Mario Matarazzo - Pizza Classica - Manuno
Salve mi chiamo Mario Matarazzo , ho 40 anni e sono un pizzaiolo ,
attualmente ho circa 40 vittorie tra trofei nazionali e internazionali e 2 vittorie di campione del mondo della pizza napoletana anno 20162019
la pizza di oggi e stata presentata per la prima volta al campionato
internazionale italiano team penelope
ingredienti sono:
)provola
)fiordilatte
)granelle di pistacchio
)straciatella
)pasta brisè con mortadella
)fotmagio tet de moine
Manuno
LA NOSTRA STORIA
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La grande passione, l’entusiasmo, la professionalità di Mario Matarazzo e della moglie Angela in poco tempo hanno reso Manuno un nome molto atiermato su Brescia e dintorni. Molte persone hanno frequentato ogni giorno la piccola pizzeria di via Zara, già segnalata su molte guide e su molti siti internet per i meriti acquisiti, e tutt’ora ne apprezzano la dimensione più intima e famigliare.
Manuno-Bis raccoglie l’esperienza qualitativa maturata in via Zara proponendo spazi più adatti ad accogliere compagnie numerose, famiglie con bambini, pranzi di lavoro, cene aziendali, feste e celebrazioni.
Nelle pizzerie Manuno puoi gustare la Verace Pizza Napoletana, accompagnata da prodotti genuini e sempre freschi come provola, friarielli salsiccia napoletana, mozzarella di bufala e tanti altri.
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SEDI:
ristorante manuno bis (brescia via creta 80)
pizzeria manuno (via zara 49 ,bs )
manuno jolly (via brescia 175, nave , bs)
la pizza di manuno(via vittorio emanuele 18,trenzano , bs)
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PROSSIMA APERTURA:
C.COMERCIALE MARGHERITA DESTE BRESCIA
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SOCIAL:
Sito: pizzeriamanuno.it
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contatti commerciali: info@pizzeriamanuno.it
Saporie.com - Eventi: Festa delle erbe
Saporie.com: Festa delle Erbe 2012
Ci rechiamo oggi ad oltre mille metri di altitudine, sull'altopiano dei sette comuni, scrigno che racchiude in sè bellezze naturali ed irripetibili eccellenze gastronomiche dove pochi giorni or sono si è tenuta la Festa delle erbe, manifestazione organizzata dalla locale sezione di Slow Food e patrocinata dalla città di Asiago.
Ospiti e testimonial d'eccezione, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, e poi il regista Ermanno Olmi, che da tempo ha scelto l'altopiano di Asiago come sua terra di adozione.
Per tre giorni, in vari punti dell'altopiano si sono tenuti convegni, mostre e incontri gastronomici che hanno avuto come protagoniste le erbe di montagna, il loro utilizzo in cucina, ma sopratutto il valore simbolico che assume oggi la loro riscoperta e valorizzazione.
Parla ora Antonio Cantele, erborista: L'importante è prendere il contatto con il territorio, recuperare le nostre radici in quanto il territorio è veramente una ricchezza di piante spontanee che dobbiamo valorizzare in primavera, tutte le specie animali infatti in primavera utilizzano i germogli per depurarsi, ma anche per vivere. A livello di orticoltura abbiamo qui numerosi ortaggi che si coltivavano in passato come il navone, la pastinaca, lo zafferano che abbiamo iniziato a riprodurre e a coltivare. Vediamo dei risultati molto positivi e continuiamo in questo senso e speriamo in bene.
I ristoranti dell'altopiano nei giorni della manifestazione hanno proposto dei menu a base di erbe spontanee di primavera.
Gli chef dell'Unione Italiana Ristoratori (UIR) Massimo Spallino, del ristorante Minibar di Asiago, e Riccardo Cunico, del ristorante il Maddarello hanno valorizzato i sapori e i colori dei frutti della terra con originali interpretazioni culinarie.
Parla Massimo Spallino: Con le erbe si possono realizzare diversi piatti, è giusto valorizzare questi prodotti di una volta, è giusto far conoscere e riapprezzare quello che veniva fatto dai nostri antenati e predecessori. Dei prodotti sicuramente useremo il cavolo navone, che è un tipo di cavolo antico, abbandonato, e lo condiremo con dell'acetosa, che è un'erba spontanea che dà quel gusto di freschezza alla fine del piatto, che aiuta a pulire la bocca e che completa il gusto del nostro piatto. Dopodiché utilizzeremo anche della buon Enrico dette anche farinele nel nostro dialetto, che è una specie di spinacino selvatico, con la particolarità di avere il dorso della foglia con uno strato farinoso che si sente sia al tatto che al palato, una cosina simpatica da proporre e valorizzare.
Parla Riccardo Cunico: Siam partiti da un'insalata di crudo, con una frittatina di bruscandoli, che sarebbe il luppolo selvatico, da lì siamo passati a una crema di patate di montagna e quest'aglio orsino, metà inserito a un quarto d'ora dalla fine della ricetta e metà fresco tagliato finemente. Poi abbiamo fatto questo risotto con lo zafferano di montagna, dove si sentiva molto bene la potenza di sapore di questo zafferano. Poi siamo passati a questo arrotolato di carne di vitello del Macello di Lusiana, che è l'unico rimasto, e farcito con questo crauto, che sarebbe un'insieme di erbe spontanee e con dei cavoli navone con un gusto molto buono, accompagnato da un po di cipolla e da queste patate viola.
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La terra non è di nessuno, e i suoi frutti sono di tutti. Questa citazione di F. Rousseau che il regista Ermanno Olmi ha proposto nel corso del convegno che si è tenuto sull'altopiano, ha riassunto il significato profondo della manifestazione di Asiago: L'uomo è oggi chiamato a riprogettare il proprio rapporto con la terra per poterla consegnare alle generazioni future, in modo che anch'esse possano godere della sua bellezza e dei suoi frutti.