Catania Astrophysical Observatory | Wikipedia audio article
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SUMMARY
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The Catania Observatory (Italian: Osservatorio Astrofisico di Catania) is an astronomical observatory in the city of Catania, on the island of Sicily in southern Italy. It is operated by INAF, the National Institute for Astrophysics.
L'Etna si dota del telescopio SST
Mercoledì 24 settembre presso la stazione osservativa di Serra la Nave dell'INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania, inaugurazione di SST, il prototipo dei telescopi di piccola taglia che comporrà parte della estesa rete di rivelatori del Cherenkov Telescope Array (CTA)
L'osservatorio astronomico
La riscoperta dei quattro elementi primordiali inizia dall'aria. Lontano dall'inquinamento visivo delle città, l'osservatorio astronomico di Villa Ferraia - situato su una collina a 350 m slm e immerso nel bosco - è stato selezionato dall' U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) come struttura qualificata per ospitare riunioni e convegni di astrofili.
Our rediscovery of the four classical elements begins with the air. Far away from the light pollution of the city, the astronomical observatory of Villa Ferraia, set on a hill rising out of the wood to a height of 350 m above sea level, the observatory has been selected by the U.A.I. (Italian Union of Amateur Astronomers) as a facility qualified to house meetings and conventions of astronomers.
Stelle letali
Superflares. In italiano, superbrillamenti. Così gli astrofisici chiamano le tempeste stellari più intense. Se una normale tempesta solare ha come effetto più appariscente, per noi abitanti del pianeta Terra, un fenomeno incantevole come le aurore polari, quando l’intensità supera una certa soglia le conseguenze possono essere catastrofiche.
L’eruzione solare più energetica di cui si abbia memoria si verificò all’inizio di settembre del 1859, ed è conosciuta come l’Evento di Carrington: in quell’occasione fu possibile ammirare l’aurora boreale persino a Roma, mentre sistema telegrafico mondiale collassava sotto i colpi della tempesta magnetica che investì il nostro pianeta.
Ma esistono nella nostra galassia stelle con eruzioni fino a diecimila volte più intense di quella all’origine dell’Evento di Carrington. Per parlare di super-brillamento non occorre, comunque, arrivare a tanto: già un’intensità pari a qualche decina di volte l’evento di Carrington è classificabile come superflare, e stando alle misurazioni del carbonio-14 ottenute dall’analisi degli anelli d’accrescimento degli alberi pare che l’ultimo evento del genere si sia verificato nell’anno 775.
La domanda dunque è: può accadere di nuovo? E se sì, con che frequenza? Ebbene, uno studio appena pubblicato su Nature Communications, firmato tra gli altri da Antonio Frasca e Alfio Bonanno dell’INAF di Catania, stima che per una stella come il nostro Sole i superflares si verifichino in media una volta ogni mille anni. Non solo: anche se alquanto improbabile, lo studio suggerisce che non si possa escludere un’eruzione molto più potente, un superflare di quelli con la esse maiuscola, d’intensità fino a centinaia di volte dell’evento di Carrington. Energie sufficienti, sottolineano gli scienziati, a innescare distruzioni apocalittiche.
Servizio di Marco Malaspina
Per saperne di più:
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Un drone su Serra La Nave
Le immagini girate con un drone dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Catania nel quale si vede il nuovo telescopio prototipo del CTA nell'ambito del progetto premiale ASTRI. Pilotaggio APR Paolo Massimino, APR DJ Phantom 2 Vision + V.3
Lo spazio chiama, la Sardegna risponde
La Sardinia Deep Space Antenna dell'ASI, la modalità di SRT - il Sardinia Radio Telescope - per comunicare e gestire le sonde spaziali, entra oggi ufficialmente in funzione.
Servizio di Alberto Laratro
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MediaInaf Tv è il canale YouTube di Media Inaf (
Olimpiadi di Astronomia: la finale a Milano
Alla cerimonia di premiazione organizzata da INAF e Sait e patrocinata dal Comune di Milano hanno partecipato Fiorenzo Galli (Direttore del MNST), Edvige Mastantuono (Dirigente MIUR), Roberto Buonanno (Presidente della Società Astronomica Italiana), Gianpiero Tagliaferri (Direttore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera) e Bruna Baggio (Dirigente dell’Istituto d’istruzione superiore Cremona, che ha ospitato le prove) insieme all’astronauta Maurizio Cheli e Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, che ha sostenuto la manifestazione insieme alla casa editrice Zanichelli, e all’Agenzia Spaziale Europea .
Ed ecco allora i “magnifici 10” vincitori della XIV edizione delle Olimpiadi Italiane di Astronomia, emersi tra i 40 ragazzi che sono arrivati alla finale di Milano: Tommaso Frigerio (di Arona), Marco Moretti Adimari –(di Pieve di Cadore), Lorenzo Pica Ciamarra (di Naoli), Vincenzo Sorrentino (di Cittanova), Augusto Giuseppe Suraci (di Reggio Calabria), Pietro Benotto (di Fossano), Mariastella Cascone (di Catania), Jacopo Guoyi Chen (di Velletri), Nikita Deniskin (di Napoli) e Flavio Salvati (di Fiumicino), i primi 5 nella categoria Junior, gli altri nella categoria Senior. Sei di loro rappresenteranno l’Italia alle XXI Olimpiadi Internazionali di Astronomia che quest’anno si terranno a Plovdiv in Bulgaria, dal 5 al 13 ottobre prossimi.
I 40 ragazzi finalisti che erano stati selezionati nelle precedenti gare locali hanno affrontato prove teoriche e pratiche di astronomia presso l’I.I.S. Statale L. Cremona. Tra i quesiti proposti ai ragazzi, uno ha riguardato il problema del “Gun Club”, il celeberrimo gruppo del romanzo “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne, che richiedeva di calcolare la velocità minima di un proiettile diretto dal nostro pianeta verso – appunto – la Luna. Non poteva mancare anche un tema di grande attualità scientifica, ovvero la rivelazione da parte del gruppo LIGO/VIRGO di un’onda gravitazionale, annunciata nel febbraio scorso. Una domanda ha proposto di calcolare l’energia emessa dalla fusione dei buchi neri che l’avrebbero prodotta.
La premiazione ha visto la partecipazione delle istituzioni, rappresentate da Fiorenzo Galli (Direttore del MNST), Edvige Mastantuono (Dirigente MIUR), Roberto Buonanno (Presidente della Società Astronomica Italiana), Gianpiero Tagliaferri (Direttore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera) e Bruna Baggio (Dirigente dell’I.I.S.S. L. Cremona, che ospiterà le prove). Oltre al Museo Nazionale della Scienza e della tecnologia e al Comune di Milano (con l’intervento dell’Assessore Tajani), hanno partecipato e sostenuto la manifestazione l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il presidente Roberto Battiston e l’astronauta Maurizio Cheli, la casa editrice Zanichelli, lo European Southern Observatory e l’Agenzia Spaziale Europea.
Servizio di Marco Galliani - Media INAF
Riprese di Giuseppe Nucera e Giancarlo Ghirlanda (INAF-OA Brera)
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Video Trailer - Osservatorio Astronomico Salvatore Di Giacomo
Video Trailer - Osservatorio Astronomico Salvatore di Giacomo (OASDG)
Agerola (Na) - Costa di Amalfi - Italia
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regia / director
luca d'avino
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musica / music
Into the Storm
Orchestral / Epic) by Brandon Liew
licensed under a Attribution License
from FMA
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foto diurne / day photos
catapano, d'avino
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astro-foto / astro-photos
paglioli, postiglione, mollica
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video aerei / aerial videos
maurizio mollica
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All rights reserved - © copyright
astrocampania.it
La Sardegna ospita il Radio Telescopio più grande d'Europa 4K
Spesso abbreviato come SRT Sardinia Radio Telescope la Sardegna ospita il Radio Telescopio più grande d' Europa, secondo al mondo solo al Green Bank Telescope in Virginia, USA.
Alto come un palazzo di 20 piani ed un diametro di 64 metri si trova ne comune di San Basilio a 35 Km da Cagliari in località Pranu Sanguni.
L'assemblaggio dello strumento è iniziato nell'autunno del 2006, costruito con 3000 tonnellate di acciaio saldato in 10000 punti è stato inaugurato nell' agosto 2012 e permette di captare i segnali provenienti dallo spazio profondo e studiare nel dettaglio oggetti oggetti come pulsar, quasar e nebulose, e ricercare eventuali segni di vita extraterrestre.
Sarà indispensabile per mantenere il contatto con le sonde interplanetarie, come la Voyager 1, che ha ufficialmente varcato i confini del Sistema Solare, altri strumenti già in orbita o che saranno lanciati in futuro.
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e grazie di ???? a chi lo ha già fatto????
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#san basilio #radio telescopio #sardegna
National Institute for Astrophysics | Wikipedia audio article
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00:00:32 1 Research facilities
00:02:21 2 International partnerships
00:03:13 3 Notable figures
00:03:26 4 Projects
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The National Institute for Astrophysics (Italian: Istituto Nazionale di Astrofisica, or INAF) is the most important Italian institution conducting scientific research in astronomy and astrophysics. Research performed by the scientific staff of the Institute ranges from the study of the planets and minor bodies of the Solar system up to the large-scale structure of the Universe and groups and clusters of galaxies on cosmological scales.
Asteroide a sorpresa: 2019 OK è passato a 65mila km dalla Terra
Lo vedete quel blob nero che si muove in diagonale su uno sfondo di pixel che pare una tv d’altri tempi mal sintonizzata? È un asteroide. Una roccia grande come un campo da calcio. Un enorme sasso che nella notte fra il 24 e il 25 luglio è passato a 65mila km dalla superficie del nostro pianeta. Tanti? Pochi? È esagerato dire che ci ha sfiorati? Quel che è certo è che 2019 OK – questo il suo nome – ci ha colti di sorpresa. Benché in seguito si sia scoperto che era già stato fotografato nelle due settimane precedenti, è solo poche ore prima del passaggio ravvicinato che gli astronomi hanno capito che si trattava di un asteroide. Questo perché il suo spostamento apparente, tra un’immagine e la successiva, era talmente modesto da farlo passare inosservato. Insomma, tutto bene, nessun rischio, ma è la conferma che un sistema avanzato di allerta dedicato agli asteroidi potenzialmente pericolosi non è affatto superfluo.
Servizio di Marco Malaspina
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