Sally cover by Amnesia
Cover del brano scritto da Vasco ed interpretato anche dalla Mannoia, suonato dagli Amnesia Live Band
Mary Grande Voce
Diego Gatto Basso
Simone Gatto Piano
Giuseppe Martino Batteria
Angelo Sodano Chitarra
Eseguito durante un live al BAR LA ROSA DEI VENTI (FInocchito, Ogliastro Cilento SA)
Ripresa Audio con ZOOM H4N
Dal Cilento a Milano in bicicletta per parlare delle morti bianche
Sono responsabile dei servizi di sicurezza e protezione presso la mia azienda. Mi sono reso conto che parlare di queste cose in ambienti ristretti non è utile. Così sono partito . Domenico Nese, vicesindaco di Ogliastro, paese del Cilento, spiega così la sua impresa. Il 28 aprile ha inforcato la bici, la sua vera passione, e ha fatto il suo giro d'Italia: venti giorni, da Ogliastro a Milano, passando per vari Comuni in cui c'erano state vittime di incidenti sul lavoro, a parlare del problema con cittadini, amministratori e parenti delle vittime. Un matrimonio fra sport e impegno civile che ieri ha vissuto un altro momento di riconoscimento. Nese ha infatti partecipato al Maschio Angioino a un convegno proprio sulla sicurezza del lavoro, titolo Nun se po' murì accussì, e per l'occasione si è visto assegnare una simbolica maglia rosa dalla mano del sindaco Luigi de Magistris. . .Roberto Fuccillo
Cilentano.it PORTA DUE FRANCESI A PUNTA LICOSA - EP. 1 / 4.9.18
Licosa era una territorio abitata fin dal paleolitico superiore. Questo lo si è appreso grazie ai reperti in pietra rinvenuti in località Sant'Antonio. Nei secoli, nella zona si sono insediate diverse popolazioni come Enotri, Greci, Lucani e Romani. Testimonianze di una civiltà greca si hanno sul promontorio di Licosa e dintorni, che era la sede della città di Leucosia o Leukothèa[. Da questa potrebbe derivare il nome della popolazione italica che nel IV secolo a.C. abitava la costa tra Poseidonia e Elea: i Leucanoi poi Lucani, fondatori della Lucania. Successivamente la regione fu frequentata dai patrizi romani, i quali possedevano numerose ville nella fascia costiera di Licosa e sull'isola, come testimoniano i vari ruderi antichi in loco.
Nella località, dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente inizia il lungo periodo delle dominazioni barbariche. Difatti nell'846 Licosa era considerata una roccaforte di pirati Saraceni, che furono sconfitti proprio nella decisiva battaglia di Licosa da una coalizione di poteri locali che comprendeva tutti i soggetti danneggiati dalle incursioni musulmane: il Ducato di Napoli, il Ducato di Amalfi, il Ducato di Gaeta e il Ducato di Sorrento. Nel 1028 i Saraceni furono scacciati dalla zona definitivamente dal principe Guaimario III di Salerno.
Il feudo di Licosa è stato da sempre alle dipendenze del Castello dell'abate, costruito nel 1123 da Costabile Gentilcore e amministrato nei secoli dagli abati benedettini della Badia di Cava o dal feudatario di turno
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Licosa was a territory inhabited since the Upper Paleolithic. This has been learned thanks to the stone findings found in Sant'Antonio. Over the centuries, in the area have been established several populations such as Enotri, Greeks, Lucanians and Romans. Testimonies of a Greek civilization are found on the promontory of Licosa and its surroundings, which was the seat of the city of Leucosia or Leukothèa . From this it could derive the name of the Italic population that in the IV century a.C. inhabited the coast between Poseidonia and Elea: the Leucanoi then Lucani, founders of Lucania. Subsequently the region was frequented by the Roman patricians, who owned numerous villas in the coastal strip of Licosa and on the island, as evidenced by the various ancient ruins on the spot.
In the locality, after the fall of the Western Roman Empire, the long period of the barbarian dominations began. In fact in 846 Licosa was considered a stronghold of Saracen pirates, who were defeated in the decisive battle of Licosa by a coalition of local powers that included all the subjects damaged by the Muslim incursions: the Duchy of Naples, the Duchy of Amalfi, the Duchy of Gaeta and the Duchy of Sorrento. In 1028 the Saracens were expelled from the area definitively by Prince Guaimario III of Salerno [8].
The fiefdom of Licosa has always been used by the Abbot's Castle, built in 1123 by Costabile Gentilcore and administered over the centuries by the Benedictine abbots of the Badia di Cava or by the feudal lord on duty.
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Licosa était un territoire habité depuis le paléolithique supérieur. Cela a été appris grâce aux découvertes de pierres trouvées à Sant'Antonio. Au cours des siècles, dans la région ont été établis plusieurs populations telles que Enotri, Grecs, Lucaniens et Romains. Les témoignages d'une civilisation grecque se trouvent sur le promontoire de Licosa et ses environs, siège de la ville de Leucosia ou Leukothèa [6]. De là, on pourrait tirer le nom de la population italique qui au IVe siècle a.C. a habité la côte entre Poseidonia et Elea: les Leucanoi puis Lucani, fondateurs de Lucania. Par la suite, la région était fréquentée par les patriciens romains, qui possédaient de nombreuses villas dans la bande côtière de Licosa et sur l'île, comme en témoignent les diverses ruines antiques sur place [7].
Dans la localité, après la chute de l'Empire romain d'Occident, la longue période des dominations barbares a commencé. En effet, en 846, Licosa était considérée comme un bastion des pirates sarrasins, défaits lors de la bataille décisive de Licosa par une coalition de pouvoirs locaux comprenant tous les sujets endommagés par les incursions musulmanes: le duché de Naples, le duché d'Amalfi, le Duché de Gaeta et du duché de Sorrento. En 1028, les Sarrasins furent expulsés définitivement de la région par le prince Guaimario III de Salerne.
Le fief de Licosa a toujours été utilisé par le château de l'abbé, construit en 1123 par Costabile Gentilcore et administré au cours des siècles par les abbés bénédictins de la Badia di Cava ou par le seigneur féodal en fonction