Tonino Zurlo - Lu frate in polizia (da L'ulivo che canta, AnimaMundi, 2012)
dall'album L'ulivo che canta
AnimaMundi edizioni, AM 27
luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
Lu fràte in polizzìa (Il fratello in polizia)
(Tonino Zurlo)
Tegne nu fràte in Polizzìa
Fu custrette a chera via
Ca la paja ca pegghjàva
Manghe a jìdde l'avastàva.
Lu delòre de mamma e tatàje
A nesciùne se po' cundàje;
lu guvèrne n'à mbrugghjate
e lundane, lu bellu fràte mia s'à pertàte!
E lla colpa ì de li patrùne
E lla colpa ì de li patrùne
Ca s'accàttene li cchjù belli
e li cchju forte de li uagnùne!
Ne pertàmme jòve e jaddìne
A llu capitàne de la Marìna...
Lu vulèmme sestemàte
Ma cure fràte l'ime precepetàte!
Qqua tu ire nu sfruttàte
E mu' tu te sì scurdàte;
Dda' lu core t'one luàte
E nu chiangòne allu bellu fràte mia
Jòne 'nzaccàte!
E la colpa ì de li patrùne...
Ddà la cape t'one squadrate
De cumme ire te sì scurdate
Pe sce ffà po' chera vita
Tu lassèste pure la zita.
Tu cu mmè te curcàve
A mmè lu liètte me scalfàve;
mu' te n'ì sì sciùte da 'Stune
a defènne li patrùne!
Je so' ccondr'a lli patrùne
ca so' tutte lazzarùne,
chire na' tènene po' core
e na' ssèndene lu delòre.
Je so' ccondr'a lli patrùne
Ca so' tutte lazzarùne
S'on'accattàte pure tè
E t'one mise condr'a mmè!
Quanne vèche uèmme armàte
Veche sembe ddà cure fràte
E, ce m'acchje a scioperà
Lu bellu fràte mia
sobb'a mmè ddà po' sparà!
Mann'a ffà fotte la polizzìae torna a jèsse lu fràte mia.
Viène cu mmè a scioperà,
ca 'sti catène l'im'a spezzà.
E la colpa ì de li patrùne
Ca s'accàttene li cchjù belli
E li cchjù forte de li uagnùne.
Ho un fratello in Polizia
Fu costretto a quella scelta
Perché ciò che guadagnava
Non gli bastava per vivere.
Il dolore di mamma e di papà
A nessuno si può raccontare;
il governo ci ha ingannati
e, lontano, il bel fratello mio s'è portato.
E la colpa è dei padroni
e la colpa è dei padroni
che comprano i più belli
e i più forti giovani!
Portavamo uova e galline
Al capitano della Marina...
Lo volevamo sistemato
Invece l'abbiamo rovinato!
Qua tu eri uno sfruttato
E ora l'hai dimenticato;
là il cuore ti hanno tolto
e con una pietra, al mio bel fratello
lo hanno sostituito!
E la colpa è dei padroni...
Là ti hanno plagiato
Di com'eri te ne sei dimenticato;
Per quella tua nuova vita
Lasciasti anche la fidanzata.
Tu con me ti coricaviA me il letto scaldavi;
Ora sei andato via da Ostuni
Per difendere i padroni!
Io sono contro i padroni
Perché sono tutti lazzaroni
Quelli non hanno cuore
E non sentono il dolore.
Io sono contro i padroni
Perché son tutti lazzaroni
Hanno comprato pure te
E ti hanno messo contro di me.
Quando vedo uomini armati
Vedo sempre mio fratello
E se mi ritrovo a scioperare
Il mio caro fratello
Può sparare anche me.
Manda a quel paese la polizia
Torna a essere mio fratello
Vieni con me a scioperare
Ché queste catene dobbiamo spezzarle.
E la colpa è dei padroni
Che comprano i più belli
E i più forti ragazzi.
voce: Tonino Zurlo
chitarra, guitarra portuguesa, mandolini, arrangiamento: Mauro Semeraro
OSTUNI - Stune mia
Um video straordinario girato e montato da Piero Argentieri con la partecipazione dell'autore della poeia e degli artisti che l'hanno musicata e cantata rendendola famosa in Italia e in altri paesi.
Fore a dde mè - Tonino Zurlo (L'Ulivo Che Canta)
voce: Tonino Zurlo
chitarre, cori: Mauro Semeraro
basso: Nicola Farina
pianoforti: Piero Vincenti
batteria: Vito De Lorenzi
arrangiamento: Mauro Semeraro
Nel tempo che è trascorso si è consumata una catastrofe culturale che potremmo chiamare pasoliniana, e che Tonino Zurlo documenta e denuncia senza compromessi. Guardiamo Fore a dde mè (un'altra delle canzoni di tanti anni fa che suonano come nuovissime): alle necessità essenziali non rispondono dei beni d'uso ma delle icone pubblicitarie; non un materasso ma un Permaflex, non una fornitura di gas ma il Pibigas. Marche, immagini, merci, fantasie. È la storia d'Italia, passata direttamente dalla rabbia aspra e gridata della povertà contadina alla rabbia sedata e alla quieta disperazione del consumismo e della sua sfuggente e finta abbondanza - dall'arcaico al postmoderno senza passare per una maturità del moderno. - Sandro Portelli
dall'album L'ulivo che canta AnimaMundi edizioni, AM 27 luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
track list
1. Trenda e trendune (Tonino Zurlo)
2. Lu senette (Tonino Zurlo)
3. Lu frate in polizia (Tonino Zurlo)
4. Lu mangia mangia (Tonino Zurlo)
5. Viva l'italia (Tonino Zurlo)
6. Lu jaluttone (Angelo Ungaro)
7. L'acqua (Tonino Zurlo)
8. La marina (Tonino Zurlo)
9. La fattora (Tonino Zurlo)
10. Lu prefisce (Tonino Zurlo)
11. Fore a dde me (Tonino Zurlo)
12. Senza bagagli (Tonino Zurlo)
Tonino Zurlo - Viva l'Italia
TONINO ZURLO - VIVA L'ITALIA
Live allo Spazio Somnia di Calimera (Lecce), 12 marzo 2011, in occasione della cena concerto con l'autore.
Viva l'Italia che è diventata 'na lotteria canta Tonino, voce storica del cantautorato sociale italiano e figlio di Ostuni.
Gratta la mamma, gratta la figlia, in Italia ci fanno grattare tutta, tutta la famiglia. Il titolo è sarcastico, la canzone è invece un'acuta analisi della malsana cultura del gioco d'azzardo, delle lotterie, dei grattini e delle slot machine, sponsorizzata e creata dallo Stato italiano, che in questo modo crea dipendenza e patologie, studiate e curate nei centri ospedalieri.
La verve narrativa di Tonino Zurlo è irresistibile, la musica è un mezzo con cui trasmettere il suo messaggio di denuncia sociale, ecco perché il cantautore della città bianca inventa giorno per giorno, modifica i suoi brani, si fa plasmare dalle esperienze. La sua è un'arte estemporanea della narrazione.
MarLeo
Benché urli le sue denuncie dagli anni '70 (quando fu apprezzato già da Giovanna Marini e si esì al Folk Studio di Roma), Tonino Zurlo ha esordito nel mondo discografico solo nel 2003 con Jata viende (Soffia vento) per le edizioni Il Manifesto. Il suo secondo disco, Nuzzole e pparolu è stato invece pubblicato nel 2007 da AnimaMundi edizioni.
Jata viende:
Nuzzule e pparolu:
Il myspace di Tonino:
Intervista a Tonino Zurlo, di Viviana Leo:
Bulamadim -- Forte Laclos
la canzone Bulamadim è tratta da una poesia
di Karaca Oglan
voce: Nadia Martina
chitarra: Marcello Zappatore
fisarmonica: Fabio Zurlo
registrazione e missaggio: Roberto Chiga
La canzone Bulamadim è stata realizzata in occasione della mostra personale di Gianluca Marinelli Forte Laclos, a cura di Andrea Fiore, presso la Galleria Monopoli.
Dal 30 gennaio al 2 marzo 2013
La Galleria Monopoli è lieta di presentare: Forte Laclos, una mostra personale di Gianluca Marinelli (Taranto 1983) a cura di Andrea Fiore. Il percorso espositivo propone una riflessione sul rifiuto dell'oblio, sull'autodeterminazione dell'individuo e sulla libertà del lavoro intellettuale, attraverso la ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Choderlos de Laclos (1741-1803), autore del romanzo Le relazioni pericolose, morto a Taranto nel 1803.
Forte Laclos è un progetto che analizza gli ultimi giorni di vita dello scrittore e ufficiale francese Choderlos de Laclos inviato in Puglia per seguire la costruzione di un forte militare sull'isola di San Paolo, nel golfo di Taranto. La fortezza napoleonica non fu mai terminata e Laclos morì dopo pochi mesi dal suo arrivo.
Marinelli ricostruisce e interpreta le ultime vicende dell'autore francese, accompagnando il visitatore in una riflessione sull'assurdo e sul senso di precarietà, come le forze che in ogni epoca attraversano la vita dell'individuo, impedendogli di esprimere il proprio potenziale, spesso con esiti tragici. Un'indagine che lega emotività e sguardo documentarista, esistenzialismo e misura classica. Il progetto rivela la possibilità di far coesistere la figura dell'artista con quella dello storico, dimostrando che una ricerca intellettuale può essere espressa attraverso un solido legame tra produzione artistica e ricostruzione dei processi storici.
Il percorso espositivo prevede la proiezione di un video ispirato ad una lettera inviata dall'autore de Les liaisons dangereuses al comandante della spedizione francese in Italia Auguste Marmont (1774-1852) e la presenza di disegni e opere realizzate attraverso materiali d'archivio rielaborati dall'artista.
Gianluca Marinelli (Taranto 1983). Artista e storico dell'arte. Vive e lavora tra Lecce e Milano.
Tra i suoi ultimi progetti artistici: Scrascia! (mostra personale), performance e installazioni di arte relazionale (Carosino, Castello D'Ayala Valva, marzo 2010); Scipione Ammirato Public Talks, video (Lecce, Ammirato Culture House, luglio 2011, a cura di A.F.A); The Wall, mostra collettiva itinerante (Lecce, Archiviazioni, ottobre 2011, a cura di Pietro Gaglianò); L'ambiente audio/cinetico di Antonio De Franchis, video (Venezia, 54° Biennale -Padiglione Spagnolo-, nell'ambito de Il Museo dell'arte contemporanea italiana in esilio, ottobre 2011, a cura di Cesare Pietroiusti); Open 4, mostra collettiva (Venezia, S.A.L.E., gennaio-aprile 2012); La scelta del presente, mostra personale (Milano, Galleria Monopoli, marzo 2012, a cura di Andrea Fiore). Collabora con l'ACH (Ammirato Culture House) di Lecce.
galleriamonopoli.com
Tonino Zurlo - Lu Prefisce (L'Ulivo Che Canta)
Testo, Musica e Voce: Tonino Zurlo
Mandolino: Mauro Semeraro
Pianoforte: Piero Vincenti
Contrabbasso: Nicola Farina
Batteria: Vito De Lorenzi
Edizioni AnimaMundi 2012
Bella comm'a na rosa
Un pezzo d'autore (Tonino Zurlo) per i nostri A Sgrasciu con la voce di Loredana che riecheggia nel Castello di Bellinzona addolcendo le orecchie degli spettatori. Castello di Sasso Corbaro, Bellinzona 25/10/2009
Bella comm' a na rosa
Bella comm' a na rosa di Tonino Zurlo, cantautore di Ostuni, eseguita dal gruppo A Sgrasciu (Loredana Leo, Marcello Mea, Massimiliano De Marco). Milano, 12/2007
Saziarsi con gli occhi - Tonino Zurlo
Niente ti prepara per il momento in cui incontrerai una persona capace di cambiare, profondamente, il modo in cui vedi la vita e di indirizzarti su un percorso del tutto inaspettato. Ostuni, L'Ulivo che canta. Siamo entrati nella bottega di Tonino Zurlo, abbiamo incontrato una persona umile, autentica, semplice, che plasma pezzi di ulivo trasformandoli in oggetti e sculture. Ci siamo trovati a riflettere sul senso della vita con un uomo di spessore, come diciamo qui al Sud. Tonino non è solo un artigiano, è un Artista con la A maiuscola, che non solo produce arte, ma ha in sè il senso dell'arte. Un artigiano del legno, ma è anche un filosofo, un poeta e un cantastorie.
Trenda e trendune - Tonino Zurlo (L'ulivo che canta)
voce: Tonino Zurlo
chitarre, bouzuki: Mauro Semeraro
basso: Nicola Farina
batteria, tabla: Vito De Lorenzi
arrangiamento: Mauro Semeraro
dall'album L'ulivo che canta AnimaMundi edizioni, AM 27 luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
track list
1. Trenda e trendune (Tonino Zurlo)
2. Lu senette (Tonino Zurlo)
3. Lu frate in polizia (Tonino Zurlo)
4. Lu mangia mangia (Tonino Zurlo)
5. Viva l'italia (Tonino Zurlo)
6. Lu jaluttone (Angelo Ungaro)
7. L'acqua (Tonino Zurlo)
8. La marina (Tonino Zurlo)
9. La fattora (Tonino Zurlo)
10. Lu prefisce (Tonino Zurlo)
11. Fore a dde me (Tonino Zurlo)
12. Senza bagagli (Tonino Zurlo)
Lu senette
Provided to YouTube by The Orchard Enterprises
Lu senette · Tonino Zurlo · Mauro Semeraro
L'ulivo che canta
℗ 2012 AnimaMundi edizioni
Released on: 2012-07-01
Auto-generated by YouTube.
Senza bagagli - Tonino Zurlo (L'ulivo che canta )
voce: Tonino Zurlo
chitarra: Tonino Zurlo
arrangiamento: Mauro Semeraro
dall'album L'ulivo che canta AnimaMundi edizioni, AM 27 luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
track list
1. Trenda e trendune (Tonino Zurlo)
2. Lu senette (Tonino Zurlo)
3. Lu frate in polizia (Tonino Zurlo)
4. Lu mangia mangia (Tonino Zurlo)
5. Viva l'italia (Tonino Zurlo)
6. Lu jaluttone (Angelo Ungaro)
7. L'acqua (Tonino Zurlo)
8. La marina (Tonino Zurlo)
9. La fattora (Tonino Zurlo)
10. Lu prefisce (Tonino Zurlo)
11. Fore a dde me (Tonino Zurlo)
12. Senza bagagli (Tonino Zurlo)
Barbierìa : Mauro Semeraro (Mandolino) e Giovanni De Palma (Chitarra)
Taviano (LE) 17 agosto 2016
Stralcio delle riprese effettuate presso il salone di Antonio Meneleo barbiere
FOBIA - Lu poddece
Canzone popolare della tradizione pugliese rivisitata in chiave SKA dai FOBIA. Impossibile resistere...pubblico in delirio!!!
La Danza degli Ulivi - Eugenio Lo Gullo.
Autore-Compositore: Eugenio Lo Gullo. Interprete: Eugenio Lo Gullo. (Copyright by: Eugenio Lo Gullo, 2010).
La fattora
Provided to YouTube by The Orchard Enterprises
La fattora · Tonino Zurlo · Mauro Semeraro
L'ulivo che canta
℗ 2012 AnimaMundi edizioni
Released on: 2012-07-01
Auto-generated by YouTube.
L'acqua - Tonino Zurlo (L'ulivo che canta)
...In L'acqua Zurlo intreccia ironicamente e dolorosamente l'antica invocazione ai santi per l'acqua che metta fine alla siccità con la postmoderna e insopportabile pubblicità dell'acqua minerale, promossa dai nuovi santi del consumismo, miss e calciatori.
voce: Tonino Zurlo
chitarre, palo d'acqua, thunder drum: Mauro Semeraro
pianoforte: Piero Vincenti
udu drum: Vito De Lorenzi
arrangiamento: Mauro Semeraro
dall'album L'ulivo che canta AnimaMundi edizioni, AM 27 luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
track list
1. Trenda e trendune (Tonino Zurlo)
2. Lu senette (Tonino Zurlo)
3. Lu frate in polizia (Tonino Zurlo)
4. Lu mangia mangia (Tonino Zurlo)
5. Viva l'italia (Tonino Zurlo)
6. Lu jaluttone (Angelo Ungaro)
7. L'acqua (Tonino Zurlo)
8. La marina (Tonino Zurlo)
9. La fattora (Tonino Zurlo)
10. Lu prefisce (Tonino Zurlo)
11. Fore a dde me (Tonino Zurlo)
12. Senza bagagli (Tonino Zurlo)
Tonino Zurlo - Trenda e trendune (da L'ulivo che canta, AnimaMundi, 2012)
dall'album L'ulivo che canta
AnimaMundi edizioni, AM 27
luglio 2012
disco finalista Targhe Tenco 2013, album dialettali
distr. nazionale: Goodfellas / distr. digitale: The Orchard
Dalle note di copertina di Sandro Portelli:
«Lu frate in polizia ci sembrò [negli anni '70] la risposta alla poesia di Pasolini su Valle Giulia: i poliziotti sono sì figli del popolo, ma figli rubati, alienati, tagliati via dagli affetti e dai legami. Questa canzone la ritroviamo adesso, dopo molti anni, dopo molte storie, e dopo altri due dischi che hanno confermato Tonino Zurlo come una delle voci più originali e più irriducibilmente radicali di tutta la canzone d'autore italiana. Piantato dentro la sua Puglia senza pizzica e taranta, Tonino canta di anime e corpi, di vita e di morte, di santi e di idoli che appartengono a tutti, in un linguaggio musicale che intreccia un'antica voce contadina con le suggestioni del blues, dello swing, persino del gospel, valorizzata negli arrangiamenti essenziali e rispettosi di questo disco». (Sandro Portelli)
Oltre che nelle canzoni e nei cunti, Tonino Zurlo riversa sempre più il suo bisogno espressivo nella scultura del legno d'ulivo. Le due attività non sono parallele ma inesorabilmente intrecciate, un pensiero organico, una filosofia popolare che trattiene la sincera e commovente convinzione che il mondo si possa ancora cambiare e che «sarà il bello a farlo». E il bello per Tonino non è una forma perfetta o una melodia riuscita, ma la viva speranza del cambiamento.
Tonino Zurlo il cantastorie popolare di Ostuni
Nella bottega di Tonino Zurlo il cantastorie, scultore e poeta popolare di Ostuni ci fa ascoltare la poesia Cumm' a nu suenne. E' un dialogo satirico tra Tonino Zurlo e Sant'Oronzo sul tema del valore del voto e delle elezioni.
Dal cd L'Ulivo che canta (AnimaMundi 2012)
E mu' ca' i scì vutà, ca t'ì remàscta 'na cuscìenza, spòggjete, e cu la càpe tova pènza!
I 7 Archi Guest House Hotel Review 2017 HD, Ostuni, Italy
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With a stay at I 7 Archi Guest House in Ostuni, you'll be minutes from Museum of Preclassical Civilizations of Southern Murgia Hills and Church of San Francesco. This guesthouse is within close proximity of Ostuni Cathedral and L'Ulivo Che Canta.
Rooms
Make yourself at home in one of the 10 guestrooms, featuring kitchenettes with refrigerators and stovetops. Housekeeping is provided on a limited basis, and cribs/infant beds (surcharge) can be requested.
Amenities
Take advan...