Buon Natale 2016 da il Museo ai Borghi.
Il Museo ai Borghi augura a tutti i suoi amici un Buon Natale
Siamo l'Italia che balla 2017 #IlmuseoaiBorghi - Marisa Lavanga
Registrazione eseguita da Marisa lavanga durante l'evento del 21 Maggio presso il Museo ai Borghi per Siamo l?Italia che balla
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Il Museo ai Borghi e gli amici di Badia Prataglia
Si parte per una passeggiata sul carro
Landini L25 in movimento nel piazzale di sosta dei pullman de Il Museo AI BORGHI
Un gruppo di amici di Pistoia è venuto a trovarci e ci siamo divertiti insieme con l'accensione del Landini L25 ed un piccolo giretto
CHIUSI - Borgo Etrusco - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Chiusi è un borgo etrusco della provincia di Siena, situato nella zona della Valdichiana, al confine con l’Umbria e prossima a quello con il Lazio, Chiusi è la meta perfetta per tutti coloro che desiderano immergersi nella storia, ma anche riscoprire e gustare i piaceri di una terra semplice e generosa, ricca di sapori, aneddoti e tradizioni.
A differenza degli altri centri etruschi, Chiusi non aveva la struttura tipica della città, ma era un mosaico di villaggi agricoli disseminati nei colli toscani intorno a quello più alto di Cleius (Chiusi).
Chiusi è quindi una città della Toscana ricca di storia e cultura e un centro archeologico di importanza internazionale. Innumerevoli scavi nei territori di Chiusi in Toscana, hanno portato alla costituzione del Museo Archeologico Nazionale Etrusco dove sono esposti reperti unici al mondo.
Le prime testimonianze di un insediamento a Chiusi risalgono alla fine del II millennio a.C., quando sulle sue colline sorgono i primi villaggi di agricoltori e pastori. Grazie al suolo alluvionale molto fertile e alle vie di comunicazione naturali, sia di terra che fluviali,
Chiusi-Clevsin diventa una delle più importanti città dell’Etruria. Il vertice della sua potenza si colloca alla fine del VI secolo a.C. quando, sotto la guida del re Porsenna, assedia e controlla per un breve periodo Roma. Nell’89 a.C., con l’estensione ai suoi abitanti della cittadinanza romana, Chiusi entra pienamente nell’orbita politica di Roma. La sua prosperità continua anche in Età Imperiale, durante la quale Chiusi-Clusium resta un rilevante punto di transito sulla via consolare Cassia e sul fiume Clanis, allora navigabile fino al Tevere. Dal III secolo d.C. la città diventa un importante centro di diffusione del cristianesimo, come testimoniano le catacombe di Santa Mustiola e Santa Caterina e la Cattedrale di S. Secondiano.
Nei secoli successivi Chiusi è anche sede di un ducato longobardo, dopo di che comincia un lungo periodo di decadenza. Il momento più critico della sua storia coincide con l’impaludamento della Chiana e solo nel XIX secolo la completa bonifica della valle le restituisce importanza.
A spasso con il Landini L25
Un gruppo di amici di Pistoia è venuto a trovarci e ci siamo divertiti insieme con l'accensione del Landini L25 ed un piccolo giretto
Volterra: Gli Etruschi al Museo Guarnacci
Una delle raccolte più importanti in cui vi è una delle più belle raccolte dell'arte di quella misteriosa civilà
Cortona, un museo per raccontare San Francesco e Frate Elia
L’11 dicembre a Cortona la presentazione ufficiale del museo nazionale su San Francesco e Frà Elia, con il concerto di Angelo Branduardi e Giovanni Acciai
Servizio di: Michele Francalanci
Interviste a: Nicola Misuraca, Responsabile relazioni esterne Magis Tech; Albano Ricci - assessore del Comune di Cortona
Santuario di Santa Margherita da Cortona
Cortona (Arezzo) - Il Santuario di Santa Margherita da Cortona sorge sulle parte più alta della collina cortonese, subito sotto alla Fortezza Medicea. Fu edificato nel 1297 su progetto di Niccolò Pisano a fianco del preesistente oratorio dedicato a S.Basilio. La chiesa, rimaneggiata in varie epoche fu infine quasi del tutto rifatta da Presenti e Falcini a cominciare dal 1856 e completata nel 1897 da Castellucci; è in stile romanico-gotico. All'interno, sull'altare maggiore, è conservato in un'urna d'argento, il corpo di S. Margherita (Laviano 1249- Cortona 1297).
Santa Margherita nacque nel territorio di Perugia; e consumò la sua gioventù offendendo Dio, e tutta dedita ai piaceri mondani. Essendo stato ucciso colui, che era stato autore e compagno di ogni suo peccato, ella al vedere il verminoso, e puzzolente cadavere dello stesso, mossa efficacemente dalla Divina grazia, detestò le sue colpe, e si diede a farne la dovuta penitenza. Fu denominata Margherita da Cortona, perché in quella città, sotto la direzione dei Religiosi Francescani, vestì l'abito di Terziaria, attendendo con assiduo studio ai digiuni, alle orazioni, ed alle mortificazioni del suo corpo; rendendosi così insigne nella penitenza, come era stata gran peccatrice. Non mancò il demonio, invidioso di quel cambiamento, di tentarla con furiosi assalti; ma ella li superò tutti ricorrendo a Dio con l'orazione ed implorando il patrocinio della SS. Vergine. Resasi accetta a Dio per mezzo della penitenza, la favorì il Signore di una sublime contemplazione, del dono delle lacrime e della cognizione dei segreti dei cuori, servendosi di lei per richiamare molti a via di salute. Finalmente consumata dal fuoco del Divino amore, ed estenuata dalle penitenze, riposò in pace.
Accensione Landini L25 ( si parte )
Un gruppo di amici di Pistoia è venuto a trovarci e ci siamo divertiti insieme con l'accensione del Landini L25 ed un piccolo giretto
TOSCANA - IL BORGO DI CETONA - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI ❀
La naturalezza con cui la pietra delle architetture si fonde con la delicatezza quasi pittorica del paesaggio toscano, costituisce la meraviglia di Cetona, nella campagna senese.
Basta salire per le strette vie lastricate chiamate coste, perché costeggiano il monte, o addentrarsi nella cittadella, l´antico grumo di case che domina la piazza rinascimentale, per cogliere la poeticità di questo luogo, una gioia di forme serene - ha scritto Piero Grassini (Cetona e il suo ambiente, 1986) - capace di evocare gli scomparsi fantasmi del tempo, tra emozioni medievali e suggestioni naturalistiche.
La campagna intorno a Cetona è così bella da apparire quasi una rappresentazione oleografica di un paesaggio rinascimentale.
Le mura, che un tempo avevano tre giri, oggi conservano nel rotondo torrione del Rivellino, risalente alla metà del XVI secolo, la traccia più importante della terza cerchia.
La struttura urbana risente delle vicende guerresche del periodo medievale, quando Cetona doveva barcamenarsi tra Siena e Orvieto che se la disputavano con le armi.
Verso la metà del Cinquecento, la costruzione della piazza, oggi dedicata a Garibaldi, come nuovo accesso al borgo medievale, è la realizzazione di un sogno. Il sognatore e artefice del rinnovamento rinascimentale di Cetona fu Gian Luigi Vitelli detto Chiappino che, nominato marchese dai Medici, volle vestire i panni del buon governatore realizzando questa piazza dalla forma ovale, stranamente troppo grande per un borgo così piccolo.
Ad essa fan da contorno edifici sei-settecenteschi, tra cui l´antico palazzo Vitelli, irriconoscibile esternamente, l´ex chiesa cinquecentesca (oggi sede comunale di mostre) della SS. Annunziata e in un angolo, anche essa nascosta tra le case, la chiesa di S. Michele Arcangelo, eretta nel 1155 ma rimaneggiata nella seconda metà del XVII secolo.
Anche il loggiato della piazza, usato un tempo come mercato coperto, fu progettato dal Vitelli.
Uscendo dalla piazza e superato il Rivellino, si prende la stradina in salita su cui si affacciano nobili edifici come, a destra, l´antico Palazzo di Giustizia (oggi sede della Caserma dei Carabinieri) e il settecentesco Palazzo Sgarroni e, a sinistra, Palazzo Minutelli, oggi sede del Municipio e, al piano terra, del Museo civico.
Seguendo l´andamento curvilineo della stretta via si sfocia nella piazzetta della Collegiata, la più bella chiesa del borgo, intitolata alla SS. Trinità. Costruita in origine, tra XII e XIII secolo, ad una sola navata di impianto romanico, si arricchì nel 1571 della navata sinistra con portalino esterno.
Il semplice interno custodisce alcuni affreschi del tardo Quattrocento, tra cui una Madonna Assunta della scuola del Pinturicchio (1454-1513).
Salendo verso la Rocca, si attraversa il Rione delle Monache, con le case allineate lungo l´antico tracciato delle mura.
Dalle finestre o dalle porte spesso rivestite in pietra, lo sguardo si immerge nella campagna e nei monti, dove i colori dominanti sono l´argento degli ulivi e il verde scuro dei cipressi. In alto, domina la Rocca (oggi di proprietà privata, come il contiguo parco) con il suo maschio superstite sommerso dal verde dei pini e dei cipressi.
È questo il nucleo più antico di Cetona, originario del X secolo e trasformato in abitazione nel XVI, con l´aggiunta di nuovi corpi edilizi. Scendendo per tornare alla piazza Garibaldi, si costeggia la seconda cerchia di mura. La piazza si allarga, dalle parti del loggiato, su una piccola salita alle cui spalle si trova il quartiere settecentesco, sorto per volere del nobile Salustio Terrosi che qui, nel 1750, fece edificare una villa e uno splendido parco di quindici ettari, anch´essi, purtroppo, di proprietà privata.
02 Suvereto (LI) (30.10.2016)
Questo video è condiso con invocazione del “FAIR USE” senza scopo di lucro –tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari. L’unico scopo è quello di divulgare conoscenza e cultura.
“Il Borgo dei borghi” è un breve video di circa 10’, presentato da Virginie Vassart, inserito nella trasmissione “Kilimangiaro”, condotta da Camila Raznovich, in onda su Rai 3 la domenica pomeriggio. Vengono presentati 20 borghi, uno per ogni regione, ed alla fine se ne proclama uno vincitore.
Il secondo borgo (IV edizione 2016-2017), che rappresenta la regione Toscana, è: Suvereto, in provincia di Livorno.
Appuntamento con “Il Borgo dei Borghi”: Virginie Vassart ci porta in Toscana, a Suvereto, splendido borgo medievale incastonato sulle pendici delle colline che dominano il mare e la Costa degli Etruschi. Le viti e gli olivi secolari rappresentano i frutti più preziosi di questa terra. Di particolare interesse, in questo Comune in provincia di Livorno, anche il Museo artistico della bambola, una collezione prestigiosa di esemplari unici da fine '800 ai nostri giorni.
***** CORTONA (Arezzo) Museo Diocesano del Capitolo - BEATO ANGELICO e LUCA SIGNORELLI
Il Museo Diocesano del Capitolo di Cortona nasce alla fine della Seconda Guerra Mondiale per volontà del Vescovo Giuseppe Franciolini e del Capitolo della Cattedrale con lo scopo di tutelare, conservare e dare degna e appropriata collocazione agli straordinari capolavori provenienti dalle chiese, dai conventi e dagli oratori di Cortona e della sua diocesi. Raccoglie al suo interno le grandiose opere d’arte di Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Lorenzetti, Luca Signorelli, Giuseppe Maria Crespi e Francesco Capella, insieme ad arredi liturgici, reliquiari e paramenti sacri di notevole valore storico ed artistico; ricordiamo particolarmente l’Annunciazione del Beato Angelico, la Deposizione del Signorelli, l’Estasi di Santa Margherita del Crespi, il Reliquiario Vagnucci e il Parato Passerini, realizzato su disegni di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto.
Alcuni dei capolavori più conosciuti del museo trovano oggi collocazione nella suggestiva chiesa del Gesù: l’Annunciazione e il Trittico del Beato Angelico, la Croce del Lorenzetti, il Trittico del Sassetta, l’Assunta di Bartolomeo della Gatta. Dove un tempo era l’altare maggiore fa splendida mostra di sé il quattrocentesco fonte battesimale di Ciuccio di Nuccio, originariamente in Cattedrale.
Il complesso architettonico del Gesù venne edificato tra il 1498 e il 1505 per volontà dei membri della Confraternita Laicale del Buon Gesù e si strutturò in una chiesa superiore, quella appunto del Gesù, e in un oratorio (o chiesa) inferiore destinato alle riunioni e alle attività dei confratelli. La chiesa superiore, a navata unica, aveva originariamente tre altari su cui stavano tre pale commissionate a Luca Signorelli (ora nella sala Signorelli del Museo). Da notare lo straordinario soffitto ligneo del Mezzanotte, in cui sono evidenti, tra gli altri, il monogramma di S. Bernardino (IHS) e i simboli della passione di Cristo. L’Oratorio inferiore fu interamente affrescato dal Doceno su disegno di Giorgio Vasari, con scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento; pregevole il gruppo in terracotta datato al 1519 e raffigurante il Compianto sul Cristo Morto.
Piano terra
Sala 1 – Sarcofago romano
Sala 2 – Ex Sacrestia: capolavori del Medioevo
Sala 3 – Chiesa del Gesù: i capolavori di Beato Angelico
Sala 4 – I capolavori di Luca Signorelli
Sala 5 – Dalla Controriforma all’Età Moderna
Scalone Monumentale
Primo piano inferiore
Oratorio inferiore: gli affreschi del Doceno su disegno di Vasari
Secondo piano inferiore
Sezione arredi liturgici– Reliquiari e Paramenti sacri
TOSCANA - CORTONA suggestivo borgo medievale - Full HD
© CLAUDIO MORTINI *
Incastonata nella vegetazione lussureggiante del sud della Toscana, in provincia di Arezzo e non lontano dal confine con l'Umbria, Cortona è una cittadella di circa 23 mila abitanti abbarbicata su un colle roccioso, e costituisce il centro turistico e culturale più importante della Valdichiana.
Nata etrusca intorno al V secolo avanti Cristo, come indicano i resti delle mura e delle tombe; ricca di edifici medievali. Forse alleata con Roma, conquistata dai Goti, fu poi saccheggiata dagli Aretini e soggetta, dal 1325 al 1409, alla famiglia dei Casali. In seguito passò sotto il Granducato di Toscana, con alterne vicende e varie innovazioni sia culturali che urbanistiche.
Viottoli ciottolati, case color sabbia con le imposte di legno dipinto, fili carichi di bucato fresco e fiori alle finestre sono i piccoli grandi dettagli che la rendono unica, intrisa di magia e traboccante genuinità. Gli scorci panoramici si aprono di fronte ai visitatori inaspettatamente, rivelando le vedute più affascinanti, e il silenzio unico della campagna si colora di chiacchiere paesane.
Tra gli edifici più significativi ci sono il Palazzo Comunale del XIII secolo che si affaccia su Piazza della Repubblica, il Palazzo Casali del XIII secolo posto su Piazza Signorelli, e il Palazzo del Capitano del Popolo del XII secolo, poi rimaneggiato nel Cinquecento. Poco lontano si innalza la Cattedrale di Santa Maria, splendido Duomo di Cortona realizzato sulle vestigia di un tempio pagano e documentato come Pieve sin dall'XI secolo.
Un'altra bella chiesa è quella di San Francesco, realizzata a partire dal 1245 per volere di frate Elia Coppi e tuttora arricchita all'interno da una serie invidiabile di opere d'arte.
Nella placida, antica Cortona, le atmosfere quiete e squisitamente lente non devono trarre in inganno: la voglia di fare festa è tutt' altro che assopita, e non mancano durante l'anno le occasioni per conoscere le tradizioni vivaci del luogo. Tra gli eventi più noti ci sono le Feste di Santa Margherita dal 25 al 27 aprile, la rievocazione storica del Matrimonio dei casali-Salimbeni del 31 maggio, la Giostra dell'Archidado del 1 giugno, il Tuscan Sun Festival all'inizio di agosto e la Sagra della Bistecca intorno a Ferragosto.
PITIGLIANO la piccola Gerusalemme toscana - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il borgo di Pitigliano (GR) sospeso sulla sua rupe di tufo tra valli verdeggianti. L’abitato di Pitigliano, tutto costruito in tufo, è inserito nel paesaggio con una compattezza tale che è quasi impossibile separare l’opera dell’uomo da quella della natura. E se ci si guarda bene intorno, si ha l’impressione che la luce vibri all’unisono con i nostri pensieri, che le colline ci corrano incontro con le loro verdi effusioni, che le rocce di tufo nascondano ancora il genio etrusco.
L’impressione che dà Pitigliano, distesa sulla sua rupe a forma di mezzaluna, isolata dall’erosione millenaria di tre fiumi che le scorrono intorno e difesa da fortificazioni cinquecentesche, è quella di un complesso ferrigno e gagliardo, segnato dall’arte della guerra ma ingentilito dal tocco del Rinascimento.
Palazzo Orsini è il maggiore monumento di Pitigliano: di origine medievale (XIV secolo), la residenza dei conti Orsini fu ristrutturata per Niccolò III, nella prima metà del Cinquecento, dall’architetto Antonio da Sangallo secondo i canoni rinascimentali, evidenti negli stemmi, nelle porte bugnate, nella piazzetta con colonnato, nel pozzo esagonale, nell’elegante portale d’ingresso e nelle sale interne, ora sede del museo d’arte sacra.
Sulla piazza retrostante, che si estende fino ai due cigli della rupe con vedute spettacolari, si trova la fontana medicea a cinque archi, preceduta dall’acquedotto seicentesco che scavalca l’antico fossato con un maestoso arco in tufo. Dalla piazza tre vie parallele si inoltrano nell’abitato, intersecate da una serie di vicoli pittoreschi, caratterizzati da scalinate, loggette e decorazioni cinquecentesche. Portali e finestre delle case antiche del centro sono spesso ornati di elementi decorativi in bugnato rustico.
La via principale conduce a un’altra piazza, dove si trova la Cattedrale, ampliata nel Settecento in forme barocche, con bella facciata e grandioso altare all’interno. Tra stucchi e dorature, spiccano le tele di Pietro Aldi e di Francesco Vanni. A fianco della Cattedrale si eleva la torre campanaria che caratterizza il profilo urbano dell’abitato. In fondo alla piazza si erge una stele in travertino recante sculture rinascimentali e sormontata da un piccolo orso araldico, nota come monumento alla progenie ursinea (1490). Da qui si raggiunge un’altra piazzetta, cuore dell’antico rione di Capisotto, con la chiesa di S. Rocco, ricordata già nel 1274 come chiesa di S. Maria. Ha una sobria facciata rinascimentale e un interno decorato con affreschi e stemmi dipinti. Proseguendo si giunge alla punta estrema della rupe e alla Porta di Capisotto (o di Sovana), di fianco alla quale è conservato un tratto di mura etrusche del VI secolo a.C.
A metà di via Zuccarelli si trova il Ghetto. Molti sono i ricordi della comunità ebraica, vissuta per mezzo millennio a Pitigliano, che fu luogo di rifugio per gli israeliti ed esempio di convivenza tra ebrei e cristiani, tanto da meritarsi la definizione di “Piccola Gerusalemme”. La Sinagoga, rivolta a est, è stata recentemente restaurata ed ha recuperato il suo arredo, con l’Aron (Arca Santa) sul fondo, la Tevà (il pulpito) al centro, il matroneo per le donne in alto, i lampadari e le decorazioni dipinte, tra cui la scritta che ricorda la fondazione del tempio nel 1598. Sotto la sinagoga si sviluppano vari ambienti scavati nel tufo - il bagno rituale, la macelleria e la cantina kasher, il forno degli azzimi - tutti recuperati negli ultimi anni, quando è stata realizzata la Mostra di cultura ebraica. Poco fuori, il cimitero ebraico custodisce monumenti funebri dell’Ottocento.
Le città etrusche nella Toscana meridionale, Cortona e Sarteano
Cortona, Sarteano, i musei e le tombe monumentali del Sodo e delle Pianacce.
Cortona-(Arezzo) Toscana
Cortona in provincia di Arezzo a Settembre
Church of San Francesco, Cortona. Chiesa di San Francesco. Cortona Italy Tuscany
Chiesa di San Francesco (Cortona)
(XIII secolo)
Bellissima chiesa con affreschi stupendi, dove ci sono le reliquie di San Francesco di Assisi, un luogo a dir poco sensazionale, dove far tappa nel giro turistico di Cortona
Accensione Landini L25
Un gruppo di amici di Pistoia è venuto a trovarci e ci siamo diveritit insieme con l'accensione del Landini L25 ed un piccolo giretto
Il MUSEO ARCHEOLOGICO a BARBARANO ROMANO (archeologia & Gopro)
nel piccolissimo borgo medievale di Barbarano Romano (Viterbo) è possibile visitare il Museo Archeologico che conserva importantissimi reperti archeologici delle necropoli circostanti, prima fra tutte la Necropoli Chiusa Cima.
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l'articolo sul Museo:
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