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Il patrimonio artistico della cittadina nursina, seppur ancora cospicuo ed interessante, risente tuttavia degli eventi sismici, spesso catastrofici, che nel corso dei secoli hanno inferto ferite gravissime, distruggendo monumenti importanti e tracce di un passato remoto che risale all'epoca pre-romana. Sono del resto caratteristici, in gran parte del Centro Storico, gli edifici bassi e con i muri perimetrali a scarpa, testimonianza delle normative che furono adottate nella legislazione pontificia ad hoc dopo il sisma del 1859, ove si raccomandavano costruzioni a baracca.
Il fulcro artistico-monumentale della città ruota certamente intorno alla sua piazza centrale dove, con una organizzazione di sapore rinascimentale si concentrano gli edifici simbolo della identità nursina:
La Basilica di San Benedetto la cui costruzione originale, con la splendida facciata gotica, il rosone e i fregi dei 4 evangelisti risale al XII secolo. La tradizione vuole che sia stata costruita sui resti della casa natale del santo ma più probabilmente nello stesso luogo sorgeva una basilica di epoca romana andata successivamente distrutta.
il Portico delle Misure, un mercato dei cereali al coperto, con le misure di capacitá in pietra ancora ben visibili, edificato a ridosso della basilica nel 1570.
La Castellina, la residenza fortificata sede della prefettura e dei governatori pontifici, edificata nel 1554 su disegno del Vignola.
La Cattedrale di Santa Maria Argentea, edificata sul sito occupato da una pieve demolita nel 1554 per far posto alla Castellina, di cui rimane il portale rimontato sul fianco sinistro, ospita alcune opere di autori fiamminghi e un trittico murario del XVI secolo di Francesco Sparapane.
Il Palazzo Comunale, edificio risalente al XIV secolo, ampiamente ristrutturato nel XIX secolo a causa dei danneggiamenti riportati negli eventi sismici precedenti.
Il monumento a San Benedetto da Norcia eseguito da Francesco Prinzi in occasione del XIV centenario della nascita del santo.
Più decentrato rispetto alla Piazza San Benedetto, ma sempre di notevole interesse artistico, è il complesso Monumentale di San Francesco la cui costruzione risale al XIV secolo e che ospita oggi l'archivio comunale e la biblioteca civica.
Altro esempio di facciata gotica che ricalca la struttura della abbazia patronale è rappresentato dalla Chiesa di Sant'Agostino, del XIV secolo
Il Tempietto, la costruzione storica più originale e meglio conservata di Norcia, opera del 1354 del nursino Vanni della Tuccia. Nel Medioevo era chiamata Maìna, questa edicola in pietra, severamente classicheggiante nella struttura, cui si contrappone un'anticlassica decorazione scultorea simile a un'oreficeria longobarda, costituita da motivi zoomorfi, fitomorfi, antropomorfi, geometrici, simbolici, esoterici.
Nei pressi della Porta Ascolana il Criptoportico ospita alcuni reperti archeologici rinvenuti in zone diverse della città ed appartenenti principalmente alla civiltà sabina.
All'esterno della cinta muraria sono numerosi i monumenti di un certo interesse artistico. La Madonna Bianca, nei pressi della località denominata Forca d'Ancarano, è una costruzione pregevole risalente al XV secolo.
In località Campi risulta molto interessante la parrocchiale di Sant'Andrea, all'interno del centro abitato con la sua architettura originale e funzionale e il suggestivo loggiato aereo di pianta triangolare che la caratterizza.
Sempre nei pressi della frazione di Campi è da visitare la pieve di S. Salvatore con i due rosoni e i due portali di epoche diverse.
A 12 km dal centro abitato, nei pressi della frazione di Savelli, sono visibili i ruderi consolidati e restaurati, unitamente ai superstiti affreschi, della Madonna della Neve, una elegante costruzione a pianta ottagonale, edificata su disegni del Bramante, andata pressoché distrutta nel corso del sisma del 1979.
Nei pressi della frazione di San Pellegrino sorge il convento di Santa Maria di Montesanto, un edificio del XIV secolo eretto dai frati Clareni ed affidato via via nel corso dei secoli a diversi ordini religiosi, sino all'inizio del secolo scorso, da quando giace abbandonato. Il convento, in pessimo stato di conservazione, possiede un pregevole chiostro interno, una chiesa attigua con alcune tele del XVII secolo ed una statua lignea di Madonna con bambino risalente al XIV secolo, oggetto di particolare devozione da parte della popolazione.
La scoperta di necropoli ellenistiche soprattutto nel piano di S. Scolastica, nelle vicinanze del Caseificio, ha portato all'arricchimento del Museo Diocesano in cui sono confluiti pregevoli corredi tombali databili tra fine IV e I secolo a.C. La necropoli è tuttora in fase di scavo e ripristino ed è fruibile solo parzialmente.