Villaggio western San Salvatore a Cabras 1967
Il villaggio di San Salvatore si trova nel territorio comunale di Cabras. Si tratta del vecchio villaggio western di San Salvatore e fu utilizzato per rappresentare un villaggio del New Mexico,dove era ambientata la storia raccontata nel film Giarrettiera Colt. Attualmente il villaggio non esiste più. Verso il 1990/91 fu smatellato e restituito allo stato originario come era prima del 1967.
SAN SALVATORE DI SINIS 2019 - L'ARRIVO
Arrivo dei curridoris a Cabras per la festa in onore di San Salvatore di Sinis, la prima domenica di Settembre
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Sardegna Centro Ovest: Villaggio di San Salvatore di Sinis
San Salvatore di Sinis: sembra uscito da un film western… e in effetti è stato utilizzato all'epoca dei “Spaghetti Western” come location cinematografica… ma al suo interno, nell'ipogeo della chiesa di San Salvatore, offre anche una antica cripta: il tempio pagano di Marte e Venere.
San Salvatore di Sinis: seems to come out from a western movie ... and in fact has been used at the time of the Spaghetti Western as a film location ... but inside, the hypogeum of the church of San Salvatore, also offers an ancient crypt: the pagan temple of Mars and Venus.
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Sardegna - Scusi dov'è il West?
Creare un' emozione. Poche cose come il cinema riescono farlo. Allora, non si capisce perché l'opportunità offerta da San Salvatore non è stata ancora colta da nessuno.
Un villaggio solitario, ma non abbandonato, nel mezzo del meraviglioso Sinis, utilizzato negli anni sessanta e settanta del Novecento come set cinematografico, è stata un' occasione.
In Spagna, nella regione di Almeria, i villaggi una volta utilizzati come set cinematografici, sono attivi e attirano ogni anno migliaia di turisti, anche in occasione dell'annuale festival cinematografico dedicato al genere western ( A San Salvatore, all'inizio degli anni 90, un incendio mandò in cenere i vecchi set western e quell'esperienza cadde rapidamente nell'oblio.
Ora, chiunque si aggiri per San Salvatore (al di fuori dell'estate), lungo la strada per la spiaggia di Is Arutas, respira aria di desolazione. Visitare l'ipogeo, frequentato già in epoca neolitica e con pozzo dedicato al culto delle acque, sacro a nuragici, punici e romani, è difficile: mancano indicazioni sufficienti ( questa la situazione il giorno di ottobre della visita). Il proprietario dell'Abraxas, unico locale aperto di San Salvatore, lamenta l'impossibilità di dar luogo a qualsiasi iniziativa e manifesta l'intenzione di chiudere. Alle pareti della locanda, solo qualche manifesto del Cagliari campione d'Italia e di Che Guevara, ma nessuna traccia dei vecchi set, nessuna foto d'epoca, ritaglio di giornale, locandina di cinema.
Ma davvero, in quasi 50 anni, a nessuno è mai venuto in mente di organizzare a San Salvatore, un piccolo museo del cinema isolano, con la storia di tutti i film girati sull'isola, contributi filmati, foto, interviste, memorabilia, documentari con testimonianze della produzione cinematografica in Sardegna? E l'idea di un festival che prenda spunto dall'epopea del western all'italiana per raccontare quello che la fantasia e la creatività possono suggerire, in tema di cinema e cultura?
Suvvia, sappiamo tutti (o forse no) che Nicoletta Machiavelli, protagonista dello spaghetti-western Giarrettiera Colt, girato interamente nel Sinis nel 1969, è un'icona di Quentin Tarantino. Per favore amministratori di Cabras e del Sinis, usate l'immaginazione, usate la fantasia, il resto l'avete già.
San_SalvatoreBlues
San Salvatore di Sinis è una frazione del comune di Cabras, in provincia di Oristano.
Borgata di origine medievale, deve il suo nome all'omonima chiesa situata al centro del paese, nel cui sotterraneo si trova un antico santuario pagano di origine nuragica, incentrato sul culto delle acque e ricostruito nel VI secolo. In particolare, l'ipogeo risulta molto interessante in quanto testimonianza di diverse sovrapposizioni religiose: origine nuragica, poi tempio per le divinità romane, ha su di una parete una iscrizione in arabo, un'invocazione ad Allah, probabile resto di qualche assalto riuscito da parte di predoni islamici in epoca medievale.
Numerosi i graffiti, rarissime testimonianze della vita quotidiana in epoca romana: scene di un ippodromo, disegni di scarsissima qualità di animali e altri invece di pregevole fattura, lettere dell'alfabeto greco, forse testimonianze di esercitazioni di scrittura.
videoDIposizione 2012
Corsa degli scalzi - Festa di San Salvatore di Sinis ( Cabras ) di Nicola Carrus
Riprese & Editing : Nicola Carrus
Ogni anno nella prima domenica di settembre ricorre la festa di San Salvatore. Centinaia di fedeli di Cabras, nel sabato che precede la prima domenica di settembre accorrono per portare il Simulacro di San Salvatore in processione di corsa inneggiando il Suo Nome, indossando rigorosamente un saio bianco e scalzi, attraversando di corsa i sentieri sterrati del Sinis, nel villaggio di San salvatore, dove vengono celebrati i festeggiamenti del Santissimo, per poi riaccompagnarlo il giorno seguente nella Chiesa di Santa Maria Assunta. Centinaia di uomini, ragazzi, bambini... l'esercito del Salvatore che in un unica bandiera tra il sudore e la fatica calpesta l'asfalto, bollente e ispido, e il sentiero sterrato alzando un polverone che spazza via la discordia, percorre la via del sacrificio per gettarsi tra le braccia della fede.
Cabras e la Corsa degli Scalzi - 3° parte
La suggestiva Corsa degli Scalzi si svolge in occasione della celebrazione della festa di San Salvatore. Inizia il sabato che precede la prima domenica di settembre quando la statua del Santo viene portata in 'processione' di corsa, a piedi scalzi, da centinaia di giovani uomini vestiti con un saio bianco, dal loro paese, Cabras, fino al santuario del villaggio di San Salvatore. La domenica la corsa avviene al contrario verso Cabras. La tradizione, spettacolare e interessante, risale all'epoca delle invasioni saracene, quando la furia iconoclasta dei 'mori' si sfogava contro le immagini sacre cristiane e la leggenda vedeva un gruppo di giovani trasportare di corsa la statua del santo fuori dal paese per evitare il saccheggio degli invasori.
Il villaggio di San Salvatore sorge lungo le strade che portano alle spiagge e alla città di Tharros. Il villaggio si è formato attorno all' antico ipogeo di età nuragica; estesosi con il culto della religione cristiana e con la presenza dei romani nella città di Tharros.
E' un antico paesino che si popola ad agosto e settembre, per celebrare i riti e la festa in onore del santo. Questa festa si conclude la prima domenica di settembre con la corsa degli scalzi.
(fonte: Sardegna Digital Library)
Cabras e la Corsa degli Scalzi - 2° parte
La suggestiva Corsa degli Scalzi si svolge in occasione della celebrazione della festa di San Salvatore. Inizia il sabato che precede la prima domenica di settembre quando la statua del Santo viene portata in 'processione' di corsa, a piedi scalzi, da centinaia di giovani uomini vestiti con un saio bianco, dal loro paese, Cabras, fino al santuario del villaggio di San Salvatore. La domenica la corsa avviene al contrario verso Cabras. La tradizione, spettacolare e interessante, risale all'epoca delle invasioni saracene, quando la furia iconoclasta dei 'mori' si sfogava contro le immagini sacre cristiane e la leggenda vedeva un gruppo di giovani trasportare di corsa la statua del santo fuori dal paese per evitare il saccheggio degli invasori.
Il villaggio di San Salvatore sorge lungo le strade che portano alle spiagge e alla città di Tharros. Il villaggio si è formato attorno all' antico ipogeo di età nuragica; estesosi con il culto della religione cristiana e con la presenza dei romani nella città di Tharros.
E' un antico paesino che si popola ad agosto e settembre, per celebrare i riti e la festa in onore del santo. Questa festa si conclude la prima domenica di settembre con la corsa degli scalzi.
(fonte: Sardegna Digital Library)
San Salvatore di Sinis, Cabras (OR): the sound of silence
San Salvatore di Sinis, Cabras (OR) - Sardegna - 07/12/2017
San Salvatore è un antico villaggio che si popola ad agosto e settembre, per celebrare i riti e la festa in onore del santo. Questa festa si conclude la prima domenica di settembre con la corsa degli scalzi. La suggestiva Corsa degli Scalzi si svolge in occasione della celebrazione della festa di San Salvatore. Inizia il sabato che precede la prima domenica di settembre quando la statua del Santo viene portata in 'processione' di corsa, a piedi scalzi, da centinaia di giovani uomini vestiti con un saio bianco, dal loro paese, Cabras, fino al santuario del villaggio di San Salvatore. La domenica la corsa avviene al contrario verso Cabras. La tradizione, spettacolare e interessante, risale all'epoca delle invasioni saracene, quando la furia iconoclasta dei 'mori' si sfogava contro le immagini sacre cristiane e la leggenda vedeva un gruppo di giovani trasportare di corsa la statua del santo fuori dal paese per evitare il saccheggio degli invasori.
Guarda la Corsa degli Scalzi al link:
cabras tanti anna fa
Raccolta di vecchie fotografie di Cabras
San Salvatore del Sinis
Sardegna
LA PENISOLA DEL SINIS
L'antica città di Tharros fu fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C:, per divenire poi città punica ed infine, alla metà del III secolo a.C., città romana.
Va però ricordato che la penisola del Sinis, dove sorge Tharros, era abitata già in epoche più antiche.
Il nome con cui è oggi è conosciuto questo luogo è di origine latina, mentre non si sono trovate ancora tracce dell'antico nome fenicio.
Tharros rappresentò sempre uno scalo sicuro lungo le rotte che univano l'oriente con Marsiglia e poi con la penisola iberica.
Le acque sottostanti Tharros sono famose per essere state chiamate con nome di Mare Morto, data la tranquillità delle loro correnti.
Questo mare piatto rese la città di importanza fondamentale per il commercio fenicio.
Le incursioni saracene del IX secolo d.C. portarono al progressivo abbandono Tharros a favore della vicina Oristano.
L'assetto urbanistico ricalca i tratti peculiari urbani di tutte le città puniche, con un asse stradale portante che divide due quartieri: quello abitativo (sul versante occidentale) e quello degli edifici pubblici (disposto a oriente, sul Golfo di Oristano).
Le rovine attuali ci mostrano Tharros soprattutto nella sua veste romana, con le terme (comprensive di un apodyterium, di un vasto frigidarium, un tepidarium e tre calidaria), il castellum aquae (un serbatoio di distribuzione dell'acquedotto della città) ed il cardo maximus, caratterizzato dalla canalizzazione fognaria ancora oggi in ottimo stato di conservazione.
Tharros ospitava grandi impianti termali dotati di efficaci sistemi di riscaldamento: tra queste, le terme del Convento vecchio, dislocate in un'area opportunamente terrazzata e contraddistinte dalla presenza di un mosaico pavimentale.
Poco più distante delle terme si trova il piccolo tempio detto delle iscrizioni puniche (risalente al III secolo a.C. e poi modificato in età romana imperiale), dove era custodito, si racconta, un ricco e sacro tesoro.
L'immagine principale di Tharros, presente in tute le cartoline e nota nel mondo, è però data dalle due colonne che si innalzano stagliandosi sul fondale turchese del mare sardo.
Queste, estremamente suggestive nella loro posizione, sono il frutto di una moderna ricostruzione di un tempio risalente al 50 a.C.
Accanto a queste due testimoni di pietra, sorgono invece i resti del Tempio delle semicolonne doriche, risalente all'età punica (IV - III secolo a.C.) e costruito secondo canoni ellenistici.
A nord dell'abitato romano, sul colle detto di Murru Mannu, restano le tracce del villaggio nuragico di San Giovanni (non distante, nella piana di Capo San Marco, vi è anche il nuraghe di Baboe Cabitza) e del Tophet fenicio (si tratta di un santuario a cielo aperto costituito da un'area sacra dove venivano sepolti i resti dei sacrifici), che presenta delle straordinarie somiglianze con quello di Cartagine e che fu attivo dal VII al II secolo .a.C.
Ancora un po' più a nord vi è invece l'antico ipogeo preistorico di San Salvatore di Sinis.
I numerosi resti di Tharros si prestano facilmente, in tutte le ore del giorno ma particolarmente al tramonto, ad una scenografia naturale di straordinario fascino, arricchito a volte, nelle sere d'estate, da un'illuminazione notturna e dalle note dei concerti all'aperto.
La maggior parte dei manufatti trovati a Tharros sono visibili presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ed al Museo Archeologico di Cabras
FPV San Salvatore di Sinis - Oristano
Un giro nel paese conosciuto per essere stato set cinematografico di diversi film Western.
Santuario di San Salvatore.
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Korian - Casa di Cura San Salvatore
Gruppo Korian. Casa di Cura San Salvatore a Cagliari.
La Casa di Cura San Salvatore si trova nel Comune di Cagliari in una zona centrale prevalentemente residenziale. Fondata nella prima decade degli anni ’60 e ristrutturata recentemente eroga prestazioni sanitarie, sia in regime di ricovero ospedaliero che in regime ambulatoriale.
Nella struttura sono presenti 3 aree dipartimentali:
- AREA MEDICA
Lungodegenza
Riabilitazione e Recupero Funzionale
- AREA CHIRURGICA
Oculistica
- AREA DEI SERVIZI
Ambulatori Specialistici
Anestesia e Terapia del Dolore
Diagnostica per Immagini - Radiologia
Cardiologia
Emodialisi
Laboratorio Analisi
Riabilitazione e Recupero Funzionale
San Salvatore di Sinis (via crucis, 3 settembre 2011)
san salvatore sinis 2011 via crucis
IL GEOARCHEOSITO DEL VILLAGGIO IPOGEO DI SANT'ANTIOCO
Il Geoarcheosito del villaggio ipogeo di Sant'Antioco -
a cura del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Si ringraziano:
Comune di Sant'Antioco
Cooperativa Archeotur
Cooperativa Studio 87
Ignazio Locci
Rosalba Cossu
Francesco Garau
Walter Massidda
fotografie storiche:
Archivio Storico Comunale di Sant'Antioco
Cooperativa Studio 87
fotografie: Roberto Rizzo
Regia, fotografia e postproduzione:
Stefano Sernagiotto - Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
hanno collaborato al progetto:
Tarcisio Agus
Ciro Pignatelli
Roberto Rizzo
Federica Boi
Pietrangelo Loru
Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
San Salvatore di Sinis
Burned Props - A Sardinian FPV Race Crew
Tnx for Music to:
Gil Scott Heron - The Train From Washington
Un feudo d'acqua
Regia: Fiorenzo Serra
Documentario-Italia, 1967
Il lavoro feudale nello stagno di Cabras che ha come protagonisti i pescatori. Film che si pone a metà strada tra la documentazione sociale e lo studio antropologico ed etnografico.