La Piccola Miniera, Porto Azzurro (Italien) - 12.09.2016
La Piccola Miniera
Der eine oder andere Erwachsene mag diese „Sehenswürdigkeit“ belächeln – für Kinder ist sie allemal spannend, interessant und lehrreich. Dass die „kleine Mine“ in Porto Azzurro nicht wirklich eine Mine ist, sondern sozusagen im Keller eines Hauses gebaut wurde, wird auf der Homepage und in den Werbeprospekten der „Piccola Miniera“ nicht erwähnt. Aber das macht nichts, wie gesagt. Ein Besuch lohnt sich dennoch, vor allem mit Kindern. Die Piccola Miniera befindet sich am Ortsausgang von Porto Azzurro, an der Straße nach Rio nell’Elba. Man betritt die Anlage durch den Verkaufsraum, wo man gleich schöne Arbeiten und kleine Kunstwerke aus Stein, Halbedelsteinen und Kristallen sehen (und erwerben) kann.
Weiter geht es in die Werkstatt, wo man die Arbeit an diesen Produkten live miterleben kann. Man lernt die verschiedenen Arbeitsschritte kennen und ist mit dabei, wenn aus einem gewöhnlichen Stein ein hübsches Juwel wird.
Nun verlässt man das Gebäude und begibt sich einen Stock tiefer, sozusagen in den Keller. Dort fährt der „Trenino della Miniera“ ab, ein Minenzug, der auf einer 15minütigen Fahrt an verschiedenen lebensecht dargestellten Szenen aus der Welt des Bergbaus und Mineralienabbaus vorbeiführt. Dazu gibt es erläuternde Ansagen, leider nur in italienisch.
Und ganz am Ende wartet die Bar, in der man noch einen kostenlosen Espresso und ein paar typisch elbanische Häppchen serviert bekommt. Mehr davon kann man dann im angeschlossenen Laden auch gleich noch kaufen.
Quelle:
La Piccola Miniera - Isola d'Elba
La Piccola Miniera è una fedele ricostruzione di una miniera dell'isola d'Elba visitabile su un trenino con spiegazione multilingue. Inoltre troverete un vasto assortimento di tutti i minerali presenti all'Isola d'Elba.
Piccola Miniera Isola D'Elba
Isola d'Elba - Parco minerario di Rio Marina (analogico)
La zona di Rio Marina è stata sfruttata fin dai tempi degli Etruschi per scopi minerari, a causa della forte presenza di minerale di ferro nel terreno.
A breve distanza dall'abitato, in località Il Piano, si trova l'importante necropoli rupestre di Rio Marina, una sepoltura collettiva risalente all'Eneolitico.
I primi insediamenti documentati risalgono intorno al XV secolo: in quel periodo la zona era conosciuta come «Piaggia di Rio», e costituiva il punto di accesso al mare del vicino centro abitato di Rio nell'Elba. In quei periodi infatti le incursioni dei pirati spingevano gli abitanti a costruire i paesi sulle colline: le uniche costruzioni presenti all'epoca erano la torre (essa compare come «Torre di Spiaggia» in una cartografia del 1420 attribuita a Cristoforo Buondelmonti), l'oratorio di San Rocco ed alcuni edifici di servizio.
È nel XVIII secolo, quando ormai le incursioni piratesche sono un ricordo, che il borgo comincia a svilupparsi: alcuni padroni di bastimento e marinai, liguri e corsi, si trasferiscono alla Marina di Rio ed insieme alle guardie, ai pesatori, ad alcuni pescatori e ad altri padroni e marinai scesi da Rio nell'Elba, danno origine alla prima comunità piaggese. Ai tempi dell'invasione francese del 1799 il paese conta circa 800 abitanti. È in quel periodo che comincia lo sfruttamento industriale delle miniere di ferro: vengono importate nuove tecnologie e aperte nuove cave. Nel 1841, nonostante la viva opposizione da parte della parrocchia di Rio nell'Elba, un decreto vescovile sancisce la nascita della parrocchia paesana, che troverà sede nella chiesa di Santa Barbara.
Come detto in precedenza, Rio Marina è stato in passato un centro di fervida attività mineraria. I cantieri principali erano due: la miniera di Rio, situata a nord ovest rispetto all'abitato, e la miniera di Rio Albano situata circa dieci chilometri a nord. Inoltre a sud del paese si trovano le miniere di Ortano, Terra Nera e Capo Bianco. In tutte le miniere vi è una forte presenza di ematite e, in misura minore, limonite. Molto alta anche la presenza di minerali accessori come la pirite ed altri solfuri.
Conquistadores Cup - Porto Azzurro Isola d'Elba - MTBChannel puntata n.368
La terza edizione della Conquistadores Cup ha visto sul podio maschile Daniele Mensi e su quello femminile Maria Cristina Nisi. Si è conclusa con un successo tecnico e di pubblico davvero oltre ogni aspettativa la terza edizione della Conquistadores Cup, gara di mountain bike che si è disputata a Porto Azzurro domenica 21 ottobre in una splendida giornata di sole. La classica di fine stagione elbana ha dimostrato tutto il suo fascino, attirando concorrenti provenienti da tutta Italia.
Esplorando la Miniera del Ginevro (Isola d'Elba)
Miniera di Punta Calamita (Isola d'Elba) - Parte 1
Escursione presso la Miniera di Punta Calamita all' Isola d'Elba - Parte 1a
The Museum of Elba Island Mines Park in Tuscany Italy
See the museum of Valla Giove Mines in Rio Marina, Isola d'Elba Tuscany Italy. The minerals extracted unti the year 1982 are Pirite and ematite that are tranformed to iron products. Fossils of fishes are also present. Pablo Bisquera.
Elba (Tuscany): 1st of May at the Reale beach, in Porto Azzurro.
Il polpo non può mancare alle feste elbane. Il Primo Maggio qui è già estate. Negli sguardi, nelle battute scambiate, nei colori indossati, nell'aria e nei profumi intorno. Loro, gli elbani, sono già pronti, tonici e all'erta per partire con la lunga cavalcata della Stagione. Ma oggi sono pochi i turisti; si respira ancora una dolce, languida aria di paese, che innamora.
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Elba (Tuscany): bingo and solidarity, in Porto Azzurro.
Le donne del Soroptimist - isola d'Elba si sono date appuntamento all'hotel Plaza di Porto Azzurro per gli auguri di Buone Feste. Gradita è stata l'occasione per una tombola solidale. Il ricavato dalla vendita delle cartelle andrà alle imprenditrici colpite dalla recente alluvione di Livorno.
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Incontriamo - La Porto Azzurro
Protagonista di Incontriamo, Fernando Tirocchi, gestore della goletta Porto Azzurro, un'imbarcazione del 1955 ristrutturata che opera tra il mare ed il fiume Tevere.
Le miniere di Rialbano e della Terra Nera
Isola d'Elba, esplorazione avventurosa alla ricerca delle Miniere di Rialbano e della Terra Nera
202esimo anniversario Polizia penitenziaria, celebrazioni a Porto Azzurro
Porto Azzurro - Gran Finale Carnevale 2019 - TUTTI SUL PALCO!
Spezzone 1 di 2 con la premiazione delle mascherine del Carnevale longonese 2019.
Video premontato di libero uso.
Il carcere di Porto Azzurro porta il nome di un eroe.
In Prima Pagina la cerimonia di intitolazione della CAsa di Reclusione a Pasquale De Santis
Spiaggia di Masua o Il Molo a Iglesias ~ 8 Settembre 2019 | Sardegna
L'incantevole spiaggetta di Masua è una mezzaluna di sabbia finissima e chiara color ambra, bagnata da un mare cristallino color turchese e racchiusa tra pittoresche scogliere.
La piccola spiaggia di Masua si estende per appena 150 metri e si trova nella costa occidentale della Sardegna, nel comune di Iglesias.
Viene chiamata anche Il Molo per la presenza di un vecchio molo in cemento nel lato nord, ora ristrutturato ed utilizzato come trampolino per i tuffi.
L'arenile è caratterizzato da una forma a mezzaluna, con sabbia finissima di un colore ambrato chiaro misto al dorato ed è racchiusa dalle rocce alle due estremità.
I suoi fondali sono bassi e sabbiosi in riva, ma diventano profondi al largo. Il colore delle sue acque varia dall'azzurro, al turchese al verde.
Sono ancora visibili sulla spiaggia i resti del vecchio magazzino utilizzato per stoccare i minerali quando la miniera di Masua era ancora in attività.
La spiaggia di Masua è unica nel suo genere in quanto da essa è possibile godere della vista del faraglione Pan di Zucchero, che si erge dal mare per 132 metri e domina tutta la zona costiera circostante.
Alle spalle della spiaggia si snoda il grande complesso minerario di Porto Flavia, oggi non più in uso, con il suo suggestivo imbarco che si apre direttamente sul mare davanti al faraglione.
Come arrivare alla Spiaggia di Masua - Il Molo:
Procedere sulla SS130 in direzione di Iglesias, superata la quale si procede sulla SS126 in direzione Carbonia.
Poco dopo il kilometro 30, prendere il bivio segnalato sulla destra per Nebida e procedere dunque sulla SP 83.
Girate dunque a sinistra verso la frazione di Masua al bivio in prossimità della curva, e arrivare sino ai parcheggi della spiaggia.
Il bivio non è segnalato, ma riconoscerete Pan di Zucchero in lontananza e gli stabilimenti della miniera.
Il parcheggio costa 2 euro mezza giornata o 4 euro per la giornata intera.
Curiosità:
Sembra che il nome del faraglione Pan di Zucchero, lo si debba alla curiosa somiglianza con un colle sito nelle vicinanze di Rio de Janeiro, chiamato per l'appunto Pão de Açúcar.
FONTI:
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Bed & Breakfast Capo Pero 2017 - la spiaggia del Direttore
Affacciato sulla costa dell’Isola d'Elba che guarda il versante toscano, il B&B Capo Pero è ubicato all'interno di un lussureggiante lecceto, avvolto dai profumi e dalle fragranze della vegetazione mediterranea.
Nella bellezza delle antiche miniere, tra il rosso della terra ricca di ferro e il verde della macchia mediterranea, questa struttura emerge per la sua unicità: un casale in tipico stile toscano circondato da un paesaggio singolare di muri a secco, palme centenarie, agrumi e boschi.
Il recente restauro ha permesso di recuperare una delle antiche residenze della direzione delle miniere, risalente alla fine del 1800.
Il B&B Capo Pero è l’ideale per un soggiorno total relax, un autentico rifugio per viaggiatori incuranti della vita mondana.
La piccola insenatura, distante pochi metri dalla casa, offre uno spettacolo pieno di suggestione: una spiaggia quasi esclusiva, tutta in splendida sabbia brillante, composta da microcristalli di ematite.
Volterra e gli Etruschi - Roccaforte all'Isola d'Elba
IL CASTELLO DEL VOLTERRAIO - Isola d'Elba
L'origine storica del Castello è nebulosa come quella del toponimo (volterraio). Sono nate diverse interpretazioni in proposito. Alcuni, come Giuseppe Ninci, lo fanno risalire a Volterra o volterrano, attribuendo quindi la fondazione agli etruschi. Altri partono dalla stessa radice, legandola però a quello che considerano il vero fondatore del forte, Vanni di Gherardo Rau, che era appunto originario di Volterra.
Molti dicono che sia stato un oppida (fortezza d'altura) etrusco, poi forse passato ai romani. In effetti ritrovamenti antichi sono stati fatti in zona.
Sicuramente sappiamo che nelle sue forme più o meno attuali nacque nel Medioevo, ma anche qui è difficile porre un periodo preciso. La prima notizia certa che ci giunge è del 1281, un provvedimento del governo di Pisa, sotto cui ricadeva l'Elba, di mandare due capitani da guerra e l'ingegnere Vanni di Gherardo Rau a occuparsi del castello. Quali lavori dovesse svolgere qui è piuttosto vago: si trattò di fondazione, ingrandimento o semplice ristrutturazione? Anche qui non si è andati oltre alle congetture. Si ritiene che Vanni abbia costruito il castello, inglobando la torre quadrangolare in una cerchia di mura più vasta. Sempre secondo questa versione, la torre sarebbe sempre opera dei pisani, ma databile intorno al X-XI secolo, e quindi anteriore di più di due secoli al resto del fortilizio stesso.
Il primo assedio documentato è del 1402, quando i genovesi occuparono l'Elba, adesso governata dai principi Appiani di Piombino. Gli elbani si rifugiarono nei forti sparsi per l'isola: il Volterraio accolse i riesi. I liguri si dettero ad assaltare tutti i luoghi fortificati, ma per quanti tentativi facessero in allora, scrive lo storico elbano Giuseppe Ninci, per far cadere il Volterraio, non poterono riuscirvi in alcun modo. Era iniziata la fama di imprendibilità del nostro forte.
Quaranta anni dopo sbatterono la faccia contro il castello i pirati tunisini. Anche in questo caso la resistenza della guarnigione e dei civili elbani asserragliati fu tenace, riuscendo a non perdersi d'animo fino all'arrivo dei rinforzi piombinesi e alla sanguinosa disfatta dei nemici.
Negli anni immediatamente seguenti il Volterraio fu ulteriormente rafforzato.
Nel 1544 il castello vivrà forse il suo momento di gloria massimo. L'Elba fu investita dalla terrificante offensiva del famigerato pirata Barbarossa. Mentre l'isola pagava un prezzo pesantissimo alle razzie e violenze e gli isolani sciamavano con i loro miseri beni entro qualsiasi luogo che li potesse proteggere, il Volterraio resisteva fieramente. Anche in questo caso tenne fin tanto che bastò a vedere i nemici reimbarcarsi e togliere le ancore. Mai come adesso si era rivelato inespugnabile, anche di fronte a un comandante che faceva tremare più di una rocca.
Nel 1548 l'isola passò temporaneamente a Cosimo de' Medici, che dette avvio alla fondazione della piazzaforte di Portoferraio. Il Volterraio fu validamente utilizzato come vedetta protettiva sui lavori alla città. Per questo quando l'isola tornò ai principi di Piombino e Portoferraio rimase ai Medici, questi inclusero nei loro confini il nostro castello.
Nel periodo granducale il forte venne interessato da molti lavori. Gran parte di essi furono sotto il governatorato Tornaquinci, che li descrive minuziosamente: fu costruito il bastione a fiancheggiare l'ingresso, altre cortine, la scala d'accesso in muratura che sostituì la precedente in legno (1688) e la cappella interna (1694).
Nel XVIII secolo il castello iniziò la sua fase di declino, nonostante che il rapporto del direttore generale delle fortificazioni toscane, Odoardo Warren, designasse, nel 1749, il Volterraio fortezza di prima classe (in tutto il granducato si fregiarono di questo titolo 15 piazze su 52). A testimonianza di questa decadenza rimane la constatazione del granduca Pietro Leopoldo, che, durante una visita all'isola, scrisse che la rocca era presidiata da un castellano e una piccola guarnigione ma non serve a niente. Oltretutto nel 1777 lo stesso granduca sciolse il genio militare, dando la botta definitiva al sistema difensivo toscano. La smilitarizzazione completa della nostra struttura avvenne all'indomani della restaurazione del 1815.
Da allora il forte è stato abbandonato, andando sempre più deteriorandosi fino ai giorni nostri, in attesa di un dignitoso restauro.
Fonti:
video -
notizie -
vlog Marciana Marina Isola d'Elba e i fuochi di Santa Chiara
una piccola piccola clip su Marciana Marina, casa della mia amica Aurora e delle mie vacanze, da 11 estati ormai :)
adoroooo