Goliardia a Padova: Vicenza e il furto della colonna
Proseguiamo il viaggio fra le tradizioni goliardiche di Padova alla ricerca di uno dei senza della città patavina. Alessandro Duca Vicario della Goliardia di Padova ci mostra il capitello senza colonna di Palazzo della Ragione, edificio storico in centro città, costruito così per incolpare ... [continua a leggere su :
Caccia ai tesori di Padova!
Tu la conosci Padova? Sai che c'è un diavoletto che fa marameo da un capitello? Sai che sull'orologio di piazza dei Signori manca un segno zodiacale? Lo sapevi che a Padova c'è un capitello senza colonna...? Se anche tu vuoi scoprire i tesori nascosti di Padova, segui la nostra caccia al tesoro! We are #scuoleBruni #lascuolacheVoglio #vadoalBruni Comune di Padova Palazzo Moroni - Comune di Padova Sergio Giordani il mattino di Padova
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SICILIA - DUOMO DI MONREALE - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
In provincia di Palermo, a Monreale, si trova uno dei duomi più belli dell’isola siciliana. Fu costruito nel 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla, sui fianchi scoscesi del monte Caputo a dominare tutta la conca d’oro.
Il Duomo si presenta con un’ imponente facciata con un portico a trifora e due grandi torri fortificate una delle quali, quella di destra, è stata trasformata in campanile. Oltre le torri, la facciata ospita anche delle porte in bronzo di elevato valore, una delle quali del 1185, opera di Bonanno Pisano.
Il portico che si apre sul lato sinistro è stato realizzato tra il 1547 e il 1569 da Giovanni Domenico Gagini e Fazio Gagini. L’esterno del Duomo, nel corso degli anni, ha subito diverse modifiche, anche se resta intatta l’impronta normanna. Sempre nella parte esterna si possono ammirare dei disegni formati con l’utilizzo di pietre bianche e nere e delle absidi che con i loro colori e le loro forme richiamano il mondo arabo. All’interno si accede tramite il portico laterale e vi sono tre navate di 90metri. Il soffitto è a pianta quadrata, senza cupola e sul finire dell’edificio vi sono tre absidi.
Le navate sono divise da colonne con capitelli rappresentanti divinità, che sorreggono archi a sesto di tipo arabo. Il pavimento è in porfido e granito. Le pareti delle absidi sono rivestite da mosaici a fondo oro, del XII secolo, che rappresentano le storie del nuovo e dell’antico testamento.
Sempre all’interno della monumentale chiesa, si possono ammirare due cappelle, del Crocefisso e di San Benedetto, che sono un ottimo esempio del barocco siciliano.
L’altare maggiore è un’opera di Luigi Valadier, argentiere, del XVIII secolo e l’organo, con sei tastiere è del XX secolo, un’opera dei Fratelli Ruffati di Padova. Oltre a questo, l’interno della Chiesa nasconde altri numerosi tesori tutti da scoprire e da ammirare.
Accanto al Duomo si trova un antico chiostro del XII secolo.
E’ una costruzione in stile romanico con pianta quadrata. Il portico è formato da archi ogivali sostenuti da colonne binate i cui capitelli presentano delle storie bibliche. Nella parte meridionale del chiostro c’è un giardino, con al centro una fontana, che è delimitato da un recinto formato da tre arcate per lato.
L’acqua della fontana fuoriesce da bocche umane e leonine.
Il Duomo di Monreale oltre che per la sua bellezza fa parlare di sé anche per le leggende che lo circondano e la più appassionante narra di Guglielmo II il quale, salito al trono dopo il padre, si fosse addormentato sotto un carrubo mentre era a caccia per i boschi di Monreale.
Durante il sonno gli apparve la Madonna che gli svelò che nel luogo nel quale si trovava era nascosto un tesoro e una volta che lo avesse trovato doveva costruire un tempio in suo onore.
Il tesoro fu trovato e il Duomo costruito.
Salussola Tenuta Sildia. Splendida villa con piscina!
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La tenuta SILDIA è costituita da un ricco parco di 30.000 mq. interamente recintato e videosorvegliato che non ha nulla da invidiare ad un green da golf, su cui trovasi pregiate piante d’alto fusto e pini marittimi. Ricco di 4 sorgenti d’acqua pura, nel parco trovasi piscina da 15×9 e campo da tennis.
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Riteniamo senza tema di smentita che sia, se non la più bella, tra le più belle ville di tutto il biellese, sia per l’architettura della villa, sia per la location, trattasi di collina posta a 380 SLM con dolce declivio esposto a Sud, si consideri che solo il parco con più di 10.000 piante di rara bellezza, e le sue attrezzature, impianti sportivi, sorgenti e opere di recinzione è stato stimato oltre i 500.000 €
Tale proprietà viene ceduta causa limite età e la richiesta di 1.200.000/00 € è veramente irrisoria per quanto viene proposto, solo le 4 sorgenti, di cui l’acqua viene donata al comune e per le quali l’immobile non ha alcun costo d’acqua sono una ricchezza straordinaria. Le opere d’arte che rimangono posseggono un valore quasi inestimabile.
Per cui potremmo veramente dire…
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Piazza delle Erbe, Verona
Piazza delle Erbe is a square in Verona, northern Italy. It once was home to the town's Roman forum during the time of the Roman Empire.
The northern side of the square is occupied by the ancient town hall, the Torre dei Lamberti, the Casa dei Giudici (Judges Hall) and the Mazzanti Houses. The western side, the shortest one, features the Baroque Palazzo Maffei, decorated by statues of Greek gods. It is faced by a white marble column, on which is St. Mark's Lion, symbol of the Republic of Venice.
The north-western side occupies the site of the ancient Roman Capitol Hill, which looked towards the Forum.
On the southern side is the Casa dei Mercanti (House of the Merchants, also known as Domus Mercatorum), now the seat of the Banca Popolare di Verona. Other buildings are reminiscent of medieval tower-houses.
The square's most ancient monument is the fountain, surmounted by a statue called Madonna Verona, which is however a Roman sculpture dating to 380 AD.
Roma - Il Pantheon
La costruzione del Pantheon è un capolavoro di ingegneria. La particolare tecnica di composizione del cementizio romano permette alla cupola priva di rinforzi di restare in piedi da quasi venti secoli. Una cupola di queste dimensioni sarebbe infatti difficilmente edificabile con i moderni materiali, data la poca resistenza alla trazione del calcestruzzo moderno, senza armatura.
Chiesa Sant' Emidio - Agnone (IS)
La chiesa di Sant' Emidio in Agnone, splendida testimonianza dell’arte scultorea agnonese del XIV secolo, è uno degli edifici religiosi medioevali più belli e interessanti del Molise.
Un culto per Sant' Emidio nella città di Agnone è attestato già a partire dal XIII secolo, quando gli abitanti delle civitelle dovettero ricostruire le loro case distrutte dai continui terremoti, erigendo il nuovo paese e votandolo a Sant’ Emidio, tradizionalmente il protettore dei pericolanti.
Al corpo di fabbrica originario, nel 1443 vennero aggiunte altre sezioni in stile gotico, dono di alcuni mercanti ascolani che si recavano ad Agnone per commerciare tessuti. Il meraviglioso portale è la testimonianza più evidente di questo rimaneggiamento, ed è il prodotto artistico degli abili scalpellini agnonesi. La facciata della chiesa è a capanna e al centro, in alto, si trova una statuetta raffigurante Sant' Emidio Vescovo in atto benedicente, mentre regge con l' altra mano il modellino di una città scossa dal terremoto. Sempre sulla facciata, è presente una croce stazionaria settecentesca in pietra, posta su una colonna ottagonale sistemata su un capitello trecentesco capovolto. L' interno, a pianta quadrilatera irregolare, è diviso in due navate da ampi arconi durazzeschi, di cui uno col soffitto a cassettoni e l'altro sormontato da semplici orditure a capriate. L' arredo interno è particolarmente ricco di altari e statue in legno intarsiato. La navata più antica è quella sinistra che corrisponde al portale. In essa è possibile osservare il notevole altare in legno decorato da finissimi intagli dietro il quale si conservano le statue lignee di Cristo e la Cena degli apostoli costituita da tredici statue in legno pregiato realizzate da una scuola napoletana del 1600. Nella navata destra è interessante l'altare ligneo barocco tripartito della Sacra Famiglia, realizzato in legno dorato e ricco di motivi scultorei e pittorici ad olio raffiguranti : la Natività, la Sacra Famiglia, la Fuga in Egitto e Cristo tra i Dottori della Chiesa. In questa chiesa vi sono sculture di Giovanni Duprè e della figlia Amalia.
Alla chiesa si affiancano una serie di ambienti che ospitano la biblioteca Emidiana e nei sottostanti locali una sala adibita alla custodia dei reperti archeologici recuperati dall' Archeoclub di Agnone.
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PAOLO ZANARELLA IL PIANISTA FUORI POSTO ESIBIZIONE A ROMA ALLA GALLERIA ALBERTO SORDI
PAOLO ZANARELLA IL PIANISTA FUORI POSTO ESIBIZIONE A ROMA ALLA GALLERIA ALBERTO SORDI.
*VIDEO-SALUTI DEL PIANISTA FUORI POSTO :
Provincia di Lecce in LIS (Lingua Italiana dei Segni)
Si dice che il Salento, o come si diceva un tempo, la Japigia, sia terra di cultura, storia e amore senza fine. Chi viene nel Salento, per vacanza o per lavoro, racconta di una terra solare, sempre pronta ad accogliere e incantare.
Tre dei quattro elementi primordiali, personificati nel sole, nel mare e nel vento, sono diventati oggi i simboli del marketing territoriale del Salento, conosciuto in tutto il mondo come luogo esotico e ricco di storia e cultura millenaria.
Il suo mare, smeraldo e cristallino è l’anima che avvolge quasi integralmente le terre salentine.
Città @perte in rete
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la cattedrale di Monreale (Palermo) By riscaldamiilcuore
Adagiata sulle pendici del monte Caputo, domina tutta la conca d'oro. La facciata si presenta con un portico a trifora, due massicce torri fortificate (quella di sinistra trasformata in campanile) e pregevoli porte bronzee, una delle quali è opera di Bonanno Pisano e risale al 1185, 1186 secondo il computo degli anni in uso a Pisa.
Il portico sul fianco sinistro è di Giovanni Domenico Gagini e Fazio Gagini, eseguito tra il 1547 e il 1569, mentre i battenti bronzei del portale musivo architravato sono opere del 1185 circa di Barisano da Trani. L'esterno, quantunque modificato, nella parte posteriore conserva intatta l'impronta normanna ed è ornato a vari disegni formanti una serie di archi di pietre bianche e nere con cerchi al di sotto, assai ben combinati e disposti tra loro. Le absidi, col fitto intreccio d'archi acuti, evocano atmosfere arabeggianti esaltate dalla decorazione policroma creata dall'alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica.
Il vastissimo interno basilicale a tre navate, lungo 90 metri, al quale si accede attraverso il portico sul fianco sinistro, misura 102x40 m; il soffitto è una volta a crociera di tipo bizantino a pianta quadrata e senza cupola, e dietro l'altare l'edificio termina con tre absidi.
Le navate sono divise da colonne antiche con pulvino e capitelli anch'essi antichi con clipei di divinità che sostengono archi a sesto acuto di tipo arabo.
I soffitti sono a travature scoperte dipinti nelle navate e a stalattiti di tipo arabo nella crociera, quest'ultimi rifatti nel 1811 dopo un incendio che aveva distrutto parte del tetto.
Il pavimento, completato nel XVI secolo è musivo, con dischi di porfido e granito e con fasce marmoree intrecciate a linee spezzate.
Le transenne che recintano anteriormente la crociera sono decorate da mosaici ottocenteschi.Le pareti delle absidi del santuario e delle navate sono, superiormente, rivestiti da mosaici a fondo oro, eseguiti tra il XII e la metà del XIII secolo da maestranze in parte locali e in parte veneziane, formatesi alla scuola bizantina.
Questi mosaici raffigurano storie cicliche dell'Antico e del Nuovo Testamento; nel catino absidale mediano è la colossale figura del Cristo Pantocratore (Onnipotente). Sul fianco destro è il sarcofago in porfido di Guglielmo I, morto nel 1166, e quello marmoreo di Guglielmo II il Buono. Sul lato sinistro, dentro tombe ottocentesche, si trovano le spoglie di Margherita di Navarra e di Sicilia, moglie di Guglielmo I, e dei figli Ruggero ed Enrico.
Le cappelle del Crocifisso e di San Benedetto sono due notevoli esempi del barocco siciliano.
L'altare maggiore è una raffinata opera del XVIII secolo, eseguita dall'argentiere romano Luigi Valadier.
Il grande organo, dotato di ben sei tastiere e posto accanto l'altar maggiore, è opera del XX secolo dei Fratelli Ruffatti di Padova, loro maggiore realizzazione sul territorio italiano.
Il tesoro della cattedrale conserva, fra le altre cose, arredi sacri (anche di fattura francese), una cassettina di rame smaltato del XIII secolo ed un reliquario della Sacra Spina (della corona di Cristo), risalente al periodo gotico. La cappella del tesoro è di epoca barocca.Il Duomo è affiancato dal chiostro dell'antico convento benedettino, eseguito sul finire del XII secolo ed esempio stupendo di architettura bizantina.
Si tratta di una costruzione prettamente romanica, a pianta quadrata di 47 metri di lato, con portico ad archi ogivali a doppia ghiera e con singolarissimo toro nell'intradosso. Gli archi sono sostenuti da colonne binate, di ornamentazioni alterne, talune intagliate ad arabeschi ed altri con intarsi a mosaico.
I capitelli sono istoriati con scene bibliche.
Nell'angolo meridionale vi è un recinto quadrangolare delimitato da tre arcate per lato. Al centro è una fontana la cui acqua scaturisce da una colonna riccamente intagliata a forma di fusto di palma stilizzato, con figure in piedi, teste foglie a rilievo. L'acqua fuoriesce in sottili getti da bocche umane e leonine. Le basi delle colonne del chiostro raffigurano un'amplissima varietà di motivi: foglie stilizzate, rosette, zampe di leone, teste di fiere, gruppi di uomini e animali, rane e lucertole. La loro esecuzione presenta grandi differenze con quella dei capitelli, tanto da far supporre che sia stata affidata ad artigiani subordinati. I capitelli dei gruppi di quattro colonne d'angolo sono particolarmente curati.
SABBIATURA COLONNE IN PIETRA
RIMOZIONE MUFFE, MUSCHI ED INQUINAMENTO SU PIETRA PIACENTINA