Lucinasco
Breve documentario su uno dei 'Villaggi ideali d'Italia'
Lucinasco - 1990
La classica sfida Vecchi vs Giovani
(Soundtrack I am a rock - Simon&Garfunkel's greatest hits)
Agriturismo Dinoabbo Villetta e Appartamenti
Dinoabbo Lucinasco Imperia Liguria Italy
Santuario di Santa Maria Maddalena - Lucinasco
Articolo completo/full post:
Il Santuario di Santa Maria Maddalena sorge nel bosco di fronte a Lucinasco, paese vocato alla produzione di olio di oliva Taggiasca.
Uno dei più antichi luoghi di culto della Liguria, monumento nazionale.
The Sanctuary of Santa Maria Maddalena stands in the woods facing Lucinasco, a village suited to the production of olive oil Taggiasca.
One of the most ancien shrines in Liguria, now National Monument.
By
Gnamspot 2011
All right Reserved
For
liguriainside.it
Lucinasco - Bistrò di Paese
A pochi chilometri dal mare, lo splendido borgo di Lucinasco e il suo nuovo Bistrò di Paese
New frontiers - Ballo in Lucinasco
Come prendersi cura della propia automobile danzandoci sopra...
Battaglia navale a Lucinasco -IM-
SUI MONTI GUARDANDO IL MARE #2 - Lucinasco e il monte aquarone
Un nuovo video della serie SUI MONTI GUARDANDO IL MARE
Anche questo video realizzato con un drone Dji Phantom3 che dall'alto ci mostra in tutta la sua bellezza l'entroterra di Lucinasco;paesino dell'entroterra imperiese.
Il laghetto di santo stefano,la chiesa della Maddalena ed infine la spettacolare vista del monte Aquarone sono i protagonisti di questo video.
SUPER PIATTELLO LUCINASCO...
3 AMICI SI SFIDANO A COLPI DI FUCILE..
Giro alta valle Maro (Lucinasco-Ville S.Pietro-Aurigo-Conio-D'Oggia)
A spasso per Lucinasco in 360 gradi. La piazza della chiesa.
#Gear360ActionDirector #SamsungGear360
Prodotto con Gear 360 ActionDirector
IMMAGINI PER RILASSARCI !
Un breve video con immagini tratte dal NOSTRO documentario lucinasco...il suo laghetto....scorci- DA VEDERE PER RILASSARCI.-g.guasco.
28-02-2010 salvataggio navimodello.mpg
Durante le manifestazioni di navimodellismo succede anche di questo. Purtroppo la barca di recupero era impegnata in un altro salvataggio e .....
Salvataggio, con bagno improvvisato del proprietario in una giornata ventosa invernale, di un modello da riproduzione navale radiocomandato. Roma 28 febbraio 2010
ste e la scaletta lucinasco pasquetta 2008
ste cn la scaletta marcia
Laghetti di Lecchiore 2018 (4K)
La frazione di Lecchiore (Lecciure in ligure) appartiene al comune di Dolcedo, famoso soprattutto per i bellissimi laghetti incastonati nel verde dove si può fare il bagno nei mesi estivi più caldi. La frazione o località di Lecchiore dista 2,19 chilometri dal medesimo comune di Dolcedo di cui essa fa parte. La frazione o località di Lecchiore sorge a 290 metri sul livello del mare. Per tutta la Val Prino si snoda un corso d'acqua generando un torrente che prende il nome dalla valle, torrente Prino.
Un altro piccolo corso vi si immette all'altezza di Dolcedo proveniente dalle pendici dei monti circostanti (appartenenti alla catena delle alpi marittime) ed è all'inizio di questo torrente chiamato Rio Dei Boschi che si formano questi meravigliosi laghetti dall'acqua limpida e incontaminata.
Il paese più vicino a questi è una borgata di Dolcedo che si chiama Lecchiore.
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Descrizione Storica dei tre comuni Imperiesi info su
Informazione del comune di Terzorio:
Secondo le fonti locali il paese ebbe origine nell'Alto Medioevo, forse dovuto alla presenza dei Longobardi in queste terre. Il suo territorio circostante, tra cui anche Terzorio, fu nel 1049 donato ai monaci benedettini del monastero di Santo Stefano di Genova dalla contessa Adelaide di Susa.
Successivamente fu possedimento feudale dei conti di Ventimiglia divenendone parte integrante del Principato di Villaregia, e nel 1228 venduto al conte Bonifacio di Linguilia. Già nel 1277 coniò propri statuti locali che applicò all'interno del suo territorio comunale. Nel 1353 passò sotto il dominio della Repubblica di Genova seguendone pertanto le alterne vicende storiche.
Durante il XVI secolo, oltre a varie segnalazioni della peste, subì pesanti incursioni dei corsari barbareschi. Così come altri paesi e villaggi montani nel 1561 e nel 1563 venne sottoposto alla furia razzia del corsaro Uluch Alì Pascià, che prelevò diversi giovani abitanti del luogo per farne in seguito schiavi ad Algeri, paese d'origine del corsaro.
Fu quindi inglobato nel Regno di Sardegna e successivamente nel neo costituito Regno d'Italia dal 1861.
Nel corso del tremendo terremoto del 23 febbraio 1887, che sconvolse le terre della riviera di Ponente, subì lievi danni ad alcuni edifici, grazie soprattutto all'efficace resistenza del sistema di archi di contro spinta esistenti fra le case. Dal 1947 è stato costituito comune autonomo.
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Comune di Pompeiana:
l toponimo ha con ogni probabilità origine romane come derivazione dal Fundus Pompeiani, un fondo rustico annesso alla vicina mansio di Costa Balenae. Per il momento, però, nessun documento anteriore all'XI secolo può confermare l'esistenza del paese durante il I millennio. Nell'anno 1049 l'attuale torrente Santa Caterina, che scorre ad est del paese, è definito fossato di Pompeiana e viene usato per delimitare il confine delle terre che Adelaide di Susa concede ai monaci benedettini del monastero di Santo Stefano di Genova. Questa donazione diede origine al cosiddetto Principato di Villaregia, dal quale Pompeiana fu inizialmente esclusa, anche se certamente i benedettini esercitarono presto la loro influenza, anche attraverso la chiesa di Santa Maria, già attiva nel XII secolo. Il Potere temporale fu esercitato prima dai Clavesana e successivamente dai di Quaranta feudatari della vicina Lingueglietta; nel 1153 il vescovo di Albenga infeudò Anselmo di Quaranta per la riscossione delle decime di un elenco di paesi, tra cui figura appunto Pompeiana. Tale incarico fu confermato anche nel 1161 e nel 1206.
Pompeiana entrò a far parte della giurisdizione benedettina del Principato di Villaregia nel 1225 e vi rimase sino al 1335, quando a causa di numerosi debiti contratti, i monaci benedettini vendettero l'intero principato ai Lamba Doria.
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Comunque di Cipressa:
Cipressa deriverebbe - secondo una diffusa leggenda locale[5] - dai primi abitanti del luogo fuggiti dall'isola di Cipro che approdarono sulla spiaggia degli Aregai; sempre secondo la leggenda i tre pastori diedero il nome alle tre contrade storiche di Cipressa: Piazza, Poggio e Collautra.
Secondo le prime fonti storiche il borgo fu distrutto, intorno all'anno 1000, dai corsari di Frassineto per poi essere riedificata poco dopo. Divenne una piccola comunità dedita all'agricoltura, grazie soprattutto ai monaci Benedettini di Villaregia che acquistarono alcuni diritti dai possessori, i conti di Ventimiglia.
Fu dominio, se pur per un breve periodo, della famiglia Lengueglia dopodiché ritornò al possedimento benedettino, ottenendo nel 1277 i suoi primi statuti. Subì come altri comuni liguri le invasioni dei pirati saraceni intorno alla seconda metà del XVI secolo che causarono devastazioni e razzie. Risale proprio a questo periodo l'erezione della torre, detta Gallinara, considerata il simbolo della municipalità di Cipressa ed inserita pertanto nello stemma comunale.
La pittoresca frazione di Lingueglietta conserva ancora nel nome quello della nobile famiglia Lengueglia, dominante della zona nel Medioevo.
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Passeggiata Lago di Pontechianale ( Cn )
Immagini di Roberto Fadda