GENUS BONONIAE MUSEI NELLA CITTA' (HD).mov
Il nuovo video promo in alta definizione di Genus Bononiae Musei nella Città, il percorso culturale, artistico e museale nel centro storico di Bologna promosso dalla Fondazione Carisbo.
Il video è a cura di Artchivium nell'ambito dell'app per smartphone iMiBAC MUSEM - Art in your pocket realizzata per il Ministero per e Beni e le Attività Culturali.
GENUS BONONIAE. MUSEI NELLA CITTÀ
Genus Bononiae Musei nella Città è il percorso culturale, artistico e museale articolato in edifici nel centro storico di Bologna, restaurati e recuperati all'uso pubblico. Un progetto della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
genusbononiae.it
fondazionecarisbo.it
Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, con un ricco patrimonio librario a partire dal 1500; San Colombano, con la collezione degli strumenti musicali antichi del Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini; Chiesa di Santa Cristina, sede di concerti; Santa Maria della Vita, ove è collocato il Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell'Arca; Palazzo Pepoli, museo innovativo dedicato alla storia della città; Palazzo Fava, affrescato dai Carracci e centro interamente destinato ad eventi ed esposizioni; Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo; San Michele in Bosco, grande belvedere affacciato su Bologna, ricco di opere d'arte.
Genus Bononiae. Musei a Bologna. Con intervista a Fabio Roversi Monaco
Un percorso culturale, artistico, museale e didattico nel centro storico di Bologna.
Percorsi iconografico-musicali: Bologna e Faenza
Una conversazione con Nicoletta Guidobaldi, musicologa e storica della musica.
Questo video è parte del progetto Un Sistema Armonico, che riunisce più di 40 tra musei, collezioni e istituzioni dedicati alla musica in Emilia-Romagna. Scopri altri video, personaggi, immagini, luoghi e racconti su
Per le immagini inserite nel video si ringraziano: Biblioteca Estense Universitaria Modena (De Spahera), Archivio Fotografico Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Rimini e Commissione per l’Arte Sacra e i Beni Culturali Diocesi di Rimini (Tempio Malatestiano), Ferrara, Fototeca Civica: foto Ghiraldini-Panini (Palazzo Schifanoia), Università di Bologna Museo di Palazzo Poggi Bologna (Palazzo Poggi), Archivio e Gabinetto Fotografico della Soprintendenza per i beni storico-artistici ed etnoantropologici di Bologna (Palazzo Milzetti di Faenza).
Intervista realizzata il 30 maggio 2014 a Bologna, presso la Biblioteca G. Guglielmi dell'IBC - Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna.
San Colombano Collezione Tagliavini di antichi strumenti musicali
Il Complesso di San Colombano, tra le più antiche chiese di Bologna fondata secondo la tradizione nel 616 dal vescovo Pietro, discepolo del monaco irlandese Colombano, ospita oggi la collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini e la biblioteca specializzata del musicologo bolognese Oscar Mischiati.
La Collezione, unica per pregio e numero dei pezzi, è costituita da settanta strumenti tra clavicordi, arpicordi, organi, clavicembali, spinette, pianoforti e una raccolta di strumenti a fiato e popolari risalenti ai secoli tra il XVI e il XIX.
Gli strumenti sono stati sottoposti a delicati, prudenti ma efficaci restauri (per la maggior parte a Bologna ad opera dei Mastri del legno Arnaldo Boldrini e Renato Carnevali), che hanno fatto della collezione un insieme armonioso di 'monumenti sonori' viventi.
La collezione abbraccia molte scuole italiane ed europee. Tra le scuole italiane primeggiano quella bolognese e quella napoletana, la prima con organi e clavicembali del XVII e XVIII secolo e pianoforti del XIX secolo, la seconda con clavicembali e spinette dei secoli XVI, XVII e XVIII.
La scuola romana è rappresentata da due clavicembali e da una spinettina del sec. XVII, quella veneziana da due “arpicordi” del sec. XVI, quella fiorentina da uno degli ultimi clavicembali italiani, opera di Vincenzio Sodi (1791-92) e dal “cembalo a penne e martelletti” di Giovanni Ferrini (1746). I più importanti strumenti transalpini provengono dalle grandi capitali europee. Spiccano una spinetta “all’italiana” del parigino Louis Denis (1681), due pianoforti “a tavolo” costruiti rispettivamente a Londra e Amsterdam nel 1786, due pianoforti a coda viennesi del primo Ottocento, un minuscolo pianoforte “demi-incliné” a cassapanca realizzato a Parigi verso la metà dello stesso secolo e un grande pianoforte a coda berlinese del 1866.
Non mancano strumenti singolari, quali il “pianoforte a cristallo” di Giuseppe Bisogno (Napoli, c. 1860), il già citato pianoforte a cassapanca (Parigi, Michel Eisenmenger, c. 1860), il “Dulcitone” in cui sono percossi “diapason a forchetta” (Glasgow, Thomas Matchell, c. 1910). Vi è inoltre un gruppo di strumenti automatici, organi, pianoforti, carillons.
Una raccolta che continua tuttora ad arricchirsi di nuovi pezzi e che grazie alla donazione in favore della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna può essere esposta in permanenza nel rinnovato complesso di S. Colombano. Il Complesso di S. Colombano e la Collezione Tagliavini fanno parte del percorso culturale, artistico e museale di Genus Bononiae. Musei nella Città.
Centrica, campagna fotografica degli affreschi dell'oratorio di San Colombano, Backstage
Backstage del progetto di digitalizzazione degli affreschi nell'oratorio di San Colombano, effettuate da Centrica, nell'ambito del percorso culturale, artistico e museale di Genus Bononiae. Le 14 scene sono state scattate ad altissima risoluzione generando 14 immagini da circa 1,5 Gigapixel cadauna. Ogni scena ha richiesto la ricomposizione di 60/100 scatti da 50 Megapixl ognuno. centrica.it genusbononiae.it
Museo della storia di Bologna
Il Museo della Storia di Bologna è allestito nel Palazzo Pepoli Vecchio, uno splendido palazzo medievale della famiglia Pepoli, la prima a governare la città al tempo delle Signorie.
Ora di proprietà del Comune di Bologna, è stato restaurato ed aperto al pubblico nel 2012 ed è dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni.
In un percorso museale insolito, ricco di episodi chiave, luoghi, personaggi, ed aneddoti, si ripercorrono i momenti salienti della storia di Bologna, rappresentati con tecnologie all'avanguardia e con suggestive ricostruzioni scenografiche.
All'arrivo veniamo accolti dalla rappresentazione digitale della monumentale pianta prospettica della città di Bologna, uno splendido dipinto il cui originale si trova nella Sala Bologna (sala da pranzo del papa) del palazzo Apostolico Vaticano.
La torre del tempo introduce alla mostra, si passa poi nelle sale a tema: Bologna nell'antichità, il Medioevo, il Rinascimento, la Bologna politica, religiosa e i riti della vita collettiva, Bologna la Dotta (arti, scienze, lettere, musica), l'arrivo di Napoleone, l'Unità d'Italia, l'Ars Emila, Bologna Futurista, Marconi, il dialetto.
Nel teatro virtuale si può visionare un cartone animato in 3D dove il protagonista Apa, un piccolo etrusco con la voce di Lucio Dalla, racconta la storia di Bologna.
Nella sala delle acque ci si immerge virtualmente nei canali sotterranei di Bologna, che un tempo costituivano una delle risorse principali della città.
Nell'ultima sala sono esposti i busti delle Dodici Donne, protagoniste sulla scena culturale della città, dal XIII alla fine del XVII secolo.
Da segnalare le postazioni video ed i rimandi agli altri musei bolognesi dove approfondire il tema trattato nella singola sala.
Per poter vedere tutto in maniera esaustiva, occorrerebbe un'intera giornata tante sono le cose illustrate!
Per assaporarlo al meglio è senzaltro consigliabile una visita guidata, per rivivere al meglio la storia anche attraverso storie ed aneddoti.
Il museo si rivolge non solo ai turisti ed agli studenti, ma anche ai bolognesi che, quasi mai, conoscono la storia della loro città.
Traccia sonora e musicale del cantautore bolognese Dino Sarti.
Da Cimabue a Morandi | Vittorio Sgarbi alla presentazione della mostra a Palazzo Fava
Bologna, 11 febbraio 2015
Conferenza stampa di presentazione della Mostra Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice a Palazzo Fava dal 14 febbraio al 17 maggio 2015.
produzione
Mazzanti Media
Bologna