Dea Madre Prenuragica e Nuragica | Museo Archeologico di Cagliari | Sardegna
Viaggio nelle rappresentazioni della Dea Madre in Sardegna, dal neolitico all'epoca nuragica, per scoprire i mille voti della Dea Generatrice di Vita ma anche Dea della Morte.
In molte Domus de Janas del V e IV millennio a.C. in Sardegna sono state trovate numerose statuine di divinità femminili in argilla, alabastro, calcarenite, caolinite, marmo, osso o arenaria quarzosa,
alcune delle quali scolpite in pietre che non si trovano nell'isola.
In tutta la Sardegna sono state rinvenute oltre 130 statuine prenuragiche di cui solo 5 sono figure maschili, le altre sono tutte femminili, a testimonianza del dominante culto della Dea.
In un tempo che va dal 40000 al 10000 a.C. la Dea viene definita Venere in stile antico.
La figura è allungata e caratterizzata da glutei, cosce e seni formosi.
Un esempio di venere antica è la Venere di Savignano risalente al 33000 a.C., reperto non sardo ma di grande importanza archeologica.
La rappresentazione più antica dell'isola è la Venere di Macomer, una scultura enigmatica e forse incompleta, in quanto presenta un solo seno e il viso ricorda quello di un animale.
Tra il 5000 e il 3000 a.C. la Dea viene definita Dea della Generazione.
Appare molto più definita, con fattezze abbondanti, rotondità più delineate e con una espressione calma e rassicurante.
Le figure assumono una posizione china verso terra come se fossero incinta o in posizione per partorire, mentre altre volte appaiono sedute mentre tengono il bimbo nato tra le braccia.
Osservando le statuette l'impressione è quella che vogliano farsi contemplare e che siano portatrici di ogni abbondanza e di ogni bene.
La Dea della Generazione rappresenta il femminile divino, un incontro tra il cielo e la terra, tra il visibile e l'invisibile, tra il reale e il trascendente.
Dal 3000 a.C. la Dea viene definita Dea della Morte o Dea Cicladica per la grande somiglianza con altre statuette rinvenute nelle isole Cicladi.
Diffuse nella Cultura di Ozieri, le figure divennero piatte e stilizzate a forma di T, con la parte inferiore a cono e di colore chiaro o bianco.
La dea risulta molto geometrica, severa, con braccia conserte, squadrate e senza piedi.
La testa ha un naso molto accentuato e degli occhi appena accennati o assenti, ricorda quella di un uccello.
Gli attributi femminili sono incisi o sagomati per sottolineare il sesso, ma le forme non sono abbondanti.
La Dea della Morte era una dea più astratta, trascendente, vicina all'invisibile e lontana dalla realtà rispetto alla precedente rappresentazione.
La statuetta sarda più rappresentativa della Dea della Morte è sicuramente La Bianca Signora di Turrugiu, Senorbì.
Dopo il 1000 a.C. la Dea viene definita Madonna con bambino.
Nello stesso periodo di diffusione dei nuraghi e dell'utilizzo del rame, la civiltà nuragica rappresenta la Dea Madre in sculture di bronzo.
Appare seduta in un trono del neolitico, col bimbo seduto nelle gambe, a volte adolescente.
Rappresenta la madre dei guerrieri nuragici, figura più vicine all'umano, alla Dea incarnata.
Questa figura ricorda quella tipica di Iside degli antichi egizi, che nel cristianesimo diventerà caratteristica della Madonna.
FONTI e APPROFONDIMENTI:
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Monastir (Sardegna Italy)-(2° video)
Accesso:
Il Monte Oladri, alto m.235, si trova pochi chilometri a sud del Monte Zara: per raggiungerlo si percorre una stradina che parte da una deviazione a destra della s.s.131 poi si prosegue a piedi.
Descrizione:
Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell'altura: si tratta di un grande insediamento, formato da capanne seminterrate, realizzate con pareti di frasche rivestite di argilla. Durante gli scavi è stata rinvenuta la testa (alta 10 cm) di una statuetta della Dea Madre in marmo, simile alla famosa statuetta trovata a Turriga (Senorbì); il sito è molto interessante, anche se per ora non è stato ancora scavato e studiato in modo soddisfacente. Il grande Villaggio Nuragico del VII secolo a.C., anch'esso non ancora valorizzato e studiato, è importante per i ritrovamenti di ceramiche nuragiche insieme con ceramiche greco orientali del VII secolo a.C., frammenti di vasi fenici e greci del VI secolo a.C., e un pane in piombo con sigla alfabetica fenicia. Nelle vicinanze, sulla vetta del monte si trovano i ruderi del castello medievale di Barraduli edificato nel XII secolo dai Giudici di Cagliari i Conti di Donoratico, che pare sia stato distrutto nel 1323. Il Comune di Monastir sta effetuando lavori di risanamento dell'area, per anni sfruttata come cava di calcare, predisponendo il rimboschimento, la creazione di percorsi ciclabili e pedonali, e cartelli con la descrizione dei siti archeologici.
Santa Lucia è una chiesa campestre ad aula mononavata, in stile romanico edificata nella seconda metà del tredicesimo secolo costruita con conci calcarei di media pezzatura. La facciata presenta degli archetti ogivali, alcuni dei quali hanno un piccolo lobo pendulo nella chiave, al centro una bifora a centina monolitica istoriata a motivi geometrici. Al di sopra un campanile a vela. La chiesa è circondata su tre lati da un portico tardo.
San Giacomo è un edificio ecclesiastico situato nel centro storico del paese, edificato nel dodicesimo secolo, forse fu la prima chiesa parrocchiale, è abbellita da un basso campanile cuspidato e da un ingresso adornato da un coronamento di rosette intorno al diciassettesimo secolo.
La chiesa di San Sebastiano è un edificio chiesastico ad aula mononavata ascrivibile al quindicesimo secolo. Sorge nell'omonimo colle, della struttura originale resta molto poco. Nella stessa area è stata ritrovata una sepoltura a camera rettangolare in muratura con filari sub-squadrati.
Foto e filmato di Ignazio Carboni
Colonna sonora di: Believe Music
Dime Que Regresaras Junto a Mi.. - Instrumental Del Mundo
Colonna sonora di: iMusica S.A.TuneCore
Sensy Elevate - DJ Brooke Candy
Promo Eccellenze di Sardegna 2016
Presentazione di Eccellenze di Sardegna 2016
Itinerario Sciamanico nei luoghi Sacri di Energia - 2a parte
Eccomi con Red Ronnie in un luogo magico della Sardegna antico di 310 milioni di anni, per scoprire insieme gli altari rupestri della popolazione pre-nuragica. Qui si praticavano riti estremamente forti, dalle energie talmente intense da consentirgli di contattare i loro antenati e altre entità che dimoravano tra le stelle, da qualche parte nella loro Costellazione Genitrice di riferimento: l'Orsa Maggiore.
Questo itinerario è visitabile solamente assieme a una guida: per prenotare contattate il +39 335 8165504, info@ilfilodarianna.net oppure visita il mio sito web ilfilodarianna.net
TGR Sardegna 30 06 2016 Accessibilità al Museo Archeologico Regionale di Cagliari
Servizio del TGR Sardegna andato in onda il 30 giugno 2016 durante il quale si parla del nuovo progetto di accessibilità del Museo Archeologico Regionale di Cagliari. Per questo progetto Inmediezione ha curato la realizzazione delle videoguide in Lis (Lingua dei Segni Italiana).
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In Kayak da Bosa Marina verso Torre Argentina