Forte monte Ciuto - Savona
La fortezza, come abitudine consolidata all'epoca, prende il nome dall'omonima altura, ed è stata ricavata, scavando parte della stessa, nella quale si trova perfettamente integrata e mimetizzata.
La sua costruzione, terminata nel 1885 (rimase in servizio fine alla fine della seconda Guerra mondiale 1945), era inquadrata nell'ambito della decisione dell'allora governo, di fortificare tutti i valli liguri, per difendersi da una eventuale invasione francese, con la quale si era in contrasto, tanto che l'Italia faceva parte della Triplice, accordo politico-militare con Germania e Austro-Ungheria; accordo, che venne rotto solo la notte del 24 Maggio 1915, quando cioè i cannoni di Forte Verena (il dominatore degli altopiani), aprirono il fuoco contro le postazioni austriache in val d'Assa.
Il Forte Ciuto, controllava con le sue artiglierie, una grande porzione di territorio: passo del Cadibona, la rada di Savona e la rada di Vado Ligure: praticamente, un 360° di servizio.
Per arrivare nei pressi dell'opera, è interessante la salita attraverso l'antica rotabile militare, che in alcuni tratti, mantiene aspetti originari.
Posto a 435 metri sul livello del mare, era armato con cannoni 15 GRC in barbetta, e due 120 ARC in cupola mod. Gruson; sotto e/o accanto a queste postazioni, vi erano stanze specificatamente adibite al immagazzinamento dei proietti per questa artiglieria (Riservette); al contrario di altre Batterie (es. Angeli o Monte), qui non v'erano sistemi di binari per il trasporto dei colpi, ma solo dei piccoli montacarichi per il trasporto degli stessi in Barbetta, in quanto gli spazi interni sono di non esagerate dimensioni (ad esempio, nel complesso fortificato di Altare, dotato di ampi spazi e ben altri ambienti, i sistemi di trasporto a binario, c'erano).
La guarnigione, era in massima parte, ospitata nei Casermaggi, poste a piè d'opera, antistanti il piazzale dove inizia la salita al Forte; nel progetto originario, era prevista la costruzione di una vera e propria Caserma, che sarebbe dovuta sorgere nel prato posto all'ingresso dell'opera; non è crollata: non è mai stata realizzata.
La zona boscosa sopra-forte, è interamente fortificata: ci sono varie postazioni di artiglieria di piccolo calibro, collegate tra loro da vari camminamenti, dove si trovano anche piccole Riservette, per il servizio delle stesse; molti tratti sono crollati, anche per l'azione del bombardamento francese dal mare, del 1940.
Attualmente, l'opera appare in stato di grande degrado: il tempo, le infiltrazioni, l'uomo e l'incuria, hanno addirittura modificato l'aspetto originario di un opera unica nel suo genere.
L'ultima Compagnia ad occuparla in servizio, la lasciò dopo il 25 Aprile 1945; intorno a questi uomini, è legata la famosa vicenda della mascotte, al quale vennero affidatati la Bandiera e altri documenti...
L'ultimo fatto di cronaca che riguarda il Forte di Monte Ciuto, è datato 26 Maggio 1975.
Nell'ambito del periodo delle bombe a Savona, nel 1974, dopo l'attentato al traliccio Enel di Madonna Del Monte, venne individuata da testimoni, una Fiat 126, vista nella zona dell'attentato; venne identificato il proprietario, ma fu impossibile incriminarlo.
Successivamente a questo episodio, vi fu un altro ....attentato.....proprio nell'interno del Forte Ciuto, i cui effetti, si possono ancora oggi vedere, nei locali di servizio a piano terra, appena sotto la galleria d'accesso.
Il fatto, venne inquadrato dalla cronaca cittadina, come l'ultimo episodio di violenza dell'allora Ordine Nero, in città; tutto questo, venne (ovviamente) così catalogato, per viscida comodità politica; in realtà, non si trattò di attentato, ma fu solo il tentativo di liberarsi dell'esplosivo rimasto. (tentativo riuscito, ma comunque incompleto).
Questo, segnò anche la fine del periodo delle bombe a Savona.
Sono, oggi, passati quasi 40 anni: nessuno se l'abbia a male, ma la verità si può cominciare a scrivere...