A60 | TANGENZIALE di VARESE | Percorso completo
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Autostrada A60 - Tangenziale di Varese
***Recorded: Jan 2020
L'autostrada A60 Tangenziale di Varese, è un'autostrada italiana, tangente all'area suburbana di Varese nella sua parte sud. È gestita da Autostrada Pedemontana Lombarda s.p.a.
Insieme alla tangenziale Est di Varese e alla prevista ''A60 Tangenziale di Varese tratta nord'' formano il sistema tangenziale di Varese.
L'A60 insieme alla A36 e alla tangenziale di Como è parte integrante del progetto Autostrada Pedemontana Lombarda. I lavori di costruzione comprendenti la galleria Morazzone di 2177 m sono iniziati a febbraio 2010. L'A60 è stata inaugurata il 24 gennaio 2015 ed è formalmente aperta al traffico dal 25 gennaio 2015.
I costi complessivi di costruzione dell'A60, della prima tratta dell'A36 (A8-A9) e della tangenziale di Como sono pari a 930 milioni di €.
L'A60 è soggetta a pedaggio in modalità elettronica free-flow.
Il pedaggio fino al 31 ottobre 2015 non è stato riscosso.
Percorso:
È compresa tra l'interconnessione con l'A8 nel comune di Gazzada Schianno e lo svincolo di Vedano Olona, al confine con il comune di Varese. L'unico svincolo nel tratto autostradale della A60 è quello di Ponte di Vedano; quello di Gazzada-Morazzone seppur di competenza della società di gestione dell'A60 si trova nel tratto di raccordo con l'interconnessione A8 a viabilità ordinaria. Il percorso prosegue a est senza soluzione di continuità verso la tangenziale Est gestita da ANAS.
I comuni attraversati dal tracciato sono tutti in provincia di Varese: Brunello, Gazzada Schianno, Buguggiate, Morazzone e Lozza.
Fonte: Wiipedia
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A54 | TANGENZIALE di PAVIA | Percorso completo
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Autostrada A54 - Tangenziale di Pavia
L'autostrada A54, o tangenziale Ovest di Pavia, è un'autostrada tangente alla città di Pavia nella sua zona ovest, gestita dalla società concessionaria Milano Serravalle - Milano Tangenziali.
Costruita dalla società concessionaria Milano Serravalle - Milano Tangenziali SpA è entrata in funzione nel 1994 dopo tre anni di lavori. Fino al 2015 è stata l'unica tangenziale di tipo autostradale a servire un capoluogo di sola provincia e non anche di regione, fino all’inaugurazione della Autostrada A60 (Italia) Tangenziale sud di Varese.
Nasce come variante autostradale della ex strada statale 35 dei Giovi. Arrivando da Genova dalla statale si entra sulla tangenziale al km 0. Prosegue in direzione nord passando sul fiume Ticino seguendo un andamento curvilineo.
Si collega direttamente all'A7 Milano-Genova per mezzo del raccordo Bereguardo-Pavia e alla tangenziale Nord di Pavia.
La tangenziale termina dopo 8,4 km immettendosi di nuovo sulla SS 35 diretta a Milano.
È costituita da due corsie per senso di marcia ed è priva di corsia di emergenza. Tutti i sei svincoli d'uscita e ingresso sono liberi da caselli e non possiede barriere autostradali in quanto priva di pedaggio.
Attraversa due comuni, quello di San Martino Siccomario dal km 0 al km 2,5 e quello di Pavia.
Fonte: Wikipedia
Presentata a Salò la nuova sede della Fonte Tavina
Con la partecipazione di Giuseppe Pasini, presidente AIB, Armando Fontana con il figlio Stefano hanno presentato la nuova sede della Fonte Tavina i cui stabilimenti dal centro storico di Salò vengono spostati nell'area industriale di Cunettone di Salò. Interviste ed immagini aeree della nuova sede
Antica Fonte Ristorante Biodinamico
Ristorante a Km 0 nella campagna Toscana
Urbex @ La Casa del Capitalista Lussurioso (Provincia di Varese)
l'abitazione dei proprietari di una fabbrica in Provincia di Varese ormai abbandonata coi suoi lussuriosi ricordi, libri, giocattoli, oggetti e cimeli d'epoca
Music: Sous Sol - Blurred Strings
#mimmoamerelliurbex
Vimercate,Viale Rota,Italia,Italy,Lombardia
Fonte : fotoseimagenes.com Italia, regione Lombardia, provincia Monza-Brianza. Vimercate. Filmato ripreso il 27 novembre 2008 in viale Rota in direzione centro città. Foto di Vimercate su : fotoseimagenes.com il sito che documenta il mondo
Impianto fotovoltaico su serre - Parco della Mistica Roma Enertronica spa
L'Enertronica ha realizzato in pochi mesi un impianto fotovoltaico della potenza di 4,98 MWp a Roma: l'impianto è stato realizzato su commessa Acea presso il Parco della Mistica.
Il parco della Mistica, dove opera l'omonima fondazione, sarà oggetto di un grande progetto di restyling che comprende tra l'altro la realizzazione di un centro sportivo e campi di calcio: è in questo ambito che si colloca l'impianto fotovoltaico realizzato dall'Enertronica
Il sindaco Alemanno, in occasione di una visita al Parco della Mistica, lo ha definito Un progetto ambizioso che porterebbe Roma tra le prime città italiane per fotovoltaico nel centro urbano.
L'impianto fotovoltaico, inaugurato nel maggio scorso, ha una potenza complessiva di 4,98 MWp ed è diviso in due settori: il primo settore, che è quello più piccolo, è costituito da pensiline fotovoltaiche per ricovero auto, il secondo settore, che ha una dimensione molto più ampia, è costituito da serre agricole fotovoltaiche.
La produzione di energia elettrica da fonte solare dell'impianto è stimata in 5,73 GWh l'anno e consente di evitare un'emissione di anidride carbonica in atmosfera pari a 3.130 tonnellate annue, con conseguente risparmio di 1.072 Tonnellate equivalenti di petrolio/anno.
L'impianto, realizzato dall'Enertronica, produce l'energia elettrica necessaria per l'alimentazione della rete di illuminazione pubblica del XV Municipio e le due colonnine di ricarica per autovetture e scooter elettrici, che si trovano all'interno del centro sotto le pensiline fotovoltaiche.
La progettazione meccanica delle strutture è stata effettuata all'interno della società che vanta nel suo staff la presenza di progettisti strutturali di grande esperienza: sono state infatti soddisfatte le duplici esigenze del cliente: la necessità di costruire delle pensiline e delle serre fotovoltaiche.
I materiali con cui le strutture sono state realizzate, sono garantiti grazie ad un impegno costante da parte dell'Enertronica rivolto alla ricerca di fornitori qualificati e certificati. Tutte le strutture progettate sono ottemperanti all'NTC del 2008.
Il montaggio delle strutture e dei pannelli fotovoltaici è stato effettuato in tempi record permettendo al cliente di connettere l'impianto fotovoltaico nei tempi preventivati e di ottenere la tariffa incentivante richiesta.
enertronica.it
Enertronica spa
Via A. Fabi 337
03100 Frosinone
Tel. 0775 292273
SPV - PEDEMONTANA VENETA | Tratto inaugurale | A31 - Breganze
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Superstrada Pedemontana Veneta | Tratto inaugurale: A31-Breganze
La superstrada Pedemontana Veneta è una autostrada di proprietà della regione Veneto in concessione a pedaggio.
Non ha una classificazione alfanumerica come le altre autostrade italiane ma è identificata dalla sigla SPV.
Da giugno 2019 è percorribile il primo tratto di circa 5 km (dalla progressiva 23,6 al km 29,3).
“Superstrada Pedemontana Veneta SPA” è anche l’azienda concessionaria che gestirà l’arteria.
A completamento di tutti i lavori sarà un'arteria che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa, per Montebelluna e a nord di Treviso, interconnettendosi a 3 autostrade (da ovest: l'A4, l'A31 e l'A27).
A lavori conclusi sarà lunga 94,747 km (compresi 4,6 km della SR 246).
Inizialmente la costruzione era prevista come strada di categoria A-autostrada; successivamente è stata costruita come strada di categoria B per ridurre le fasce di rispetto e per avere più flessibilità in fase di costruzione in riferimento ai raggi planimetrici e ai profili altimetrici.
In ogni caso la larghezza della carreggiata è quella di una strada di categoria A.
Dal punto di vista tecnico-legale è stata costruita rispettando alcuni criteri delle autostrade (categoria A) e alcuni delle superstrade chiamate tecnicamente “strade extraurbane principali” (categoria B).
Per questa ragione ha i limiti di velocità delle strade extraurbane principali, conosciute come superstrade, (110 km/h) ma presenta i segnali stradali di inizio e fine autostrada.
Fonte: Wikipedia
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Gruppi Elettrogeni, Cogeneratori, Centrali Elettriche di Produzione chiavi in mano, con alimentazione Diesel, Metano, Olio Vegetale, Oli di Friggitoria, Biogas da Digestore Anaerobico, Biogas da Discarica, Syngas da Pirolisi o Depolimerizzazione materie plastiche. Alimentazione mista, contemporanea e flessibile di gasolio/metano, Olio vegetale/Biogas o Syngas. Centrali di produzione a fonte rinnovabile alimentate ad Oli Vegetali, Biogas e Syngas. Gruppi Rotanti di Continuità.
Cabina insonorizzante per pressa stampaggio Cabina insonorizzante per sala prova motori Cabina di insonorizzazione per lavorazione robotizzata sedute bagno Cabina di insonorizzazione per robot di fresatura Cabina di insonorizzazione pressa Cabina insonorizzante linea robotizzata di fresatura Cabina di insonorizzazione per punzonatrice automatica cabina insonorizzante per saldatrici ad ultrasuoni Cabina di insonorizzazione per agugliatrice tessuti Cabina di insono-rizzazione per asciugatrice lastre di marmoCabina di insonorizzazione pressa Operazione di cambio stampo Cofana-tura insonorizzante per gruppo riduttore turbina a gas - silenziatore di ingresso aria di raffreddamento Cofanatura in-sonorizzante per ventilatore Cofanatura insonorizzante per ventilatore Rivestimento fonoassorbente celle banchi prova motori Rivestimento insonorizzante filtri a maniche Compartimentazione acustica zona ventilatori Schermatura acu-stica ventilatori Cabine di insonorizzazione presse stampaggio lamelle in metallo Rivestimenti fonoassorbenti per in-terni Pareti divisorie Copertura soffitti con Baffles Silenziatori per aspirazione e scarico dei ventilatori e delle turbine Diagnostica e progettazione acustica con soluzione personalizzate Silenziatore a setti Zonizzazione - Intervento su
A33 | A6 - CUNEO | Autostrada delle Langhe
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Autostrada A33 | tratto: A6 - Cuneo
L'autostrada A33 è un'autostrada italiana che dovrebbe collegare Asti a Cuneo. L'arteria prevede due tronchi per un totale di circa 90 km, collegati tra loro da un tratto dell'autostrada A6. L'A33 è parte della strada europea E74 ed è gestita dalla società Autostrada Asti-Cuneo S.p.A..
Al 2015 sono aperti al traffico 3 tratti (collegati tra loro da ulteriore viabilità autostradale o ordinaria): tratta Cuneo-A6 di 23 km, tratta A6/Marene-Cherasco di 8 km e la tratta San Marzanotto Piana - Asti Sud (svincolo per la SP456 del Turchino, nei pressi di Asti/A21)-Guarene (nei pressi di Alba est) di 20 km.[6] I rimanenti tratti (Tangenziale di Cuneo, Cherasco-Guarene e Asti Sud-Asti Est/A21) per complessivi 34 km sono in parte in costruzione e in parte in progetto.
Nel giugno 2017 è stato raggiunto l'accordo tra Governo Italiano, Unione Europea e Asti-Cuneo SPA per il completamento dei lotti non ancora costruiti. La soluzione alla base di questo accordo è il completamento del lotto 2.6 con soluzione esterna (ovvero senza il tunnel di Verduno) e le opere complementari grazie al cross-financing con SATAP SPA. Finalmente dopo anni al centro di discussioni e cantieri fermi, il primo agosto 2019 il governo ha dato il via libera per finire l'opera.
Tratta A6-Cuneo:
Nel luglio 2005 è stato aperto il primo tratto di 11 km compreso tra Carrù (frazione Massimini) (interconnessione con l'A6) e Sant'Albano Stura.
20 febbraio 2012: viene inaugurato il tratto Sant'Albano Stura-Castelletto Stura (barriera a pagamento) e la tangenziale di Cuneo (gratuita) con due uscite: Cuneo Est (nei pressi della frazione Bombonina) e Cuneo Centro (nei pressi della frazione Ronchi). Grazie a questo nuovo allacciamento, Cuneo viene collegata alla rete autostradale italiana.
Fonte: Wikipedia
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A7 | GENOVA - MILANO | Autostrada dei Giovi | Percorso completo
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Autostrada A7 dei Giovi | Genova - Milano
L'autostrada A7, nota anche come Serravalle, è la principale e più diretta arteria stradale che collega Milano a Genova.
È gestita da due concessionarie: da Milano a Serravalle dalla Milano Serravalle-Milano Tangenziali, società che gestisce anche le tangenziali milanesi A50, A51, A52 e la tangenziale di Pavia, e da Serravalle a Genova dalla società Autostrade per l'Italia S.p.A.
L'autostrada inizia con gli svincoli sopraelevati nei pressi di piazza Maggi e della stazione Famagosta della metropolitana di Milano. I primi chilometri costituiscono il tratto urbano della A7 che si congiunge con le strade ordinarie per mezzo di svincoli liberi ed è ad utilizzo gratuito fino alla barriera di Milano, posta nel comune di Assago appena dopo l'intersezione con la tangenziale ovest (A50), dalla quale comincia il calcolo del pedaggio.
La seconda parte del tragitto si svolge in parte in territorio lombardo attraverso la provincia di Pavia con un andamento pressoché rettilineo che attraversa gran parte della Lomellina. Oltrepassata Casei Gerola si entra nella provincia di Alessandria in territorio piemontese. Poco dopo si incontrano dapprima l'intersezione con l'autostrada A21 (Torino-Piacenza-Brescia) all'altezza di Tortona e, subito dopo, il raccordo verso l'autostrada A26 (Genova Voltri-Gravellona Toce). Fino al 2008, la tratta fra il ponte sul Po e Tortona era costituita da due corsie per senso di marcia, mentre ora è percorribile interamente su tre corsie fino al raccordo con la A26.
Superato il casello Vignole Borbera/Arquata Scrivia (precisamente al km 93+400) inizia il percorso montano che entra in territorio ligure in direzione del Passo dei Giovi. Il tratto finale dell'autostrada si snoda verso Genova, che viene raggiunta attraverso un percorso in discesa, ed è caratterizzato dal seguire la morfologia del territorio, con numerose gallerie e molte curve dallo stretto raggio. Una particolarità di questa parte autostradale è che le due carreggiate quasi mai corrono parallele.
A causa della conformazione del terreno, e poiché deriva dalla vecchia camionale costruita in epoca fascista, il tratto in discesa verso Genova è molto più curvilineo rispetto alla carreggiata opposta, costruita in epoca più recente. Dopo aver intersecato la A12 per Livorno e la A10 per Ventimiglia (inaccessibile al momento), l'autostrada termina nel capoluogo ligure nel quartiere di Sampierdarena, nei pressi del porto, innestandosi direttamente nella sopraelevata.
Fonte: Wikipedia
A22 | MODENA - VERONA | Autostrada del Brennero
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Autostrada del Brennero A22 | tratto: Modena - Verona
L'autostrada A22 (o autostrada del Brennero o Autobrennero, in tedesco: Brennerautobahn) è uno degli assi principali della rete autostradale italiana in quanto collega la Pianura Padana e l'autostrada A1 con l'Austria e la Germania.
È gestita da Autostrada del Brennero S.p.A.
Con un percorso totale di 313 km da Modena l'autostrada percorre la pianura in direzione nord, toccando Carpi e Mantova, a Verona interseca l'autostrada A4 quindi si assesta nella valle dell'Adige parallelamente al Lago di Garda, passa Rovereto e Trento per arrivare a Bolzano. Da qui si incunea nella valle dell'Isarco superando agevolmente Bressanone e Vipiteno fino a giungere alla dogana del Brennero. Da qui il corridoio Modena-Monaco continua sulla A13 Brenner Autobahn austriaca. Come appare evidente si tratta di un'autostrada di particolare importanza per i collegamenti tra il sud ed il nord dell'Europa, sviluppata su un percorso studiato per utilizzare uno dei più bassi valichi alpini, quello del Brennero, situato a soli 1.375 m s.l.m.
Fonte: Wikipedia
Stabilimento Termale Carlo Alberto Acqui Terme Alessandria
Il complesso immobiliare, edificato nel 1860, sorge nel quartiere conosciuto come le “Antiche Terme” ora denominato “Borgo Bagni”, in prossimità dello Stabilimento Balneo Termale Militare e a ridosso del “Lago delle Sorgenti”, dove sgorga l’acqua sulfurea utilizzata per le terapie, e per le quali l’immobile vanta un diritto di prelievo nella misura di 108.680 litri nelle 24 ore. L’edificio, con accesso da Piazza Carlo Alberto, è articolato in un corpo principale di tre piani fuori terra più due corpi secondari a un piano, con soprastante terrazzo-lastrico solare. La superficie coperta è di 5.728 m² con ampia area esterna di 5.000 m² circa che circonda il complesso, ricoperta da fitta vegetazione nella parte posteriore e da un piazzale adibito a parcheggio sul lato frontale. L’immobile, attualmente in pessime condizioni di manutenzione, ben si presta ad essere adibito a struttura alberghiera – termale.Molto abbandonato!Resterà abbandonato l’ex complesso termale Carlo Alberto di zona Bagni ad Acqui Terme, un edificio costruito intorno alla metà dell’Ottocento, quando c’era ancora il Regno di Sardegna. Il sovrano sabaudo che gli diede il nome, Carlo Alberto, lo volle per permettere anche ai poveri di godere dei benefici delle terme. Dopo circa un secolo, però, intorno agli anni Quaranta del Novecento, l’edificio, costruito accanto alle Terme Militari, venne abbandonato e nei decenni è diventato meta di vagabondi e teppisti. Soprattutto dopo che, nel 2003, anche la Scuola Alberghiera, se n’è andata altrove. Così, i tredici locali ricettivi al piano terra, i diciassette spazi per le cure termali e le quarantasei camere d’albergo sono rimaste in balia di chiunque. A luglio, l’Agenzia del demanio, il Carlo Alberto proprietà statale, aveva indetto un’asta pubblica. Lo Stato intende venderlo, tenendo conto dei paletti stabiliti dal ministero dei Beni culturali. Oltre 5.700 i metri quadri, con una base d’asta di 926 mila euro e con una cauzione di 92.600 euro. La scadenza per la presentazione delle offerte era martedì alle 13 ma il giorno dopo, nella sede della Direzione Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia del Demanio, a Torino, non c’è stata nessuna busta da aprire. Per il Carlo Alberto non è arrivata nessuna offerta: troppi quei 926 mila euro per un edificio vincolato e in condizioni fatiscenti. Oltretutto, una parte, la cosiddetta Cappella delle Terme Militari, è ancora in concessione alla parrocchia di Nostra Signora della Neve. Come spesso capita in questi casi, chi è interessato aspetta anche molto che la base d’asta scenda. Ora il Demanio non ha la data di una nuova asta. L’assessore comunale al Bilancio Mario Scovazzi commenta: «La situazione del settore termale acquese è drammatica, a causa di decenni di pessima amministrazione regionale e comunale. Noi stiamo facendo il possibile ma i margini sono esigui. Continueremo a lavorare e a seguire la vicenda». Si parlerà di terme oggi in Consiglio comunale alle 18. Il Comune deve cedere le sue quote nella Terme di Acqui.