La Strada delle Marmore - Ristorante Boccondivino
L’atmosfera che si respira nel centro storico di Labro (Ri) ed all’interno dell’enoteca/osteria Boccondivino, è magica e coinvolgente. La dinamicità, la creatività ed un’insuperabile e garbata accoglienza di Mauro e Valeria, caratterizzano questo piccolo gioiello enogastronomico ormai entrato di diritto nelle “attrazioni da visitare”.
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La Strada delle Marmore - Cantina Campigliano
Tra i primissimi sostenitori sul territorio, di una viticoltura moderna e di selezione qualitativa, la Cantina Campigliano è oggi una realtà vinicola affermata e conclamata nel panorama vinicolo nazionale.
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La Strada delle Marmore - Ristorante Piermarini
il Ristorante Piermarini, premiato anche quest’anno dalla guida Slow Food “Osterie d’Italia 2017”, è tra i migliori rappresentanti dell’Umbria gastronomica. Assoluto protagonista è il tartufo, con una grande attenzione alla stagionalità delle materie prime con un menu’ dinamico che sorprende sempre.
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La Strada delle Marmore - Cioccolateria Napoleone
La Cioccolateria nasce dalla passione, l’ispirazione ed il sapere del Maestro Pietro Napoleone. Trent’anni di esperienza nel settore della pasticceria, gelateria e cioccolateria hanno dato il via al progetto “La Fabbrica del Cioccolato” iniziato a Rieti nel febbraio del 2008.
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La Strada delle Marmore - Azienda Agricola La Drupa
Autenticità e convivialità, sono queste le due parole chiave che contraddistinguono l’attività agricola dell'azienda agrituristica La Drupa.
L’extra vergine biologico è ottenuto esclusivamente dalle olive aziendali, le cui cultivar principali sono il moraiolo ed il leccino, caratteristiche della zona.
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La Strada delle Marmore - Relais Villa D'Assio
Il Relais sorge all’interno della suggestiva e caratteristica campagna “Rosea” in seguito ad una meticolosa ristrutturazione di quello che era un incantevole borgo ottocentesco abitato dai vecchi contadini della tenuta agraria del Principe Ludovico Spada Veralli Potenziani.
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Terni-Rieti, inaugurato il Ponte Marmore e la galleria Valnerina
Con l'apertura dei 4 chilometri e 700 metri di strada che comprendono anche lo spettacolare ponte ad arcoe la galleria 'Valnerina' Umbria e Lazio sono più vicini Interviste a Ciucci (Anas), Marini e Di Girolamo. Servizio Marco Torricelli
Le cascate delle marmore viste dal drone..!!marmore falls with dji Phantom drone
riprese aeree mozzafiato delle bellissime cascate delle marmore con utilizzo di drone dji phantom 2....ciao e BUONA VISIONE!!!
La Cascata delle Marmore nei pressi di Terni , in Umbria , con la considerevole altezza di 165 metri, è la più grande cascata, realizzata dall'uomo, del mondo, ma anche quella più antica. Infatti venne creata nel 271 a.C. dagli antichi romani quando deviarono lo stagnate fiume Velino, facendolo confluire nel fiume Nera.
Un percorso a pagamento lungo le cascate permette ai visitatori di camminare fino alla cima del salto. Lungo la strada, c'è un tunnel che conduce ad un osservatorio proprio accanto alle cascate, dove di certo ci si bagna abbondantemente.
Le cascate sono utilizzate per la produzione di energia elettrica, e vengono attivate solamente per alcune ore al giorno, mattino e pomeriggio nei giorni festivi e nei periodi di vacanze. In estate anche in notturna!
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI!!!
Terni - Rieti ... nuova galleria !!!
Inaugurati ufficialmente la galleria Valnerina ed il ponte ad arco su Papigno, nuove infrastrutture sul raccordo Rieti-Terni. La galleria è lunga circa quattro chilometri, il ponte ad arco oltre 300 metri. La nuova infrastruttura consente un guadagno di percorrenza tra Rieti e Terni, e viceversa, di oltre 10 minuti, senza contare le migliori condizioni di sicurezza rispetto al vecchio tratto passante per Marmore, frazione ternana che sarà finalmente libera dall'intenso traffico da e per Rieti.
Il tratto interessato dall'apertura al traffico (dal chilometro 3,272 al 7,968) è compreso tra lo svincolo
«Valnerina» e l'innesto a rotatoria sulla strada statale 79 nei pressi del fiume Velino. Insieme al tratto già aperto nel luglio 2011, consente di usufruire di complessivi 8,2 chilometri dell'infrastruttura che ricade esclusivamente nel comune di Terni. Il collegamento rientra nell'itinerario Civitavecchia - Orte - Terni - Rieti che, in congiunzione con l'autostrada Roma - L'Aquila- Teramo, rappresenta una trasversale dell'Itala centrale fra i porti del Tirreno e quelli dell'Adriatico e un asse di supporto alla mobilità civile e industriale di molte zone attraversate (Alto Lazio, province di Terni e Rieti).
L'apertura al traffico del tratto compreso tra lo svincolo «Valnerina» e l'innesto sulla statale 79 consente di evitare l'attuale tracciato della strada statale 79 Ternana, tortuoso e caratterizzato da un notevole traffico in particolare pesante, eliminando l'attraversamento del centro abitato di Marmore, con significativi vantaggi per i tempi di percorrenza del trasporto merci, per i residenti dei comuni limitrofi e per i turisti diretti alla Cascata delle Marmore, ma anche per l'ambiente, riducendo le emissioni atmosferiche e acustiche.
Il tratto comprende il ponte ad arco, Ponte delle Marmore, sulla Valle del Nera, opera di notevole risalto strutturale e paesaggistico, che permette l'attraversamento in rettilineo della valle per una estensione di 300 metri, ad una quota massima di circa 70 sul piano di campagna. Da qui il tracciato prosegue con la galleria Valnerina di 3.694 metri, il cui tratto terminale, originariamente previsto al di sotto del Fiume Velino, è stato variato per consentire l'attraversamento del corso d'acqua in viadotto.
I lavori per la realizzazione dell'ultimo tratto, che comprende l'attraversamento del fiume Velino e lo svincolo di Piediluco, recentemente approvati dal Cipe, sono in corso di realizzazione.
PIEDILUCO, Terni
Piediluco è una frazione del comune di Terni. Collocato a 375 m s.l.m., il paese è abitato da 523 residenti. Esso sorge in riva all'omonimo lago che alimenta, assieme alle acque del fiume Velino, la cascata delle Marmore. Dal 2016 fa parte del club de I borghi più belli d'Italia.
Scavi archeologici nella zona hanno permesso di ritrovare resti di insediamenti risalenti alla tarda Età del Bronzo. In seguito venne conquistata dai Sabini e, a partire dalla metà del III secolo a.C., passò ai romani.
In un documento del 1028 si citano il Castello de Luco (sulla sommità del monte della Rocca, dal latino lucus, bosco sacro) e la curtem de Postro (in riva al lago), come un possedimento di tale Bernardo D'Arrone, feudatario del luogo, che lo concede ai monaci dell'abbazia di Farfa. La Rocca era caratterizzata da un mastio con torre quadrangolare, di cui ora rimangono solo i resti. In basso sorgeva un piccolo villaggio, nella zona chiamata il Colle. Nel 1208, san Francesco passò in questo paese. Nel 1244 Federico II passò quei luoghi ai Brancaleoni, che fortificarono il castello . Nel 1330, Rieti e Spoleto si allearono per distruggere la rocca (una roccaforte ghibellina), ma furono fermati in questo intento da papa Benedetto XII. Nel 1364, Blasco Fernando di Belviso acquistò dai Brancaleoni la Rocca e la ingrandì. Egli venne ucciso nel 1368 durante una rivolta; l'anno successivo, truppe pontificie inviate da papa Urbano V e comandate da Ugolino da Montemarte, catturarono, processarono sommariamente e giustiziarono 50 uomini del paese. Dal 1393 al 1439 fu dominio dei Trinci di Foligno, che lo dotarono di un nuovo statuto (Statuta Castri Pedisluci). Successivamente, papa Eugenio IV lo sottomise alla potestà pontificia e nel 1453 papa Nicola V lo rese signoria del capitano di ventura reatino Matteo Poiani. Nel 1578 il feudo fu diviso tra i Poiani e i Farrattini-Poiani di Amelia. Negli anni successivi, tutti i beni feudali passarono ai conti Pianciani, che li cedettero ai baroni Franchetti alla fine del XIX secolo. Risale proprio a questo periodo il grande balzo di notorietà di Piediluco, grazie al fatto di essere spesso inserito nel Grand Tour assieme alla visita alle cascate delle Marmore. Nel 1927 Piediluco, fino ad allora comune autonomo appartenente alla provincia di Perugia, venne accorpato con un regio decreto-legge al comune di Terni[3], di cui fa tuttora parte. Il paese sorge lungo la strada regionale 79 Ternana, la vecchia strada statale di collegamento tra Rieti e Terni; una breve variante costruita negli anni Sessanta circonvalla l'abitato, evitando al traffico pesante di attraversarlo.
Più recentemente la SR 79 è stata sostituita dalla superstrada Rieti-Terni, una strada a scorrimento veloce che passa nella valle del Velino (a circa cinque chilometri dal paese) e lo serve con lo svincolo Piediluco-Marmore, ancora in costruzione. Nella valle del Velino passa inoltre la ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila. Fino al 1980 il paese era servito dalla stazione di Piediluco, posta a circa quattro chilometri dall'abitato, ma in quell'anno la stazione fu soppressa; oggi Piediluco è servito dalla poco più lontana stazione di Marmore (6 km).
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Cascata delle Marmore, Papigno - Lo sguardo
Di Andrea Sbarretti.
andreasbarretti.it
In onda su Teleterni - canale 15 Umbria.
LO SGUARDO è anche su Facebook.
Cascata delle Marmore e Papigno.
Papigno si trova su un piccolo rilievo, all'altezza di 227 m s.l.m., e controlla due tra le vie più importanti del territorio ternano: la strada Valnerina e la via Curia (che porta a Rieti). La frazione è popolata da 449 abitanti (dati Istat, 2001).
Gli Umbria Studios, un tempo chiamati Spitfire sono un complesso di teatri di posa di rilievo internazionale situati lungo la Strada statale 209 Valnerina nella periferia sud-est di Terni, sulla sponda sud del fiume Nera e vicino alla cascata delle Marmore.
Di proprietà di Cinecittà Luce S.p.A. dal 1997 e in gestione dal 2005 a Cinecittà Studios S.p.A., sono stati voluti da Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, che hanno trasformato un vecchio complesso di fabbriche di carburo di calcio e calciocianamide in uno studio cinematografico.
Gli Umbria Studios di Papigno si concentrano in circa 90 ettari nella Valnerina ternana e sono formati da 3 studi. Il teatro 1 e il teatro 2 si espandono su una superficie complessiva di 2.300 m². Il teatro 3, è occupato per la metà da una piscina di 30 × 21 metri, equipaggiata con macchina per creare le onde e oblò per le riprese subacquee, dispone di blue screen e green screen per VFX.
La storia recente di Papigno è legata a quella della Società Italiana per il Carburo di Calcio, che impiantò qui uno stabilimento agli inizi del XX secolo; infatti, la presenza di una notevole forza idromotrice (l'acqua delle vicine cascate delle Marmore) ha permesso la costruzione di centrali elettriche e di aziende che potessero sfruttare questa risorsa. Come conseguenza, il pesante inquinamento da fumi e polveri ha modificato l'aspetto del territorio circostante[senza fonte]. Divenuta ben presto tra le aziende più importanti al mondo per la produzione di carburo di calcio e calciocianamide, venne in seguito assorbita dalla Società Terni.
La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, inserita in un grande parco naturale, tra le più alte d'Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti. Si trova a circa 7,5 km di distanza da Terni, in Umbria, quasi alla fine della Valnerina, la lunga valle scavata dal fiume Nera. Il nome deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce che sono simili a marmo bianco.
Le acque della Cascata delle Marmore, gestita dal Comune di Terni, sono utilizzate per la produzione di energia idroelettrica. La cascata non è dunque sempre aperta a pieno regime. Quando è aperta a flusso minimo la cascata scopre le rocce e la vegetazione sottostante. Il fiume Velino percorre gran parte dell'altopiano che circonda Rieti ma più a valle si trova naturalmente intralciato dalla presenza di massicci calcarei e dall'assenza di un adeguato letto dove scorrere; questa particolare configurazione geologica ha portato, nel corso delle ere, alla formazione, in quel tratto, di una palude stagnante nociva per la salubrità dei luoghi nota come Lacus Velinus. Nel 271 a.C., il console romano Manio Curio Dentato ordina la costruzione di un canale (il Cavo Curiano) per far defluire le acque stagnanti in direzione del salto naturale di Marmore: da lì, l'acqua precipitava direttamente nel fiume Nera, affluente del Tevere.
Valle Scura Rieti
lo sgrigno dei tesori del Terminillo non finisce mai di stupire !!! Una semplice escursione che renderà felicissimo chi avrà la fortuna di provarlo.
Valle Scura è una delle valli più belle e selvagge della provincia di Rieti, meta di escursionisti e appassionati di trekking. Qui, tra impervi sentieri e scenari mozzafiato, grazie alle difficoltà di accesso si sono conservate specie animali e vegetali scomparse altrove e una natura ancora intatta.
Valle Scura propone paesaggi e ambienti tali da costituire un preziosissimo repertorio naturale: dal fondovalle dove numerosi corsi d'acqua hanno creato suggestive cascate e profonde forre, agli scoscesi crinali ricchi di boschi e di vegetazione rigogliosa, fino alle sconfinate praterie d'altitudine.
Valle Scura è nel versante nord del massiccio del Terminillo con un orientamento est-ovest, attraversata dall’omonimo torrente, è profondamente incassata nel versante orientale del massiccio, dominata a nord dalle pendici del Monte Cambio.
La vegetazione è dominata prima da querce ed aceri, poi, ad altitudini più elevate, attorno ai 1700 metri slm, prevalentemente da faggi. L'intera valle è abitata, tra gli altri, dal gatto selvatico e dalle volpi, martore e faine. Gli uccelli di cui si sente il cinguettio sono cince, fringuelli, passeri scopaioli, picchio verde e comune, mentre sovente i cieli sono solcati dall'aquila reale che qui, nel Fosso dei Cavalli, sembra nidifichi.
La Valle Scura ha inizio dal paese di Sigillo, Comune di Posta. Qui si può lasciare l'auto e proseguire seguendo il sentiero n°5 del CAI che porta fino a Rifugio Sebastiani sulle vette del Terminillo, con un dislivello di ben 1300 metri. Il sentiero passa per i cosiddetti Pisciarelli dove un velo d'acqua limpida e potabile scende dalle rocce ricoperte di muschio formando una singolare cascatella. Si prosegue poi verso il cosiddetto malopasso da dove si ammirano le omonime cascate, oppure si devia verso Rifugio Porcini.
Un percorso impegnativo ma che offre meravigliosi scenari e bellissime vedute panoramiche: Monte Giano e Monte Nuria, il paese di Micigliano, la catena dei Monti della Laga e in lontananza il Gran Sasso. Un itinerario imperdibile per gli amanti della natura.
Rieti e provincia - Calcariola
Guardate il video integrale:
Una vacanza fuori porta nella provincia di Rieti alla scoperta della splendida rocca di Calcariola.
Videomaker: Marco Miluzzi
marcomiluzzi.it
Musicha:
- Fall of the Solar King di Twin Musicom è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
Park Hotel Villa Potenziani a Rieti
Park Hotel Villa Potenziani è una struttura alberghiera sita a Rieti (Italy). Una villa nobiliare immersa in un parco secolare. Ogni camera è differente dalle altre, con vista panoramica. Il Ristorante Belle Epoque è ubicato nell storico Salone delle Feste. Tre sale di diversa capienza per convegni, seminari, riunioni di lavoro. Centro fitness, campo da tennis e palestra per ricreare il corpo e la mente. E d'estate, sulla terrazza, il ristorante con barbeque I Glicini. villapotenziani.it
Galleria Terni-Rieti
4 chilometri e 300 metri che comprendono anche il ponte ad arco oltre alla galleria Valnerina.
Park Hotel Villa Potenziani. Trailer
Park Hotel Villa Potenziani - Rieti - Italy
Hotel Quattro Stelle Superior
villapotenziani.it
Terni - Piediluco Labro
Il percorso segue la sponda settentrionale del Lago di Piediluco per raggiungere in collina l'abitato di Labro, in Provincia di Rieti. Il Lago come altri bacini più piccoli ancora presenti nella pianura reatina è quello che rimane relitto dell'Antico Lago Velino, che ebbe origine dallo sbarramento di travertino deposto per precipitazione chimica dei carbonati di calcio dallo stesso fiume presso Marmore e che, come noto, è stato prosciugato in epoca romana e rinascimentale, facendo precipitare in cascata le sue acque nel sottostante fiume Nera, attraverso un incisione artificiale della soglia. Nel lago di Piediluco, lungo le sponde si conservano ancora importanti lembi di vegetazione elofitica dominata dalla cannuccia di palude (Phrgmites australis) e dalla tifa (Typha latifolia). Molte sono le piante acquatiche presenti tra cui ricordiamo per bellezza o interesse naturalistico: il nannufero (Nuphar lutea) una ninfea di colore giallo, il giglio acquatico (Iris pseucorus) e l'erba vescica comune (Utricularia australis) piccola pianta carnivora ormai divenuta rara. Interessante è la presenza lungo le sponde del luppolo (Humulus lupulus) pianta lianosa utilizzata nella produzione di birra e del bosso (Buxus sempervirens) e di alcune orchidee tipiche delle zone umidi e molto rare in Umbria, l'elleborina palustre (Helleborine palustris) e l'orchidea di palude (Dactylorhiza incarnata). La fauna è ricca per la presenza di ambienti diversificati; per quanto riguarda le specie più tipicamente acquatiche risultano abbondanti soprattutto durante le migrazioni primaverili ed autunnali, con presenza diffusa di anatidi e rallidi soprattutto morette, moriglioni, germani reali e folaghe. Il lago ha un aspetto di tipo alpino in quanto racchiuso da versanti montuoso-collinari, costituiti in genere da rocce calcari della Serie geologica Umbro-Marchigiana mesozoica d'origine marina. I pendii sono ricoperti da formazioni boschive ben sviluppate, tra cui la bella lecceta del Monte Caperno che può essere osservata dalla parte opposta del lago rispetto a Piediluco e che è tutelata, come lo stesso lago, essendo un Sito d'Interesse Comunitario. Il strada si sviluppa nel piano bioclimatico alto collinare tra quota 370m e i 600m di Labro, sul versante meridionale caldo che ha favorito formazioni vegetali termofile, con presenza di boschi misti di leccio (Quercus ilex), roverella (Quercus cerris), orniello (Fraxinus ornus) e altre specie, tra cui spicca per rarità nel territorio umbro, il carpino orientale o carpinella (Carpinus orientalis). Alcune zone come la valle alluvionale del fosso di Leonessa alla confluenza con il lago sono interessate da una agricoltura sostenibile dall'ambiente, con colture tipiche della zona montana, come quelle della patata. Il clima mite ha anche favorito la coltivazione dell'olivo in particolare nel versante di Colle di Mezzo. L'ambiente più interessante in queste zone è quello della gariga, dominato da specie arbustive ed erbacee che spesso hanno ricolonizzato i terreni un tempo coltivati. Questi suoli sono ideali per la crescita di alcune orchidee ed in particolare proprio nei pressi dell'abitato di Labro è stata rinvenuta una popolazione di Ophrys apifera var. bicolor, dai caratteri unici. Questi luoghi sono l'habitat per molti animali come il quercino (Eliomys quercinus), la puzzola (Mustela putorius), il gatto selvatico (Felis silvestris), l'averla piccola (Lanius collurio), la sterpazzola (Sylvia communis) e rapaci quali lo sparviere (Accipiter nisus) e la poiana (Buteo buteo).
colli sul velino Un piccolo borghetto
A due passi da Rieti e da Terni,dal lago di Piediluco e le cascate delle Marmore;
Abitazione da rifinire di enormi dimensioni composta di 5 stanze più servizi,balcone
e cantine,corte esterna e posto auto privato e dependance antistante di ulteriori due
vani più bagno,balcone e cantina, con giardinetto privato adiacente.
Il tutto allombra del campanile di uno dei paesini piu graziosi dellalto lazio e di fronte
alla vista del Terminillo perennemente innevato.Puo essere facilmente divisa in piu unita abitative!
La Cascata delle Marmore - Le immagini più spettacolari
Le immagini più spettacolari della Cascata delle Marmore e il racconto della guida Stefano Grilli. Visiteremo il percorso 2, detto anche Anello della Ninfa, a ridosso del balzo della cascata, poi proseguiremo lungo il percorso 3, raggiungendo un punto panoramico dove non sembra neanche di essere in Europa per la vegetazione e i grandi volumi d'acqua, vedremo anche il cosiddetto velo della sposa ... guardare per credere!
Visita l'Italia con noi!!!
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L'ESONDAZIONE DEL NERA IN VALNERINA
L'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO CHE SALVANO CAVALLI INTRAPPOLATI NELLE ACQUE