Reggia di Portici (Na), tappa della Penisola del Tesoro 2018
La Reggia di Portici (Na) è la seconda tappa della Penisola del Tesoro 2018, iniziativa che ogni anno porta i soci Touring alla scoperta dei segreti del Belpaese: appuntamento domenica 22 aprile! Per informazioni: touringclub.it.
Si ringrazia per il filmato l'Università degli Studi di Napoli Federico II.
IL SITO REALE DI PORTICI - DAI BORBONE ALL'UNITA' D'ITALIA
Reggia di Portici, tornano a splendere le sete ottocentesche della Sala del Consiglio
Sono tornate all’antico splendore le sete che ornano la Sala del Consiglio dell’Appartamento reale della Reggia di Portici. Il restauro è stato presentato dal Sindaco della Città Metropolitano di Napoli, Luigi de Magistris, che ha proceduto anche alla riapertura al pubblico della Sala, caratterizzata dalla presenza di parati di seta di San Leucio di colore giallo e amaranto, l’unica tappezzeria ottocentesca sopravvissuta nell’intera Reggia.
Il restauro delle sete è stato realizzato con fondi dell’Ente di piazza Matteotti, proprietario del palazzo borbonico, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, presente oggi con il Direttore Elena Cinquantaquattro.
Alla cerimonia hanno preso parte, inoltre, il Consigliere Metropolitano Delegato al Parco del Vesuvio, Michele Maddaloni, la Consigliera Metropolitana Delegata al Patrimonio Culturale, Elena Coccia, i Sindaci di Ercolano, Ciro Buonajuto, e di Portici, Vincenzo Cuomo, il Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II” di Napoli, Matteo Lorito, e il Direttore del Centro Musa, Stefano Mazzoleni. Gli ospiti, insieme al pubblico presente, sono stati accolti dal re Carlo di Borbone, dalla Regina Amalia di Sassonia e dalla loro Corte, impersonati dagli attori della compagnia teatrale dell’Associazione Neartpolis che, grazie al gruppo Demetra che gestisce gli eventi alla Reggia, tiene delle visite teatralizzate itineranti dal titolo “Quando eravamo Re”, che consentono ai visitatori di immergersi nell’atmosfera, fatta di segreti, vizi e virtù, che si viveva nel Palazzo reale nella prima metà del ‘700.
Carditello - Il real sito depredato
da:
Descrizione
La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real Sito di Carditello, oppure, Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta.
Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell'imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi.
La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all'allevamento di cavalli e successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutato in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l'allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di Reale Delizia perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia grazie ai ricchi e numerosi boschi che possedeva.
La struttura fu costruita dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli.
Nel 1920 gli immobili e l'arredamento passarono dal demanio all'Opera Nazionale Combattenti e tutti i suoi numerosissimi ettari furono lottizzati e venduti. Rimasero esclusi il fabbricato centrale e i 15 ettari circostanti che nel secondo dopoguerra entrarono a far parte del Patrimonio del Consorzio Generale di bonifica del bacino inferiore del fiume Volturno. ... contina ...
Portici, una Reggia a metà
Quel cartello in una delle anticamere della Reggia di Portici, quella destinata agli assaggi del cibo, prima che fosse mangiato dal Re, è una pugnalata nel cuore: 'Sala da restaurare'. Una ulteriore conferma a quanto già appare agli occhi dei visitatori. Ma la bellezza è superiore al degrado e subito ci si lascia coinvolgere nella visita teatralizzata dell'associazione NarteA, una delle rarissime occasioni per viaggiare in una case dei Borbone, poi sede dell'Università di Agraria ed oggi non si sa cosa. Una parte della Reggia è restaurata, facciata lato mare, appartamento del Re e della Regina, parte del Bosco inferiore, l'altra metà non lo è, facciata via Università, scalone meridionale, anticamere, orto botanico e Bosco inferiore, una parte è sede del museo didattico Herculanense Museum, un'altra ospita ancora le aule e gli uffici universitari, ed ancora le vetrine di un futuro polo museale scientifico. Insomma, una molteplicità di condizioni e funzioni continuano a convivere in questo meraviglioso luogo carico di storia. Ad aiutarci a percorrerlo i bravissimi attori di NarteA, Irene Grasso ed Antimo Casertano, che attraverso la recitazione ci fanno rivivere momenti di vita quotidiana di un passato, troppo a lungo bistrattato, dimenticato ed estirpato. Con pregi e difetti i re Borbone riappaiono e raccontano. E le sale sembrano essere lì solo per le loro vicende. Ma il presente ritorna quando la guida, Gianfranco Russo dell'associazione Culturale NeARTpolis, che coadiuva la visita, ripercorre le tappe storiche ed artistiche del monumento. Alle falde del Vesuvio questa Reggia fu voluta da Carlo III e dalla sua consorte Maria Amalia di Sassonia che, dopo la visita presso la villa vesuviana del duca Emanuele Maurizio di Lorena d'Elboeuf, decisero di farvi costruire una residenza che potesse ospitarli come dimora ufficiale della dinastia dei Borbone, ancor prima della costruzione della più imponente Reggia di Caserta. Il monumento è immerso in uno dei più bei parchi d'Italia affacciato sul mare e circondato anche da un Orto Botanico.
Lo studio di fattibilità per il recupero dell'intero complesso è di circa dieci anni fa. Nero su bianco è stato scritto di voler restituire a questo sito la sua unicità e straordinarietà monumentale. Una parte del progetto è stata realizzata ma anche laddove i lavori di restauro sono stati eseguiti le sale restano chiuse al pubblico. L'unica eccezione la bella visita organizzata da NarteA.
reggia di portici
Reggia di Portici
28 /9/2017 Palazzo Reale di Portici si svolgerà il Festival MozArt Box 2017
28 settembre 2017 presso il suggestivo Palazzo Reale di Portici - Real Orto Botanico - Area della Pallacorda si svolgerà il Festival MozArt Box 2017.
TGR Campania Reggia Borbonica Portici
Nella Reggia di Portici consegnato al Rettore Manfredi il Premio Euromediterraneo
È stata la splendida Sala Cinese del Real Sito borbonico di proprietà della Città Metropolitana di Napoli ad ospitare l’XI edizione della prestigiosa kermesse culturale che ogni anno assegna il riconoscimento ad una delle personalità più illustri del Mezzogiorno d’Italia.
A fare gli onori di casa il Consigliere della Città Metropolitana David Lebro, già delegato al Patrimonio: “La Reggia di Portici vive sempre di più, diventa sempre di più il centro culturale dell’intera area”.
La manifestazione è stata organizzata dall’Accademia Ercolanese, che ha assegnato anche premi alle migliori tesi di dottorato di ricerca svolte dagli allievi dell’ateneo federiciano e della Seconda Università di Napoli.
Orto Botanico di Portici
l'Orto Botanico un gioiello di architettura e natura
Portici Giardini di Palazzo Reale
Portici Giardini di Palazzo Reale
ORTO BOTANICO PORTICI.wmv
Monumenti da salvare
Il Real Sito di Carditello (di Giorgio Giarracca)
Per gentile concessione di Giorgio Giarracca
Ho realizzato questo video come alunno del Liceo Classico Pietro Giannone di Caserta per partecipare al concorso Il bene che vorrei, promosso dalla Facoltà dei Beni Culturali dell' Università degli studi di Macerata e premiato dalla stessa.
Nel mio video ci sono alcune imprecisioni in quanto ora il Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno non è più commissariato. Inoltre è più corretto il nome di Carlo I.
Il video originale è disponibile al seguente link
borbone.wmv
Portici Borbonica: il passato incontra il presente nella Reggia che fu dei Borboni
PORTICI NATALE NELL'ORTO
04/12/2015: stand per l'esposizione natalizia nell'Orto Botanico
Orto botanico Reggia di Portici e partite al Teatro San Carlo
#Portici Villa D'elbeouf
Lungomare di Portici Domenica 8 Novembre 2015 presso Villa D'elbeouf.
Palazzo Reale di Napoli
Il Palazzo Reale di Napoli è una delle quattro residenze usate dalla casa reale dei Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie; le altre tre sono la reggia di Capodimonte sita a nord del centro storico, la reggia di Caserta e la reggia di Portici alle pendici del Vesuvio.
Di dimensioni notevoli, il palazzo si affaccia maestoso sull'area monumentale di piazza del Plebiscito ed è circondato da altri importanti e imponenti edifici quali il palazzo Salerno, la basilica di san Francesco di Paola e il palazzo della Prefettura.
Nel corso della sua storia, il palazzo divenne la residenza dei viceré spagnoli, poi di quelli austriaci e, in seguito, dei re di casa Borbone. Dopo l'Unità d'Italia fu nominata residenza napoletana dei sovrani di casa Savoia.
Scatti di Di Masi Giovanni,amministratore pagina Le Bellezze della Campania.
Portici (Na) - Monumento a Ferdinando II nel degrado, continua lo sfregio a opere d'arte del Sud
Portici (Na) - La statua-monumento al re Ferdinando II di Borbone delle Due Sicilie versa nel degrado più totale e necessita di un immediato intervento di restauro. Eloquenti le immagini che abbiamo registrato il primo maggio scorso nel museo di Pietrarsa. Mentre per tutti gli edifici circostanti è stato fatto un adeguato intervento restauro, utile all'allestimento del famoso museo ferroviario, solo alla statua del sovrano che volle l'opificio dove si costruirono le prime locomotive della penisola è toccata sorte avversa, la stessa a cui sono costretti la maggior parte dei beni artistici ed architettonici dell'intero meridione, la Reggia di Caserta ne è solo l'esempio più lampante perchè bene apprezzato a livello mondiale, ma la lista è lunghissima. Lo sfregio all'immenso patrimonio di opere d'arte del mezzogiorno continua, nella distrazione totale delle classi dirigenti locali e nazionali.