A Soverato La Pietà del Gagini dal Convento Agostiniano di Petrizzi.
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La storia della Madonna della Pietà del Gagini comincia dalla fondazione del monastero che risale al 1510 dai monaci Agostiniani seguaci di Padre Francesco Marini.
A quel tempo il territorio era compreso nel Principato di Squillace governato dalla Signoria dei Borgia.
Qui i monaci Agostiniani vissero per oltre due secoli divulgando la regola e vivendo di carità, in povertà e praticando la preghiera e l’ascesi
Il beato Francesco da Zumpano si dedicò alle opere di bene ed a tutte quelle che aiutarono la comunità per le attività agricole.
La Pietà di Antonello Gagini è una scultura marmorea (per l’esattezza in marmo bianco di Carrara) datata 1521 e di fattura pregevole che, neanche a dirlo, pochissimi conoscono e ancora più pochi hanno mai visto.
Sicché stiamo parlando del bello, e quindi trattandosi di una storia bizzarra, la Pietà di Antonello Gagini è custodita nella Chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore insieme a un Ecce Homo, altra opera del Gagini. Un’opera che secondo un illustre storico dell’arte è un piccolo grande capolavoro che meriterebbe da solo di essere oggetto di visita di pullman di turisti, e che nessuno invece conosce.
La leggenda vuole che la nostra Pietà, a seguito del terribile terremoto del 1783 che provocò importanti danni al convento di Santa Maria della Pietà, fosse trasportata da un carro trainato da buoi. Buoi che pare abbiano deciso di percorrere la strada per Soverato Superiore e giungere esattamente dove il capolavoro attualmente si trova.
In ogni modo la Pietà di Antonello Gagini fu commissionata da Giovanni Martino d’Aquino e dal beato Francesco da Zumpano esattamente così com’è: la più bella ed eccellente di tutte le altre opere realizzate per mano di Antonello Gagini, in marmo bianco e sul basamento doveva recare San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista con al centro San Tommaso D’Aquino che calpesta Averroè.
Tuttavia, la bizzarra storia della Pietà di Antonello Gagini non termina nel 1783 quando i buoi trainarono il carro a Soverato Superiore, perché qui il capolavoro arrivò mutilato e di seguito pitturato con l’aggiunta, pare, di macchie di sangue sul Cristo.
Pratica comunque non così estroversa, anche gli artisti romani usavano dipingere le statue per farle sembrare vive, e di certo non furono gli unici.
E ancora, la Pietà di Antonello Gagini mantenne quest’aspetto fino al 1964. A partire da quest’anno furono realizzati i lavori di restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze con la realizzazione dei frammenti mancanti per fare rientro nella Chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore nel 1968, altro anno bizzarro.
Oggi la Pietà di Antonello Gagini continua a essere uno degli incredibili capolavori realizzati dell’artista palermitano per i suoi numerosi committenti Calabresi, e assieme uno dei suoi capolavori tra i meno conosciuti. E stiamo parlando di opere che hanno fatto scuola e che continuano ad abbellire gli occhi di chi li guarda.
Secondo alcuni studiosi la Pietà di Antonello Gagini supera addirittura in qualche tratto grammaticale la Pietà Michelangiolesca, secondo altri rappresenta la svolta di pagina di Michelangelo, per i visitatori tutti invece è un tesoro nascosto.
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* Le riprese sono di Massimo Iannuzzi - 320.0652319
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Borgo di Soverato Superiore
Soverato Superiore, Il Borgo Antico, U Chianu, Pietà del Gagini - Fuidu.it
Petrizzi (CZ). L'ex Convento di Santa Maria della Pietà ora Borgo residenziale
Petrizzi (Catanzaro). L'ex Contento di Santa Maria della Pietà (ora da anni diventato un Borgo residenziale) fu costruito nel 1510 circa dal Beato Francesco da Zumpano che fondò un ordine agostiniano in Calabria. Vi era custodita la stupenda statua in marmo della Pietà opera del Gagini ed ora da secoli venerata nella Chiesa Matrice di Soverato Superiore. Il monastero subì diverse incursioni saracene per cui i monaci basiliani si dovettero rifugiare nei cenobi e fondarono anche Petrizzi intorno al XII/XIII Secolo. Il Convento venne distrutto in gran parte dal disastroso terremoto del 1783 ed i monaci furono trasferiti altrove. Alienato, ai primi dell'800, fra i beni dalla Cassa Sacra del Regno di Napoli (Conte Francesco Pignatelli) l'ex monastero fu acquisito dalla nobile famiglia dei Corapi che provvide anche a ricostruirlo in quel che resta oggi. (Video Lelio)
Palermo. Torna allo Spasimo dopo 500 anni l’altare del Gagini
TELE ONE canale 19: L’ opera di Antonello Gagini: una storia lunga 500 anni, tante vicissitudini e la tenacia di Maria Antonietta Spadaro, la storica che ha ritrovato a Bagheria circa 30 anni fa i 50 pezzi dell’Altare del celebre scultore palermitano. “Si avvera un sogno”, ha commentato Leoluca Orlando sindaco di Palermo , oggi inizieranno i lavori di restauro e ricomposizione all’interno della Cappella Anzalone dello Spasimo. Costo 130.000 euro, fine lavori gennaio 2019. Si ipotizza che i visitatori potranno seguire l’avanzamento del restauro attraverso un monitor posizionato all’esterno della cappella.
Il servizio di Massimo Brizzi tratto dal TG Medianews
festa di maria ss. addolorata soverato superiore cz it
festa di maria ss. addolorata soverato sp
Restauro Gagini - Pasquale Faenza
Due splendide statue marmoree rinascimentali, opera di Antonello Gagini, sono in corso di restauro a Bagaldi in Calabria, grazie al lavoro di Pasquale Faenza e degli studenti della scuola dell'Aquila
Come leggere una bolletta
ITINERARIO GAGINIANO DI PETRALIA SOTTANA
Gagini non era un semplice scultore, ma una sorta di “marchio di fabbrica” ante litteram, una grande bottega di scultura fondata da Antonello Gagini alla fine del 400 in cui lavorarono non solo i suoi figli, tra cui Gian Domenico, ma anche numerosi artigiani, operai ed apprendisti i quali contribuirono ad arricchire la Sicilia di opere scultoree di inestimabile bellezza. Inoltre al loro stile, definito “Gaginiano”, si ispirarono numerosi artisti del calibro di Giorgio da Milano e Francesco del Mastro. Con questo breve video vogliamo darvi un assaggio delle meravigliose opere facenti parte del percorso Gaginiano di Petralia Sottana. Alcune di esse, dopo più di 20 anni, saranno presto fruibili grazie al restauro della chiese di San Giovanni Battista e di Santa Maria alla Fontana. Per qualsiasi informazioni rivolgersi all’ufficio turistico di Petralia Sottana (tel: 0921641811) o consultare il sito petraliavisit.it.
Nonno Mico processione Soverato
Video da parte di Antonio
Copia di Petrizzi '900: il Signorino sull'auto di Mussolini (1939 - 1)
Petrizzi Novecento - Personaggi tipici fra realtà e leggenda: PEPPINO 'U SIGNURINU AL SEGUITO DEL DUCE - (1a Parte) - Esulta Petrizzi con bandiere tricolori sabaude e fasciste dai balconi, suono delle campane a festa, brindisi nei locali pubblici e nelle case al diffondersi della notizia che Benito Mussolini, Duce del fascismo, sarebbe arrivato in visita ufficiale in Calabria con un largo seguito di uomini di governo, parlamentari e gerarchi del Pnf. L’appuntamento è in piazza del popolo di Reggio Calabria per il 31 Marzo del 1939 per l’inaugurazione anche della nuova Casa del Fascio. Il Duce si trattiene in città per due giorni di incontri.
Scatta la mobilitazione per l’accoglienza fra i federali (Carnovale, Garritano, Aracri, Comito, Giorla e barone Marincola etc.) le milizie locali e riservisti (Mvs) ed i giovani avanguardisti, figlie della lupa e piccoli balilla. Anche il nostro amico, Peppino Fera detto ‘u Signurinu, sempre ex finanziere nel sangue, anche lui fra le camicie nere della Marcia su Roma, è coinvolto nell’organizzazione dell’avvenimento. Peppino, fin dalla prima ora, partecipa ai festosi raduni fascisti del sabato ed alle sfilate per le vie del paese quando si va a ricevere alla Stradareggia oppure in località “Barone” il federale ed i camerati che da Catanzaro arrivano con la Littorina al Campo – Farnia.
Così sua eccellenza Benito Mussolini, il duce del fascismo, finalmente (dopo oltre 18 anni di promesse) arriva in Calabria per inaugurare soprattutto la caserma all’eroico Luigi Razza. Gerarchi, Federali e Podestà sono mobilitati in tutti i paesi, dalla Sila all’Aspromonte, dal Mare Jonio a quello del Tirreno per organizzare la trasferta nella Città dello Stretto. Mussolini si era già reso protagonista di due grandi opere pubbliche come le bonifiche delle paludose Piane di Lamezia e di Sibari – Crotone infestate dalla malaria. Quindi le terre con comode casette coloniche furono assegnate ai contadini della zona. Valido impulso allo sviluppo del territorio fu dato anche con la costruzione di alcune centrali elettriche nella Sila. Nello stesso tempo il regime sta procedendo alla realizzazione della Statale 106 Jonica, che da Reggio Calabria arriverà fino a Taranto, con lo sventramento della rocciosa “Coscia di Stalettì” e l’edificazone dei ponti appesi sui fiumi della litoranea.
Si prevedono grandiosi festeggiamenti. Il Duce arriverà con un treno speciale alla Stazione Centrale con al seguito uomini di governo, generali e gerarchi quali: De Vecchi, Pavolini, Grandi, Starace ed altri ancora. Folla osannante e milizie schierate con vessilli sabaudi tricolori e stendardi con gli emblemi del fascio lungo tutto il percorso del treno sulla tratta tirrenica.
Fervono frenetici i preparativi anche nel circondario da Soverato a Chiaravalle Centrale a Serra San Bruno. A Petrizzi, in un primo momento, si sparge la voce che sarebbe stato presente, con una breve visita anche in paese, l’illustre concittadino onorevole Saverio Fera, inviato del duce in Sicilia, che ricopriva l’incarico di sottosegretario nel governo fascista. Il deputato, da ben tre legislature, viene eletto nel collegio di Firenze dove risiede e svolge la professione di avvocato (è anche presidente della Corporazione fascista forense). Ma l’on. professore Saverio manda una lettera al padre don Giovanni ed ai fratelli in cui spiega che, essendo presidente della Commissioni esteri della Camera, proprio in quella settimana di Marzo accompagnerà il ministro degli esteri Galeazzo Ciano (che è il marito di Edda figlia di Mussolini) in Francia e poi in Germania per importanti incontri e trattative di governo. Il nostro Peppino Fera, che vanta di essere loro parente, è spesso di casa per cortesia nello splendido Palazzo Barocco in via Mazzini, per cui viene a conoscenza della cosa di cui viene informato anche il podestà del paese. 1 segue - (R.Lelio Cosentino giornalista - Video 1939)
fpv a Soverato source one 7
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CULTURA E NATURA IN ASPROMONTE - L'ANNUNCIAZIONE RITROVATA
Nell'ambito del progetto Rinascimento d'Aspromonte (miglioramento dell'offerta culturale del Parco, Azione 2 - 2015) promosso dal Comune di Bagaladi, in collaborazione con la Parrocchia di San Teodoro e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Provincia di Vibo Valentia, lo spot Cultura e Natura in Aspromonte - L'Annunciazione ritrovata, coniuga la bellezza selvaggia del paesaggio aspromontano con il recupero di una importante opera del Rinascimento quale è l'Annunciazione del Gagini, gruppo scultoreo del 1504 collocato nella Chiesa di San Teodoro a Bagaladi (R.C). Il restauro, diretto da Pasquale Faenza, permette di ritrovare l'originaria bellezza e includere l'opera all'interno di un itinerario culturale ad integrazione di quello naturalistico all'interno del Parco Nazionale dell'Aspromonte. Regia di Patrizia Giancotti, riprese Giovanni Selvaggio (drone), Stefano Mileto, Patrizia Giancotti, musica Francesco De Melis, montaggio Alberto Regozzino Tele Jonio - Mondial Video.
Petrizzi (CZ) - Maria Giorla da sposa sotto il pioppo (1991)
IL VIDEO PROVVISORIO CON I TAGLI DI PROVA: GIUDICATE VOI! - Omaggio a Maria Giorla e Franco Esposito. Oggi Natività della Madonna e Festa a Torre Ruggero - Il filmino del corteo nuziale della splendida Maria (accompagnata dal padre don Pepè e dalla mamma signora Pina Drosi) che si reca in Chiesa dove l'aspetta lo sposo prof. Franco Esposito è provvisorio ed ha subito tagli importanti per qualche problema di natura tecnico - sociale. Mi auguro quanto prima di poterlo proporre nella versione integrale. Il video è fermo da qualche tempo nella mia cineteca e credo sia importante renderlo pubblico perché contribuisce ad arricchire le immagini del nostro amato paese. Chiedo scusa a tutti e buona visione. (Video Lelio 1996)
IL CAMPO HA BUONE PROSPETTIVE DI SVILUPPO. § L'indimenticabile don Colombo Giorla è stato sindaco di Petrizzi e di valore perché, primo fra tutti, aveva capito agli inizii degli anni '50, l'importanza della zona strategica dove oggi sorge il suo Campo-Farnia. La frazione è molto accogliente e si può sviluppare a dismisura sia come quartiere residenziale-turistico sia come centro artigianale, della piccola e media industria. La Trasversale delle Serre con lo svincolo previsto ne favorirà l'inserimento collinare nell'intera aera anche per prodotti agricoli, boschi e legname, per gli allevamenti bovini ed ovini. Adesso c'è la crisi, ma per superarla ci vogliono progetti di questo tipo e gente d'iniziativa capace di portarli avanti. Sono sicuro che questo avverrà per forza, ma bisogna crederci...
OGNI GIORNO DON COLOMBO CI DAVA DA STUDENTI IL PASSAGGIO, CON LA SUA MITICA 600 PULMINO FAMILIARE, PER TORNARE A PETRIZZI. Voglio ricordare anche la bontà e generosità di don Colombino e dei suoi figli Pepè e Franco Giorla che da ragazzi ( frequentavamo il Liceo Scientifico ed altri compagni l'Industriale a Chiaravalle Centrale) ci ospitavano per ripararci dal freddo gelido nell'atrio di casa ed anche nel loro laboratorio specializzato, dove don Colombo lavorava in modo molto fine: un vero esperto e cesellatore in tutti i campi. Ancora la sua serietà e la sua opera rimangono indelebili nella storia non solo di Petrizzi, ma di tutta la Calabria. Dicevamo del ritorno da scuola nel tardo pomeriggio dalla gelida Chiaravalle Centrale. Ci rifugiavamo in molti nel laboratorio al calduccio e Lui ci chiedeva solo silenzio in quando doveva consegnare i lavori. Spesso don Colombo con la scusa che doveva prendere il pane da donna Cecilia o fare altre spese alimentari, prendeva la sua capiente 600 e con grande gioia ci portava a casa... GRAZIE TANTO DON COLOMBO RIPOSATE IN PACE...
ANNI '70/'80. LE PRIME TRASMISSIONI RADIO E TELEVISIVE LIBERE E COLLEGAMENTI SATELLITARI METEO PARTIRONO DA CAMPO PETRIZZI. FIGLI E NIPOTI CON L'AZIENDA GIORLA PUBBLICITA' SULLA STRADA TRACCIATA DAL PADRE. L'INDIMENTICABILE DON COLOMBO ERA UN UOMO D'INGEGNO: con la sua piccola ditta costruì la prima centrale elettrica autonoma per dare l'illuminazione alle nuove case popolari del Campo e diede anche la luce con le sue lampadine. E come non ricordare l'artistica e famosa Illuminazione per le Feste dei nostri Paesi, che vinse tanti concorsi per la sua bellezza ed unicità e varietà di colori. Don Colombino inventò parecchie altre cose ed i suoi figli sono stati i pionieri dell'elettronica in Calabria. Don Pepè e don Franco Giorla come Radioamatori fecero collegamenti straordinari in Italia e nel Mondo: Negli anni '60, anche con il Ponte Radio del Giovedì di Radio Rai, rintrancciando dal Campo, con l'illustre collega Emanuele Giacioia, la Rayan un'imbarcazione dispersa nell'Oceano Atlantico che dall'Egitto, come i Vichinghi, voleva raggiungere le coste delle Americhe. Un fatto storico, come tanti altri, che ha visto l'Azienda Giorla protagonista con modestia a vanto dell'amata Petrizzi.... §
(Lelio Raffaele Cosentino già giornalista Rai)
II tappa regionale Calabria del concorso Nazionale Venere d'Italia
II tappa regionale Calabria del concorso Nazionale Venere d'Italia che si è svolta al Budda CLUB Lounge BAR di Montepaone Lido.
Complimenti a tutte le ragazze che hanno sfilato tutte bellissime.
Un ringraziamento particolare a tutto lo staff della Parrucchiera Donatella Dolce che hanno realizzato bellisime acconciature.
Alla prossima Tappa................
Marco Gigliotti
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Petrizzi (CZ). Don Gianni, Santo e Rocco sotto il Pioppo (1992)
Petrizzi (Catanzaro) - Ricordo di alcuni cari amici ormai scomparsi da anni. Inizio con l'indimenticabile Giovanni Fera (Gianni e don Gianni per il popolo), coetaneo e cugino di mio padre Peppino (classe 1924) fecero parte di quel gruppo di ragazzi anteguerra che giocavano al calcio sotto il Pioppo e si divisero anche il pane. Chi erano con loro: soprattutto Enrico Fera, Peppino e Pietro Caristo, Ciccio e Raimondo Dessi, Peppino e Frank Tolotta (Boca), Mimì Sestito ed altri. Gianni era figlio di famiglia nobile e benestante: suo padre don Giovanni dalla prima moglie aveva avuto alcuni figli fra cui don Felice (possidente) e l'avvocato Saverio jr., adottato dall'illustre zio onorevole Saverio Fera, giovane garibaldino, amico di Francesco Crispi in Sicilia, pubblicista direttore del Giornale di Sicilia, capo della Chiesa Metodista e poi Evangelica a Firenze. Sposò la baronessa Augusta Marchi e con lei fondarono la Croce Bianca che intervenne nel terremoto del 1905 quando furono distrutte Reggio Calabria e Messina. Il fratello, l'ingegnere don Alessandro Fera, ottimo professionista, è stato uno dei primi direttori delle acciaierie Ilva di Trieste. Dopo la morte dello zio Saverio, Sovrano Gran Commendatore della Massoneria Italiana, il nipote Saverio Jr. aderisce al fascismo e diventa (Collegio di Firenze) , per ben 20 anni, uno dei più valenti deputati italiani con centinaia di qualificati interventi e migliaia di mozioni ed interrogazioni. L' on. Saverio viceministro ai trasporti e presidente della commissione esteri rappresenta con onore l'Italia nel 1936 alla Società delle Nazioni. Esiste documentazione presso il Municipio di Petrizzi. Quindi don Gianni rimasto vedovo prende come compagna la signora Maria Teresa da cui ha come figli: Giovanni, Maria, Sisa e Raffaele. (continua - video Lelio)
La dea Persefone di Locri
La splendida scultura raffigurante la dea Persefone di Locri conservata a Berlino.
Riprese e montaggio: Arianna Scarmozzino
Supervisione: Matteo Bertuccelli
Musica:
Petrizzi Lido. Mare e foce del Beltrame
PETRIZZI LIDO (CZ). La spiaggia alla foce del fiume Beltrame e nei pressi del lido Palapa sempre nel territorio di Montepaone. panoramica dall'antica Poliporto fino al Promontorio di Stalettì. (Video Lelio)
CALABRIA MERAVIGLIOSA: IN MEZZO A DUE MARI/JONIO E TIRRENO/RICCHI DI STORIA/CON FLOTTE DI NAVI/VENNERO I GRECI/ANCHE I BRONZI DI RIACE/PER SECOLI IN SONNO/NEI BASSI FONDALI/ANTICHI POPOLI/BRUZIA LA LINGUA/ITALIA BELLA/ L'HANNO CHIAMATA/ SCINTILLE DI FUOCO/FRA ANNIBALE ED I ROMANI/SUONI DI CORNI/ELMI LUCENTI/ARMI AFFILATE/ NELLA PIANA DI SAJINARO/ SVEVI E NORMANNI/ I BORBONI DI NAPOLI/VEDONO PASSARE/LE NOSTRE CONTRADE/...
...IN ALTO LA SILA/L'ASPROMONTE E LE SERRE/PARCHI NATURALI/INCONTRI LUPI/ E CINGHIALI AFFAMATI/ DI FUNGHI PORCINI/AQUILE RAPACI/A CACCIA DI FALCHI/GRANDI LAGHI/SGORGA LIMPIDA/L'ACQUA MINERALE/PAESI ABBARBICATI/FIUMARE CONTORTE/ FRA AMENE VALLI//ABBRACCIANO IL MARE./ (Lelio 2015)
Pala d'Altare della Chiesa di Samone
Oggi, mercoledì 2 ottobre 2019, la Pala dell'Altare Maggiore della Chiesa Parrocchiale di Samone è stata rimossa per essere restaurata.
Il grande quadro, dipinto nel 1787 dal Prelato Tommaso Zanantoni e donato al suo paese natale, era da tempo bisognoso di cure.
Il quadro è posto nel coro della chiesa di Samone, e rappresenta S. Nicolò, S. Antonio abate, S. Pancrazio, S. Michele e la concezione di M.V., con questa scritta = Thom. Zanantonj presbiter Romae inv. et pinxit ut patriae donaret An. D. MDCCLVI
Tornerà certamente rinnovato e più leggibile nella costruzione dei personaggi e delle storie che ci tramandano.
Questo spostamento ha già rivelato una sorpresa: una lunga iscrizione sul muro, nascosta dal quadro, ci racconta dei restauri che, con generoso concorso dei parrocchiani, si fecero nel 1908.