Abbazia di Santa Maria del Patire (Rossano CS) da MicheleExpert
Storia
L'abbazia di Santa Maria del Patire fu fondata intorno al 1095 dal monaco e sacerdote Bartolomeo di Simeri, con l'ausilio di alcuni ricchi normanni, e venne dedicata a Santa Maria Nuova Odigitria, anche se è conosciuta con il nome di Santa Maria del Patìr, o semplicemente Patire (dal greco Patèr = padre), attribuzione data come segno di devozione al padre fondatore. Nel 1105 il pontefice Pasquale II gli concesse il diritto di immunità dalla giurisdizione vescovile.
In epoca normanna divenne uno dei più ricchi e rinomati monasteri dell'Italia Meridionale. L'abbazia possedeva anche una ricca biblioteca e uno scriptorium dove lavoravano monaci amanuensi per la trascrizione di antichi codici. Dal XV secolo il monastero del Patire conobbe un lungo ma inesorabile decadimento, come tutti i monasteri italo-greci, finché nel 1809 venne soppresso dai francesi.
Architettura
La chiesa possiede una pianta basilicale latino-normanna con tre absidi rivolte ad Oriente. La navata centrale, caratterizzata dal tetto ligneo a capriate, è divisa dalle due laterali da quattro ordini di arcate a sesto leggermente acuto poggianti su colonne di coccio in arenaria a base ionica e senza capitelli. L'area presbiteriale è leggermente in rialzo rispetto al corpo della chiesa, ed è delimitata da quattro pilastri in cui si incuneano in funzione decorativa 4 colonne con capitello corinzio provenienti probabilmente dalle rovine dell'antica Thurio.
La chiesa è caratterizzata anche dall'antico pavimento a mosaico, solo in parte salvato, risalente al XII secolo, voluto dall'abate Biagio, rappresentante alcune figure di animali reali e mitologici. Dalle poche figure rimaste risultano evidenti influenze di figure e stilemi dell'opera del presbitero Pantaleone nel mosaico di Otranto (riscontrabili in altre chiese pugliesi dalle Tremiti alla più vicina Taranto). Nella chiesa si conserva un crocifisso ligneo del '600 e l'effigie della Madonna del Patire, datata alla fine del XIX secolo.
All'esterno, restano le 3 imponenti absidi rivolte ad Oriente in un'ampia spianata che danno il senso della grandiosità dell'edificio. Ogni abside possiede 5 archeggiature con lesene policrome ottenute con altrettanti tondi policromi racchiudenti tutti una stella variamente foggiata. A fianco della chiesa le ampie arcate residue introducono nel chiostro e nei ruderi dell'antico monastero. La facciata, rivolta a settentrione, è stata molto rimaneggiata nel corso dei secoli. Delle antiche tre porte maggiori, oggi ne rimane solo una, quella centrale, molto sobria e rimaneggiata. Le due colonne del portale centrale sono invece molto antiche. La facciata è caratterizzata anche da due rosoni, di cui quello centrale è di origine moderna, mentre sembra molto più antico quello murato al vertice della cuspide. Le due porte laterali presentano molte decorazioni tipiche delle forme arabesche. Nell'insieme, la chiesa si presenta ancora oggi con architettura compatta, nonostante i continui rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli, rimanendo ancor oggi una delle più belle architetture dell'arte romanica normanna.
Abbazia del Patire o Patirion a Rossano (CS). La Chiesa Basiliana più Importante in Calabria
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E’ con queste parole che Paolo Orsi, il più grande archeologo della Calabria della fine del 1800, presenta il Monastero di Santa Maria del Pàtire (Patiron) nel bollettino d’arte. Ben si comprenderebbe tale sentimento se si avesse voglia di raggiungere l’abbazia. Dista qualche chilometro dalla graziosa ed importante città di Rossano in provincia di Cosenza.
Il Patirion, così viene ormai definita la chiesa come suggerisce di chiamarla lo stesso Orsi, sorge in alto, entro un fittissimo bosco di abeti e pini nel cuore della Sila greca. Sembra evidente ancora una volta la predilezione dei monaci greci di rifugiarsi nei boschi e sulle alture della montagna calabrese per proseguire la loro preghiera in solitudine quando, perseguitati, sbarcavano in Calabria per proseguire la loro preghiera.
Le splendide absidi dell’abbazia compaiono all’improvviso dietro l’ultima curva dell’irta salita che si deve percorrere per raggiungerla, e la cui costruzione si deve agli austriaci durante la prima guerra mondiale.
La chiesa di età normanna costituisce la più alta testimonianza delle fondazioni monastiche greche più illustri della Calabria. Si pone come importante esempio di persistenze bizantine e ricordi orientali che la rendono meritevole di comparire nell’originale fusione di cui sono caratteristiche la maggior parte delle costruzioni medievali della regione.
L’edificio risale al periodo della seconda dominazione normanna, quando da una iniziale ostilità nei confronti delle costruzioni greche si passò ad un atteggiamento più tollerante e quasi favorevole. Si sa infatti che gli imperatori normanni erano politici astuti e sapevano che combattere contro tutto ciò che era greco sarebbe stato sfavorevole per la loro politica espansionistica.
La storia della sua fondazione è narrata nel Bios ossia nella Vita di S. Bartolomeo da Simeri che, in località San Sisinnio, l’attuale San Martino nei pressi di Rossano, avrebbe fondato la sua laura”, cioè il luogo di eremitaggio in cui intendeva vivere la sua preghiera in assoluta solitudine.
Nel tempo la fama delle virtù che predicava attirò intorno a lui un buon numero di discepoli tanto da dover modificare la sua vita ed intraprendere la vita cenobitica raccogliendo, intorno a se, i fedeli che volevano seguire la sua disciplina costituendo, in tal modo, il primo nucleo di un nuovo monastero.
Si narra che gli apparve in sogno la Vergine la quale gli ordinava la costruzione di un monastero da dedicarle. Bartolomeo per esaudirla chiese i fondi necessari ad un certo Cristodulo, ammiraglio della flotta normanna in Sicilia e personaggio di rango alla corte normanna.
Nacquero così il Patirion ed il suo annesso monastero le cui ricchezze furono assicurate da elargizioni e da numerose donazioni di vari pontefici come attestano i documenti di XII e XIII secolo.
Del grande complesso monastico ora non rimangono che i ruderi di un chiostro, frutto di rifacimenti successivi, e la chiesa che continua a mostrare le sue forme originarie nonostante vari rifacimenti, spoliazioni e restauri avventati.
Ciò che colpisce l’attenzione a chi vuole raggiungere la cima del monte che la ospita, oltre al panorama mozzafiato, è sicuramente la bellezza decorativa delle sue absidi su cui si denota il gusto cromatico dal sapore orientale.
Una serie di arcatelle cieche sono scandite dal ritmo di cinque lesene che poggiano su un alto zoccolo. Ogni arcata è decorata da un tondo che funge da cornice ed un motivo stellare a mosaico di vari colori combinati con pietra lavica, arenaria gialla ed il bianco della calce. Dei quindici tondi che si contavano in origine, oggi ne rimangono solo undici.
Dalla parte opposta la facciata si presenta piuttosto semplice, d’impianto medievale a capanna tripartita come l’interno. Al centro essa è caratterizzata da un unico portale fiancheggiato da colonne con capitelli decorati e fiancheggiati da due oculi e sormontato in alto da un rosone di piccole dimensioni.
L’interno è anch’esso semplice. Presenta una divisone in tre navate mediante tre pilastri in arenaria privi di capitello. La navata centrale è coperta da un tetto a capriate scoperte mentre le navatelle da un tetto a spiovente.
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* Le riprese sono di Massimo Iannuzzi - 320.0652319
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Patire - Arte e cultura bizantina a Rossano Calabro
Monastero Santa Maria del Patire (Rossano Calabro)
Salite Calabresi - Abbazia del Patire (Rossano, CS)
La SP Pathirion conduce da Piragineti, frazione di Rossano (CS), all'Abbazia del Patire a circa 600 metri di quota. La salita è divisa in due parti: il primo tratto, lungo 2.3 km, è costeggiato dalle abitazioni locali e sale con una pendenza media del 5%. Questo è seguito da un breve falsopiano in discesa al termine del quale inizia il secondo tratto di salita. Quest'ultimo si snoda sul fianco della montagna per 4.6 km con una pendenza media del 10% e punte del 15%. Complessivamente il santuario si trova a 7.2 km dall'inizio della SP Pathirion. Giunti a destinazione è possibile proseguire attraverso il bosco e coprire ulteriori 600 metri di dislivello in 6.4 km, fino al ricongiungimento con la SP 188 che consente di rientrare a Rossano o addentrarsi ulteriormente nel Parco Nazionale della Sila.
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Abbazia di Santa Maria del Patir
riprese aeree drone CS
monastero Madonna del Patire, loc. Rossano Calabro,Cs, Italy
La chiesa della Madonna del Patire a Rossano CS-Da MicheleExpert-Cropalati CS
Un viaggio nella storia nella chiesa della Madonna del Patire a Rossano CS. Nel giorno di Natale 2013 ho voluto cambiare le mie abitudini spesso ripetitive e mi sono calato in una quiete dove ho respirato bei momenti di spiritualità. Video realizzato da MicheleExpert-Cropalati CS
Rossano Calabro: la castagne e la storia
Video realizzato in occasione della visita da parte del gruppo della Redazione del Magazine Fiori di Carta a Rossano Calabro. Accompagnati dal Presidente del Trekking Club, il dott. Lorenzo Cara, abbiamo avuto modo di conoscere da vicino le bellezze di una parte importante della terra calabrese, la sua storia, i suoi specialità gastronomiche. Prima di visitare il centro storico di Rossano Calabro, abbiamo potuto esplorare i castagneti con alberi secolari e la Chiesa di Santa Maria del Patire meglio conosciuta come Patyrion ed il suo annesso monastero. Buona visione.
Santa Maria del Patire - Calabria
L'abbazia di Santa Maria del Patire fu fondata intorno al 1095 dal monaco e sacerdote Bartolomeo di Simeri, e venne dedicata a Santa Maria Nuova Odigitria, anche se è conosciuta con il nome di Santa Maria del Patìr, o semplicemente Patire (dal greco Patèr = padre), attribuzione data come segno di devozione al padre fondatore.
In epoca normanna divenne uno dei più ricchi e rinomati monasteri dell'Italia Meridionale. L'abbazia possedeva anche una ricca biblioteca e uno scriptorium dove lavoravano monaci amanuensi per la trascrizione di antichi codici.
Il Patire
Convento dei monaci amanuensi del Patire
Pathirion di Rossano novembre 2018
Pathirion di Rossano
Edificato nel XII secolo d.C. a 600 metri tra le montagne della Sila Greca, è un antico cenobio basiliano costruito grazie alle elargizione dei principi normanni.
Il Pathirion venne dedicato a Santa Maria della Nuova Odigitria, ma la chiesa rimasta oggi è conosciuta col nome di Santa Maria del Pathire o Pathire che deriva dal greco patèr, in segno di devozione al suo padre fondatore San Bartolomeo da Simeri. Grazie alle donazioni e ai privilegi concessi dai normanni, il Pathirion divenne subito uno dei più ricchi e importanti cenobi basiliani dell'Italia meridionale.
Dal suo scriptorium uscirono preziosissime trascrizioni di codici, molti dei quali sono oggi conservati nella Biblioteca Vaticana e nel Museo Diocesano di Rossano. Il monastero del Pathirion fu soppresso dai Francesi nel XIX secolo e i monaci furono costretti ad abbandonarlo. Oggi rimangono maestosi ruderi che rendono bene l'idea dell'imponenza che ebbe l'antico cenobio.
La chiesa del Pathire, una volta annessa al cenobio, e oggi restaurata, ha una pianta basilicale con tre absidi rivolte a oriente. Questo elemento lascia pensare che il Pathirion sia stato edificato sopra una precedente chiesa bizantina. L'interno è a tre navate divise da colonne in arenaria senza capitelli. Nell'area del presbiterio si possono notare quattro colonnine decorative con capitello corinzio, probabili resti dell'antica colonia greca di Thourioi.
L'originario pavimento a mosaico si è salvato soltanto in parte. Sono molto belli i frammenti ancora ben visibili con figure policrome raffiguranti animali. All'esterno la chiesa del Pathire è caratterizzata dalle tre grandi absidi circolari in stile arabo-normanno. Le absidi infatti, sono decorate da archi in mattoni e pietre tagliate in cui trovano spazio dei medaglioni con disegni geometrici bicolori.
La facciata principale della chiesa del Pathire, invece, è caratterizzata da un portale in pietra con arco ogivale e due rosoni, dei quali il piccolo posto più in alto potrebbe essere più antico. Dell'attiguo monastero basiliano del Pathirion, restano soltanto una fila di arcate a tutto sesto in muratura e una parte della torre campanaria.
Il resto purtroppo è andato distrutto, ma la zona circostante ha saputo conservare l'atmosfera mistica tipica dell'arte basiliana, ben riscontrabile nella chiesa di Santa Maria del Pathire.
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Il San Giovanni Theristìs di Bivongi in 2 minuti. Dalla Trasmissione i Borghi d'Italia messo in onda da TV2000
Monastero di S. Giovanni Therystis
Maggiori informazioni su stilopromotour.it
(foto Elia Fiorenza)
Rossano ed il Codex Purpureus Rossanensis su Rai Storia
Italia: Viaggio nella bellezza - Puntata del 5 febbraio 2017 dedicata alla Calabria bizantina
Cattedrale SS.Vergine Achiropita
La cattedrale di Rossano(CS)
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Il 10° Euromed Meeting fa tappa e sosta al monastero del PATIRE, in montagna. A spiegare il coordinatore del Meeting Lenin MONTESANTO. (Rossano 29 Agosto 2011)
Abbazia Santa Anastasia Chef Antonio Bonadonna
Abbazia Santa Anastasia Che Antonio Bonadonna Mario Liberto per Sicilia Agricoltura
San GiovanniTherestis prima del restauro
SCEMPIO CHIESA CORIGLIANO
SCEMPIO DAVANTI ALLA CHIESA DI CORIGLIANO PER LAVORI DI COSTRUZIONE DI UN IMMOBILE