Pico della Mirandola
Turismo. Ecco i Paesaggi d'Autore, in sette regioni sulle tracce degli itinerari tra i luoghi celebrati dai grandi personaggi della letteratura, dell'arte, del cinema e della musica. Tra le tante proposte, ad esempio, l'itinerario matildico si snoda tra l'antica abbazia di Frassinoro o le rovine del castello di Monteberanzone per poi arrivare a Reggio, Modena e Bologna, mentre le tracce di Pico collegano il castello di famiglia e il centro internazionale della cultura di Mirandola al vivace centro rinascimentale di Carpi. Il progetto è stato approvato e cofinanziato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo, Consiglio dei Ministri, in base alla legge 135/ 2001 (Progetti interregionali di sviluppo turistico).
Mirandola - Castello Pico
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Castelnuovo Rangone | il Paesano di Provincia | Provincia di Modena
Castelnuovo Rangone – 9º episodio della seconda serie de il Paesano di Provincia –
è di fatto il centro dell'arte salumiera nel mondo (sin dal Rinascimento) con tanto di MU.SA Museo della Salumeria Villani. La festa popolare del SuperZampone ne è testimonianza. Già dall'ottavo secolo il suo Castello fu parte dei Pico della Mirandola in seguito, per circa quattro secoli passò sotto il controllo della potente famiglia Rangone. Castelnuovo ha inoltre un forte legame con l'arte e lo dimostra con le molteplici aree verdi dove passare il tempo libero tra iniziative culturali, eventi e concerti. Il Parco John Lennon inaugurato nel 1985 ne è la dimostrazione, e fu il primo in Italia dedicato all'ex Beatles.
Se vi piace l'iniziativa Iscrivetevi al mio canale e seguitemi lungo tutto il percorso.
#CastelnuovoRangone #ProvinciadiModena #ilPaesanodiProvincia
Gianluca Lul
Una produzione Astrid digital Media
Music:
Composer(s): Chop Sui, Sir Cubworth, Otis Mcdonald, Geographer, Tropher Mohr, Alex Elena
Scoppio torrione del castello di Mirandola
uola secondaria di primo grado F.Montanari Mirandola
anno scolastico 2010 - 2011 Classe 2^C
DIEGO FUSARO: Pico della Mirandola, l'uomo è un camaleonte
2016
Appartamento Mirandola - Mirandola - Italy
Save up to 25% with Smart Booking. Book it now:
Appartamento Mirandola hotel city: Mirandola - Country: Italy
Address: Via Vittorio Veneto 3; zip code: 41037
Appartamento Mirandola is located close to the centre of Mirandola, a 5-minute walk from the Palazzo del Comune and Castello dei Pico.
-- L'Appartamento Mirandola est situé à proximité du centre de Mirandola, à 5 minutes à pied du Palazzo del Comune et du Castello dei Pico.
-- El Appartamento Mirandola está cerca del centro de Mirandola, a 5 minutos a pie del Palazzo Comunale y del Castello dei Pico. El moderno apartamento presenta suelo de parquet.
-- Das Appartamento Mirandola befindet sich Nahe des Zentrums von Mirandola, nur 5 Gehminuten vom Palazzo del Comune und dem Castello dei Pico entfernt.
-- L'Appartamento Mirandola sorge vicino al centro di Mirandola, a 5 minuti a piedi dal Palazzo del Comune e dal Castello dei Pico.
-- Appartamento Mirandola公寓靠近米兰多拉(Mirandola)中心,距离维罗纳市政宫(Palazzo del Comune)和 皮科城堡(Castello dei Pico)均有5分钟的步行路程。 现代化的公寓铺有镶木地板,并提供带一台平板电视、一间小厨房和一台洗衣机的起居区。私人浴室配备有吹风机。 Mirandola公寓距离数家餐馆和酒吧不到500米,距离波焦鲁斯科(Poggio Rusco)有12公里,距离卡尔皮(Carpi)有35分钟的车程。
-- Апартаменты Mirandola расположены недалеко от центра города Мирандола, в 5 минутах ходьбы от дворца Палаццо-дель-Комуне и замка Пико.
--
SCALDASOLE (PAVIA, ITALY)
Scaldasole, Lomellina, provincia di Pavia, Lombardia, Italia.
Il toponimo Scaldasole, che si trova anche in altri luoghi in Lombardia, deriva probabilmente dalla voce longobarda sculdascio indicante un giudice locale. Se è corretta questa ipotesi Scaldasole doveva essere già un centro di qualche importanza in epoca longobarda (secoli VI-VIII). La prima citazione risale al X secolo. Appartenne alla contea di Lomello, dipendente dai Conti Palatini. Nel 1250 era incluso nell'elenco delle terre del dominio pavese nell'ambito della Lomellina. Nel XIV secolo il paese era sotto la signoria dei Campeggi di Pavia, che nel 1334 lo subinfeudarono ai Folperti, anch'essi di Pavia. Il feudo rimase in seguito ai Folperti, salvo alcuni anni (1436-1451) in cui ne furono investiti gli Avalos. Nel 1456 però Stefano Folperti lo vendette a Francesco III Pico della Mirandola, che risiedette nel castello e vi morì nel 1461. Gli sopravvisse la figlia Taddea, signora di Scaldasole, sposa di Giacomo I Malaspina di Fosdinovo, marchese sovrano di Massa. Ciò diede l'occasione per il potente Malaspina di acquistare anche il vicino vasto feudo di Sannazzaro de' Burgondi di cui avrà in seguito la signoria una linea dei Malaspina che ne prenderà il nome. Invece Scaldasole, primo feudo malaspiniano in Lomellina, sarà ceduto nel 1577 da Giulio Cesare Malaspina, discendente di Giacomo I, al conte Rinaldo Tettoni, che lo rivendette nel 1582 al cardinal Tolomeo Gallio nella cui famiglia (Gallio duchi di Alvito, con titolo di Marchesi dal 1613) rimase fino all'abolizione dei feudi (1797). Scaldasole, con tutta la Lomellina nel 1713 fu incluso nei domini di casa Savoia e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia.
RILIEVO LASER SCANNER - CASTELLO PICO (MIRANDOLA) Parte 2
Rilievo castello Pico con strumentazione Laser Scanner Z+F 5006H e stazione totale Leica 1200
Sante Peranda al Castello di Mirandola
LA NOSTRA PICCOLA GRANDE MIRANDOLA
PROGETTO IL FILO DI ARIANNA: ARTE COME IDENTITA' CULTURALE
I GIOVANI COME INTERPRETI E AMBASCIATORI DELLE IDENTITA' CULTURALI
Docenti che hanno seguito il lavoro:
prof.ssa Leila Bergamini -- Educazione Artistica
Prof.ssa Sandra Piva -- Lettere
Prof Giacomo Dalseno -- Tecnologia
Per i brani :Addio mia bella Addio e La Libertà di Gaber:
orchestra di flauti a cura del prof. Andrea Maini,
coro a cura del prof. Polacchini Rino
l Lavoro è stato svolto dagli alunni della classe 2^B : (ALFANO SHARON, ANDREOLI SARA, AVUZIJI GJILMSER, BALESTRA MARIO, BEDONNI ALESSIA, BERGONZINI ALESSANDRO, BETTINAZZI MATILDE, BIGNARDI EROS, BRUNI MARCO, BUTNAR GABRIELA, FENU ALESSIA, GIROTTI ALESSIA, KARROOUMI MARQUAN, MALAGOLI MARCELLO, MORSELLI FEDERICA, NECULCEA NICOLETTA, PAGANELLI GLORIA, PARMIGGIANI RICCARDO, REBECCHI ALESSIO, RICCIO MARTINA, SHEHU EDISNALDA, SIRBU NICOLAE, TAHHAF RADWANE, TRIONFINI ELENA)
Mirandola negli archivi Luce
Matilde di Canossa
Turismo. Ecco i Paesaggi d'Autore, in sette regioni sulle tracce degli itinerari tra i luoghi celebrati dai grandi personaggi della letteratura, dell'arte, del cinema e della musica. Tra le tante proposte, ad esempio, l'itinerario matildico si snoda tra l'antica abbazia di Frassinoro o le rovine del castello di Monteberanzone per poi arrivare a Reggio, Modena e Bologna, mentre le tracce di Pico collegano il castello di famiglia e il centro internazionale della cultura di Mirandola al vivace centro rinascimentale di Carpi. Il progetto è stato approvato e cofinanziato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo, Consiglio dei Ministri, in base alla legge 135/ 2001 (Progetti interregionali di sviluppo turistico).
Anti-Édipo (9) - Pico della Mirandola e o devir-cósmico
A trajetória do filósofo Pico della Mirândola (1463-94), assassinado por arsênico em meio a intrigas políticas, é emblema do apogeu e da decadência de uma das principais escolas de pensamento do começo da idade moderna. A academia neoplatônica de Florença funcionou por cerca de quarenta anos no limiar entre a redescoberta da liberdade impulsionada pela Renascença e a sua captura e canalização por um novo poder, representado inicialmente pelos plutocratas do efervescente capitalismo comercial e financeiro. Na república florentina, isto significava a Família Médici, uma aristocracia de banqueiros cuja riqueza e influência na época era equiparada à dos maiores monarcas europeus. Os Médici não só acolheram em sua cidade a reunião de humanistas versados nas letras, artes e experimentos, como financiaram diretamente as obras do Renascimento e o lançamento do que deveria ser a retomada da antiga Academia ateniense de Platão, extinta há mais de um milênio. Na segunda metade do século XV, no coração da Renascença, os neoplatônicos florentinos amalgamaram as mais heteróclitas doutrinas, guiados por um ideal pacificador e de harmonização entre Cristo e Platão, as Escrituras e as Enéadas de Plotino, a Cabala judaica, a medicina hipocrática, o hermetismo oriental e a magia naturalista. Sua concepção de um cosmo vitalista, harmônico, panteísta e animista expressou um arcabouço cultural no qual o estudo abrangente das humanidades, a ânsia do conhecimento e a prática das novas liberdades ressoavam entre si, vicejando como uma espécie de religião civil, urbana e prometeica. O neoplatonismo se tornou o terreno dos embates doutrinários, dos escrutínios da Contra-Reforma e da Reforma, bem como das querelas entre as escolas e das polêmicas entre pensadores. Mas também um cadinho para a renovação e a reinvenção, o solo nutritivo de onde, nos dois séculos seguintes, brotaria o pensamento mais potente, desdobrando-se nas mais inesperadas direções. Esta aula conclui a exposição do pensamento neoplatônico da Florença do Quattrocento até chegar ao momento de refluxo, tanto no interior da doutrina quanto em suas relações com a trama mutante de poderes da época. No final da vida, Pico della Mirandola abandonou a concepção otimista de uma gnose universal e renegou as filiações absorvidas por sua Escola com os Médici e o amargo esplendor de uma cidade corrupta. O devir-cósmico cedeu então lugar ao cosmo sentido como perda da pólis. O programa neoplatônico terminou por fracassar, incapaz de reunir ação e conhecimento, levando à dissolução da Academia na virada para o século XVI. Com isso, Pico aproxima-se das tendências ascéticas, escatológicas, gnóstico-pessimistas do movimento político de reforma, anti-Médici e anti-Papado, encabeçado pela liderança espiritual de Girolamo Savonarola.
Esta é a nona aula do curso O anti-Édipo: filosofia e desejo.
Se curtiram, não deixem de seguir o canal. E também no Facebook ( e no Instagram (
Bibliografia:
- Enéadas, Plotino, 270.
- Teologia platônica, Proclo, séc. V dC.
- Teologia mística, Pseudo-Dionísio, o Areopagita, séc. V-VI dC.
- Do ente e do Uno, Pico della Mirandola, 1480.
- Teologia platônica, Marsilio Ficino, 1484.
- Oração sobre a dignidade humana, Pico della Mirandola, 1486. [no Brasil, ed. GrD, 1988]
- Apologia Ioannis Pici Mirandolani, concordiae comitis, Pico della Mirandola, 1489.
- Indivíduo e cosmo na filosofia do renascimento, Ernst Cassirer, 1926.
- La philosophie de Plotin, Émile Bréhier, 1927.
- Gêneses da modernidade, Maurice de Gondillac, 1995.
- A sombra de orfeu: neoplatonismo renascentista e o nascimento da ópera, Ronel Alberti de Rosa, 2010.
Audiovisual:
- Medeia, Itália/França/Alemanha, dir. Pier Paolo Pasolini, 1969. [abertura]
Pinturas:
- A adoração dos Reis Magos, Sandro Botticelli, c. 1478-1482.
- Minerva e o Centauro, Sandro Botticelli, 1482.
- Retrato de um jovem, Sandro Botticelli, 1483.
- O Nascimento de Vênus, Sandro Botticelli, 1483.
- A Calúnia de Apelles, Sandro Botticelli, 1495.
--
Professor e edição: Bruno Cava
Câmera e som: Julie Nunes
Supervisão técnica: Luiz Felipe Teves
CASTELLO DI VALEGGIO(PV)
Da qualsiasi direzione si giunga a Valeggio, è inevitabile scorgere ancorché distanti qualche chilometro dall'abitato l'inconfondibile e poderosa mole dei Castello, che rappresenta un unicum nella tipologia dell'incastellamento in Lomellina.
La sua unicità è determinata dalla sua eredità storica e dalla sua esclusiva forma tale da rendere questo sito uno dei più caratteristici, affascinanti e coinvolgenti della Lombardia in grado di trasmettere immediatamente a tutti energia ed emozione davvero sorprendente. Per quanto riguarda la storia si prega di accedere alla sezione dedicata, tuttavia anticipando che il castello situato nell'area frontale alla romana via delle Gallie ospitò eserciti ed imperatori, oltre che a dare alloggio durante i suoi studi giovanili lo stesso Pico della Mirandola, padre del Rinascimento italiano, forse proprio ispirato dall'energia sottile e benessere che il castello offre ai suoi visitatori.
Per quanto riguarda la forma, il castello non ha la solita pianta quadrangolare, bensì vagamente trapezoidale. Più di qualsiasi altro edificio simile, il Castello di Valeggio ha conservato, pressoché intatte, le caratteristiche della costruzione a carattere difensivo. Le sue torri - ben otto - non sono distribuite regolarmente lungo il perimetro esterno, ma disposte in modo asimmetrico. All'aspetto compatto e robusto di edificio ben protetto del lato orientale si contrappone una maggior morbidezza di linee, quasi da edificio rurale, della parte che si protende verso ovest.
Le cascine realizzate nel 1500, seguono le stesse linee architettoniche dei disegni della Cascina Perfetta di Leonardo da Vinci: non si esclude che lo stesso Leonardo fosse presente nella costruzione delle stesse durante la sua permanenza in Pavia e Vigevano all'inizio del 1500 quando visse presso il ducato degli Sforza di Milano.
Il Castello attualmente appartiene a società privata.
Riprese Phantom 3 Andvanced
L'ESILIO DI EVA: SEFORA (Compagnia Teatrale FATAMORGANA - Mirandola-MO)
Lettura eseguita il 22 maggio 2008 nel Castello dei Pico (Mirandola-MO) incentrata sul tema Donna e Emigrazione. Terza di un ciclo di quattro letture della rassegna intitolata L'ESILIO DI EVA - STORIE DI (IN)CROCI per la regia di Francesco Bocchi.
1049. 20150131 - Francesca Di Silvestre - finestre e castelli - Montaggio Arcangelo Vincent Scalici
1049. 20150131 - Francesca Di Silvestre - finestre e castelli - Montaggio Arcangelo Vincent Scalici - gruppo facebook finestre - fenêtres - windows video non commerciale playlist: 7/7 (1000-1199) facebook finestre - fenêtres - windows
Castello dei Pio - Carpi (MO)
2 - Casalfiumanese (BO)
3 - Cento La Rocca (FE)
4 - Il Castello di Dozza (BO)
5 - Ferrara Castello
6 - Selva Malvezzi (BO)
7 - Castel del Rio (BO)
8 - Palazzo de Rossi Pontecchio (BO)
9 - La Rocca di Vignola (MO)
10- Monteveglio (BO)
11- Spilamberto (MO)
12- Rocchetta Mattei - Riola (BO)
13- Torre - Castel di Casio (BO)
14- Castello Bentivoglio (BO)
15- La Rocca di Pieve di Cento (BO)
16- Castello a Predappio Alta (FO)
17- Particolare del Castello-Castel S.Pietro Terme (BO)
18- Forlimpopoli (FO)
19- Castello Manservisi a Castelluccio (BO)
20- La Rocca di Imola
21- Palazzo Re Enzo (BO)
22- Castello dei Pico - Mirandola (MO)
23- S.Felice sul Panaro (MO)
24- Castello Macchiavelli Castel de Britti (BO)
25- Castello di Galezza Pepoli - Galeazza (BO)
26- Ex Castello Ronchi - Crevalcore (BO)
27- Imola
28- Castello a Castello di Serravalle (BO)
29- Vista da Guiglia su Rocca di Vignola (MO)
30- Castello a Guiglia (MO)
31- Castello a Savignanano sul Panaro (MO)
32- Imola
mirandola di gropparello - volo con phantom 3 pro drone
abbiamo provato a volare per la prima volta sopra questo paesino sperduto di pochi abitanti e poche case ma un incantevole pace e tranquillita .. ottimo per rilassarsi con una grigliata o anche solo per passeggiare nel verde in compagnia
situato sulla costa tra la val vezzeno e la val chero non si puo non vedere tutti i castelli di entrambe le vallate che rendono il paesaggio ancora piu ricco e curioso
Roddi (Cuneo, Piemonte) Castello - Scuola di Cucina del Tartufo d'Alba - videomix
Roddi (Ròd in piemontese) è un comune italiano di 1.557 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte.
È sede dell'unica UNIVERSITÀ DEI CANI DA TARTUFO del mondo, creata nel 1880 da un contadino roddese, Antonio Monchiero, detto Barot.
Roddi, il cui nome di origine celtica Raud o Rod significa fiume, sorge sulla collina che sovrasta il probabile campo della Battaglia dei Campi Raudii del 101 a.C., nel quale Gaio Mario sconfisse i Cimbri.
Nel Medioevo fu feudo dei Marchesi del Monferrato poi, nel 1524 passò come proprietà di Gaio Francesco della Mirandola - nipote di Pico della Mirandola - che si installò nel castello che sovrasta il paese.
Altri edifici importanti del paese sono la chiesetta di Santa Maria Assunta, nella piazzetta centrale del paese, in posizione adiacente al vecchio castello.
MANODOPERA. Sezione del Museo della Ceramica di Fiorano al castello di Spezzano.
300 mq di allestimento multimediale e interattivo nei sotterranei del castello. Touch screen, piastrelle parlanti, guide virtuali e i racconti degli uomini e delle donne che hanno fatto la ceramica attraverso il sistema della Kinect. Aperto sabato e domenica ore 15 - 19 da aprile a novembre. INFO cultura@fiorano.it, fiorano.it, tel 0536.833412 - 833438
Castello di Valeggio(PV)
«L'attuale paese, formato in gran parte da cascinali, accoglie il visitatore con l'inconfondibile ed imponente mole del duecentesco Castello (a destra), che domina il centro abitato. Le sue torri, ben sette, non sono distribuite regolarmente, come di solito avviene, lungo il perimetro esterno, ma disposte in modo abnorme: tre sul solo lato meridionale, una (in cui trova collocazione l'ingresso) su quello rivolto a ovest, due nella zona centrale del maschio e una sola, l'ultima, sul lato ovest. All'aspetto arcigno e compatto, da edificio ben protetto, del lato sud, si contrappone una maggior morbidezza di linee, quasi da edificio rurale, del settore che si protende verso nord-ovest. Sopra l'attuale ingresso, insieme ad un affresco in pessime condizioni, è posto uno stemma nobiliare scolpito su lastra di marmo bianco, nel cui angolo in alto a sinistra è ancora leggibile la data 1354, presumibilmente relativa a una ricostruzione o a un rimaneggiamento dell'edifico preesistente. Lo stile del complesso è eterogeneo. Il torrione da cui si accede all'interno dell'edificio è costituito da un corpo di fabbrica avanzato, appartenente a una tipologia molto diffusa in Lomellina (ad es. Villanova, Pieve del Cairo, Tortorolo, Frascarolo), nel quale sopravvivono le sedi dei bolzoni del ponte levatoio principale, di quello pedonale e della pusterla stessa, alla destra dell'ingresso carraio. La sommità è conclusa da una loggia - che poggia su beccatelli con caditoie - in cui si aprono quattro finestre arcuate a tutto sesto, mentre non sono osservabili tracce di merlatura.
Le due torri angolari del lato sud - il più corto - sono di forma cilindrica, con caratteristiche dimensionali diverse per altezza e diametro, coronate nella parte sommitale da lunghi beccatelli nei quali, come nel rivellino d'ingresso, sono visibili le aperture della caditoie, a dimostrazione dell'origine effettiva, cioè difensiva, delle torri stesse. Fra queste, al centro della parete si alza una terza torre, quadrata e più piccola, che presenta però le stesse particolarità architettoniche; le tre torri mostrano nella parte terminale, coperta da un tetto, in luogo dei merli, delle aperture, in parte tamponate, difformi nello stile dal resto dell'edificio, probabilmente di datazione posteriore. Meno significativi i settori settentrionale e nord-occidentale, apparentemente ricostruiti in età moderna seguendo schemi di architettura rurale. L'angolo di nord-ovest è munito di torre cilindrica, priva però di aperture o altre caratteristiche degne di nota. Il piccolo cortile è dominato dalla mole dell'alta torre interna, sovrastata a sua volta da un campaniletto, quadrato come il sottostante corpo maggiore. Sul lato volto a oriente un secondo torrioncino costituisce l'unica opera difensiva dell'ingresso secondario, aperto verso le campagne, in direzione di Alagna. Sulle pareti interne sono riconoscibili tracce di aperture centinate e occluse. Non resta alcun segno visibile del fossato del castello, la cui antica esistenza è provata dalle tracce del ponte levatoio. Un accenno di carpatura alla base delle torri dimostra come il terreno circostante abbia subìto un interramento di rialzo. Nel corso degli anni la costruzione riceve, nelle sue imponenti sale, grandi personaggi, tra i quali Francesco I, Carlo V e certamente Gian Pico della Mirandola, che, diciassettenne, inizia qui i suoi studi. Appartiene ad illustri famiglie della nobiltà italiana, quali i Malaspina, gli Arcimboldi e, appunto, i Pico della Mirandola; molto spesso segue le sorti del vicino castello di Scaldasole, a cui, secondo una leggenda, era collegata da un lungo sotterraneo. Il complesso attende da vari anni l'inizio delle ormai improcrastinabili opere di restauro».