ROCCA SAN FELICE - LA MEFITE - VALLE D'ANSANTO - ( Avellino-Irpinia-Italy ) -
Un odore di uova marce preannuncia la presenza della Mefite. La strada che si percorre, anche se asfaltata, è antichissima: dalla gente del luogo viene chiamata ancora la Domizia, la Napoletanao, più modernamente, la via dei contrabbandieri, in quanto di qui passano coloro che vogliono raggiungere Napoli dalla Puglia, evitando la 303 e l'autostrada. Tra Rocca San Felice, Frigento e Villamaina, in contrada Santa Felicita, è ubicata quindi la Mefite o Mofeta della Valle di Ansanto. Ricordata da Virgilio (Eneide, libro VII, 568), che vi immaginò uno degli ingressi degli Inferi e da altri scrittori latini, consiste in un laghetto di circa 50 m di diametro nel quale l'acqua grigia e melmosa ribolle non per l'alta temperatura, ma per lo sprigionarsi violento di gas venefici. Intorno al laghetto vi sono altre piccole pozze, banchi di fango e pendii privi di vegetazione ricoperti da cristalli di gesso e zolfo; immediatamente al lato scorre un ruscello, noto come Vallone dei Bagni. Il sito Ampsanctus o Ansactus (oggi Valle d'Ansanto) venne celebrato da diversi autori latini, tra cui il celeberrimo poeta Virgilio nell'Eneide (VII Canto, Versi 563-565):
Est locus Italiae medio sub montibus altis,
nobilis et fama multis memoratus in oris,
Ampsancti valles...
Hic specus horrendum et saevi spiracula Ditis
Monstrantur, ruptoque ingens Acheronte vorago
Pestiferas aperit fauces.
Traducendo liberamente:
Esiste nell'Italia centrale un luogo ai piedi di alte montagne
conosciuto e famoso dovunque,
la valle d'Ansanto...
Qui un orrendo speco e gli spiragli di Dite
vengono mostrati, e una vasta voragine dove inizia l'Acheronte
che spalanca le fauci pestifere.
La descrizione della Mefite fatta millenni fa da Virgilio è attualissima: egli parla di specus orrendum e di pestiferas ... fauces, fornendo una descrizione fedele del sito.
Infatti, il centro delle Valle d'Ansanto è occupato da un'area pianeggiante arida e desolata dal colore grigiastro con chiazze gialle (zolfo), priva di vegetazione. Sotto ad un dirupo, si trova il laghetto detto Mefite, caratterizzato dai gas che provengono dal sottosuolo, che a contatto con l'acqua superficiale, la fanno ribollire, originando delle esalazioni gassose, rumorose e tossiche, in quanto ricche di anidride carbonica ed acido solforico. Vengono creati anche dei vortici e gorghi che inghiottono tutto ciò che vi si getta (per restituirlo, talvolta, dopo tempo totalmente disidratato, come tanti oggetti antichi).In alcuni momenti, avvicinarsi troppo è estremamente pericoloso, tanto l'aria sia pesante ed irrespirabile. Non a caso, purtroppo, si sono registrate diverse morti, sia di persone che di animali. Ciò spiega perchè coloro che vogliano avvicinarsi al luogo, possono evitare i gas mettendosi sopra vento. II laghetto, visitato ancora oggi da vari studiosi, ha un perimetro di circa 40 metri e una profondità non superiore ai due metri.
I rinvenimenti archeologici dimostrano che qui sorgeva il santuario della dea Mefite, il cui culto era diffuso in tutta l'Italia meridionale sin dal VI secolo a.C. Ad esso si sovrappose in seguito la devozione per Santa Felicita, venerata in una chiesa vicina. Vincenzo Maria Santoli, appassionato studioso della storia delle Mefite così scriveva: fermarsi in questi luoghi non è sicuro per gli uomini, specialmente se soffiano venti. Il luogo è stato da sempre frequentato da curiosi che talvolta sono quivi deceduti, come documentano sin dal XVII secolo i registri parrocchiali di Rocca San Felice. Risale al 21 agosto 1993 l'ultimo decesso di due geologi che hanno perso la vita ignorando la pericolosità del luogo. Nel 1820 il geologo Giovan Battista Brocchi dimostrò che gli effetti venefici erano dovuti all'anidride carbonica scrivendo: ho computato che l'altezza dello strato di gas acido carbonico sta nel maggiore bulicame di cinque palmi all'incirca (130 cm)... e la mofete è più energica ancora presso la ripa destra del contiguo torrente in luogo perciò chiamato vado mortale. La causa di morte è rappresentata quindi dai gas venefici provenienti dal sottosuolo, più pesanti dell'aria e, perciò, soggetti a ristagnare quando non ci sono venti o quando questi impediscono la loro dispersione. I luoghi più profondi del gran fosso di Mefite ed in particolare l'alveo del torrente nel punto in cui scorre sotto un'alta rupe sovrastante, sono particolarmente pericolosi. I lavori di scavo archeologici effettuati alla fine degli anni Cinquanta, proseguivano solo in presenza di venti che soffiavano dal basso, cioè da ponente: bisognava fuggire appena questi cessavano o quando spirava il vento di tramontana proveniente dalla sovrastante strada statale che comprimeva i gas più pesanti dell'aria nei luoghi più bassi.
ROCCA SAN FELICE (Avellino-Irpinia-Italy) - il castello,il borgo medievale,la mefite,il paese -
Rocca San Felice è un comune italiano di 894 abitanti della provincia di Avellino in Campania.I momumenti e luoghi di interese sono il Castello,l'area archeologica della Valle d'Ansanto detta anche Mefite,la Chiesa di Santa Maria Maggiore,il borgo medievale,il Santuario di Santa Felicita.Un odore di uova marce preannuncia la presenza della Mefite. La strada che si percorre, anche se asfaltata, è antichissima: dalla gente del luogo viene chiamata ancora la Domizia, la Napoletanao, più modernamente, la via dei contrabbandieri, in quanto di qui passano coloro che vogliono raggiungere Napoli dalla Puglia, evitando la 303 e l'autostrada. Tra Rocca San Felice, Frigento e Villamaina, in contrada Santa Felicita, è ubicata quindi la Mefite o Mofeta della Valle di Ansanto. Ricordata da Virgilio (Eneide, libro VII, 568), che vi immaginò uno degli ingressi degli Inferi e da altri scrittori latini, consiste in un laghetto di circa 50 m di diametro nel quale l'acqua grigia e melmosa ribolle non per l'alta temperatura, ma per lo sprigionarsi violento di gas venefici. Intorno al laghetto vi sono altre piccole pozze, banchi di fango e pendii privi di vegetazione ricoperti da cristalli di gesso e zolfo; immediatamente al lato scorre un ruscello, noto come Vallone dei Bagni. Il sito Ampsanctus o Ansactus (oggi Valle d'Ansanto) venne celebrato da diversi autori latini, tra cui il celeberrimo poeta Virgilio nell'Eneide (VII Canto, Versi 563-565):
Est locus Italiae medio sub montibus altis,
nobilis et fama multis memoratus in oris,
Ampsancti valles...
Hic specus horrendum et saevi spiracula Ditis
Monstrantur, ruptoque ingens Acheronte vorago
Pestiferas aperit fauces.
Traducendo liberamente:
Esiste nell'Italia centrale un luogo ai piedi di alte montagne
conosciuto e famoso dovunque,
la valle d'Ansanto...
Qui un orrendo speco e gli spiragli di Dite
vengono mostrati, e una vasta voragine dove inizia l'Acheronte
che spalanca le fauci pestifere.
La descrizione della Mefite fatta millenni fa da Virgilio è attualissima: egli parla di specus orrendum e di pestiferas ... fauces, fornendo una descrizione fedele del sito.
Infatti, il centro delle Valle d'Ansanto è occupato da un'area pianeggiante arida e desolata dal colore grigiastro con chiazze gialle (zolfo), priva di vegetazione. Sotto ad un dirupo, si trova il laghetto detto Mefite, caratterizzato dai gas che provengono dal sottosuolo, che a contatto con l'acqua superficiale, la fanno ribollire, originando delle esalazioni gassose, rumorose e tossiche, in quanto ricche di anidride carbonica ed acido solforico. Vengono creati anche dei vortici e gorghi che inghiottono tutto ciò che vi si getta (per restituirlo, talvolta, dopo tempo totalmente disidratato, come tanti oggetti antichi).In alcuni momenti, avvicinarsi troppo è estremamente pericoloso, tanto l'aria sia pesante ed irrespirabile. Non a caso, purtroppo, si sono registrate diverse morti, sia di persone che di animali. Ciò spiega perchè coloro che vogliano avvicinarsi al luogo, possono evitare i gas mettendosi sopra vento. II laghetto, visitato ancora oggi da vari studiosi, ha un perimetro di circa 40 metri e una profondità non superiore ai due metri.
I rinvenimenti archeologici dimostrano che qui sorgeva il santuario della dea Mefite, il cui culto era diffuso in tutta l'Italia meridionale sin dal VI secolo a.C. Ad esso si sovrappose in seguito la devozione per Santa Felicita, venerata in una chiesa vicina. Vincenzo Maria Santoli, appassionato studioso della storia delle Mefite così scriveva: fermarsi in questi luoghi non è sicuro per gli uomini, specialmente se soffiano venti. Il luogo è stato da sempre frequentato da curiosi che talvolta sono quivi deceduti, come documentano sin dal XVII secolo i registri parrocchiali di Rocca San Felice. Risale al 21 agosto 1993 l'ultimo decesso di due geologi che hanno perso la vita ignorando la pericolosità del luogo. Nel 1820 il geologo Giovan Battista Brocchi dimostrò che gli effetti venefici erano dovuti all'anidride carbonica scrivendo: ho computato che l'altezza dello strato di gas acido carbonico sta nel maggiore bulicame di cinque palmi all'incirca (130 cm)... e la mofete è più energica ancora presso la ripa destra del contiguo torrente in luogo perciò chiamato vado mortale. La causa di morte è rappresentata quindi dai gas venefici provenienti dal sottosuolo, più pesanti dell'aria e, perciò, soggetti a ristagnare quando non ci sono venti o quando questi impediscono la loro dispersione.
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Speciale - Mefite killer a Rocca San Felice .11 cinghiali ritrovati morti
Rinvenuti sulla sponda della mefite undici cinghiali morti ed un cane di grosse dimensioni. Allarme esalazioni nocive e sicurezza anche per l'essere umano.
Mefite di Rocca San Felice, valle d'Ansanto, Irpinia. Viste dal drone.
Ancora alla scoperta dei Tesori d'Irpinia, con il gruppo Dronisti Irpini e non solo, abbiamo utilizzato i nostri droni per esplorare l'antica valle d'Ansanto, citata nel canto VII dell' Eneide di Virgilio.
Grazie all'ausilio dei nostri mezzi siamo scesi fin dove la vita non può spingersi a causa delle emissioni sulfuree, questo è lo spettacolo a cui abbiamo assistito.
Mefite di Rocca S. Felice
Un panorama lunare...
Mefite Rocca San Felice esplorazione del vallone
Un'introduzione alla Mefite della Valle d'Ansanto
La Mefite della Valle d'Ansanto è un sito eccezionale che si trova in Alta Irpinia presso i comuni di Rocca San Felice e Frigento (Avellino). Si tratta di una zona del tutto straordinaria, in cui si hanno emissioni di anidride carbonica mista ad acido solfidrico che non hanno eguali al mondo. La cosa più sorprendente è che tali emissioni non sono di natura vulcanica, ma sono collegate alla geologia del sedimentario. Alle straordinarie emergenze naturalistiche oggetto di studio, si affianca il fascino millenario di un luogo venerato già dagli Osci e che ancora adesso suscita un contatto con la potenza della natura profondo e particolarmente intenso. Con il supporto delle splendide immagini del drone di Roberto Marchesan, in questo video si dà un'introduzione a questo luogo unico che non ha eguali al mondo.
Ringraziamenti speciali:
Alla Prof.ssa Olga De Castro del Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.
Franca Molinaro, presidente dell'Associazione Centro di ricerca tradizioni popolari La Grande Madre.
Per approfondire:
Chiodini, G., Granieri, D., Avino, R., Caliro, S., Costa, A., Minopoli, C., & Vilardo, G. (2010). Non‐volcanic CO2 Earth degassing: Case of Mefite d'Ansanto (southern Apennines), Italy. Geophysical Research Letters, 37(11).
Di Lisio, A., Russo, F., & Sisto, M. (2014). La Mefite nella Valle d’Ansanto (Irpinia, Campania): il valore paradigmatico di un geoarcheosito. GEOLOGIA DELL'AMBIENTE, (3), 2-7.
Pischiutta, M., Anselmi, M., Cianfarra, P., Rovelli, A., & Salvini, F. (2013). Directional site effects in a non-volcanic gas emission area (Mefite d’Ansanto, southern Italy): Evidence of a local transfer fault transversal to large NW–SE extensional faults?. Physics and Chemistry of the Earth, Parts A/B/C, 63, 116-123.
EST LOCUS : MEFITE, La porta dell'Ade TD'I ch.97
La magia senza tempo della Mefite, il lago gassoso nella Valle d'Ansanto, luogo di culto della dea Mefite - Aravina, invocata dai popoli italici per la fertilità femminile e la rigogliosità dei campi.
A cura di Loredana Zarrella
The timeless magic of Mephitis, the gas in the Lake Valley Ansanto, place of worship of the goddess Mephitis - Aravina raised by the Italian people for female fertility and the luxuriance of the fields.
MEFITE ROCCA SAN FELICE MVI 4494 snapshot
VENTO E N E R G I C O ......
DAL FANTASTICO NUCLEO DEL CENTRO DELLA TERRA!!!!
rocca san felice-mefite.m4v
La Mefite di Rocca San Felice
MEFITE PINK - ROCCA SAN FELICE IRPINIA_4600.MOV
Rocca San felice, un tuffo nel medioevo: il fascino delle ''mefite''
ROCCA SAN FELICE (AV) - Presentazione libro ROSANNA PER ME
clip EX LIBRIS GvM del 20 agosto 2019 -
Foto di ALESSIA GAMBONE
Alta Irpinia: la Mefite di Rocca San Felice
Luoghi di straordinaria bellezza paesaggistica e di incredibile forza naturale, luoghi che non ti aspetti e che non immagini si nascondono nella regione Campania, come la Mefite di Rocca San Felice, provincia di Avellino, piccolo lago di origine solfurea nella Valle d’Ansanto. Già noto a Virgilio che ne raccontava la forza poderosa tale da condurre in un sonno eterno, il laghetto si offre alla vista dello spettatore come un’arida distesa dall’odore forte e dal vivace ribollire delle acque.
La mefite di Rocca San Felice
La mefite di Rocca San Felice (AV) è uno dei posti piú straordinari del pianeta.
La terra ribolle continuamente a causa della fuoriuscita dei gas (anidride carbonica e acido solforico) che provengono da circa 30 km di profondità. È il posto non vulcanico con la piú alta concentrazione di CO2 della terra.
Qualche minuto di permanenza in piú in questo posto potrebbe costare molto caro.
In antichità e da alcuni racconti popolari questo posto era considerato la porta per gli inferi.
la MEFITE di Rocca San Felice
MEFITE PEOPLE ROCCA SAN FELICE 5M3 4551
La Mefite di Rocca San Felice
Esaltata dai Sanniti, cantata da Virgilio nell' Eneide, dimenticata dall'Irpinia !!!