Magica Valle d'Itria (Martina Franca) - Taste&Go
Ogni giovedì, in collaborazione con gli IAT, ciclopasseggiata guidata in e-bike (bicicletta elettrica a pedalata assistita) in Valle d’Itria, alla scoperta della natura e delle tradizioni di Puglia.
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La farinella di Putignano - La cucina e le ricette della tradizione in Puglia
Siamo andati con Stefano D’Onghia, cuoco patron del ristorante Botteghe Antiche di Putignano (Ba), a trovare Paolo Campella, ultimo mugnaio che produce la ormai antica Farinella. Iniziamo dalla storia. La farinella è uno sfarinato di ceci e orzo tostati con l'aggiunta di sale ed è stata per tante generazioni di contadini, insieme ai fichi secchi, l'unico pranzo consumato durante il duro lavoro dei campi.
Lì veniva portata, in un sacchetto di tela detto volgarmente u'volz. Era mangiata in polvere, accompagnata da fichi secchi, erbe commestibili e cipolle selvatiche. Per la cena i contadini usavano mescolarla con il Macco, una purea di fave.
I signori, gli artigiani ed i commercianti usavano la farinella al naturale sulla pasta al sugo o sulle verdure ben condite, con le patate lessate, con i fichi freschi e altra frutta di stagione, e ancora, con le olive o addirittura, se mescolata con lo zucchero, come dessert.
Anche oggi è consuetudine consumarla miscelandola con sughi o altri intingoli, una reinterpretazione già servita nel piatto della tipica scarpetta con il pane.
E come detto, Paolo Campanella è l’ultimo dei mugnai che ancora oggi produce questo sfarinato, proprio nel centro di Putignano. Stefano D’Onghia ci ha guidati in questa scoperta: «Rispetto al passato, gli usi sono aumentati. Con la farinella oggi c'è chi ci fa del pane, chi ci fa delle sfoglie. Comunque l'uso più comune, almeno nelle case dei Putignanesi, è in abbinamento a cime di rapa e olio in inverno oppure, per tutto l'anno, come ingrediente per il ragù d'asino».
Al termine della visita non poteva mancare una visita nel suo Botteghe Antiche, dove abbiamo provato alcuni (tra i tanti) usi della farinella nel piatto. Ad esempio, il Lampascione fritto con cotto di fichi, farinella e capocollo di Martina Franca oppure le Orecchiette con brasciola di asino e la farinella aggiunta nel sugo, proprio come tradizione comanda.
Inutile dire che, nella città che ha dato i natali al noto Carnevale di carta pesta, è stato proprio questo alimento a dare il nome a quella che poi è diventata la maschera più rappresentativa della celebrazione: Farinella, appunto.
Alcune ricette della farinella
Farinella piccante
Far soffriggere in poco olio di oliva della cipolla ed un peperoncino piccante. Appena rosolata la cipolla, aggiungere due cucchiai di passata di pomodoro ed uno di acquae far cuocere. Versare il sughetto in un piatto aggiungendo poco per volta la farinella schiacciandola con i rebbi della forchetta.
Farinella calda
Far bollire nell'acqua una cipolla, tre pomodori tagliuzzati e del prezzemolo tritato, condire con sale, pepe o peperoncino in polvere con olio extravergine d'oliva. Quando la cipolla è ben cotta versare il tutto in un piatto aggiungendo la farinella mista di orzo e ceci, pestandola con i rebbi della forchetta.
Dolcetti di farinella
Ingredienti: 550 g di burro, 350 g di zucchero, 500 g di farinella di ceci, 500 g di farinella d'orzo, 4 uova, 2 tuorli, buccia di limone e di arancia grattuggiata, cannella, latte q.b.
Procedimento: in una zuppiera lavorare il burro a crema, aggiungere lo zucchero, le uova, la buccia di limone, di arancia e la cannella. Mescolare e versare il tutto al centro della farina. Impastare e far riposare per circa un'ora, riprendere l'impasto e dare forma ai dolcetti a fantasia. Cuocere in forno a 160°C per 15 minuti.
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FoodExp, Puglia regina della tavola e dell’accoglienza
La Puglia gastronomica ma non solo, con un’attenzione particolare all’accoglienza a tutto tondo. FoodExp è stata una tre giorni di successo con masterclass, showcooking e tanto altro, svoltasi a Torre del Parco a Lecce. La kermesse (dal 18 al 20 giugno), voluta e organizzata da Giovanni Pizzolante con il sostegno della Regione, è stata preceduta da un intenso press tour alla scoperta di alcune realtà della regione attraverso luoghi, ristoranti e persone. Prima tappa Polignano a Mare (Ba) con tappa da Tuccino, un must per il pesce crudo e non solo (ricordiamo ad esempio il carpaccio di scorfano e lo scorfano fritto). A seguire al Pashà di Conversano (Ba), ospiti di Antonello Magistà, Maria Cicorella e Antonio Zaccardi, dove scoprire una Puglia di classe, un’accoglienza raffinata e una cucina che sa coniugare le materie prime locali con la giusta dose di creatività, due menzioni particolari a Ricci e mandorle e al Riso Marinara. Profumi e sapori di una terra coniugati con semplicità e maestria.
Tappa obbligata a Putignano (Ba) per conoscere Paolo Campanella, ultimo produttore di farinella (uno sfarinato di ceci e orzo tostati) ancora in attività. La passione poi di Stefano D’Onghia, chef del ristorante Botteghe Antiche, che ha stupito con la semplicità della tradizione attraverso piatti mai banali: su tutti il Lampascione fritto con cotto di fichi, farinella e capocollo di Martina Franca. E poi i cartapestai del carnevale di Putignano, artigiani-artisti di un’arte antica che plasmano la carta e le fanno letteralmente prendere vita.
Nella cittadina pugliese non poteva poi mancare una visita all’istrionico Angelo Sabatelli. Gustare la sua cucina ed entrare dietro le quinte per vederlo al lavoro è un’emozione di profumi e sapori tra piatti più collaudati e novità, come la strepitosa Capasanta cotta e cruda... “due servizi”. Una rapida sosta mattutina al Le Dune di Porto Cesareo (Le) per approfittare del mare ionico e della cucina del Ristorante Aqua, per poi proseguire alla volta di Lecce, a Torre del Parco, per la prima giornata di lavori di FoodExp.
«FoodExp è un contenitore dinamico - ha sottolineato Giovanni Pizzolante, general manager di FoodExp - basti pensare al premio Emergente (Cucina, Sala, Pizza) presentato da Luigi Cremona, ma anche alle masterclass di eccellenze nazionali, da Francesco Pipero a Francesco Cerea, da Antonio Guida a Paolo Lopriore, che sono stati tra i nostri protagonisti principali. Inoltre abbiamo un contenitore legato alle imprese delle materie prime e dell’industria, che dà la possibilità a questo mondo di partecipare a 360 gradi».
Si sono scoperti i retroscena di storie familiari di successo, come quelli raccontati a Mariella Piscopo da Francesco Cerea del ristorante 3 stelle Michelin Da Vittorio a Brusaporto (Bg); l’ironia e la passione di Alessandro Pipero, che intervistato da Rosario Didonna, patron di U Vulesce di Cerignola, si è definito “un cazzaro” e con la “Piperosofia” ha conquistato una stella Michelin nel suo Da Pipero a Roma, dove ha proposto il Tavernello a 1 euro nella carta dei vini e la Carbonara a peso nel menu: «Fare il ristoratore è difficile, non si dorme mai. Il sogno di chi come me fa questo mestiere non è mica la stella Michelin, ma il divano».
Un parterre con tre super chef, quello presentato da Sonia Gioia, che ha visto sul palco Antonio Zaccardi del Pashà di Conversano, una stella Michelin; Antonio Guida, salentino di Depressa, frazione di Tricase nel Leccese, oggi alla guida del Seta Mandarin Oriental, 2 stelle Michelin a Milano, omaggiato con un video di Sonia con la regia di Gianluigi Strafella, che ripercorre a ritroso il suo percorso partendo dalle origini con gli amici, i familiari, i professori; e il grande Paolo Lopriore, allievo diletto di Gualtiero Marchesi, cuoco di pensiero che ha ridisegnato le regole dell’alta cucina riproposta nella sostanza della tavola conviviale in composizione creativa al Ristorante Il Portico di Appiano Gentile: «La creatività annienta il rigore. Vorrei togliere un po’ di rigore dalla cucina. Il rigore non è italiano, la creatività sì: bisogna addolcire il metodo. Il rigore è nel taglio, la felicità nel condimento».
«Per quanto riguarda l’accoglienza in Puglia e in generale in Italia - ha aggiunto Pizzolante - stiamo vivendo un momento molto importante. Stiamo cavalcando l’onda dei flussi turistici internazionali provenienti ad esempio dalla Germania, dall’Austria e dalla Francia. Il settore dell’accoglienza in futuro potrebbe generare qualcosa di davvero importante. FoodExp vuole fare in modo che le aziende continuino ad avvicinarsi all’aggiornamento, e grazie a questo flusso turistico diventa importante anche l’interazione delle aziende all’interno di questo contenitore».
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Gran Gala 2^ giornata Marche - Abruzzo
Recorded live from Italy, Umbria, Ponte San Giovanni on my iPad on 05/03/16 at 18:22 CET - Captured Live on Ustream at
Reportage Corso Alberobello
1° Anno Corso Istruttori Nazionali Minibasket - Alberobello (BA) 28-07/03-08 - 2013
28 Allievi, 4 tecnici del calibro di Maurizio Cremonini, Roberta Regis, Michele Tonini e Tonino De Giorgio, l'organizzazione impeccabile di Stefano Gadda, una location perfetta, l'Hotel Ramapendula, il palazzetto di Alberobello a due passi .... e il magico mondo del Minibasket !!!!! Una settimana di studio e lavoro che servirà a farci essere migliori e più responsabili per i nostri bambini .... Grazie a tutti ... e appuntamento all'anno prossimo per il 2° anno a Riva Del Garda.
Miriam Ayaba Amazzonia - Blind Auditions #2 - TVOI 2019
Miriam Ayaba canta il suo inedito Amazzonia nella seconda Blind Audition di The Voice of Italy 2019. Riascoltalo qui:
Ascolta la compilation di The Voice of Italy 2019:
TUTTI I VIDEO E LE PUNTATE DI THE VOICE 2019 SU RAIPLAY -
Canali ufficiali The Voice of Italy:
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Alba Adriatica - Centro storico, in arrivo nuova viabilità e oratorio
Nuovo progetto dell'amministrazione Piccioni per la lotta al degrado
vlog in bici
Spero che vi piace questo nuovo format.....lasciate un bel pollicione in su e iscrivetevi
Caseificio Val d'Aveto, formaggi liguri e Yogurt colato
Un caseificio che esiste ormai da molti anni, quello della Val d'Aveto in Liguria, e che da sempre porta avanti le tradizioni della sua terra utilizzando solo latte della propria valle. «Un'azienda artigianale in una località meravigliosa», così Simone Mariani, amministratore delegato di Caseificio Val d'Aveto e di Sabelli, parlando di una realtà che continua tutt'oggi a lavorare in maniera assolutamente artigianale il latte della zona, dal quale derivano formaggi della tradizione, gustosi e facilmente distinguibili.
Caseificio Val d'Aveto «è la testimonianza di come in Italia si possa ancora fare una produzione di nicchia nel pieno rispetto delle tradizioni e delle materie prime».
Indubbiamente il caseificio è noto da diverso tempo per la produzione di formaggi, ma da alcuni anni ha voluto investire in un nuovo prodotto, tanto innovativo quanto in grado di conquistare tanti operatori del settore, e consumatori, ovviamente: si tratta dello Yogurt colato, realizzato grazie ad una «tecnologia antica quale è la colatura, che permette allo yogurt di essere più denso, più cremoso e con un gusto particolarmente ricco al palato». Il prodotto si presenta ricco di proteine e al tempo stesso ideale per chi è alla ricerca del proprio benessere fisico.
Che questo prodotto sia molto apprezzato lo testimonia anche il recente riconoscimento che questo yogurt, al gusto pistacchio, ha ottenuto all'International taste and quality institute, l'istituto di eccellenza che ha come scopo quello di garantire l'assoluta qualità dei prodotti premiati a consumatori e buyer. «Abbiamo sempre voluto fare un prodotto sano e genuino - ha spiegato Graziella Pastorini, direttrice della produzione - curato artigianalmente e in linea con i valori del nostro territorio».
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Chablis France • Private Wine Tasting and Tour of Chablis
We tour the vineyards and town of Chablis, dating back to Roman times and enjoy a private wine tasting at a renowned winemaker such as the family-run Domaine Régnard, which makes the most of the region’s wonderful local terroir to produce high quality wines.
Chablis
On the banks of the River Serein, Chablis is a pretty little village. Called the Golden Gate of Burgundy, it is famous the world over for its white wines. Visitors enter through the turreted towers of the Porte Noël gateway, opening on to narrow stone streets and houses dating from the 14th to 16th century.
St-Martin's collegiate church, started in 1160, was one of the first French churches of Gothic design. It is the miniature copy of the cathedral of Sens.
St-Martin was known as the patron saint of travelers. According to tradition, Joan of Arc nailed down one of her horse's shoes to pay tribute to the famous saint whose relics had been kept in the city of Chablis. The hospice or Hôtel Dieu dates from the 12th century.
The Petit Pontigny is a set of buildings, surrounded by walls, that is the center of all festivities and ceremonies of Chablis and its famous vineyards. The cellar, dating from the 12th century, is now the only original building of what was once the property of the monks of Pontigny.
The St-Cosme priory was built in the 12th century by the monks of the Premontré order. It is said that Joan of Arc slept there, one night in February of 1429, on her way to Chinon.
Chablis Wine Region
Chablis produces the white wine of the same name, one of the most famous in France. The district grows no red grapes. Northernmost in the region of Burgundy, Chablis vineyards must be protected from frost by windmills, sprinkler systems and oil burners.
Chablis Wine
Chablis wine is often imitated, but the imitations rarely resemble the real thing. Grown on limestone, Chablis is a crisp, steely white with flinty mineral flavors. It is brisk, fruity, and very dry, with a refreshing acidity. There are four levels:
1. Grand Cru Chablis, the highest rating available, has been given to seven vineyards. These wines are rich and dry with a combination of butter, nuts and minerals.
2. Grands crus may be matured in oak. Premier Cru designation has been given to 30-odd vineyards in various towns around Chablis. They account for about one-quarter of production.
3. Chablis, without any other designation on the label, means a wine from any of the parishes in the Chablis district.
4. Petit Chablis is a light, less alcoholic wine made in the outlying parts of the district.
What is hotel barging?
Despite the growing popularity of cruising, especiallly on large river vessels, hotel barging is still a little known niche concept. Most hotel barges started life as cargo vessels but have since been painstakingly converted to offer luxury boutique accommodation for small groups of up to 20 passengers.
This is cruising, but in a very different style to ships plying the big rivers or oceans. The pace is slow, with a 6 day cruise covering maybe just 50 miles along a rural canal. Passengers can walk or bike the towpaths as their floating hotel glides gently along. Guests enjoy an intimate atmosphere, high levels of personal service and immersion into the culture, history and gastronomy of regions of Europe such as Burgundy, the Midi, or the Italian Veneto.
Every day there is an excursion, perhaps to a chateau, a vineyard for a wine tasting, or some other ‘off the beaten track’ location. About half of European Waterways’ bookings are for whole boat charters, ideal for families. Otherwise, clients book a cabin to join other like-minded people. A ‘slow boat’ European Waterways barge cruise offers the ultimate in experiential travel. A truly unique experience!
European Waterways offer luxury hotel barge cruises on the beautiful canals and rivers of Europe, such as through Burgundy, the Midi, Alsace, the Po Valley, Holland and the Scottish Highlands.
The exclusive collection of hotel barges accommodate up to 20 passengers who may charter a whole barge with family or friends, or join a small group of like-minded travellers on an individual cabin basis.
Each barge is fully crewed with a Captain, chef, hostesses, deck-hand and tour guide. The 6-night cruises include gourmet meals, fine wines, open bar, excursions and the use of facilities such as bicycles and spa pools.
Finale Bocuse d'Or 2019. L'Italia nelle mani di Martino Ruggieri
È tutto pronto per la finale mondiale del Bocuse d’Or che andrà in scena a Lione il 29 e il 30 gennaio. La brigata italiana è capitanata da Martino Ruggieri, coadiuvato dall’Accademia del Bocuse d’Or Italia. Fondata ad Alba (Cn) nel 2017, presieduta dal cuoco tre stelle Michelin Enrico Crippa e diretta da Luciano Tona, rappresenta il quartier generale del premio nel nostro Paese. E non è un caso che sia il Piemonte a guidare la squadra italiana. Grazie a un importante lavoro di posizionamento, ha saputo valorizzare il ricco patrimonio di eccellenze enogastronomiche che custodisce con contaminazioni tra il mondo culturale e culinario. È la regione n°1 della classifica “Best in travel” 2019 secondo Lonely Planet e una destinazione turistica sempre più riconosciuta a livello internazionale, con una forte vocazione all'enogastronomia d’eccellenza e al made in Italy.
Presso Identità Golose Milano, a due settimane dall’evento, si è parlato della finale imminente con Martino Ruggieri, Luciano Tona, Antonella Parigi, assessore alla Cultura e Turismo Regione Piemonte, e Luisa Bocchetto, presidente World design organization. Assente giustificato Enrico Crippa, nella cucina del suo Piazza Duomo per la riapertura dopo la pausa natalizia, che ha però rilasciato una dichiarazione.
«Il gruppo di lavoro - ha detto - è diventato un gruppo di amici. L'umanità che si è creata all'interno del team ha favorito un progetto importante con un valore architettonico e di espressione molto forte. Sono soddisfatto del lavoro fatto fino a oggi e credo in un progetto futuro dell’Accademia che permetterà la valorizzazione dell'alta cucina italiana nel mondo».
A contribuire alla preparazione del Team Italia, oltre a Crippa e Luciano Tona, un comitato di 30 cuochi provenienti da tutta Italia e un gruppo che si sta occupando, oltre che delle preparazioni che Martino Ruggieri e la sua squadra porteranno alla finale mondiale, anche del design del vassoio, all’insegna dell’italianità contemporanea e a cura di Luisa Bocchietto. «Quello che vogliamo trasmettere con il prodotto che porteremo in concorso - ha sottolineato - è l’identità italiana, resa immediatamente riconoscibile anche grazie al vassoio, che sarà in grado di valorizzare l’interpretazione del tema e la maestria dello chef». Da segnalare, inoltre, che la squadra, nelle occasioni speciali, vestirà gli abiti realizzati su misura dal Lanificio Cerruti, in collaborazione con Filrus.
Il legame che si è creato tra il Piemonte e il Bocuse d’Or - la più importante competizione mondiale di cucina - sottolinea la volontà della regione di essere riconosciuta come capitale italiana dell’alta cucina. Torino, infatti, è stata scelta e ha ospitato a giugno del 2018 la selezione europea del concorso, fase preliminare della finale mondiale.
«Pensiamo che il Piemonte abbia sviluppato una sorta di leadership culturale - ha spiegato Antonella Parigi - non a caso mi occupo di enogastronomia come assessora alla Cultura, un patrimonio che finanziamo. In questo contesto rientra anche la candidatura Unesco del tartufo. Un circolo virtuoso tra cultura, ricerca, produzione e turismo».
«La Regione e molte realtà piemontesi hanno creduto nell’Accademia - ha puntualizzato Tona - per fare ricerca, per andare oltre». E compiere quel salto qualitativo ormai dovuto. A Lione Martino Ruggieri e la sua squadra dovranno elaborare due temi: “Carrè di vitello da latte con 5 cotolette di prima qualità” (presentazione su vassoio) e “Chartreuse di vegetali con crostacei (al piatto).
«Un concorso di cucina vero, se si pensa che è vietato anche il sottovuoto - ha commentato Ruggieri - per noi un lavoro duro di due anni, in cui la finale è l’ultimo atto. Grandissima tecnica applicata alla classicità: questo è il Bocuse d’Or. Portiamo a Lione la nostra idea di cucina italiana, con tutta la sua creatività e concretezza. Il Bocuse d’Or per i francesi e per i nordeuropei è considerato il concorso per eccellenza. L’Italia è arrivata in ritardo ad appassionarsi al Bocuse d’Or, ma il movimento che si è creato intorno a questa finale mi sembra un segnale interessante. Noi siamo un popolo di creativi e questa competizione ci impone di associare a questa indole una buona dose di capacità esecutiva».
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Bocuse d’or, o ci crediamo davvero o creiamo un concorso italiano
Ovviamente l’importante è partecipare. Un po’ di spirito decoubertiano non fa certo male in Cucina, magari come antidoto agli eccessi di agonismo scatenati da format come MasterChef... Ma poiché l’Italia non è l’Islanda o l’Ungheria, piazzarsi al 12° posto nella finale europea del Bocuse d’or ed entrare comunque in finale solo per il rotto della cuffia grazie ad una wild card (che premia la nazione ospitante), non è una cosa che ci possa galvanizzare. Forse sarebbe stato meglio restare esclusi dalla competizione come è avvenuto per i campionati mondali di calcio in Russia.
La squadra italiana (di ottimo livello a detta di molti osservatori) ha registrato l’ennesima sconfitta in una competizione dove le regole sembrano fatte apposta per selezionare piatti e procedure che nulla hanno a che fare con la nostra realtà. Si valutano impiattamenti e vassoi con elaborazioni o ingredienti che non sono certo in uso nella nostra ristorazione, che punta su creatività e materie prime di qualità. Che anche quest’anno si confermi in Europa una tendenza tutta nordica (norvegese, svedese e danese le nazionalità dei primi 3 classificati), la dice lunga sui criteri e le “politiche” che guidano la maggior parte dei giurati. E in ogni caso va detto, senza aprire inutili polemiche, che l’Italia non è mai salita sul podio dal 1987, anno di creazione del concorso, e spesso non è nemmeno andata in finale.
Ci sarebbe da chiedersi perché ci si ostini in un gioco un po’ tafazziano in cui mettiamo in gioco inutilmente una credibilità e un gradimento che la Cucina italiana ottiene da tempo in tutto il mondo. Mangiare italiano è un’aspettativa crescente in tantissimi Paesi, ma il Bocuse d’or sembra fatto per farci uno sgambetto.
Lungi dal pensare che ci possa essere una qualche congiura ad excludendum ai danni dell’Italia, una volta per tutte bisognerà però aprire una riflessione su questo set che non riesce a darci un Oscar qualunque sia il team in gara. E stavolta sembrava davvero di livello quello composto da Martino Ruggieri, dal commis Curtis Mulpas (il migliore delle squadre in campo) e dal coach François Poulain. Per qualcuno sono poche le risorse messe in campo per sostenere questa competizione. Ma d’altra parte bisognerebbe capire chi dovrebbe metterci i soldi... Se le grandi aziende italiane stanno lontane da questo evento, ci sarà una ragione, che non può essere solo quella del “braccino corto”.
E se i risultati alla fine sono sempre all’insegna di una magra figura, perché non prendere in considerazione una qualche decisione risolutiva? O convincere il sistema Italia a giocare fino in fondo la partita mettendo in campo tutte le sue risorse, oppure accettare che con quelle regole non avremo mai spazio per vincere perché le caratteristiche della nostra Cucina e della nostra ristorazione sono nettamente diverse e lanciare quindi in alternativa un concorso italiano. Su questo piano si potrebbe magari immaginare una sensibilità del nuovo Governo interessato a rimarcare valori nazionali. Sfidare il resto del mondo a preparare piatti meno ingessati e meno costruiti per effetti speciali, ma fatti per valorizzare gusto e benessere, potrebbe essere la nuova frontiera di una Cucina in cui l’Italia ha tanto da dire.
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Milano Taranto 5^ tappa Acquaviva delle Fonti
Automania - Rievocazione storica della Milano Taranto 2015. Le moto d'epoca e le splendide sidecar attraversano la spendita cittadina di Acquaviva delle Fonti capitale mondiale della cipolla rossa.
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GEAS BASKET A1 2012 -- grazie ragazze 4/5 -- Arturi Zanon Michailova
Some movies taken during the last match of the A1 Season 2011-12 of Italian Basketball Women Championship. In the Cinisello Balsamo Sport Hall Allende, GEAS Basket met Taranto, the team launched for the final win of the Italian Title 2012.
Now we can say that was the last match of the GEAS basket team before the sad economical events (lack of sponsorships) that brought the GEAS management to retire the team from the A1 top level championship. This decision forced the departure of many players. These movies are a tribute to them that the supporters will never forget for their athletic skills, their efforts for GEAS but also for their friendship and high human value!
Grazie RAGAZZE!
Dedicated to :
Kristin, Manuela, Laura, Martina, Louice, Iaia, Irina, Alessandra, Veronica
and naturally Giulia & Giulia + Francesca&Elisabetta, still fighting in A3 championship under the Rend&Black GEAS Flag.
Fla&Giò
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N.B. Bracco Geas 2011-2012, was a GREAT team that got very much less than its actual merits.
Strong team, almost impossible to be beaten by anyone in some days, gave us the possibility to live amazing and unforgettable moments. We are still proud of them.
Eurovision Battle 2017 vs 1997
Eurovision battle 2017 vs 1997 (my favourite songs)
Respect my opinion and feel free to comment.
Albania - Lindita - World
Armenia - Artsvik - Fly With Me
Austria - Nathan Trent - Running on air / Bettina Soriat - One Step
Australia - Isaiah - Don't Come Easy
Azerbaijan - Dihaj - Skeletons
Belarus - NAVI - Historyja Mahjo Zyccia
Belgium - Blanche - City Lights
Bosnia & Herzegovina - Alma Čardžić - Goodbye
Bulgaria - Kristian Kostov - Beautiful Mess
Croatia - Jacques Houdek - My friend / E.N.I. - Probudi me
Cyprus - Hovig - Gravity / Hara & Andreas Konstantinou - Mana mou
Czech Republic - Martina Bárta - My Turn
Denmark - Anja - Where I Am / Kølig Kaj - Stemmen i mit liv
Estonia - Koit Toome & Laura - Verona / Maarja-Liis Ilus - Keelatud maa
Finland - Norma John - Blackbird
France - Alma - Requiem / Fanny - Sentiments songes
FYR Macedonia - Jana Burčeska - Dance Alone
Germany - Levina - Perfect Life / Bianca Shomburg - Zeit
Georgia - Tako Gachechiladze - Keep The Faith
Greece - Demy - This Is Love / Marianna Zorba - Horepse
Hungary - Joci Pápai - Origo / V.I.P. - Miért kell, hogy elmenj?
Iceland - Svala - Paper / Paul Oscar - Minn hinsti dans
Ireland - Brendan Murray - Dying To Try / Marc Roberts - Mysterious Woman
Israel - IMRI - I feel alive
Italy - Francesco Gabbani - Occidentali's Karma / Jalisse - Fiumi di parole
Latvia - Triana Park - Line
Lithuania - Fusedmarc - Rain of revolution
Moldova - SunStroke Project - Hey Mamma
Montenegro - Slavko Kalezić - Space
Malta - Claudia Faniello - Breathlessly / Debbie Scerri - Let Me Fly
Norway - JOWST - Grab The Moment / Tor Endresen - San Francisco
Poland - Kasia Moś - Flashlight / Anna Maria Jopek - Ale jestem
Portugal - Salvador Sobral - Amar Pelos Dois / Célia Lawson - Antes do adeus
Romania - Ilinca feat. Alex Florea - Yodel It!
Russia - Alla Pugacheva - Primadonna
San Marino - Valentina Monetta & Jimmie Wilson - Spirit Of The Night
Serbia - Tijana Bogićević - In Too Deep
Slovenia - Omar Naber - On My Way / Tanja Ribič - Zbudi se
Spain - Manel Navarro - Do It For Your Lover / Marcos Llunas - Sin rencor
Sweden - Robin Bengtsson - I Can't Go On / Blond - Bara hon älskar mig
Switzerland - Timebelle - Apollo / Barbara Berta - Dentro di me
The Netherlands - OG3NE - Lights And Shadows / Mrs. Einstein -
Niemand heeft nog tijd
Turkey- Şebnem Paker & Grup Ethnic - Dinle
Ukraine - O.Torvald - Time
UK - Lucie Jones - Never Give Up On You / Katrina and the Waves -
Love Shine a Light
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(c) EBU/UER - Eurovision 1956-2017
All rights go to and the EBU
ESC 1997 - Austria - Bettina Soriat - One step [HQ]
Eurovision Song Festival 1997 - Festival de Eurovisión 1997
Austria
Bettina Soriat - One step
Music / Música: Mark Berry
Lyrics / Letra: Mark Berry & Martina Siber
Placing / Puesto: 21st (12 points)
Subtitled in German, Spanish and English
Subtitulado en alemán, inglés y español
Le STUPENDE SPIAGGE del CONERO ????️ Guida per tre giorni nelle Marche: giorno 1 [ENG subs]
Finalmente vi portiamo una guida di viaggio tutta italiana: tre giorni nelle Marche alla scoperta delle spiagge più belle, di borghi caratteristici e di meraviglie naturali! Iniziamo con le più belle spiagge della riviera del Conero: la Spiaggia delle Due Sorelle, le Spiagge di Sirolo e quelle di Numana!
Il Centro Vacanze De Angelis:
LINK UTILI
Traghettatori del Conero
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