Torre di Cicerone nell'Acropoli di Civitavecchia di Arpino (Fr)
Il borgo di Civitavecchia è nel suo genere unico in Italia. Si tratta di una vera e propria Acropoli, ovvero borgo fortificato posto in posizione strategica. Quello di Civitavecchia, stando alle ultimissime teorie, risalirebbe a XIII a.C. circa, ovvero alle prime migrazioni greco-micenee verso l'Italia. In Ciociaria, dove questi mitici Pelasgi, ovvero provenienti dal mare, si trovarono dinanzi un territorio collinare fertile, boschivo con ampie visuali abitato da una popolazione indigena molto meno progredita, che abitava in gruppi poco collegati e dedita ad un'economia agropastorale di sussistenza. In effetti la popolazione indigena ciociara si trovava a vivere le ultime fasi dell'Età del Bronzo. I greci penetrati nel cuore della Ciociaria attraverso vie fluviali (Garigliano, Liri, Melfa, Sacco) spesso acquitrinose e malsane intuirono immediatamente il valore del territorio collinare circostante, facile da proteggere e coltivare e che non opponeva alcuna resistenza ad eventuali colonizzatori.
Su molti di quei colli quindi costruirono imponenti cinte murarie formate da blocchi di pietra sovrapposti, così enormi da essere nel tempo definite Ciclopiche. La loro forma geometrica fece loro attribuire in seguito il nome più tecnico di Mura Poligonali. Arpino e la sua Acropoli ce ne restituiscono pressoché intatte quasi la metà degli originari 3,5 chilometri, per la maggior parte proprio intorno al borgo di Civitavecchia dove è presente una straordinaria porta ogivale unica al mondo (la gemella -crollata- si trovava a Tirinto) detta Arco a sesto acuto e poco più in basso una porta più piccola ad architrave detta Grotta del lupo o Bocca di lupo.
Mentre in altre cittadine ciociare la cinta megalitica è stata nei secoli inglobata dalle trasformazioni urbanistiche, ad Arpino la parte principale delle mura è rimasta staccata dal centro urbano che anzi sovrasta con uno spettacolare panorama. Per questa sua posizione dominante ed autonoma nei secoli vennero aggiunti nuovi elementi difensivi. In particolare in epoca tardo romana (IV d.C.) fu innalzata l'imponente torre-sentinella a base quadrangolare con annesso Castrum fortificato di cui oggi restano un tratto di muro, un pozzo con cisterna, ruderi di magazzini. All'interno di Civitavecchia si trovava la casa paterna di Cicerone, il quale da console fece costruire da schiavi greci una stradina (detta per questo Via Greca) scavata nella roccia che gli permetteva rapidamente di raggiungere Civitavecchia dal Foro di Arpino. In epoca Rinascimentale furono aggiunti dei torrioni atti a posizionare bocche da fuoco ed a rafforzare i punti più esposti.
All'interno dell'Acropoli tra il Rinascimento ed il 1700 le possenti mura videro sorgere un villaggio vero e proprio con chiese ed abitazioni tanto signorili che popolari. Questo borgo è talmente affascinante da essere oggi meta preferita per i servizi fotografici delle cerimonie nuziali. Dai suoi 620 metri d'altitudine l'Acropoli di Arpino offre panorami superbi e tramonti mozzafiato oltre ad una rigogliosa natura che permette rilassanti giornate all'aria aperta.
ACROPOLI DI CIVITAVECCHIA ARPINO FR
ARPINO (Fr) Civitavecchia e il Casale Pelagalli
L'Acropoli di Arpino è un sito archeologico prossimo al centro abitato di Arpino, uno dei più importanti per la conoscenza dell'architettura megalitica del Lazio meridionale, non solo per la grande estensione delle mura ma anche per la loro vetustà, maggiore di quella di altri siti (collocabile secondo alcuni in piena età del ferro, VIII/VII secolo a.C.), e classificabili secondo la scala ideata da Giuseppe Lugli nella seconda maniera.
La civitas vetus della città rappresenta una delle cinte murarie meglio conservate costruite in opera poligonale in epoca preromana. Di particolare significatività è la presenza di un arco a sesto acuto unico sopravvissuto nel suo genere in tutta l'area mediterranea.
Trattasi di un tipico arco a mensola, che viene a costituire una porta cosiddetta scea.
Le porte scee (famose quelle dell'antica Troia) sono varchi nelle cinte murarie che non si aprono frontalmente, bensì di lato, e precisamente in lato sinistro (scaevus, in latino sinistro) su una muraglia sghemba; in tal modo, per entrare nella città fortificata si doveva esporre agli abitanti il lato destro del corpo, che in caso di guerra e in caso di soldati attaccanti era quello sguarnito dalla difesa dello scudo (il quale veniva tenuto con la mano sinistra, mentre l'arma veniva tenuta con la mano destra).
Gli abitanti godevano pertanto del sostanziale vantaggio di poter respingere un potenziale attacco nemico, colpendo il nemico nel lato sguarnito da difesa, quello destro.
L'Acropoli è difesa in lato nord da poderose mura poligonali della seconda maniera, che raggiungono anche l'altezza di sei metri in alcuni punti, e si articolano con l'Arco a sesto acuto in un sistema di difesa di epoca preromana.
L'Acropoli, situata a un'altitudine media di m. 627 s.l.m., è oggi chiamata Civita Vecchia o Civitavecchia (C'tavecchia in dialetto arpinate), probabilmente in contrapposizione alla Civita Falconara (cì'uta in dialetto arpinate), costituente la parte più impervia ed elevata del sottostante centro storico di Arpino e situata su un contrafforte quasi opposto alla Civitavecchia in aspetto ovest-sud-ovest.
Sia la Civitavecchia sia la Civita Falconara sono raggiunte e difese da mura poligonali della seconda maniera, le quali costituiscono una cinta muraria completa per un perimetro di più di tre chilometri (di cui almeno un chilometro e mezzo in buone condizioni), racchiudente sia la città di Arpino propriamente detta (altitudine media m. 450 s.l.m.) sia la Civitavecchia (m. 627 s.l.m.), sia la collina e il dislivello esistenti tra le due; le mura si sviluppano non solo in tratti pianeggianti, dove a volte assumono aspetti imponenti di più di sei metri di altezza, ma anche lungo i dislivelli orografici, discendendo e risalendo dalla Civitavecchia alla Civita Falconara, e fungendo spesso in quest'ultima (specie nel quartiere Caùto, attuale via Caio Mario) da fondamenta di case, giardini e palazzi di epoca più recente, non di rado inglobate nei sotterranei e nei divisori di tali fabbricati.
vedi ..
ARPINO ACROPOLI DI CIVITAVECCHIA
CIVITAS VETUS
Riprese con ghimbal drone mi 4k con maniglia
acropoli di civitavecchia di Arpino ☞©SORANAPEPPER☜
Civitavecchia l'antica acropoli di Arpino (FR)
Civitavecchia l'antica acropoli di Arpino (FR)
ARPINO
Arpino è uno dei più antichi centri della provincia di Frosinone. La sua altezza rispetto alla vallata permette di ammirare un incantevole panorama. Città fortificata, l'acropoli sorge in località Civitavecchia, a 630 m., roccaforte dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani con le caratteristiche mura poligonali o ciclopiche, nelle quali si apre una originale porta a sesto acuto. Il vasto territorio arpinate ha dato i natali a uomini che si sono distinti nella politica romana, Caio Mario, Marco Tullio Cicerone e Marco Vispanio Agrippa.
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Civitas Vetus Civitavecchia di Arpino fr
Civitavecchia di Arpino - Mura Ciclopiche
Riprese realizzate con il Drone aventi come soggetto la cinta megalitica della Civitavecchia di Arpino.
Registrazioni video e riprese fotografiche realizzate in seno all'LTPA Observer Project, un progetto scientifico di ricerca autofinanziato.
Lo scopo dell'LTPA Observer Project è anche quello di restituire digitalmente i siti archeologici, situati non solo nel territorio italiano, ma sull'intero globo terrestre, per preservarli dallo scempio prodotto dall'uomo, dalle guerre, dall'erosione del tempo e degli agenti atmosferici. Le ricostruzioni tridimensionali serviranno, infatti, non solo a mostrare tali strutture archeologiche su qualsiasi piattaforma digitale, ma anche per realizzare eventuali studi relativi alle strutture stesse, anche laddove il sito venga distrutto.
Per qualsiasi informazione o per partecipare al progetto stesso, contattare l'autore del video: Dr. Daniele Cataldi, nonché fondatore dell'LTPA Observer Project e del Radio Emissions Project.
Sito Web: ltpaobserverproject.com
Libri e Pubblicazioni: lulu.com/danielecataldi
e-mail: daniele77c@hotmail.it - daniele77c@gmail.com
CIVITAVECCHIA DI ARPINO - Riprese Aeree - 8 Novembre 2018
Riprese realizzate l'8 Novembre 2018, presso la Civitavecchia di Arpino. Le registrazioni sono state effettuate con drone DJI Phantom 3 Professional, sull'intero centro storico dell'antica città pr-romana.
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L'Acropoli di Arpino è un sito archeologico prossimo al centro abitato di Arpino, uno dei più importanti per la conoscenza dell'architettura megalitica del Lazio meridionale, non solo per la grande estensione delle mura ma anche per la loro vetustà, maggiore di quella di altri siti (collocabile secondo alcuni in piena età del ferro, VIII/VII secolo a.C.), e classificabili secondo la scala ideata da Giuseppe Lugli nella seconda maniera.
In realtà l'opera poligonale ha età sconosciuta, sicuramente pre-romana, ma postuma ad esempio a quella di Alatri, la quale appare di qualità superiore. La classificazione gi Giuseppe Lugli, è sicuramente sbagliata, esso infatti presume che maggiore è la precisione di tale tipologia di muraglia e più prossima è l'epoca di realizzazione, rispetto all'ecpoca romana. In realtà è esattamente il contrario, visto che in epoca romana, tale tecnica è sconosciuta e mai più riutilizzata, se ne deduce che tale lavorazione della pietra doveva essere assai più antica, in utilizzati assai prima che i romani erigessero i loro monumenti... quasi sicuramente prima del diluvio, o meglio dei vari diluvi e degli eventi cataclismatici che hanno caratterizzato il nostro lontano passato. Dunque tale tecnica sarebbe poi stata abbandonata e gli esempi postumi ne sono un esempio. Più ci avviciniamo all'epoca romana e più tale tecnica appare rudimentale, proprio per la perdita dell'antica conoscenza legata a tale lavorazione.
La civitas vetus della città rappresenta una delle cinte murarie meglio conservate costruite in opera poligonale in epoca preromana. Di particolare significatività è la presenza di un arco a sesto acuto unico sopravvissuto nel suo genere in tutta l'area mediterranea.
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Il Drone ha documentato l'intrea area del centro storico, sulla quale mergono elementi di più epoche. Molto interessante è ancora oggi la pianta della cittadina e l'intero muro poligonale.
Per informazioni contattare l'autore:
daniele77c@hotmail.it
daniele77c@gmail.com
Acropoli di Arpino - La perla medioevale amata da Cicerone
Benvenuti a tutti sul mio canale dedicato alla Ciociaria.
Tenterò di aggiornarlo settimanalmente offrendovi sempre dei video sulla mia terra, la Ciociara,a volte troppo snobbata, ma ricca di bellezza e storia..!!
Questa è in assoluto la prima esperienza con i video, siate clementi..montando sempre più spesso dei nuovi video imparerò sempre meglio..!!
Riprese Aeree Acropoli di Arpino
ARPINO e ISOLA DEL LIRI in Ciociaria - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Arpino è uno dei più antichi centri della provincia di Frosinone. La sua altezza rispetto alla vallata permette di ammirare un incantevole panorama. Città fortificata, l'acropoli sorge nella loc. Civitavecchia, a 630 m., roccaforte dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani con le caratteristiche mura poligonali o ciclopiche, nelle quali si apre una originale porta a sesto acuto. Il vasto territorio arpinate ha dato i natali a uomini che si sono distinti nella politica romana, Caio Mario, M. Tullio Cicerone e Marco Vispanio Agrippa.
Nel Medioevo, Arpino venne scelto per le sue caratteristiche difensive. Dopo aver fatto parte del Ducato Romano, cadde sotto il dominio di Gisulfo II. Divenne terra di conquista da parte dei Normanni, degli Svevi e del Papato, feudo dei Conti d'Aquino e di altre casate francesi. Periodi floridi e di grande espansione furono i secoli XVII e XVIII fino all'Unità d'Italia, quando Arpino rientrò nella provincia di Caserta e solo nel 1927 in quella di Frosinone.
Le sue tappe storiche sono facilmente individuabili percorrendo le vie cittadine poiché perfettamente integrate le une sulle altre senza mai stravolgersi, dalla rocca fortificata ai nostri giorni. Vedendolo da lontano, si presenta in una forma allungata ben inserita e incastrata nei tre spuntoni rocciosi più bassi (i tre quartieri: Civita Falconara, Quartiere Arco e Quartiere Colle) mentre a dominare su tutto si intravede l'Acropoli di Civitavecchia.
La Chiesa di San Michele ricalca un tempio pagano: la sua antichità è testimoniata da fonti scritte ed è stata residenza del vescovo di Sora nel 1400, ma subì diversi cambiamenti quando venne restaurata nel Settecento, dopo il terremoto del 1654. Altri edifici storici sono il Palazzo Quadrini Borromeo, il Palazzo Merolle, il Castello di Ladislao del XIII secolo e il Museo della Liuteria. La cittadina di Arpino è insignita della bandiera arancione, simbolo di città turistica della provincia di Frosinone.
La storia di Isola del Liri, abitata anticamente dai Volsci, presenza attestata archeologicamente da una necropoli rinvenuta nel territorio circostante, è fortemente legata al corso dell'omonimo fiume.
Il paese situato ai confini tra lo stato pontificio e il regno di Napoli è stato teatro di lotte e di brigantaggio, il più conosciuto brigante fu Mammone che in seguito alla proclamazione della Repubblica Romana e di quella Partenopea, schierandosi dalla parte del vecchio regime borbonico e impedendo il passaggio dei Francesi, guidò la popolazione di Isola verso un violento massacro.
All'interno del centro storico, in piazza Venti Settembre, è possibile ammirare la Cascata Grande ed il Castello. A nord ovest della cittadina, sul colle San Sebastiano, si conservano i ruderi di una torre (XI secolo), dedicata alla ninfa Marica, genio tutelare del fiume. Da qui si può ammirare un magnifico panorama del paese e dell'intera vallata. Uno splendido angolo di verde si trova ad ovest di Isola del Liri: il Colle Pagnotta che rientra nelle aree Wilderness, una zona selvaggia preservata dai cambiamenti morfologici e paesaggistici nel corso del tempo.
[Full HD] - Pasquetta a Civitavecchia di Arpino
Altre foto qui:
Arpino (FR) - Vlog
Riprese con drone della città di Arpino (FR), si pensa derivi dal fatto che il paese visto dall'alto presenta una forma che ricorderebbe quella di un'arpa,si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un'altitudine di circa 450 metri, con lo storico centro dominato dall'acropoli, detta Civitavecchia. In giro per la città...
L'arco a sesto acuto nella volsca Arpino (FR).
L'arco a sesto acuto, detto anche a sesto volsco, ci rivela l'antichissima presenza di questo popolo in Arpino, centro fortificato vicino Sora (FR), valico naturale scavato dal fiume Liri tra il Lazio e l'Abruzzo, ritenuta una delle porte di ingresso dei Volsci nel Latium Adiectum.
La località Civitavecchia di Arpino, cinta di mura ciclopiche e di questo caratteristico arco, datato VIII-VII secolo a.C., rappresenta l'antica acropoli della città che ha dato i natali al grande giurista romano Marco Tullio Cicerone, il quale racconta di un'antico Re dei Volsci che governava la città.
Da Isola del Liri a Arpino - di Sergio Colombini
Isola del Liri (Lisëra in dialetto locale) è un comune italiano di 11 516 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.
La Cascata Grande è formata dal braccio di sinistra del fiume, ed è alta circa 27 metri: una delle poche cascate a trovarsi nel centro storico di una città. La cascata del Valcatoio, formata dal braccio di destra del fiume, è meno spettacolare della prima anche perché le sue acque sono irregimentate e captate per alimentare un impianto di produzione elettrica. Il suo salto non è perfettamente verticale, ma segue un piano inclinato di circa 160 metri lungo un dislivello di circa 27 metri con una pendenza del 17% circa.
L'Acropoli di Civitavecchia di Arpino è un sito archeologico prossimo al centro abitato di Arpino, uno dei più importanti per la conoscenza dell'architettura megalitica del Lazio meridionale, non solo per la grande estensione delle mura ma anche per la loro vetustà, maggiore di quella di altri siti (collocabile secondo alcuni in piena età del ferro, VIII/VII secolo a.C.), e classificabili secondo la scala ideata da Giuseppe Lugli nella seconda maniera.
La civitas vetus della città rappresenta una delle cinte murarie meglio conservate costruite in opera poligonale in epoca preromana. Di particolare significatività è la presenza di un arco a sesto acuto unico sopravvissuto nel suo genere in tutta l'area mediterranea.
Trattasi di un tipico arco a mensola, che viene a costituire una porta cosiddetta scea.
Le porte scee (famose quelle dell'antica Troia) sono varchi nelle cinte murarie che non si aprono frontalmente, bensì di lato, e precisamente in lato sinistro (scaevus, in latino sinistro) su una muraglia sghemba; in tal modo, per entrare nella città fortificata si doveva esporre agli abitanti il lato destro del corpo, che in caso di guerra e in caso di soldati attaccanti era quello sguarnito dalla difesa dello scudo (il quale veniva tenuto con la mano sinistra, mentre l'arma veniva tenuta con la mano destra).
Gli abitanti godevano pertanto del sostanziale vantaggio di poter respingere un potenziale attacco nemico, colpendo il nemico nel lato sguarnito da difesa, quello destro.
Non si conosce l'esatta età della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici[senza fonte] ne dimostrano le origini volsche, popolo di origini incerte (probabilmente gli antichi greci, fatto confermato dalla presenza di numerose famiglie che portano il cognome Greco) a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.
Le tradizioni locali, e una serie di iscrizioni ancora visibili, fanno risalire la fondazione della città al dio Saturno o ai Pelasgi, analogamente alle altre città del Lazio meridionale cinte da possenti mura megalitiche e dette città saturnie.
Tale tradizione di fondazione, unitamente alla fierezza per i tanti figli illustri che hanno contribuito alla crescita e alla grandezza di Roma antica, è scolpita in una orgogliosa lapide in lingua latina posta sulla porta medievale di ingresso da est ad Arpino, detta Porta Napoli; la traduzione italiana suona così: O VIANDANTE, STAI ENTRANDO IN ARPINO, FONDATA DA SATURNO, CITTA' DEI VOLSCI, MUNICIPIO DEI ROMANI, PATRIA DI MARCO TULLIO CICERONE PRINCIPE DELL'ELOQUENZA E DI CAIO MARIO SETTE VOLTE CONSOLE. L'AQUILA TRIONFALE, PRESO IL VOLO DA QUI ALL'IMPERO, SOTTOMISE A ROMA TUTTO IL MONDO. RICONOSCI IL SUO PRESTIGIO, E VIVI IN SALUTE.
L'aquila trionfale di cui parla l'iscrizione, la quale spicca il volo hinc ad imperium, è celebrata in una grande fontana monumentale in pietra calcarea, situata nel cuore della città in largo Angelo Conti, all'incrocio tra via del Liceo, via Caio Mario e via Civita Falconara (e a pochi metri dalla perduta porta di Civita delle mura megalitiche, oggi inglobate nei palazzi adiacenti), risalente probabilmente alla seconda metà del XVII secolo.
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Civitavecchia di Arpino - Torre di Cicerone
Riprese realizzate con il Drone, aventi come soggetto la Torre di Cicerone.
Registrazioni video e riprese fotografiche realizzate in seno all'LTPA Observer Project, un progetto scientifico di ricerca autofinanziato.
Lo scopo dell'LTPA Observer Project è anche quello di restituire digitalmente i siti archeologici, situati non solo nel territorio italiano, ma sull'intero globo terrestre, per preservarli dallo scempio prodotto dall'uomo, dalle guerre, dall'erosione del tempo e degli agenti atmosferici. Le ricostruzioni tridimensionali serviranno, infatti, non solo a mostrare tali strutture archeologiche su qualsiasi piattaforma digitale, ma anche per realizzare eventuali studi relativi alle strutture stesse, anche laddove il sito venga distrutto.
Per qualsiasi informazione o per partecipare al progetto stesso, contattare l'autore del video: Dr. Daniele Cataldi, nonché fondatore dell'LTPA Observer Project e del Radio Emissions Project.
Sito Web: ltpaobserverproject.com
Libri e Pubblicazioni: lulu.com/danielecataldi
e-mail: daniele77c@hotmail.it - daniele77c@gmail.com
Arpino - Frosinone (1/2) - Borghi d'Italia (TV2000)
Arpino è situato all'interno di un sistema collinare a 450 metri sul livello del mare con al centro l'acropoli di Civitavecchia che annovera tra i suoi resti l'unico arco a sesto acuto rimasto in piedi nel mondo dell' VIII -VII sec. a.C. Il territorio, prevalentemente votato all'agricoltura, è ricco di boschi. Gli abitanti sono 7700. Tante le cose da visitare tra cui il museo diffuso e le bellissime chiese. Ad Arpino sono nati molti personaggi illustri, tra cui Marco Tullio Cicerone.
Comune di Arpino (Lazio)
Nome: ARPINO
Località: provincia di FROSINONE, LAZIO, ITALIA.
Formato: HD, 1920,1080, 50p.
Durata: 03' 00''
Questa è solo una 'clip esempio' del materiale presente nell'Archivio Flycam. Per scaricare la clip in massima risoluzione o per accedere al nostro database audiovisivo contattaci qui: info@flycam.it
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