida del progetto.
Inaugurazione e Presentazione de Il Simbolismo in Italia
All'interno della suggestiva cornice di Palazzo Zabarella Federico Bano, presidente Fondazione Bano e Fernando Mazzocca, curatore della mostra introducono Il Simbolismo in Italia. Con uno sguardo alle sale dell'esposizione. Per informazioni e prenotazioni:
Da Canova a Modigliani: i dati della mostra di Palazzo Zabarella
De Nittis, Impressioni alla mostra
Padova,
Palazzo Zabarella
fino al 26 Maggio
con le voci di
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Beatrice Autizi
Davide Banzato
Virgina Baradel
Bruno Bianchi
Angelo Cimarosti
Leandro Comacchio
Cesare De Michelis
Stefano Edel
Donatella Gasperi
Stefan Marchioro
Paolo Marzotto
Giuseppe Menzi
Giuliano Pisani
Vincenzo Sansonetti
Marco Vallora
Federico Bano
i curatori
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Emanuela Angiuli
Fernando Mazzocca
montaggio e riprese AV
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Antonio Passamani
interviste a cura di
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Cristina Sartori
© 2013 Fondazione Bano
ONLUS
OMAGGIO A FATTORI
A Padova sabato si inaugura la mostra antologica dedicata a Giovanni Fattori, a Palazzo Zabarella: vi presentiamo una anteprima dell’allestimento
Telemaco Signorini a Padova
Un'interessante mostra a Palazzo Zabarella su uno dei massimi esponenti dei macchiaioli, promossa dalla Fondazione Bano e dalla Fondazione Antonveneta. Per informazioni palazzozabarella.it (9 gennaio 2010, video di Stefano Vietina)
Il simbolismo in Italia
Elisa Marianini sito internet:
Rubrica di Arte di Elisa Marianini prodotta da Tele Iride, regia di Caterina Chimenti. Questa prima puntata prende in considerazione il Simbolismo in Italia confrontando le opere di due grandi Artisti come Segantini e Previati, dopo anni faccia a faccia in una mostra a Padova nel Palazzo Zabarella. Con il Simbolismo in Italia la Fondazione Bano è riuscita a realizzare, grazie al lavoro di un qualificato comitato scientifico dei tre curatori Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, un altro evento decisivo per la sua portata culturale. Si è trattato, anche in questo caso, di restituire, per la prima volta in una mostra, il respiro europeo di un movimento che ha cambiato il corso della pittura italiana, facendola entrare nella modernità ed anticipando il Futurismo. L'esperienza del Simbolismo, che si è svolta tra Ottocento e Novecento, ha infatti attraversato due secoli riuscendo ad interpretare insieme gli entusiasmi e le inquietudini della cosiddetta Belle Époque come afferma Federico Bano.