Sesto Al Reghena (Pordenone Friuli V.G.) chiesa S. Maria in Sylvis, isola e fiume Reghena
Sesto al Reghena (Siest in friulano) è un comune italiano della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia. È uno dei Borghi più belli d'Italia.
Cinta muraria e torre d'ingresso
Anche se nei primi secoli l'abbazia forse non possedeva un sistema di difesa, una prima cinta muraria fu sicuramente realizzata a partire dal X secolo, dopo le devastazioni operate dagliungari. Nel 1431 vi erano ben sette torri di difesa, come rappresentato nel sigillo di Tommaso de' Savioli, ultimo abate residenziale. Ora ne rimane una sola, che funge anche da ingresso al complesso; in origine era dotata di un ponte levatoio. La torre fu restaurata dagli abati commendatari Giovanni Michiel e Domenico Grimani, che la trasformarono come oggi la vediamo; nel Settecento venne realizzato il ponte in pietra in sostituzione di quello levatoio.
La facciata è dominata da un affresco rappresentante un leone di San Marco, risalente alla fine del Quattrocento; appena sotto è posto un bassorilievo con lo stemma del cardinale Grimani con la data del 1521; a sinistra vi è l'affresco dove è ripetuto lo stemma Grimani, mentre a destra si trova l'affresco di uno stemma con croce, di cui si ignora il proprietario. Più sotto si può vedere dipinta un'allegoria del buon governo veneziano e della famiglia Grimani, che controllava con i suoi membri sia l'abbazia di Sesto che il Patriarcato di Aquileia. Anche se mancano le prove documentarie, l'autore di queste opere è ritenuto Giovanni Battista Grassi, uno dei maggiori rappresentanti del manierismo maturo in Friuli.
Campanile
Oltrepassata la torre di ingresso si accede all'ampio cortile, recentemente pavimentato, sul quale si affacciano tutti gli edifici principali del complesso abbaziale.
Proprio di fronte all'ingresso è posto il campanile, alto 33,60 m con base quadrata di 7,70 m e costruito totalmente in mattoni. Fu realizzato probabilmente tra l'XI ed il XII secolo ed è simile ad altre torri contemporanee presenti in area lagunare, con lesene verticali e rare aperture lungo i fianchi. Il paramento è abbellito da alte arcate a doppia ghiera, tre per lato, di uguale altezza su tutti i lati, tranne che sul lato sud, dove l'arcata centrale è stata ribassata in un secondo tempo per posizionare l'orologio che compare per la prima volta in una stampa di finesettecento. L'attuale orologio è stato sistemato dopo i lavori di restauro del 1914.
Portale rinascimentale
A fianco della torre campanaria si trova un portale di origine rinascimentale con arco a tutto sesto sostenuto da pilastri. Il tutto è reso più aggraziato da lesene, che reggono una trabeazione con mensole aggettanti che ricopia la cornice a dentelli del palazzo abbaziale.
L'opera fu probabilmente realizzata in concomitanza con i lavori eseguiti sulla torre d'ingresso promossi dagli abati Giovanni Michiel e Domenico Grimani, cioè verso la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Il portale permette l'accesso ad un parco, dove forse un tempo si trovava il convento.
Palazzo della Cancelleria
L'edificio è posto ad ovest, in prossimità del campanile; è fatto in mattoni ed ha una pianta rettangolare di circa 25,5 x 10 m con un'altezza di circa 9 m. Si ritiene che la struttura risalga al periodo tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, anche se è stato pesantemente ristrutturato e modificato nei secoli. La sua utilizzazione primitiva è ignota, anche se l'opinione prevalente è che fosse la sede della autorità civile, posta di fronte all'antica residenza abbaziale, sede dell'autorità religiosa.
Antica residenza abbaziale
Sulla facciata sono presenti quattro stemmi di alcuni abati commendatari del XVII e XVIII secolo. A partire dalla sinistra in alto abbiamo quelli di Giovanni Alberto Badoer, di Carlo Pio di Savoia-Carpi, di Girolamo Colonna di Sciarra e di Giovanni Cornaro.
Il palazzo è ora utilizzato come sede comunale.
Attuale residenza abbaziale
L'attuale residenza abbaziale è posta verso il margine sud-orientale della abbazia, dove si trovava una delle torri di difesa, in parte conglobata nell'edificio. L'edificio che si vede ora è il risultato dei lavori di ristrutturazione avvenuti nella prima metà del Settecento.
Majano (Udine) - Borghi d'Italia (Tv2000)
L’itinerario di Borghi d’Italia questa settimana ci accompagna a Majano in Provincia di Udine. Il paese, duramente colpito dal sisma del 1976 rappresenta un bell’esempio di ricostruzione e riscatto ...
Campane della Parrocchia di Tutti i Santi in Bagnarola di Sesto al Reghena (PN) v.422
Battiore e distesa delle grande (dura 2 minuti) delle 12:00 per l'Angelus feriale
Concerto di 3 campane in Do3 fuse da fonditori ed in epoche diversi ed elettrificate a slancio friulano e gestite da un programmatore Quartz System.
Dopo il bellissimo video precedente girato a Udine in cui abbiamo potuto sentire il Plenum del Santuario della B.V. delle Grazie, ci troviamo sempre in Friuli, anche se decisamente in altre zone.
Mi sono recato in questo sabato mattina per prima cosa a Pordenone, bellissima città ricca di moltissime bellezze artistiche e culturali, che in quel periodo ospitava la rassegna letteraria Pordenonelegge.
Dopo un passeggiata nel bellissimo centro, mi sono diretto verso questa frazione di Sesto al Reghena dove mi ero già recato tempo fa nel tentativo di una ripresa del Dopli, quella volta andata buca.
Dopo un breve tragitto in macchina, ho raggiunto Bagnarola.
Si tratta di un bel paesino, tipico dell'ambiente friulano, con una bella chiesa al centro inserita nel contesto di una piazza recente e da poco sistemata.
Il tutto coronato dall'alto campanile, che sorge davanti alla chiesa, contenente un concerto di 3 ottime campane in Do3.
Una volta arrivato e sceso dalla macchina, mi sono diretto alla chiesa dove ho fatto le riprese panoramiche.
Purtroppo non ho potuto vedere l'interno (che invece ero molto curioso di vedere) e nemmeno fare le panoramiche interne poiché la chiesa era chiusa.
Una volta effettuate tutte le riprese panoramiche mi sono messo in posizione per la suonata.
Puntuale, a mezzogiorno, parte il battiore sul campanone, poi, dopo una pausa, parte allo scattare del primo minuto dopo il mezzogiorno il campanone a distesa.
Questa pausa tra battiore e distesa sta a dimostrare con certezza come la centralina sia un Quartz System dato che se in quei modelli di centralina viene inserito il battiore la distesa programmata parte al minuto successivo poiché non si possono inserire due programmate nello stesso momento, a differenza dei programmatori odierni in cui si impostano i rintocchi e, a seguito di una pausa personalizzata, parte eventualmente la suonata programmata.
Ammetto che la campana mi è veramente piaciuta, ha un suono molto solenne e profondo.
Le piccole e strette strade del paesino sono di certo riempite di suoni rimbombanti e festosi quando queste campane suonano.
Dopo la suonata ho messo via le attrezzature e sono rincasato, soddisfatto di questo terzo video consecutivo girato in Friuli.
I video non sono di certo conclusi qui, ci sono ancora delle bellissime sorprese.
I: Do3, fusa da G.B De Poli di Udine nel 1920;
II: Re3, fusa da Clocchiatti di Colugna (UD) nel 1965;
III: Mi3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1920.
Video 422
ABBAZIA DI SESTO AL REGHENA
Storia di un luogo magico risalente al Duecento, con atmosfere percorse da misticismi lontani anche dai nostri sogni
Abbazia di Piona
L’Abbazia di Piona si trova poco distante da Colico, ma per raggiungerla si deve dapprima salire e poi scendere il promontorio dell’Olgiasca.
Dopo un breve tragitto su una strada ciottolata, perfettamente percorribile dai veicoli, si raggiunge questa oasi di pace e serenità dove risiedono i monaci cistercensi del priorato di Piona.
“Silentium” è la parola che accoglie il visitatore subito dopo aver varcato il cancello d’ingresso che ci immette sul viale pedonale che ci conduce all’abbazia.
Due minuti e davanti a noi si presenta la chiesa, stile romanico lombardo, con l’annesso chiostro.
Una facciata semplice con una monofora ed un portone bronzeo suddiviso in sei riquadri, raffiguranti la storia di San Benedetto e tratti dai “Dialoghi” di San Gregorio Magno.
Unica navata, lunga circa 20 metri e larga 8 metri, con abside con copertura a botte affrescata.
L’edificio attuale è opera di un ampliamento della precedente chiesa consacrata nel 1138 alla Beata Vergine Maria. Il campanile quadrato è stato ricostruito alla fine del Settecento in seguito al crollo, per dissestamento del terreno, della preesistente torre campanaria di forma ottagonale a base quadrata che si trovava sul lato opposto della chiesa.
Questa collocazione trova riscontro anche in una recente scoperta legata al Cenacolo Vinciano di Leonardo da Vinci del professor Ernesto Scolari*, appassionato studioso del genio vinciano. Dopo una serie di restauri dal Cenacolo emerge nel suo fondo un paesaggio tipico dell’alto Lario con una chiesa dal campanile ottagonale alla sua destra: ecco l’abbazia di Piona alle origini.
Questa raffigurazione di Leonardo da Vinci, in una delle sue opere più conosciute ed ammirate, deriva dalla conoscenza delle ricchezze paesaggistiche del nostro territorio e dal legame personale con la famiglia Birago, che deteneva la Commenda del Priorato di Piona.
La Collegiata il Duomo di San Candido - Stiftskirche Innichen
La Collegiata di San Candido, dedicata ai Santi Candido e Corbiniano è una chiesa dell'omonimo comune in provincia di Bolzano, alla quale è annesso un complesso monastico. La costruzione della Collegiata iniziò intorno al 1143 con la collaborazione di architetti lombardi sopra i resti di una precedente chiesa benedettina dell'8° secolo, di cui però oggi non rimane quasi nulla. Ancora prima dell'anno 1000, questa chiesa fu sostituita da una costruzione più grande, di cui rimane la cripta sotto il presbiterio che vediamo oggi. Nell'anno 1200 la chiesa fu ridotta in cenere da un incendio insieme alla località di San Candido. In seguito fu costruita l'odierna Chiesa Collegiata, che fu consacrata nel 1284. La torre campanaria fu eretta tra il 1320 e il 1326. A parte la fondamentale rilevanza della sua architettura, la chiesa conserva notevoli opere d'arte come una statua lignea del Duecento e un ciclo di affreschi della stessa epoca nella cupola centrale.
Reggio Emilia, i segreti del duomo svelati al suono delle campane
REGGIO EMILIA. Dal loggiato dei canonici, addentrandosi nel palazzo ed attraversando lantico appartamento del campanaro, fino alla torre campanaria. Questo il percorso proposto dal Rotary Club di Reggio Emilia per scoprire i segreti del duomo. Il tour è terminato con una suonata a distesa con una delle campane maggiori della cattedrale. Impagabile la vista sul centro storico dal terrazzino della Madonna dorata.
Campane della Torre delle Ore di LUCCA, v.068
- Battiore delle 14:00 e 15:30 dal basso (quello delle 15:30 dal campanile della cattedrale);
- Battiore delle 17:15 e 17:30 dalla cella campanaria.
Concerto di 3 campane in Do3 calante fisse (il campanone possiede il ceppo in legno), fuse da Stefano Filippi di Lucca nel 1754 ed elettrificate dalla Trebino di Uscio (GE):
I: Do3 calante (batte le ore)
II: Do3
III: Re3
Recentemente restaurata dall’amministrazione comunale e riaperta ai visitatori, la Torre delle Ore, situata nella centrale via Fillungo, è la più alta della città. Nel 1390 vi fu collocato il primo orologio, che scandiva le ore con il solo rintocco di una campana, e un secolo dopo vi fu applicato il quadrante. Nel 1752, dopo varie modifiche dei meccanismi succedutisi nel corso dei secoli, la Repubblica Lucchese commissionò all’orologiaio ginevrino Louis Simon la costruzione di un moderno meccanismo. Due anni dopo, con la collaborazione dell’orologiaio lucchese Sigismondo Caturegli, fu installato un nuovo quadrante e furono sostituite tutte le campane, fuse dal fonditore lucchese Stefano Filippi nel 1754 (la precedente campana maggiore era opera di Nicolao Bondi da Cortona del 1390). Il suono delle ore è alla romana (da una a sei) ed è scandito dalla campana più grande, mentre i quarti sono suonati da due campane più piccole. Ancora oggi, dopo aver salito i 207 gradini della scala in legno si raggiunge la sommità e, oltre a poter ammirare i tetti e le torri della città di Lucca e le montagne circostanti, è possibile osservare il settecentesco meccanismo a carica manuale dell’orologio pubblico, che rappresenta uno degli esempi più interessanti ancora funzionanti in Europa.
Particolarità è che il battito delle ore viene ripetuto con 1 tocco sulle 2 piccole che viene ripetuto anche per i quarti: per le ore viene ripetuto 4 volte, per i quarti 1 volta, per la mezza 2 volte e per i trequarti 3 volte prima che il campanone batta l'ora. Ringrazio Pietro (Pie il campanaro 07) per essere salito con me e per avermi consigliato di fare questo video!!!
TORRE DI PISA & PIAZZA DEI MIRACOLI
La cosiddetta torre pendente di Pisa (chiamata semplicemente torre pendente o torre di Pisa) è il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, nella celeberrima Piazza del Duomo di cui oggi è il monumento più famoso per via della caratteristica pendenza.
Si tratta di un campanile a sé stante alto circa 56 metri fuori terra (58,36 metri considerando il piano di fondazione)[1], costruito nell'arco di due secoli, tra il dodicesimo e il quattordicesimo secolo. Pesante 14.453 tonnellate,[2] vi predomina la linea curva, con giri di arcate cieche e sei piani di loggette. La sua pendenza è dovuta a un cedimento del terreno verificatosi già nelle prime fasi della costruzione.
L'inclinazione dell'edificio attualmente misura 3,97° rispetto all'asse verticale.[3] La torre di Pisa rimane in equilibrio perché la verticale che passa per il suo baricentro cade all'interno della base di appoggio.
È stata proposta come una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Il Duomo di Venzone
Ricostruito con la tecnica dell'anastilosi, ogni pietra è stata numerata e riposizionata. Il Duomo di Venzone è il simbolo della ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976
Campane di Venezia-Basilica di San Marco Evangelista
Campane del bellissimo campanile simbolo di Venezia, crollato nel '900
Dati:
Concerto di 5 campane a slancio, inceppate in legno dalla Morellato, originariamente elettrificate nel 1953 dalla ditta svizzera Schlieren - Wagons & Ascenseurs, e attualmente in manutenzione dalla Vanin di Trebaseleghe (PD), che ha rifatto l'impianto nel 1996. Di queste campane, la Marangona (campanone) fu fusa da Domenico Canciani dalla Venezia nel 1819/20, e le altre furono rifuse dai Fratelli Barigozzi nel 1909 a seguito del crollo del campanile avvenuto nel 1902, riutilizzando i cocci delle vecchie 4 campane (anch'esse di Canciano dalla Venezia, risalenti all'anno di fusione dell'attuale Marangona) per fonderne le nuove, appunto, presso una fonderia costruita appositamente sull'Isola di Santa Elena (a Venezia). Furono donate da Papa Pio X:
I: La2 (Marangona, o Carpentiera o Campanon), con un diametro 180 cm e un peso di 36,25 quintali. Fu l'unica campana a salvarsi dal crollo della precedente torre campanaria nel 1902, ed annunciava l'inizio e la fine dell'orario di lavoro dei Marangoni (da cui la campana prende il nome), cioè i carpentieri dell'arsenale (e questo suono tradizionale è rimasto in parte tutt'oggi con la distesa della Nona a mezzogiorno, che oltre ad annunciare l'Angelus ricorda la fine dell'orario di lavoro; e alle 14, con la distesa delle 2 campane minori, ad annunciare l'inizio del lavoro pomeridiano, appunto). La Marangona suonava inoltre per le sedute del Maggior Consiglio.
II: Si2 calante (Nona o Mezzana), con un diametro di 156 cm e un peso di 25,56 quintali. Ha sempre suonato a mezzogiorno e a mezzanotte, orario in cui si poteva potevano spedire le ultime lettere a Rialto.
III: Do#3 calante (Trottiera o Quarantìa) con un diametro di 138,5 cm e un peso di 18,07 quintali. Suonava per dare il secondo segnale ai nobili che dovevano partecipare alle riunioni del Maggior Consiglio.
IV: Re3 calante (Pregadi o Mezza Terza), con un diametro di 129 cm e un peso di 13,66 quintali. Suonava per le riunioni del Senato, i cui membri erano detti Pregadi; per tutte le funzioni religiose e alle prime luci dell'alba.
V: Mi3 calante (Renghiera o Maleficio), con un diametro di 116 cm e un peso di 10,11 quintali. Annunciava le esecuzioni capitali che avvenivano tra le colonne di San Marco e San Todaro (
Presente anche la campana quattrocentesca (di nota Sol3) di Sant'Alipio collocata nella guglia a sinistra della chiesa, che batte le ore prima della Torre dei Mori.
Per maggiori informazioni sul campanile vi reindirizzo qui .
Video dedicato a Campanaro Veneto e Campanaro Italia
Campane di Montereale Valcellina (Pn)
Concerto di 3 campane in Reb3 Maggiore.
Duomo di Santa Maria Assunta.
Il concerto precedente fu requisito durante la Prima Guerra Mondiale per poi essere ripristinato nel 1921. Questo concerto fu fuso dalla ditta Francesco Broili di Udine, la tonalità era Reb3 Maggiore ed il suo peso era 3252 kg. Il costo di fusione e di posa fu di 19850.95 Lire e le campane vennero benedette a Udine il 28 febbraio 1921. Nel 1927 si ruppe la campana piccola e si decise di rifondere lintero concerto. Questo fu fuso dalla ditta Giovanni Battista De Poli di Udine nel 1929. Le nuove campane, del peso complessivo di 3338.5 kg, arrivarono a Montereale il 2 marzo 1929 e vennero benedette il 3 marzo dello stesso anno dal Vescovo Mons. Paulini. Il costo per la nuova fusione fu di 14741.05 Lire. Nel 1936 si ruppe la campana mezzana, che venne rifusa dalla ditta Francesco Broili di Udine per un costo di 2543 Lire. Nel 1946 si incrinò la campana maggiore, che venne rifusa lanno successivo dalla ditta Lucio Broili di Udine per una spesa di 422344 Lire. Nel gennaio 1983 si ruppe la campana minore, rifusa poi nello stesso anno da De Poli di Vittorio Veneto per una spesa di 10000000 Lire.
Del concerto originale non si è salvata neanche una campana.
Sul campanile vi era già una campana usata come richiamo, che venne rifusa poi nel 1946 da Francesco Broili di Udine.
Lelettrificazione delle campane è stata effettuata il 16 marzo 1963 dalla ditta Giuseppe Morellato di Falzè di Trevignano (Tv) spendendo 1150000 Lire. Si decise di passare dal sistema a slancio tradizionale al sistema ¼ ambrosiano perché meno costoso (tranne il richiamo).
Federazione Campanari Ambrosiani
Le campane di Finero, Malesco (VB)
Malesco (VB), fraz. Finero, Chiesa Parrocchiale di San Gottardo
Concerto di 6 campane in MIb3
Giulio Cesare Bizzozero 1881
Concerto a 6 campane
Finero è un piccolo borgo antico, terra di confine tra la Valle Vigezzo e la Val Cannobina; al principio del paese sorge la chiesa parrocchiale seicentesca, anticipata da un portico tripartito, che protegge i dipinti raffiguranti la Madonna di Re e la Pietà di Cannobio. Questo sottolinea il ruolo di Finero quale cerniera tra le valli, che ricordano i due miracoli importanti di Cannobbio e Re. Fino alla prima metà del XVI secolo Finero faceva parte della parrocchia di Malesco, sorta ben prima dell'anno 1000. Il parroco di Malesco officiava la messa per i fineresi due volte a settimana, in una piccola chiesetta situata nel bosco. Nella seconda metà del secolo gli abitanti del piccolo borgo ottennero la separazione dalla parrocchia centrale di Malesco, avvenuta il 4 febbraio 1569, una volta ultimata la nuova chiesa chiesa. Il cardinale Serbelloni emise il decreto e consacrò la chiesa, erigendola a parrocchia sotto la protezione del vescovo Gottardo. La chiesa venne modificata una prima volta nel 1691 con l’aggiunta di due altari laterali, mentre l'impianto attuale è opera dell'ultimo rifacimento del 1845. Nel 1876 la Confraternita del SS. Sacramento fece costruire un oratorio dietro la chiesa; successivamente venne collegato alla sacrestia. La chiesa è a una sola navata; l'altare maggiore è racchiuso da una bellissima balaustra di marmo policromo. Di notevole interesse sono gli arredi lignei quali il portone d’ingresso, l’ambone, i confessionali e la zona del battistero. Accanto alle pregevoli opere di legno, spiccano gli affreschi dei pittori locali Antonio Maria Borgnis e Carlo Giuseppe Peretti, entrambi operanti nella seconda parte del XIX Secolo. La volta della navata è decorata con alcuni angeli, san Giuseppe e l’Assunzione di Maria, mentre nella zona del presbiterio sono riportati due grandi dipinti raffiguranti la vita di san Gottardo. Nel catino absidale è dipinta l’Incoronazione della Vergine, sormontata da tre spicchi dentro i quali sono rappresentate le virtù teologali. L’organo a canne venne costruito dai fratelli Bernasconi di Varese e donato da Leopoldo Pironi. La torre campanaria svetta sul territorio circostante con i suoi 36 metri di altezza; edificata nel 1759, questa venne completata a fine Ottocento con l'aggiunta di sei bronzi, dal peso totale di 3131 kg. L'opera della fonderia Bizzozero di Varese sostituì le precedenti campane del concerto, che contribuirono alla fusione di quest'ultime con il bronzo contenuto in esse. Da ultimo il pronao fu aggiunto nella prima metà del XX secolo.
Un sentito ringraziamento all'arciprete don Stefano per l'amicizia e la grande disponibilità.
Campane di Pisa,duomo - Angelus
Concerto di 7 campane fuse in anni ed epoche diversi:
1 Assunta -Si2 La più grande, pesa 2600 kg e fu fusa nel 1654 da Giovanni Pietro Orlandi.
2 Crocifisso -Do#3 Pesa 1850 kg e fusa originariamente nel 1572 da Vincenzo Possenti, poi rifusa nel 1818 da Gualandi da Prato.
3 San Ranieri -Re#3 Pesa 1150 kg e rifusa diverse volte e in ultimo nel 1735 da Pier Francesco berti di Lucca.
4 Dal Pozzo -Sol3 fu fusa nel 1606, danneggata dai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale, è stata musealizzata e nel 2004 al suo posto è stata inserita una copia della fonderia Marinelli di Agnone in peso di 490 kg.
5 Pasquereccia -Sol#3 Pesa 1014 kg fusa nel 1262 da Lotteringio di Bartolomeo (Locterineus de Pisis).
6 Terza - Sib3 Pesa 330 kg e fu realizzata da maestranze lorene o alsaziane nel 1473.
7 Vespruccio -Mi4 Pesa 120 kg realizzata nel XIV secolo e rifusa nell'attuale nel 1501.
A causa della pendenza della torre le campane non vengono più suonate manualmente a slancio ma vengono suonate in manuale dalla cella.
-h. 12:00: scampanata per l' angelus.
Video 067
Campane della Parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo in Lugugnana di Portogruaro (VE) v.231
Suonate solenni eseguite dalle 17:15 circa alle 17:50 circa nel pomeriggio di domenica 16/07/2017 per la festa Patronale della Madonna del Monte Carmelo (o del Carmine):
[00:25]: Scampanottata manuale sulle tre campane maggiori;
[08:01]: Ave Maria Gino Ermacora;
[09:43]: Plenum solenne (vi è anche il sonello ma si sente pochissimo);
[17:35]: Mira il Tuo Popolo;
[19:25]: Ave Maria di Fatima;
[19:44]: Distesa del sonello.
Concerto di 6 campane in Si2 calante + 1 sonello in Do#4 con il sonello fuso dalla fonderia Pietro Colbachini in Bassano del Grappa nel 1927 e le altre fuse da De Poli di Vittorio Veneto in epoche diverse divise in due concerti ed elettrificate a slancio friulano dalla ditta Comin di Volpago del Montello.
Ecco un video molto speciale in cui potete vedere delle suonate solenni per questa festa molto importante per la frazione Lugugnana di Portogruaro, il Patrono.
Avevo già sentito tempo fa che il concerto campanario di Lugugnana era davvero molto bello e tra i più belli fusi da De Poli.
Così, mentre eravamo in macchina per andare al campanò, Campanaro Veneto mi ha proposto questa iniziativa di riprendere le campane di Lugugnana nel giorno del Patrono dato che erano state aggiunte nel programma anche le scampanottate!!
Una volta arrivato a Lugugnana mi sono recato in sacrestia ma sono venuto a sapere che per un piccolo disguido c'era stato qualche ritardo nell'organizzazione.
Così, dopo i soliti tempi per montare le varie attrezzature, è incominciata la scampanottata.
Poi è stata seguita dall'Ave Maria Gino Ermacora.
Successivamente è partito il Plenum a 7 campane (sonello compreso).
Una volta scesi i campanari hanno attaccato qualche melodia direttamente dalla centralina in sacrestia ed infine il sonello.
Da Lugugnana è tutto, ora credo che domenica prossima mi prenderò una pausa e dopo riprenderanno i video...
1^: Si2 calante, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1985;
2^: Do#3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1985;
3^: Re3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1985;
4^: Mi3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1987;
5^: Fa#3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1987;
6^: Sol3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1987;
Sonello: Do#4, fuso da Pietro Colbachini di Bassano del Grappa nel 1927.
Video 231
Campane della chiesa di San Nicolò, Portogruaro (VE) - Dopli ripreso dalla cella
Portogruaro, chiesa sussidiaria di S. Nicolò
diocesi di Concordia-Pordenone
Concerto di 3 campane fuse da Daciano Colbachini nel 1918 e intonate Sol# e in manutenzione dalla ditta Comin di Volpago del Montello.
Plenum delle 16:00
Ringrazio mio cugino Gianluca per avermi aperto il campanile.
Video di Luca Petrin
Dedico questo video a Campanaro Italia perché doveva salire con me, ma a causa di disguidi non è riuscito.
Video caricato con 720 p di risoluzione.
Scampanottata ad Arta Terme (UD)
Concerto di tre campane a slancio friulano in La3 calante fuse da G.B. De Poli nel 1921. Sul campanile troviamo anche un campanello fuso probabilmente da Bastanzetti e suona in Fa#4. Le foto utilizzate in questo video si trovano sul sito dei scampanotadors furlans.
Campane della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Mestrino (PD) (02) v.326
Suonate Solenni per la festa del Patrono San Bartolomeo Apostolo, venerdì 24 agosto 2018:
[00:51]: Plenum ascendente (dura 3 minuti) delle 18:45 circa come apertura delle suonate;
[05:14]: Ave Maria di Lourdes eseguita a mano tirando i battagli;
[06:07]: Campanò Trentino eseguito a mano tirando i battagli;
[08:00]: Don Don Campanon eseguito a mano tirando i battagli;
[10:38]: Ave Maria di Lourdes eseguita a mano tirando i battagli;
Eseguiti dalle 18:15 circa alle 19:00 circa a intervalli di circa 15 minuti con la presenza della gente del paese che partecipava alle visite pubbliche alla torre in occasione della sagra patronale.
[12:14]: distesa della piccola delle 18:58 (dura 1 minuto) suonata manualmente a spinta per la Messa Solenne delle 19:00.
Concerto di 5 campane in Do3 fuse da fonditori ed in epoche diversi, restaurate nel 2013 dalla Giacometti di Legnaro (PD) ed elettrificate alla veronese dalla medesima ditta gestite da un programmatore Ecat Cronos20.
Primo video dalla cella con il microfono, direi risultato ottimale.
Di sicuro anche molto bella l'ambientazione del video, in primis la meravigliosa compagnia di tutti questi amici campanari (penso che questo pomeriggio farò fatica a dimenticarlo).
Appena arrivati (in macchina in compagnia di Campanaro Veneto e Andrea Tescari), ci siamo trovati con il resto degli altri campanari che avrebbero partecipato a questo pomeriggio.
Appena trovati tutti siamo saliti fino in cella il attesa del plenum.
Poco dopo le 6 meno un quarto, uno scatto e iniziano a suonare….dalla cella una meraviglia.
Una volta finito il plenum ci siamo appostati per le varie suonate a campanò (antica tradizione Veneta che abbiamo deciso di diffondere anche in questo paese del Padovano).
Abbiamo avuto un bellissimo riscontro da parte di tutta la popolazione mestrinese che ha assistito alle suonate dalla cella durante le visite pubbliche, riscontrando un bellissimo apprezzamento e piacere da parte degli abitanti, difficile da trovare dappertutto.
Dopo le suonate abbiamo deciso di fare un richiamo alla Messa suonando la piccola a spinta manualmente.
Durante il campanò io ho suonato la mezzana.
Davvero un bellissimo pomeriggio, esperienza indimenticabile.
Grazie a tutti.
Al prossimo video!
I (detta La Bortola, dal Patrono San Bartolomeo): Do3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1945, diametro 145 cm, altezza 145 cm, peso 18 quintali.
Reca scritto: LAUDO DEUM VERUM, PLEBEM VACO, CONVOCO CLERUM - A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE - SOLI DEO HONOR ET GLORIA.
Immagini: Stemma di Papa Pio XII, Cristo Redentore, San Pietro, San Bartolomeo, San Paolo, Madonna del Rosario, San Michele Arcangelo;
II: Re3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1949, diametro 131 cm, altezza 131 cm, peso 13 quintali.
Reca scritto: A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE - SOLI DEO ONOR ET GLORIA - EXAUDI DOMINE VOCEM POPOLI TUA ET LIBERA EUM AB OMNI MALO:
Immagini: Stemma di Papa Pio XII, Crocifisso, Madonna del Rosario, San Pietro, San Bartolomeo;
III: Mi3, fusa da Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1881;
IV: Fa3, fusa da Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1973;
V: Sol3, fusa da Pietro Colbachini di Basano del Grappa (VI) nel 1973.
Si ringrazia Umberto (Umbe03) per aver reso tutto questo possibile, Campanaro Veneto per la direzione durante il campanò insieme a Carlo (BellRinger Deveà), Andrea (Andrea Tescari), Francesco (Francesco Marcato), Achille (campanaro 09 Italia) e Giacomo per la compagnia e gentilezza.
Si ringrazia anche il Parroco Don Sergio per la disponibilità nell'organizzare questo evento e tutta la comunità mestrinese per averci accolti così calorosamente.
Video 327
Unione Campanari Reggiani concerto serale
Suonata in occasione della visita di un gruppo di ospiti alla cella campanaria della Cattedrale di Reggio Emilia. 18/10/18
Pasqua 2019
Suonata di Pasqua 2019, Valle San Giorgio, Baone, PD.
Concerto di 5 campane in lab3
1=lab3 calante
2=sib3 crescente
3=do4 crescente
4=reb4 crescente
5=mib4 crescente
Buona Pasqua a tutti gli youtuber di campane,campanari e non campanari!!!!!!!!