VIBO VALENTIA: CONTROLLI AL PONTE DELLA FERROVIA SULL'ANGITOLA
Dopo la tragedia del crollo a Genova del ponte Morandi cresce l'allerta anche in Calabria
Lamezia in MTB Giro del lago 'Angitola 10 05 2015
Oggi la nostra esplorazione in MTB ci ha portato sul lago Angitola o lago dell'Angitola che è un lago artificiale in provincia di Vibo Valentia, nel territorio dei comuni di Maierato e Monterosso Calabro. Il lago occupa una superficie di circa 1,96 km² ed è situato all'estremo sud della piana di Sant'Eufemia, a circa 3 km dal golfo di Sant'Eufemia (Costa degli Dei).Nel 1975 l'area del lago è stata riconosciuta come oasi naturalistica e affidata in gestione al WWF Calabria. Dal 1985 è stata definita zona umida di importanza internazionale.
L'area del lago, pur non essendo contiguo ad esso, ricade nella perimetrazione del Parco naturale regionale delle Serre.
Inoltre, il lago di Angitola e le dune di Angitola sono due siti di interesse comunitario riconosciuti dal Ministero dell'Ambiente.
Attorno al lago sono prevalenti oliveti e macchia mediterranea. Vi è inoltre una fascia di rimboschimento a pino d'Aleppo. Sulle rive sono presenti esemplari di pioppo nero, cannucce tife, salice bianco, ontano nero, eucalipto e quercia da sughero.
L'area attrae numerose specie di uccelli, tra cui: falco pescatore, falco di palude, airone bianco, airone rosso, airone cenerino, cormorano, garzetta, germano reale, gabbiano corallino, mignattaio, spatola e svasso maggiore.
L' Oasi WWF del Lago dell'Angitola rappresenta una zona umida di importanza internazionale, tappa fondamentale di un' importante rotta migratoria di uccelli.
L'Oasi del Lago dell'Angitola si trova in un Sito d'Importanza Comunitaria e comprende un lago artificiale sul fiume Angitola che offre un rifugio sicuro a molte specie di uccelli. Nonostante le minacce agli ambienti naturali, in questo territorio è nata un’Oasi WWF dove l’alternanza di paesaggi crea una ricchezza di biodiversità unica.
Francavilla Angitola
Documentario su Francavilla Angitola, piccolo borgo in provincia di Vibo Valentia, detto anche Paese del Drago, per la sua particolare conformazione.
calabriaorizzonti.com
COLDIRETTI CALABRIA - WWF - CONSORZI BONIFICA - protocollo Lago Angitola oasi WWF
Il lago Angitola
è tra le zone umide più importanti della Calabria e del meridione. E' stato riconosciuto come Zona Umida di Importanza Internazionale. La gestione naturalistica è curata dal WWF. Esso è tutelato da un'area protetta del WWF, importante per la tutela degli uccelli acquatici migratori, che vi possono sostare durante i loro lunghi viaggi dall'Europa all'Africa e viceversa al riparo dai pericoli della caccia. Durante le migrazioni sono stati osservati anche falchi pecchiaioli e aironi cenerini.Ma soprattutto il lago ha il grande merito di consentire con facilità l'osservazione degli animali e degli uccelli soprattutto(Birdwatching), in una regione caratterizzata dalla presenza di foreste, dove quindi è particolarmente difficile avvistarli. Con facili passeggiate quest'ambiente può offrire spettacoli che rimarranno impressi nella memoria soprattutto in primavera e in autunno, ma anche in inverno, quando gli uccelli lo fanno pullulare di vita naturale. Si raggiunge dall'uscita di Pizzo Calabro della Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e seguendo poi la SS 110 per Serra San Bruno. La valorizzazione dell'area naturalistica del lago Angitola, rientrante nei comuni di Maierato e di Monterosso Calabro, passa per le sinergie che il Consorzio di bonifica Tirreno vibonese, quello del Tirreno catanzarese (Lamezia Terme), la Coldiretti Calabria e il Wwf, hanno deciso di suggellare, il 22 luglio 2011, attraverso la firma di un protocollo d'intesa.
L'accordo è teso principalmente a valorizzare le bellezze naturali e paesaggistiche dell'oasi naturale del lago Angitola e a mettere in piedi una fitta rete di relazioni e collaborazioni con gli Enti coinvolti per agevolare la fruizione dell'oasi naturale. Si tratta, in sostanza, di un modo come un altro per creare e rendere operativa una partnership, finalizzata all'ideazione, progettazione e realizzazione di azioni sinergiche, volte alla protezione, riqualificazione e valorizzazione dell'area interessata dal bacino idrico artificiale Angitola, realizzato nel 1966 sbarrando il corso dell'omonimo fiume.
La base da cui partire è quella di sviluppare una cultura civica e ambientale soprattutto tra le giovani generazioni. Ne è convinto Stefano Masini, responsabile nazionale ambiente Coldiretti, il quale ha giudicato positivamente l'iniziativa e si è detto pronto a sostenere progetti improntati alla diffusione dell'educazione ambientale. «È necessario -- ha detto -- creare nuovi stili di vita per diffondere la cultura della legalità e quella ambientale. Il mondo da cui partire è senza dubbio quello della scuola, dove i ragazzi iniziamo a formare la loro coscienza e dove possiamo ottenere i maggiori risultati».
Proprio per questo uno dei progetti che verranno portati avanti dalla nuova idea di collaborazione sarà proprio quello di rendere ancora più fruibile l'oasi dell'Angitola alle scolaresche non solo del vibonese ma di tutta la regione. Ma, le potenzialità del bacino artificiale, riconosciuto oasi naturalistica nel 1975, possono andare oltre i confini della didattica ed interessare altri settori. Il turismo, l'agricoltura ed il commercio sono solo alcuni degli ambiti a cui il protocollo d'intesa firmato ieri guarda con interesse. Creare una rete di percorsi e di passeggiate, come per esempio quella della via delle Sorgenti.
Ed ancora, creare degli osservatori attrezzati per gli appassionati della flora e della fauna, con riferimento ad alcune particolari specie di uccelli che nidificano nello specchio d'acqua, potrebbe essere un buon modo per far conoscere il lago Angitola anche fuori dai confini regionali. Per quanto riguarda il commercio l'oasi naturale potrebbe diventare il punto di incontro e di sponsorizzazione dei prodotti tipici della zona. Un'opportunità quest'ultima che si sposa con la valorizzazione dell'agricoltura, altro grande settore che dovrebbe fare da catalizzatore di tutte le iniziative. La valorizzazione del lago per come concepita nel protocollo d'intesa, infine, avrà ricadute positive sull'economia dell'intera area. Ora toccherà agli attori interessati tramutarle in fatti concreti.
Alla sigla dell'accordo, sottoscritto il 22 luglio 2011, nella splendida cornice dell'oasi naturale dell'Angitola hanno partecipato, il presidente del Consorzio di bonifica Tirreno catanzarese, Franco Arcuri, quello del Consorzio Tirreno vibonese, Domenico Piccione, il presidente regionale della Condiretti Pietro Molinaro ed il responsabile Biodiversità del Wwf Giuseppe Paolillo, oltre a numerosi rappresentanti istituzionali della Provincia di Vibo Valentia di quella di Catanzaro, del Comune capoluogo, dei Comuni limitrofi al lago e del Corpo forestale dello Stato.
Pizzo (VV)
Video panoramico del bellissimo centro cittadino di Pizzo in provincia di Vibo Valentia
Mongiana VV, Lago Grande
Recorded by Alessandro Tripodi with Dji Phantom 3 Advanced in Mongiana (VV).
SOUNDTRACK:
VIBO VALENTIA MALTEMPO LA CONTA DEI DANNI
VIBO VALENTIA MALTEMPO LA CONTA DEI DANNI
Veduta Golfo di Sant'Eufemia dal Castello di Pizzo Calabro
Il golfo di Sant'Eufemia anche conosciuto come golfo di Lamezia Terme è situato sulla costa tirrenica calabrese, si estende da Campora San Giovanni (frazione di Amantea in provincia di Cosenza) fino a Capo Vaticano (frazione di Ricadi in provincia di Vibo Valentia).
Il golfo di Sant'Eufemia ha una profondità media di 200 m, su di esso si affaccia la piana lametina e sfociano da nord a sud vari corsi d'acqua tra cui i fiumi Savuto, Amato e Angitola. Nel territorio di Gizzeria il golfo è molto angolato e forma alcuni laghi di acqua salmastra detti i laghi La Vota, sito di interesse comunitario. Il golfo è abbastanza pescoso e vi si praticava la pesca del tonno che oggi è principalmente allevato.
monterosso calabro 1 lug 2018 madonna soccorso by Ing Fortunato De Luca
Processione 1 luglio 2018 Madonna del Soccorso Monterosso Calabro (VV) by Ing. Fortunato De Luca
Il ponte è crollato. Italia, emergenza maltempo: disastri, morti e feriti. La situazione | ULTIMI A
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Maltempo gravissimo in Calabria. La regione è costretta a fare i conti con l’ennesima tragedia: le piogge alluvionali che da giorni stanno colpendo la Regione hanno provocato almeno tre morti. Si tratta di una donna e i suoi due figli dispersi da ieri sera nel lametino. Si trovavano a bordo di un’auto nella zona di San Pietro Lametino ma un violento nubifragio ha indotto la famiglia ad abbandonare la vettura, che e’ stata trovata dai soccorritori vuota e con i lampeggianti accesi. La donna si chiamava Stefania Signore, ed è stata ritrovata esanime insieme ai due figli (che avevano 7 e 2 anni) dopo 20 ore di ricerche. Un’altra persona è rimasta ferita a Palmi, nel reggino, per un albero che è caduto su un’auto in transito sulla strada statale 18 Tirrena Inferiore. Frane e smottamenti si sono verificati in diversi centri del Vibonese a causa del Maltempo di queste ore. La situazione più critica a Pizzoni, nelle Preserre, dove alcune famiglie sono rimaste intrappolate nelle abitazioni, impossibilitate ad uscire a causa dello straripamento di un torrente ed il cedimento di alcune strade.
Danni anche a Capistrano, Monterosso Calabro, Polia e Filadelfia. Preoccupazione pure per il bacino del lago Angitola, a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua. Forti criticità pure a Serra San Bruno, dove preoccupa il fiume Ancinale, e nei comuni limitrofi di Simbario, Spadola e Brognaturo. Carlo Tansi, direttore del dipartimento della Protezione civile regionale, ha effettuato un primo sopralluogo nelle zone più colpite. “Stiamo valutando di dichiarare lo stato di emergenza. La situazione è molto critica in particolare nella zona jonica, nel Vibonese e nel Lametino.
A causa della forte alluvione che ha colpito tutta la provincia di Catanzaro nella giornata di ieri, il ponte delle Grazie, sulla strada provinciale 19, nel comune di Curinga, nel lametino, e’ crollato. Ci sono numerose strade interrotte per frane e allagamenti. La protezione civile è al lavoro senza sosta e nel pomeriggio sono previste ulteriori piogge forti“. È il quadro generale delle condizioni della Calabria colpita da una violenza ondata di maltempo, illustrato all’Adnkronos da Mario Oliverio, presidente della Regione. “Sono in corso ricognizioni nelle diverse aree della Regione colpite – ha aggiunto – e poi decideremo il da farsi“. Sono almeno 200 le unità dei vigili del fuoco in campo da tutte le province della regione.
Le zone più colpite tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia, sono Serre comprese tra San Vito sullo Ionio, Filadelfia, Polia, San Nicola da Crissa, Monterosso Calabro, Cortale, Maida, Chiaravalle Centrale, San Pietro a Maida, Simbario. Inoltre è stata colpita anche la piana di Gioia Tauro e Siderno nella provincia di Reggio Calabria. La pioggia ha interessato anche il Crotonese, soprattutto le zone tra i comuni di Strongoli e Ciro’ Marina. E ancora sulla zona tirrenica catanzarese, la città più colpita è stata Lamezia Terme dove, il torrente Cantagalli è esondato. C
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La Chiesa dell'Immacolata di Pizzo.
Storia della Chiesa e comunità religiosa di cittadini di Pizzo Calabro, circondato da una natura rigogliosa e da splendidi paesaggi mediterranei, comune italiano di 9,263 abitanti della provincia di Vibo Valentia in Calabria.
Pericoloso waterspout (tornado) raggiunge la costa a Tropea, Vibo Valentia (Calabria)
Una tromba marina si abbatte sulla costa scatenando paura tra la gente
PARCO NATURALE MONGIANA (VV) CALABRIA. DONY.
1 MAGGIO 2014. Escursione al Parco Naturale di Mongiana e Laghetto di Mongiana, Provincia di Vibo Valentia.
Ho creato questo video con YouTube Slideshow Creator (
MALTEMPO, LA CALABRIA DI NUOVO IN GINOCCHIO
ADRENALINA VERDE Parco Avventura - Serra San Bruno (VV) adrenalinaverde.it
Un'avventura tra i boschi che sviluppa coraggio, coordinazione
psicomotoria e spirito di gruppo! I percorsi sono studiati per
stimolare le capacità motorie (coordinazione, equilibrio, agilità, forza,
etc.) e mentali (attenzione, concentrazione, memorizzazione). Gioco,
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ragazzi di socializzare e misurarsi con se stessi e gli altri in un
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all'ingresso e tutta la nostra esperienza garantiranno una gita di sicuro
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Adrenalina verde Parco avventura
Loc. La Chiusa 89822 Serra San Bruno (VV)
info@adrenalinaverde.it adrenalinaverde.it
Davoli, piena del fiume Ficarazzo
Calabria - Maltempo, esonda il torrente Ferruzzano (01.11.15)
- Reggio Calabria - Calabria e Sicilia sono state colpite duramente dall’ondata di maltempo che sta proseguendo anche in queste ore. Dopo la vittima nel Reggino di sabato, Salvatore Comandè, il cui corpo è stato ritrovato solo domenica mattina, la situazione più grave è sulla costa ionica della provincia di Reggio Calabria.
Il torrente Ferruzzano è esondato spazzando via la statale 106 Ionica e la ferrovia che in un tratto è rimasta sospesa nel vuoto. Per quanto riguarda la circolazione ferroviaria, quest’ultima è stata interrotta anche fra Roccella Jonica e Monasterace, sulla linea Catanzaro - Roccella Jonica.
La morte di Comandè ha rappresentato l’apice di una giornata, quella di domenica, rimasta critica, soprattutto nella provincia di Reggio Calabria, con la pioggia che è caduta incessante - in alcune zone sino a 600 mm in 48 ore - accompagnata da un vento che ha spirato sino ad 80 kmh. Tutti i corsi d’acqua sono oltre il limite di sicurezza. E, come detto, l’esondazione di uno di questi, il Ferruzzano, ha spazzato via la massicciata della linea ferroviaria tra Ferruzzano e Brancaleone, lasciando i binari a penzolare nel vuoto, ed un’ampia porzione della statale 106 distrutta. Statale che è stata frantumata in altri 4 punti nella notte.
Il primo tratto chiuso al traffico in entrambe le direzioni va dal chilometro 50 al chilometro 65, tra le località di Palizzi Marina e Brancaleone Marina. Il secondo tratto chiuso al traffico in entrambe le direzioni va dal chilometro 65,8 al 67,20 in località Marinella di Ferruzzano. Il terzo tratto chiuso al traffico in entrambe le direzioni va dal chilometro 83 al 92, in zona Bovalino Ardore. Il quarto tratto chiuso al traffico in entrambe le direzioni va dal chilometro 121 al chilometro 122 ed è compreso tra le località di Marina di Caulonia e Riace Marina. Ma non è stata solo la pioggia a provocare danni. Anche le violente mareggiate che si sono abbattute sul litorale ionico hanno creato più di un problema, soprattutto a Siderno e Caulonia.
Gravi danni all’acquedotto di Reggio Calabria sono stati provocati dalla piena di un torrente. Per questo motivo, oggi ci saranno disagi nell’erogazione idrica nelle zone di Villa San Giuseppe, Modenelle, Arghillà e Pettogallico rende noto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Nel reggino i vigili del fuoco hanno effettuato finora 200 interventi di soccorso. Operazioni in corso ad Ardore, S. Ilario, Bovalino, Bianco e S. Lucia. A Ferruzzano un nucleo familiare di tre persone è stato salvato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, dopo che era rimasto intrappolato nella propria autovettura trascinata da un corso d’acqua. A Cosoleto una frana ha coinvolto un’abitazione, e i tre occupanti sono stati salvati dai vigili del fuoco. A laganadi il torrente Catona è esondato provocando ingenti danni. A scopo precauzionale sono state evacuate cinque famiglie che abitavano a poca distanza dal luogo dove il torrente è esondato. Sono intervenuti i vigili del fuoco, personale della protezione civile ed i tecnici comunali. Dai primi accertamenti è emerso che sono crollati venti metri dell’argine del torrente. Desta molta preoccupazione la situazione perché il torrente è ingrossato.
Intanto in aiuto ai vigili del fuoco di Reggio Calabria, sono giunti uomini dai comandi di Cosenza, Catanzaro, Napoli, Avellino, Taranto e Potenza. Numerosi gli interventi per la messa in sicurezza delle case a Vibo Valentia, dove una famiglia ha dovuto abbandonare la propria abitazione dichiarata inagibile dai vigili del fuoco. Sono stati 150 in totale gli interventi effettuati nella provincia, 110 quelli nel territorio di Catanzaro.
Difficile la situazione anche in Sicilia. A Messina le piogge torrenziali hanno provocato allagamenti stradali, smottamenti e frazioni isolate. Nella frazione di Acqualadrone la strada è invasa di pietre e detriti, isolate le località di Mella, Grancabella, Puccino a Rodia. In Sicilia chiuso lo svincolo di Motta Sant’Anastasia sull’autostrada A19 Palermo-Catania. È franata poi una strada nel centro storico di Enna. A causa del maltempo a Catania due voli sono stati dirottati sullo scalo palermitano e il sindaco ha deciso che oggi le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse così come gli asili nido. Con l’ultima ondata di maltempo sale a circa 300 milioni di euro il conto dei danni provocati all’agricoltura in Sicilia secondo la Coldiretti. (01.11.15)
Esondazione fiume Crati in Calabria 28/11/2018 (2)
Corigliano Rossano, Italia - 28 Novembre 2018 - Esondazione del fiume Crati in Calabria a causa del cedimento di un argine. Enormi danni, più di 40 famiglie evacuate e centinaia e centinaia di animali morti annegati.
Allerta rossa nel levante genovese
Antonio De Santis: Il castello Murat.
Eretto nella seconda metà del XV secolo da Ferdinando I° d'Aragona, il castello di Pizzo ha due torrioni cilindrici angolari, dei quali la torre grande, detta torre mastra, è di origine angioina (1380 circa).
Il massiccio corpo quadrangolare, con casematte e pianterreni, che scende perpendicolare sulla rupe dalla parte del mare, eradall'altra parte circondato da un fossato, sul quale il ponte levatoio e la porta, situati fra una delle torri rotonde, dalla parte di occidente, e la parte angolata, ne consentivano l'accesso. La fortezza era dotata di camminamenti che portavano fuori città ed era stata costruita allo scopo di difendere la costa dai barbareschi e ad manutenendos cives in fide.
Quando la terra del Pizzo passò dalla casa d'Aragona a quella dei Sanseverino ed a questi confiscata nel 1504 per delitto di fellonia, fu data a Don Diego de Mendoza, generale delle Galee; e da lui, per diritto ereditario di successione, detti beni passarono alla Casa dei Silva, alla quale apparteneva il Duca dell'Infantado, che li conservò con tutti i diritti e privilegi annessi fino al 1806, quando - per Decreto del Re Giuseppe Napoleone - fu abolita la feudalità con tutte le sue attribuzioni e prerogative.
Dopo la Legge eversiva della Feudalità, il castello sollevo spesso questioni di diritto di proprietà fra il Comune ed il genio Militare. Fu occupato dal Governo, che lo adibì a caserma e a prigione.
Passò poi al Comune di Pizzo, cui lo cedette il Governo Italiano, conservando solamente la parte che - con Decreto del 3 giugno 1892 - fu dichiarata Monumento Nazionale.
Fu danneggiato dal terremoto del 1783, che ne distrusse le camere superiori; esse furono riedificate nel 1790 a cura e spese dell'Amministrazione Ducale.
Oggi, alcune delle sue strutture sono andate perdute; mentre, per il resto, la costruzione conserva il suo aspetto originario.
Nelle sue sale, si svolse l'avvenimento che - come dice A.Dumas - fece divenire Pizzo una delle stazioni omeriche dell'Iliade napoleonica.
Gioacchino MURAT, re di napoli e cognato di napoleone Bonaparte, in un estremo tentativo di riconquistare il regno di Napoli, sbarcò alla marina di Pizzo domenica 8 ottobre 1815, tentando di far sollevare la popolazione contro Ferdinando IV di Borbone.Ma il tentativo non riuscì.
Gioacchino e il suo piccolo drappello furono sopraffatti e rinchiusi nel castello, dove, 5 giorni dopo, a seguito di un processo sommario, il re venne condannato a morte dalla Commissione Militare disposta per forza di legge dal Governo Borbonico.
Egli affrontò la prigionia ed il giudizio, cui venne tanto precipitosamente sottoposto, con orgoglio e grande dignità, che conservò fino all'ultimo, onorando ampiamente la sua fama di uomo coraggioso e di straordinario valore sui campi di battaglia. Colui che era stato l'eroe di Abukir e della Moscova, affrontò impavido la morte, che gli venne data per fucilazione nel vaglio del castello, mezz'ora dopo la condanna.
Rimane, di quegli ultimi istanti, la nobilissima lettera da lui scritta alla moglie e il ricordo della fierezza con cui volle comandare il plotone di esecuzione. E poiché i fucili dei soldati, intimiditi e commossi, lo avevano la prima volta risparmiato, dovette ordinare il fuoco per ben due volte, prima di cadere, fulminato da sette proiettili.
Il suo corpo, trasportato nella chiesa Matrice di S.Giorgio Martire, fu sepolto in una fossa comune, al centro della chiesa, dove una pietra tombale ricorda in perpetuo il nome e la memoria d'un Re, che, come scrisse in un'epigrafe il Conte di Mosbourg, seppe vincere, seppe regnare, seppe morire.
Vide girato da me domenica delle palme 17 aprile 2011
Fonti storiografiche