La Fontana del Vanvitelli - Calata C.Laurenti - Civitavecchia
La fontana del Vanvitelli si trova a Civitavecchia, all'interno del porto storico, inserita nella parte centrale del muraglione di Urbano VIII e si affaccia sul bacino del porto
Best Attractions and Places to See in Civitavecchia, Italy
In this video our travel specialists have listed some of the best things to do in Civitavecchia . We have tried to do some extensive research before giving the listing of Things To Do in Civitavecchia.
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List of Best Things to do in Civitavecchia, Italy
Terme Taurine
Michelangelo Fortress
Civitavecchia Port
Cattedrale Di San Francesco
Museo Archeologico Nazionale - Civitavecchia
Santuario Madonnina delle Lacrime
Chiesa dei Santissimi Martiri Giapponesi
Piazza Leandra
Fontana del Vanvitelli
Aquafelix
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Il porto di Civitavecchia celebra l'imperatore Traiano
Spettacoli, giochi di luce ed una mostra organizzati dall'Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia per i 1900 dalla morte dell'imperatore Traiano. Il clou domani alla Fontana del Vanvitelli con uno spettacolo teatrale di Pino Quartullo.
Civitavecchia - Fontana del Vanvitelli 20 07 2011.wmv
Un simbolo storico della Città d'Incanto , mai vista in funzione dal sottoscritto .
Porta Livorno e le mura di Urbano VIII-Civitavecchia
Nel Porto Storico
La Rocca di Civitavecchia
Sono del 1004 le prime notizie della presenza di un Castello Fortificato o Rocca , saldamente ancorato sulle rovine di epoca romana , tra la darsena romana e il bacino portuale.Inespugnabile e primissimo nucleo della città medioevale, gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale , la distrussero quasi completamente. Di essa oggi restano importanti strutture che ci raccontano la sua storia e quella della città .
TREBISACCE La Fontana del Cannone
Trebisacce (Cs) 1988. Riprese di Francesco Granatiero.
LEONESSA. 40° ANNIVERSARIO DEL GEMELLAGGIO CON L'UNDICESIMO REGGIMENTO TRASMISSIONI
ravvast al tramonto a civitavecchia, hang
ravvast al tramonto
B pygmy scale
LA RICOSTRUZIONE DEL PIRGO - CIVITAVECCHIA
Il progetto per la possibile ricostruzione del Pirgo nella fase propedeutica di valutazione da parte dell'Assessorato alle Opere Pubbliche - Assessore ENRICO ZAPPACOSTA, Vice Sindaco
Tramonto a Civitavecchia
1 novembre 2014. Breve video.
LA NUOVA MARINA DI CIVITAVECCHIA
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA MARINA DI CIVITAVECCHIA
ASSESSORATO OPERE PUBBLICHE - Assessore ENRICO ZAPPACOSTA, Vice Sindaco
Proudly Civitavecchia - Il meglio di Civitavecchia e del suo Porto
Alcune delle perle che rendono Civitavecchia ed il suo porto unici: dai monumenti del porto storico alle balconate e i belvedere. Si parte con il drone e si finisce al pescatore...
Orgogliosamente realizzato da Port Mobility
Credits video: Euromedia srl
Credits foto: autori contest Cartoline da Civitavecchia (
Info e contatti:
portmobility.it
redazioneweb@portmobility.t
Persano 11 settembre 2015: avvicendamento al Comando del Regg.to Logistico Garibaldi (2^ parte)
La Bandiera di Guerra del Reggimento Logistico Garibaldi viene riportata nella sua sede dopo che il Colonnello Ferrante ha ceduto il comando del Reggimento al Colonnello Capriglione
Civitavecchia, Porto di Roma 1/3 (ita)
Un suggestivo viaggio tra passato e futuro attraverso la storia e le vicende del porto di Roma. Dalla nascita, ai tempi dell’impero romano, alla Roma dei papi fino ad arrivare ai giorni nostri.
Speaker: Architetto Appollodoro di Damasco
Special guest: Cesare Traiano
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Per gentile concessione di Autorità Portuale di Civitavecchia
Realizzato da EuroMedia srl
Visita al Campo Militare4.MOV
11mo Reggimento Trasmissioni
Civitavecchia, Porto di Papi ed Architetti 2/3 (ita)
Porto di Civitavecchia: semplice porto come altri o Patrimonio dell’Umanità? Vi presentiamo un’emozionante ricostruzione storica che vi aiuterà a capire la grandezza e l’unicità del porto di Civitavecchia.
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ANTICA CITTA' MURATA DI MONTAGNANA
CINTA MURARIA
Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa, salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento, quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago. Lo spazio urbano intra moenia fu in quell'occasione ampliato, e la nuova cinta fu costruita con strati sovrapposti di mattoni e di pietre (trachite trasportata per via d'acqua dai vicini colli Euganei). La città fortificata è racchiusa in un quadrilatero irregolare delle dimensioni di circa metri 600 x 300 con un'area di 24 ettari e un perimetro di circa due chilometri. Le mura, coronate da merli di tipo guelfo, sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di 96-100 centimetri. Tra un merlo e l'altro, delle ventole in legno servivano a riparare i difensori. Le torri perimetrali, in totale 24, distanziate di circa 60 metri, sono alte fra i 17 ed i 19 metri. Il vallo esterno varia dai 30 ai 40 metri.
Nelle torri, a più piani e coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, stavano altri magazzini e gli alloggiamenti per i militi posti a guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica.
Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e, di fatto, fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco (XVI secolo), non fu mai espugnata militarmente.
L'accesso alla città era controllato dalle porte fortificate del castello di San Zeno (ad est, verso Padova) e della Rocca degli Alberi (ad ovest, verso il veronese). Solo più tardi, nel '500, fu aperta a nord una terza porta (porta Nova o di Vicenza) per agevolare le comunicazioni con il porto fluviale del Frassine. Alla fine dell'Ottocento un quarto varco fu praticato verso sud, per accesso alla stazione ferroviaria (porta XX Settembre).
Le mura medievali di Montagnana sono state inserite tra I Luoghi del Cuore, iniziativa promossa dal FAI.
Rocca degli Alberi
La Rocca degli Alberi, che si alza imponente e pittoresca sul vallo dalla parte occidentale, fu costruita dai Carraresi nel biennio 1360-62 con funzione esclusivamente militare. L’ingresso fortificato era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Sistema simile era a castel San Zeno.
Il mastio
Il mastio è una torre imponente di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Venne costruito nel 1242 dal tiranno che, dopo aver conquistato e dato alle fiamme la città, decise di dotarla di nuove strutture difensive. Originariamente doveva essere più basso e coperto da un tetto di legno sormontato da una guardiola: da qui i soldati montagnanesi potevano avvistare i nemici che venivano da Padova o da Venezia.
Castello di San Zeno
Il castello di San Zeno (il cui toponimo derivante dalla vicina chiesa di San Zeno, richiama una fase di espansione della diocesi veronese) sorge nel luogo di un insediamento alto-medioevale che fu residenza degli eredi di Ugo il Grande di Toscana divenuti in seguito i marchesi d'Este. L'odierna costruzione (salvo l'ala veneziana e le sovrastrutture austriache) risale per buona parte al XIII secolo, quando Ezzelino, dopo averla data alle fiamme nel 1242, volle meglio fortificare Montagnana. L'edificio ha pianta rettangolare (metri 46 x 26) con un ampio cortile interno. Fino agli inizi del XIX secolo, il castello era circondato da un fossato che lo isolava anche dal lato di città. La struttura era completata da torri (di cui ne restano due) e dal vicino mastio (alto circa 40 metri). Inizialmente, il ponte levatoio che varcava il vallo consentendo l'accesso alla città, immetteva probabilmente nel cortile interno del castello. Si ipotizza che il passaggio sia stato poi spostato sul lato sud del castello stesso, protetto sia da questo che dall'alto mastio.
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