Broletto e Galleria Giannoni Novara Museo Civico riprese aeree drone (© Galliano)
Broletto e Galleria Giannoni Novara Museo Civico Broletto Novara , cosa vedere novara, monumenti novara, turismo novara, promozione turistica novara
------------------------------------------------
FABRICA Art&Media
Giuseppe Galliano Multimedia Studio
C.so Cavallotti 24
28100 NOVARA ITALY
Tel. ++39-0321-613932-680319
info@giuseppegalliano.com
------------------------------------------------
DAI MACCHIAIOLI A SEGANTINI
Capolavori della pittura e della scultura provenienti da prestigiose raccolte private. Novara ha saputo raccogliere nel suo Castello una grande mostra dedicata all'Ottocento Italiano, che si completa con la stupenda collezione che si trova alla Galleria Giannoni al Broletto
Un mare di colore- Plinio Nomellini by f.fiorellino
Plinio Nomellini (Livorno, 1866 -- Firenze, 1943) è stato un pittore italiano della corrente divisionista.Nel 1894 fu arrestato e processato per partecipazione a riunioni anarchiche, in quello che fu detto il processo pallone, in quanto montatura ideata dal questore Sironi. A testimoniare in difesa di Nomellini, indagato per la sua amicizia con l'anarchico Luca Galleani, venne Telemaco Signorini. Sue opere si trovano nelle Gallerie d'arte moderna di Firenze, di Genova, di Milano, di Palermo, Giannoni di Novara, di Roma, Revoltella di Trieste, di Venezia, alla Camera di commercio di Genova, all'Accademia di Ravenna. A Livorno, numerosi dipinti sono conservati nel Museo civico Giovanni Fattori.
Novara - Da Lotto a Caravaggio - La collezione e le ricerche di Roberto Longhi
Novara - Complesso Monumentale del Broletto
Inaugurata oggi la mostra Da Lotto a Caravaggio , La collezione di Roberto Longhi, in un Arengo del Broletto gremito di novaresi e alla presenza delle personalità cittadine. Nessuno è voluto mancare all’evento.
Come è stato evidenziato più volte questa è una mostra che è stata allestita appositamente per Novara, da Mina Gregori , Professoressa Emerita di Storia dell’Arte Moderna e da Maria Cristina Bandera, Presidente e Direttore Scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, un esempio ne è il San Francesco in meditazione del Caravaggio che è stato posto proprio di fronte alla Pala del Cerano con la Deposizione di Cristo del Museo Civico di Novara.
La mostra dedicata al Cinquecento italiano con opere riconducibili all’Officina ferrarese, prosegue in maniera cronologica e tematica con quelle di Lorenzo Lotto per arrivare a quella del Caravaggio, per terminare con un gruppo di ritratti e mezze figure del Seicento.
Durante la presentazione della mostra, che propone quasi 50 dipinti, Mina Gregori e Maria Cristina Bandera, si sono raccomandate di guardare le opere con una visione “moderna” così come si era sempre espresso il critico d’arte Roberto Longhi, che ha dato un contributo essenziale alla conoscenza che oggi abbiamo della storia dell’arte italiana, soprattutto nella riscoperta della “pittura della realtà”
Il Sindaco di Novara Andrea Ballarè ha fatto un excursus del progetto che oggi si è portato a termine con l’inaugurazione della mostra che sarà aperta dal 10 aprile al 24 luglio, rimarcando ancora una volta la vocazione sempre più culturale-turistica di Novara, mentre l’Assessore alla cultura Paola Turchelli, visibilmente commossa e giustamente orgogliosa di questo importante risultato raggiunto non senza grandi sforzi, si è augurata che la città di Novara possa apprezzare sino in fondo questa grande opportunità di poter visionare una mostra così importante e con un alto profilo internazionale soprattutto per la presenza dell’opera del Caravaggio. Novara non più una città di passaggio tra Torino e Milano, ma una città capace di proporre eventi importanti in un’ottica più ampia di poter proseguire con un progetto culturale che possa far conoscere Novara non solo in tutt’Italia, ma anche all’estero. (d.b.)
La mostra è stata organizzata da Civita Mostre.
Uffici Stampa :
per Civita : Ombretta Roverselli e Barbara Izzo – Arianna Diana per Comune di Novara : Ettore Colli Vignarelli
Per informazioni e prenotazioni mostralottocaravaggio.it – mostralottocaravaggio@civita.it – 199.15.11.21 (dall’estero 0289096942)
IL MUSEO CIVICO DI PALAZZO MAZZETTI - ASTI
Il Museo Civico di Palazzo Mazzetti è uno spazio attento alla ricettività e alla conservazione dell'arte antica, moderna e contemporanea. Tra le innumerevoli opere - che si rifugiano tra le nobili sale del Palazzo, in perfetto stato di conservazione - sono da menzionare i seguenti artisti:
Giuseppe Maria Bonzanigo (1745-1820) con i suoi magici intagli lignei; Michelangelo Pittatore (1825-1903); Giacomo Grosso (1860-1938) con l'affascinante e seducente 'La Femme'(1895); opere di Mirko Basaldella, Afro, Atanasio Soldati e Arturo Carmassi sono esposte nella sezione contemporanea. Collezioni, quest'ultime, nate rispettivamente dalle seguenti mostre: Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea (istituita nel 1949) e Premio Alfieri per il Teatro e le Arti Figurative (1950).
Non dobbiamo dimenticare la 'Sala delle Stagioni', luogo che raccoglie importanti testimonianze dell'artigianato nipponico e cinese, frutto della passione legata al collezionismo di Secondo Guglielminetti (1844-1918), Contrammiraglio della Regia Marina.
Un museo che vi consiglio di visitare con il cuore e l'anima.????????
Bagni Salvadori Castiglioncello 9a Estemporanea di Pittura 2019
Museo della Basilica - Basilica di San Gaudenzio - Novara
Novara - Insigne Basilica Collegiata di San Gaudenzio - Museo della Basilica
Breve video effettuato, con macchina fotografica, nel transetto destro della celebre Basilica novarese
BUONA VISIONE!
N.B: al tempo della mia visita (marzo 2013) non era ancora possibile accedere alla cupola, ma spero di ritornarci presto per fare un nuovo video su di essa
MUSEO DELLA BASILICA DI SAN GAUDENZIO (brevi cenni):
Una casa abbandonata dai suoi abitanti, rapidamente degrada sino al punto in cui risulterà impossibile un suo recupero all'uso per il quale era stata costruita
Un monumento, un complesso architettonico che subisce l'abbandono civile, raramente riesce a sopravvivere se non come mera vestigia di un tempo che fu e di un uso che più non è
La prima regola nella conservazione dei monumenti è serbarne l'uso e/o promuoverne uno diverso da quello originale
Sulla base di questo principio la Direzione della Fabbrica Lapidea della Basilica di San Gaudenzio che, in oltre 450 anni, ha costruito, ampliato ed infine conservato il complesso Basilicale, ha deciso di promuovere in coerenza con iniziative culturali significative (festival di concerti di musica sacra, giunto alla vigila della terza edizione) la costituzione di un Museo della Basilica
Il Museo progettato rappresenta non solo un luogo dove organizzare reperti e testimonianze di una cultura trascorsa ma anche un momento in cui il visitatore può confrontarsi con quegli aspetti che normalmente l'architettura non manifesta: le parti nascoste ovvero quelle parti occultate alla vista del fruitore perché ritenute, forse ingiustamente, non corrispondenti alle visioni che l'architetto intendeva esibire a dimostrazione del proprio sapere architettonico
Ma, perlomeno nel nostro caso, il sapere architettonico in queste parti sottratte alla normale fruizione è decisamente più espressivo; siamo perciò di fronte ad un vero e proprio avvenimento che potrebbe essere definito: viaggio dietro le quinte dell'architettura
Il nostro viaggio e soprattutto quello dei futuri visitatori incomincia all'interno del campanile dell'Alfieri alla scoperta di una scala senza fine che incornicia opere d'arte antiche o moderne esibite in temporanee esposizioni. Se il nostro visitatore è impossibilitato o semplicemente pigro, può optare per un ascensore trasparente che comodamente lo solleva al piano del sottotetto dell'abside della Basilica del Tibaldi, dove incontra il cuore del Museo: la sala comunemente detta del compasso, per via di un enorme compasso lungo 11 m. ancora perfettamente funzionante
Si è detto il cuore perché in questo luogo, oltre che trovare innumerevoli reperti dell'arte del costruire, ci si può ritrovare nel laboratorio di carpenteria del Magistrini (capocantiere dell'Antonelli) e sentirsi nell'atmosfera dove con pochi mezzi le idee dell'uomo hanno elevato a grandi altezze materiali con i quali hanno costruito scavando nello spazio
La sala del compasso è il cuore del Museo non solo per l'emotività che vi aleggia ma anche perché a fronte della semplicità di un sottotetto, è concentrato un altissimo livello di tecnologia applicata alla Museologia
Postazioni multifunzionali consentono a tutti, abili e disabili, di osservare l'architettura dai più diversi punti di vista attraverso telecamere teleguidate dall'utente, inoltre terminali attivi consentono l'accesso non solo ad archivi e biblioteche informatiche locali o collocate nel ciberspazio ma anche ad altri luoghi forse distanti migliaia di chilometri da noi, per visitare il Louvre, il Duomo di Milano o scoprire architetture antonelliane nel profondo Piemonte
Il viaggio prosegue scivolando su aeree passerelle tra i sottotetti a scoprire di volta in volta le eredità del passato o le prestigiose ingegnerie dell'Antonelli e si conclude, per chi lo vuole e lo può, al vertice della Cupola ammirando, tempo permettendo, in un paesaggio unico, 270ƒ dell'arco alpino, sicuramente l'unico punto della Pianura Padana a godere di tale prerogativa
VILLA ARGENTINA, Viareggio.
VILLA ARGENTINA, Viareggio, l'edificio Liberty da poco restaurato, ospita un'importante mostra sul pittore LORENZO VIANI e gli anni della Prima Guerra Mondiale.
Eine sehr wichtige Ausstellung über den Maler Lorenzo Viani und den Erste Weltkrieg bei Villa Argentina in Viareggio, Toskana.
Villa Argentina, the most important expression of the Modernist Style in Versilia, Lucca.
IL SILENZIO DI VIANI
Il video del singolo estratto dall'album Sinfonia viareggina di Manuel Santini uscito nei negozi di dischi e nelle edicole di Viareggio il 30 ottobre 2009
Susanna Borlandelli presenta Sentieri di luce
La curatrice della mostra, Susanna Borlandelli, introduce il percorso espositivo che intende condurre il visitatore alla scoperta della Novara ottocentesca e del suo territorio.
Opera Bosco Museo di Arte nella Natura
Opera Bosco, un intervento nel cuore della natura con l’attenzione di non disturbarla, la natura, perché tutto avviene senza smottare la terra e gli alberi e tutto si realizza col materiale della natura, sicché tutto è destinato a celebrarsi in attesa del suo naturale decadere. Anne Demijttenaere ha inventato la metodologia del percorso, anzi è stata la prima ad operare sul luogo. Ma poi ha chiamato a sé una serie d’altri artisti che guida con piglio militante. La battaglia è dolce e sottile ma non per questo meno impegnativa. Ci si incontra, ci si confronta. I lavori sono curiosi e attraenti ed entrano in colloquio con quelli già presenti da anni, quelli che hanno già imparato a vivere nel bosco e lì stanno invecchiando. Perché l’arte se vuol essere viva si trova a vivere, ad essere biologica fin in fondo, invecchiamento e morte compresi. Ed è proprio la sensazione di imminente scomparsa che da al tutto il denso sapore di poesia, quello d’una poesia che lascia anche al bosco il diritto di pensare, di essere libero e, forse, di potersi salvare.
Philippe Daverio
OPERA BOSCO Museo di Arte nella Natura
Riprese, fotografia, audio, montaggio e post produzione - Jonas Clementoni
Musica - John B. Arnold
Voce narrante - Anne Demijttenaere
Materiale di archivio - riprese; Sebastiano Tecchio - fografia; Olimpia Cavriani
Opere - Anne Demijttenaere, Costantino Morosin, Francesca Checchi, Hans-Hermann Koopmann, Maria Pia Picozza, Norma Santi, Pietrantonio Arminio, Pino Genovese, Yongxu Wang. Accademia di Belle Arti di Roma: Alessandra Porfidia, Oriana Impei, Patrizia Bisonni. Accademia di Belle Arti di Napoli: Pietrantonio Arminio. Laboratorio Linfa: Luigi Cuppone, Francesco Di Pietro, Raul Sciurpa, Stefano Di Primio