La foiba di Basovizza - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Provincia di Trieste
#Trieste, #GiornodelRicordo Foiba di Basovizza
#Trieste, #GiornodelRicordo
Ora non è più concesso alla storia di smarrire l’altra parte della memoria.
Cari amici e soprattutto carissimi ragazzi, la retorica della memoria non serve a molto se non comprendiamo a fondo quello che e’ accaduto su queste terre da parte dei partigiani comunisti di Tito tra il settembre del 1943 ed il febbraio del 1947 ed a guerra finita.
Per oltre sessant’anni la realtà dei fatti è stata volutamente dimenticata, nascosta, stravolta e misconosciuta con la complicità silenziosa di Stati, Governi e politici.
Le persone prelevate finivano nelle foibe o nei campi di concentramento, come quello di Borovnica, anticamera della morte.
E’ stato l’Olocausto delle foibe, un eccidio di massa la cui dimensione dei cadaveri si misura in metri cubi.
Sono tantissime le testimonianze, per anni tenute sotto silenzio o peggio denigrate, che oggi hanno almeno la consolazione di vedersi riconosciute.
Grande merito ai produttori del film “Red Land – Terra Rossa” che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica questa parte della storia per troppo tempo tenuta nascosta. La crudezza delle immagini rende in parte il dramma di Norma Cossetto: una giovane italiana di 24 anni di Santa Domenica di Visinada che il 25 settembre del 1943 venne prelevata dai partigiani jugoslavi per essere poi legata ad un tavolo e violentata da diciassette animali prima di essere gettata nuda in una foiba sopra un letto di altri cadaveri istriani, con le braccia legate con il filo di ferro ed i seni pugnalati.
Il 98enne Giuseppe Comand, insignito dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica, è l’ultimo testimone oculare del recupero dei corpi degli italiani infoibati. Scrive Comand:
“l’orrore, ricordo l’orrore nei racconti dei miei compagni che si infilavano nella foiba per recuperare i poveri corpi, spesso per metterli nelle casse si smembravano. Le vittime italiane dei partigiani di tito, in gran parte civili, avevano i polsi stretti dal filo di ferro, ed erano stati legati uno all’altro per gettarli nel buco ancora vivi sparando solo al primo che faceva precipitare gli altri”.
Significative anche le parole del cantautore Gino Paoli: “parte della famiglia di mia madre morì infoibata – dice Gino Paoli – la caccia all’italiano faceva parte della strategia di Tito. I partigiani titini, appoggiati dai partigiani comunisti italiani, vennero a prenderli di notte: un colpo alla nuca poi giù nelle foibe. …La sinistra porta una responsabilità culturale, perchè il partito doveva coprire la connivenza dei partigiani rossi con la strategia di Tito…”. Afferma Paoli.
Nel precedente mandato alla guida di Trieste ho voluto ridare il giusto onore al Monumento Nazionale del Sacrario di Basovizza, simbolo dei drammi che hanno interessato il Confine Orientale durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 10 febbraio del 2007, inoltre, abbiamo inaugurato il Centro di Documentazione, qui accanto, a ricordo delle vittime delle truppe titine.
Ebbene, cari amici, carissimi ragazzi: ora che la storia ricorda e vede con gli occhi della verità quanto accaduto in queste terre, è con grande disgusto che devo, dobbiamo subire ancora dei rigurgiti negazionisti da parte di alcune associazioni dell’Anpi e vedere presunti “storici” negazionisti essere ospitati da realtà vicine all’informazione, senza che nemmeno ci sia un contraddittorio.
Vi dico allora che rimuovere il ricordo di un crimine, vuol dire commetterlo di nuovo. Il negazionismo può essere considerato lo stadio supremo del genocidio.
In Istria continuano ad esserci piazze e strade dedicate a Tito, nostalgici continuano a sventolare a Trieste la stella rossa in determinate date rinnovando il dolore e alimentando l’odio e le divisioni. Personalmente sono per un processo di pacificazione che si fondi sul riconoscimento e rispetto delle reciproche sofferenze. Da sempre seguo concretamente questa strada con i fatti ed ho chiesto scusa per i crimini delle Leggi Razziali e della Shoah.
Ad oggi aspetto, aspettiamo ancora tutti che qualcuno, dall’altra parte del confine, venga su questo terreno sacro e davanti a questo Monumento Nazionale;chieda scusa.
Onore ai Martiri delle foibe.
Viva Trieste, viva l’Italia.
Basovizza INFOIBATI
Basovizza INFOIBATI, Giusto Butti.
LA FOIBA DI BASOVIZZA(Trieste), DAL 1992 PRINCIPALE SACRARIO DEGLI INFOBIATI, ERA UN POZZO DI CARBONE AGLI INIZI DEL SECOLO SCORSO.
NELLA ZONA CARSICA, LE BUCHE (LE FOIBE) CHE CARATTERIZZANO IL TERRITORIO DI TRIESTE E DELL'ISTRIA DIVENTARONO LE TOMBE DELLE VITTIME DEL REGIME JUGOSLAVO DI TITO.
DAI PARTIGIANI COMUNISTI TITINI FURONO INFOBIATI ITALIANI, SVOVENI E CROATI, TUTTE PERSONE AVVERSE, MA ANCHE NO, AL COMUNISMO DI TITO.
(INTERVISTA A Giusto Butti della LEGA NAZIONALE che custodisce i documenti di una crudeltà continuata anche dopo la fine della guerra e ne custodisce la MEMORIA).
DECISA SOLO NEL 2005, IL 10 FEBBRAIO DI OGNI ANNO IN ITALIA SI CELEBRA LA GIORNATA NAZIONALE DELLE FOIBE.
Le Foibe, viaggio con gli storici che ci spiegano cosa sono state davvero
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Il 10 febbraio, in Italia, è il giorno del Ricordo. In questa giornata si celebra la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La vicenda delle foibe è stata spesso strumentalizzata, usata (o non usata) da una parte politica o dall'altra. Io ho deciso di farci un viaggio, sul cosiddetto confine orientale, provando a raccontare le foibe e quello che c'è intorno. E' un viaggio che ho fatto in compagnia e con le parole di alcuni dei maggiori storici in Italia che si sono occupati di foibe e confine orientale. Per fare, finalmente, un po' di chiarezza. E poi sono stato al Magazzino 18, quello degli esuli, per raccontare attraverso i loro oggetti la storia dell'esodo dall'Istria, Fiume e Dalmazia. Un grazie particolare va agli storici e ai testimoni, le cui parole e i cui racconti sono i veri protagonisti di questo video: Luca Bravi (storico, Università di Firenze) Giancarlo Ferro (cittadino e testimone di Gonars) Patrick Karlsen (direttore scientifico dell'istituto regionale per la Storia del movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia) Mauro Gialuz (presidente IRSLM) Jože Pirjevec (storico, autore di Foibe - una storia d'Italia, edito da Einaudi) Štefan Čok (biblioteca nazionale slovena e degli studi) Piero Delbello (direttore Irci, istituto regionale per la cultura istriano fiumano dalmata) Borut Kabljan (storico, Istituto universitorio europeo) Livio Dorigo (esule, presidente Circolo Istria) Franco Cecotti (storico)
Salvini alla Foiba di Basovizza
(Agenzia Vista) - Trieste, 10 Febbraio 2019 - Salvini alla Foiba di Basovizza.
La foiba di Basovizza Le vie della memoria
Foiba di Basovizza, Basovizza, Italia, Sikuri
Il mio Blog:
Tributo alle vittime con uno dei temi più spirituali della musica andina.
ES: Tocando Sikuri enfrente de la Foiba de Basovizza, canción Sikuri
EN: Playing Sikuri in front of the Foiba of Basovizza, song Sikuri
IT: Suonando Sikuri davanti alla Foiba di Basovizza, canzone Sikuri
foiba di basovizza 20082012 an rubato la lanterna .....
I fucilati di Basovizza, 1930 - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Provincia di Trieste
Intervista a Matteo Salvini a Basovizza
Matteo Salvini intervistato nel Giorno del Ricordo, presso l'Abisso di Plutone, foiba a poca distanza da Basovizza
L'urlo del silenzio. La foiba di Basovizza
Due passi si fermano a Basovizza, davanti al luogo denominato foiba, una voragine naturale di cui il Carso triestino e istriano è pieno. Qui si consumò, a guerra finita, uno dei più raccapriccianti eccidi di persone innocenti. Il luogo è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1992 dopo che, per decenni, nessuno sembrava volersi ricordare di questa vergognosa piaga della storia dell'umanità, mai narrata sui testi scolastici. La foiba di Basovizza è divenuta un simbolo e la voce di tutti coloro che qui, nel silenzio assordante, giacciono.
Nell'area è stato allestito anche il nuovo Centro di Documentazione. Per chi vuole approfondire il link ufficiale è:
???????????? Ministro Matteo Salvini alla FOIBA di BASOVIZZA (10/02/2019) ????????
Ministro Matteo Salvini: «Perché non ci siano più in Italia morti di serie A e morti di serie B.
Onore, ricordo e preghiera per i Martiri delle #foibe, noi non dimentichiamo.
Chi nega, uccide due volte. Oggi a Basovizza mi sono emozionato e commosso, durante la preghiera per i nostri connazionali Martiri delle foibe e nell’ascolto delle storie dei loro famigliari.
Grazie, noi non dimentichiamo. ???????? »
#10febbraio #GiornodelRicordo
Trieste, Foiba di Basovizza: Onore a tutti i Carabinieri caduti
Alla #Foiba di Basovizza insieme al Generale Corpo d’Armata Giovanni Nistri abbiamo scoperto il Cippo in onore di tutti Carabinieri caduti.
Solidarietà, giustizia, senso del dovere.
Tutti noi abbiamo bisogno di riconoscerci in questi valori e l’Arma dei #carabineri è un simbolo dello Stato che li rappresenta, li incarna, li trasmette; soprattutto in quei momenti di incertezza, smarrimento e difficoltà in cui i cittadini trovano negli uomini e donne dell’Arma dei carabinieri, lo Stato.
In ogni area abitata del territorio nazionale, infatti, è presente una stazione dei carabinieri. Tali presidi dell’Arma sono dei punti di riferimento per la cittadinanza e per il controllo del territorio.
Tra il settembre del 1943 ed il febbraio del 1947 su queste terre le milizie titine, a guerra finita, hanno tracciato una lunga scia di sangue torturando e gettando nelle foibe giovani, donne e uomini. Tra questi anche molti carabinieri la cui unica colpa era quella di essere italiani o indossare una divisa che rappresentava lo stato.
Nel mio primo mandato alla guida della nostra importantissima #Trieste ho fortemente voluto ridare il giusto onore a questo luogo sacro, simbolo dei drammi che hanno interessato il confine orientale durante la seconda guerra mondiale.
Nel 2010 – nel precedente mandato - ho portato in questo luogo la lapide in ricordo del sacrificio dei 97 finanzieri uccisi dai partigiani jugoslavi dopo essere stati prelevati dalla caserma di Campo Marzio.
In questo lungo percorso del ricordo, oggi siamo qui per rendere omaggio e scoprire il Cippo marmoreo in memoria di tutti i carabinieri infoibati, assassinati in una mattanza che mirava alla distruzione di tutto ciò che era Italia e italiano.
Al dramma della morte di un uomo, allo straziante dolore di un genitore ed alla forza di molte vedove che, sole e con difficoltà, hanno cresciuto i loro figli, si somma l’assenza di un luogo preciso dove poter pregare per i propri cari.
Da oggi questo Cippo collocato al Sacrario della Foiba di Basovizza vuole essere il luogo dove ricordare, rendere omaggio e ringraziare tutti questi servitori dello Stato barbaramente uccisi.
Onore a tutti i Carabinieri caduti.
Trieste Carso - Foiba di Basovizza Coil Ostia - Death of Pasolini
Ein Besuch an der nationalen Gedenkstätte Foiba di Basovizza im Triestiner Karst Juni 2013
Soundtrack by Coil: Ostia - Death of Pasolini
Sgomento in Slovenia per le parole di Tajani e Salvini a Basovizza - TV Koper Capodistria 11/02/2019
La commemorazione di ieri alla foiba di Basovizza, in occasione del Giorno del ricordo, ha creato sgomento e preoccupazione nel mondo politico sloveno. Il premier Marjan Šarec ha detto che si tratta di revisionismo storico inaccettabile. Preoccupazione è stata espressa anche dal Ministero degli affari esteri di Lubiana, mentre il Presidente Borut Pahor ha inviato una missiva all'omologo italiano Sergio Mattarella. Il presidente del parlamento Antonio Tajani, intanto, si è rammaricato se le sue parole sono state travisate, in quanto nel suo messaggio di pace ha voluto ricordare le migliaia di vittime di una delle peggiori tragedie del secolo precedente, in particolare italiane, ma anche croate e slovene. In quanto alla sua esultazione alla Dalmazia e Istria Italiane non si riferiva alle aree geografiche, ma agli optanti di lingua italiana e ai loro discendenti, molti dei quali presenti alla cerimonia di Basovizza.
la foiba di Basovizza
Breve storia di un monumento nazionale assurdo
SALVINI ALLA FOIBA DI BASOVIZZA (10.02.19)
Perché non ci siano piú in Italia morti di serie A e morti di serie B.
Onore, ricordo e preghiera per i Martiri delle foibe, noi non dimentichiamo.
Foibe, Salvini a Basovizza(Trieste) in ricordo dei Martiri (10/02/19)
Chi nega, uccide due volte. Oggi a Basovizza mi sono emozionato e commosso, durante la preghiera per i nostri connazionali Martiri delle foibe e nell’ascolto delle storie dei loro famigliari. Grazie, noi non dimentichiamo.
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Foiba di Basovizza: altri documenti sulla mistificazione
Servizio RAI Friuli per cerimonia Foiba di Basovizza