ARPINO: FONDAZIONE MASTROIANNI del 06-05-2013
ARPINO: FONDAZIONE MASTROIANNI FELLINI del 28-05-2013
ARPINO: FONDAZIONE MASTROIANNI del 07-10-2014
ARPINO: INIZIATIVA FONDAZIONE MASTROIANNI del 14-06-2013
Luca Mauceri & Donato Cedrone - First journey, live performance at Fondazione Mastroianni
Live performance after a concert at Fondazione Mastroianni, Arpino (Italy). Exhibition by Jacopo Cardillo. A new musical version of First Journey (Ancora in viaggio).
Luca Mauceri - Secrets live at Fondazione Mastroianni
Live performance from the concert at Fondazione Mastroianni, Arpino (Italy). Exhibition by Jacopo Cardillo. Cameras by Giacomo de Angelis and Davide Rorato.
Domenico Mastroianni LE FOTOSCULTURE
Domenico Mastroianni (Arpino 1876 – Roma 1962)
Domenico, personalità certamente eclettica e vivace, nasce ad Arpino nel 1876 da Pietro, artigiano, e da Angela Redivivo. Impara a lavorare il legno nella bottega del padre rivelando fin da giovanissimo grandi abilità di disegnatore; in seguito apprende i primi insegnamenti della lavorazione della terracotta e della ceramica presso i laboratori attivi ad Arpino fin dall’inizio del XIX secolo.
Apprezzato dal collezionista Carlo Quadrini, appartenente a una della famiglie più facoltose di Arpino, nel 1894 Domenico si trasferisce a Roma in via del Babuino ospitato da Quadrini. Collabora con lo scultore Baldassarre Surdi in diversi allestimenti del suo presepe.
Grazie ai viaggi che lo portano nelle maggiori città europee, affina le sue capacità e aggiorna il proprio stile nutrendosi di quelle novità che si respiravano nelle città d’Oltralpe. Soggiorna infatti a Vienna, Budapest, Berlino, Londra e Bruxelles e soprattutto a Parigi, dove ammira sicuramente le opere degli artisti impressionisti, (A. Renoir, C. Pissarro e E. Degas, ma anche E. Manet), e dove subisce il fascino dell’Art Nouveau, in certa misura anche di A. Rodin, e dello stile nervoso delle opere di H. Daumier, dal quale Domenico pare riprendere l’idea romantica della bellezza da rintracciare nella società moderna. A Vienna, Domenico appare attratto soprattutto da G. Klimt e A.M. Mucha, per la grazia, la sensualità e l’eleganza della rappresentazione della bellezza femminile.
Nel 1903 sposa a Roma Adele Durante dalla quale avrà due figli, Alberto (Montrouge 1904 - Roma 1974) che diventerà disegnatore e illustratore, e Adriana (Parigi 1906).
Nel primo decennio del XX secolo il mutato clima culturale francese lo costringe a tornare in Italia e nel 1913 stabilitosi a Castello di Ladislao di Arpino, apre uno studio dove continua a lavorare con difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
È a Roma dopo la guerra, dove a via Margutta apre lo studio che passa poi al figlio Alberto e nel 1923 fino al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di S. Marcello.
A questo periodo risale la realizzazione del Monumento ai caduti di Arpino e di Casalvieri (distrutto) e della Vittoria di Carnello (bozzetto in gesso presso la Fondazione U. Mastroianni, Arpino). Nel 1934 Domenico restaura il presepio (disperso) dell’istituto Massimo alle Terme con il Mistero attribuito a G.L. Bernini e, nel 1937, il presepio per la chiesa del Gesù (distrutto).
Gli incarichi per il palazzo del Quirinale gli valgono la nomina a Cavaliere della Corona da re Vittorio Emanuele III.
Negli anni ’50 Domenico si reca spesso ad Acquapendente (VT) dove per un certo periodo ha risieduto accolto da collezionisti e amici e dove poteva reperire argilla di alta qualità per le sue sculture.
Nel 1958 realizza i gruppi per i Promessi sposi di A. Manzoni per la Casa degli studi manzoniani di Milano.
Molte le opere (S. Francesco di Sales per il Museo Lateranense; Sacro Cuore in bronzo per la curia generalizia della Compagnia di Gesù; il paliotto d’altare per il monastero di Lisieux) e le mostre tenute da Domenico in tutta Italia (Palermo e Roma 1952; Viterbo 1960).
La Fondazione U. Mastroianni di Arpino accoglie la più ricca collezione pubblica di opere e di cartoline di Domenico Mastroianni. Accanto alle opere ufficiali che risultano bloccate all’interno di forme accademiche e statiche, le sculture con i personaggi manzoniani o le terrecotte con le giovani donne dagli ampi cappelli rivelano un fare artistico energico, un approccio alla materia che rimandano alle opere di A. Rodin, dalle quali comunque si discostano per la carica vitale, dinamica e sensuale. Le opere pittoriche, alle quali Domenico si dedicò a partire dagli anni ’40, rimandano alla lezioni dei Macchiaioli.
Le 42 cartoline con illustrazioni tratte dalla Divina Commedia (18 cartoline per l’Inferno; 14 del Purgatorio e 10 del Paradiso), edite da A. Traldi di Milano, costituiscono una parte del cospicuo fondo conservato presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, i cui esempi più antichi - le cartoline di auguri per le festività e immagini a soggetto militare - risalgono al 1909.
Il fondo comprende inoltre Quo vadis? di H. Sienkiewicz, Vita di Cristo, Vita di Napoleone, allegorie e immagini sacre (1911-20, editore A.Noyer di Parigi); il Vecchio e Nuovo Testamento, le vite di personaggi e santi (1929-36 circa) per l’editore A. Traldi di Milano.
Le cartoline non sono immagini realizzate esclusivamente attraverso i mezzi della scultura: si tratta infatti di fotosculture (o scultografie), una originalissima forma di produzione artistica, in cui coesistono il gusto dell’art nouveau e la fotografia.
Bibl.: F. Franco, ad vocem Mastroianni Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2008, vol. 72 (con bibliografia precedente)
Luca Mauceri & Donato Cedrone - Tema di Marta live at Fondazione Mastroianni
Live performance at Fondazione Mastroianni, Arpino (Italy).
un sogno che stava diventando realtà
LA DONAZIONE MASTROIANNI-IL CASTELLO DI LADISLAO-LA MONTAGNA SACRA DELLA SCULTURA,MUSEOINTERNAZIONELA D'ARTE MODERNA-LA FONDAZIONE MASTROIANNI.
Gli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto un progetto nato intorno alla metà degli anni settanta da un appassionato impegno politico, progetto fortemente ostacolato per la situazione politico-culturale della Città di Arpino dell'epoca,mi hanno convinto che vi è oggi la necessità di farne conoscere meglio e dettagliatamente le finalità. In particolare ritengo importante far rilevare la convinta adesione di Umberto Mastroianni al progettostesso ed il suo sincero amore per la nostra città.Purtroppo,contro una idea che poteva veramente dare ad Arpino l'impulso economico,sociale e soprattutto culturale capace di tirare fuori la città dal precipizio in cui era scivolata per il finire del suo ruolo economico ed educativo (primo decegnio del '900);si sono esercitate non soltanto banali rivalità politico-ideologiche, ma anche sciocche gelosie personali (bassezze che caratterizzano ancora l'agone politico locale e provinciale).
Domenico Mastroianni LA DIVINA COMMEDIA
Domenico Mastroianni (Arpino 1876 – Roma 1962)
Domenico, personalità certamente eclettica e vivace, nasce ad Arpino nel 1876 da Pietro, artigiano, e da Angela Redivivo. Impara a lavorare il legno nella bottega del padre rivelando fin da giovanissimo grandi abilità di disegnatore; in seguito apprende i primi insegnamenti della lavorazione della terracotta e della ceramica presso i laboratori attivi ad Arpino fin dall’inizio del XIX secolo.
Apprezzato dal collezionista Carlo Quadrini, appartenente a una della famiglie più facoltose di Arpino, nel 1894 Domenico si trasferisce a Roma in via del Babuino ospitato da Quadrini. Collabora con lo scultore Baldassarre Surdi in diversi allestimenti del suo presepe.
Grazie ai viaggi che lo portano nelle maggiori città europee, affina le sue capacità e aggiorna il proprio stile nutrendosi di quelle novità che si respiravano nelle città d’Oltralpe. Soggiorna infatti a Vienna, Budapest, Berlino, Londra e Bruxelles e soprattutto a Parigi, dove ammira sicuramente le opere degli artisti impressionisti, (A. Renoir, C. Pissarro e E. Degas, ma anche E. Manet), e dove subisce il fascino dell’Art Nouveau, in certa misura anche di A. Rodin, e dello stile nervoso delle opere di H. Daumier, dal quale Domenico pare riprendere l’idea romantica della bellezza da rintracciare nella società moderna. A Vienna, Domenico appare attratto soprattutto da G. Klimt e A.M. Mucha, per la grazia, la sensualità e l’eleganza della rappresentazione della bellezza femminile.
Nel 1903 sposa a Roma Adele Durante dalla quale avrà due figli, Alberto (Montrouge 1904 - Roma 1974) che diventerà disegnatore e illustratore, e Adriana (Parigi 1906).
Nel primo decennio del XX secolo il mutato clima culturale francese lo costringe a tornare in Italia e nel 1913 stabilitosi a Castello di Ladislao di Arpino, apre uno studio dove continua a lavorare con difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
È a Roma dopo la guerra, dove a via Margutta apre lo studio che passa poi al figlio Alberto e nel 1923 fino al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di S. Marcello.
A questo periodo risale la realizzazione del Monumento ai caduti di Arpino e di Casalvieri (distrutto) e della Vittoria di Carnello (bozzetto in gesso presso la Fondazione U. Mastroianni, Arpino). Nel 1934 Domenico restaura il presepio (disperso) dell’istituto Massimo alle Terme con il Mistero attribuito a G.L. Bernini e, nel 1937, il presepio per la chiesa del Gesù (distrutto).
Gli incarichi per il palazzo del Quirinale gli valgono la nomina a Cavaliere della Corona da re Vittorio Emanuele III.
Negli anni ’50 Domenico si reca spesso ad Acquapendente (VT) dove per un certo periodo ha risieduto accolto da collezionisti e amici e dove poteva reperire argilla di alta qualità per le sue sculture.
Nel 1958 realizza i gruppi per i Promessi sposi di A. Manzoni per la Casa degli studi manzoniani di Milano.
Molte le opere (S. Francesco di Sales per il Museo Lateranense; Sacro Cuore in bronzo per la curia generalizia della Compagnia di Gesù; il paliotto d’altare per il monastero di Lisieux) e le mostre tenute da Domenico in tutta Italia (Palermo e Roma 1952; Viterbo 1960).
La Fondazione U. Mastroianni di Arpino accoglie la più ricca collezione pubblica di opere e di cartoline di Domenico Mastroianni. Accanto alle opere ufficiali che risultano bloccate all’interno di forme accademiche e statiche, le sculture con i personaggi manzoniani o le terrecotte con le giovani donne dagli ampi cappelli rivelano un fare artistico energico, un approccio alla materia che rimandano alle opere di A. Rodin, dalle quali comunque si discostano per la carica vitale, dinamica e sensuale. Le opere pittoriche, alle quali Domenico si dedicò a partire dagli anni ’40, rimandano alla lezioni dei Macchiaioli.
Le 42 cartoline con illustrazioni tratte dalla Divina Commedia (18 cartoline per l’Inferno; 14 del Purgatorio e 10 del Paradiso), edite da A. Traldi di Milano, costituiscono una parte del cospicuo fondo conservato presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, i cui esempi più antichi - le cartoline di auguri per le festività e immagini a soggetto militare - risalgono al 1909.
Il fondo comprende inoltre Quo vadis? di H. Sienkiewicz, Vita di Cristo, Vita di Napoleone, allegorie e immagini sacre (1911-20, editore A.Noyer di Parigi); il Vecchio e Nuovo Testamento, le vite di personaggi e santi (1929-36 circa) per l’editore A. Traldi di Milano.
Le cartoline non sono immagini realizzate esclusivamente attraverso i mezzi della scultura: si tratta infatti di fotosculture (o scultografie), una originalissima forma di produzione artistica, in cui coesistono il gusto dell’art nouveau e la fotografia.
Bibl.: F. Franco, ad vocem Mastroianni Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2008, vol. 72 (con bibliografia precedente)
Incontro di calcetto AMM.NE COMUNALE DI ARPINO contro L'ARMA DEI CARABINIERI DI ARPINO 2003
ARPINO 2003
arbitro
Luciano Nicolò
riprese video
Maurizio Mastroianni
Artisti d'oggi - Umberto Mastroianni (1910-1998)
Umberto Mastroianni - Il canto della materia pt 2
Il consolidamento e restauro della chiesa MADONNA DI LORETO - ARPINO (Fr)
Progettista e D.L. : arch. Maurizio Mastroianni
foto di M.M.
Lavori di consolidamento: Impresa Moliri
Lavori di restauro: Impresa Casinelli
ARPINUM ....passeggiando su e giù! !
Acropoli di Civitavecchia e centro storico di ARPINO (FR)
by Maurizio Mastroianni
MATERIA D'ARTISTA Enrico Benaglia - Francesco Zero - Museo civico di Marino Umberto Mastroianni
Museo Civico Archeologico di Marino Umberto Mastroianni 2015
Enrico Benaglia - Francesco Zero MATERIA D'ARTISTA
Serena Borghesani Curatore e Storico dell'arte
Music Tracks :
- Five Armies by Kevin MacLeod is licensed under CC Attribution 3.0.
Direct Link:
-Atlantean Twilight by Kevin MacLeod is licensed under CC Attribution 3.0.
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- Dance of the Sugar Plum Fairies by Kevin MacLeod is licensed under CC Attribution 3.0.
Direct Link:
- Ranz des Vaches by Kevin MacLeod is licensed under CC Attribution 3.0.
Direct Link:
- One-eyed Maestro by Kevin MacLeod is licensed under CC Attribution 3.0.
Direct Link:
Indice temporale
00’ : 00” - 02’ : 27” Ripresa introduttiva sulla città di Marino
02’ : 27” - 05’ : 20” Arianna Esposito Assessore alla Cultura del Comune di Marino
05’ : 20” - 09’ : 31” Serena Borghesani Storico dell'Arte Curatore
09’ : 31” - 09’ : 58” Maestro Enrico Benaglia (presentazione)
09’ : 58”- 10’ : 40” Maestro Francesco Zero (presentazione)
10’ : 40” - 13’ : 25” Alessandro Bedetti Direttore del Museo Civico Umberto Mastroianni
13’: 25” - 14’ : 35” Ripresa iniziale delle opere esposte del Maestro Enrico Benaglia
14’ : 35” - 19’ : 11” Intervista al Maestro Enrico Benaglia
19’ : 11” - 21’ : 35” Ripresa finale delle opere esposte del Maestro Enrico Benaglia
21’ : 35” - 23’ : 20” Foto di alcune opere del Maestro Enrico Benaglia
23’ : 20” - 24’ : 45” Ripresa iniziale delle opere esposte del Maestro Francesco Zero
24’ : 45” - 37’ : 28” Intervista al Maestro Francesco Zero (descrizione opere esposte)
37’ : 28” - 39’ : 17” Ripresa finale delle opere esposte del Maestro Francesco Zero
39’ : 17” - 42’ : 49” Intervista congiunta ai Maestri Enrico Benaglia e Francesco Zero
42’ : 49” - 43’ : 57” Ripresa di gruppo degli artisti intervenuti , Ringraziamenti, Crediti
Riprese Audio/Video
Montaggio Pubblicazione Interviste
a cura di Ugo Bongarzoni
Umberto Mastroianni
Indefinibili e tortuosi ingranaggi. O, forse, metallici raggi di sole prigionieri dei loro stessi riflessi; comunque proiettati verso un invisibile cielo, svettanti verso un ipotetico infinito. Esiste un altro modo per squarciare l'impenetrabile materia o, più semplicemente, auscultarne il respiro?
Umberto Mastroianni ha risposto con il suo audace sperimentalismo, ovvero con i vetri e la terracotta, la stoffa e la carta, i marmi e il cartone, materiali nobili e ignobili (anticipatori delle incursioni nella juta e nel cartone di Alberto Burri), utilizzati come impietose armi contro il mistero della materia che ci trascende.
Ma, prima di approdare a ciò, ha compiuto un lungo viaggio attraverso l'arte del passato, rinascimentale e barocca (facendo riecheggiare nella sua prima produzione alcuni stilemi di Donatello, Michelangelo e Bernini), per poi virare perentoriamente verso la modernità futurista e cubista. Senza mai derogare al principio della sperimentazione, della ricerca avveniristica, dello scambio proficuo e solidale con gli artisti stranieri - Tatlin, Archipenko, Moore, Lipchitz - più innovativi.
La complessa e affascinante parabola creativa di Umberto Mastroianni è integralmente documentata dalla retrospettiva romana del Museo del Corso, ideata e organizzata da Edieuropa e curata da Floriano De Santi, che ha anche il merito di essere riuscito a rintracciare numerose opere mai esposte prima.
In mostra circa centottanta lavori (tra sculture, quadri, arazzi e gioielli), di cui novantadue inediti provenienti da collezioni europee pubbliche e private: presenti, ovviamente, i capolavori dell'artista, da Battaglia ad Apparizione alata (vincitori, nel 1958, del Gran Premio Internazionale della Scultura presso la Biennale di Venezia), a Hiroshima, del 1961.
Il percorso espositivo, che dà conto di tutte le fasi della complessa vicenda artistica di Mastroianni, si apre con i rilievi policromi del periodo informale, che l'ha reso famoso in tutto il mondo, senza trascurare le opere del primo periodo figurativo, a partire dalla Deposizione, bassorilievo in bronzo del 1927-'28. Si prosegue con le sperimentazioni geometriche del periodo neo-cubista (1941-1954), per poi approdare all'intenzionalità costruttiva del macchinismo fantastico (1969-1988) e alla stagione delle Figure dell'inconscio, ultima parentesi di una storia artistica esemplare.
Dal sito :
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In questo video pittura a tecnica mista su cartone
cm 50x70
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Umberto Mastroianni nacque a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, il 21 settembre del 1910. Nel 1924 giunse a Roma dove frequentò lo studio dello zio Domenico e i corsi di disegno presso laccademia di San Marcello. Nel 1926 si trasferì a Torino dove affinò il mestiere di scultore nellatelier di Michele Guerrisi e dove nel 1946 realizzò il Monumento al partigiano per il Campo della Gloria del cimitero generale. Nel 1951 tenne la sua prima personale alla Galerie de France, in quel momento la più importante dEuropa e la critica straniera, da Jean Casson a Leon Degand, da Pierre Descargus a Frank Elgar, si rese subito conto della qualità singolarissima della sua opera. E del 1958 il primo riconoscimento con il Gran Premio Internazionale per la scultura della XXIX Biennale di Venezia. Nel 1960 Lionello Venturi scrive la presentazione al catalogo per la mostra personale alla Kleemann Gallery di New York. Titolare della cattedra di scultura allaccademia di Belle Arti a Bologna, ne tenne anche la direzione dal 1961 al 1969. Nel 1970 si trasferì a Marino nel Lazio, insegnando allAccademia di Belle Arti di Napoli e poi a quella di Roma. Nel 1973 lAccademia dei Lincei gli conferì il premio Antonio Feltrinelli. Nel 1974 il Musée dArt Moderne de la Ville de Paris ripropose tutta la sua attività scultorea. Verranno poi la mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara e la grande antologica fiorentina nel 1981 alla Fortezza del Belvedere. Nel 1987 regalò alla Galleria Nazionale dArte Moderna di Roma ventisei opere, per lo più del periodo informale, il nucleo più importante della sua collezione. Nel 1989 il comune di Milano promosse una significativa antologica negli spazi della Rotonda della Besana. A coronamento di una prodigiosa carriera, nello stesso anno gli venne consegnato a Tokyo il Premium Imperiale, una sorta di Nobel del Sol Levante. Nel 1990 prese vita ad Arpino la Fondazione Mastroianni e, tre anni dopo, a Roma il Museo Donazione, con sede nel complesso di San Salvatore in Lauro. Nel 1994 a Torino sinaugurò limponente lavoro bronzeo della Cancellata del Teatro Regio. Nella notte del 25 febbraio 1998, Mastroianni, dopo una lunga malattia, si spense nella sua casa-museo di Marino.
Jago 3D. Canudanne de sos Poetas 2018.
PERFORMANCE - Evento Live di Scultura 3D a Seneghe - Powered by: Cabudanne de sos poetas 2018, Management: Richveel | Valle Giovanni Edizioni, Technical support: Artigitale.
ago è un artista italiano che lavora nella scultura e nella produzione di video.
Nato a Frosinone (Italia) nel 1987, attualmente vive e lavora a New York.
Le sue opere occupano una complessa cornice concettuale che fonda però le sue radici nelle tecniche ereditate dai maestri del Rinascimento, proponendo in chiave contemporanea temi di vita sociale e politica.
Jago viene definito “Social Artist” per il desiderio di rendere le sue opere accessibili al pubblico che lo segue sui social network, Facebook ed in particolar modo Instagram, dove condivide il suo processo artistico.
All’età di 24 anni, su indicazione della storica dell’arte Maria Teresa Benedetti è stato selezionato dal prof. Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Roma – Palazzo Venezia, dove ha esposto il Busto in marmo di Sua Santità Benedetto XVI (2009) per il quale nel medesimo anno viene premiato dallo stesso Pontefice con la Medaglia Pontificia.
Nel 2010 Jago abbandona l’accademia.
Uno dei suoi lavori più significativi è “Habemus Hominem” (2012) che realizza a seguito dalle dimissioni di Papa Ratzinger, spogliando la scultura originale dei suoi paramenti papali, rappresentando il pontefice nudo.
L’ opera è stata esposta nel 2018 a Roma presso il Museo Carlo Bilotti a Villa Borghese, che ha registrato un numero record di visitatori (di cui 3.500 durante la sola inaugurazione).
Nello stesso anno, è stato invitato a diventare artista residente al North American Sculpture Center di Westbury, New York, dove è sponsorizzato da ABC Stone e Precision Stone Inc.
È in America che Jago ha recentemente completato la sua ultima opera intitolata “Figlio velato”, realizzata per la città di Napoli.
Oltre alla Medaglia Pontificia, Jago ha ricevuto il premio Pio Catel Award, il Premio del Pubblico Arte Fiera, Vincitore del Gala de l’Art di Monte Carlo nel 2013, ed è stato nominato Mastro della Pietra al MarmoMacc 2017. Ha tenuto inoltre mostre personali presso istituzioni quali la Fondazione Umberto Mastroianni (Arpino), Cripta della Basilica dei SS. XII Apostoli (Roma), Palazzo Doria Pamphilj (Roma) e HighlineStages (New York)
Dal 2016 tiene master class e seminari nelle Scuole, Universita e Accademie Italiane, Cinesi ed Americane.
Sant'Antonio di Arpino Italy!!!!!❤❤????????
Arpino