Eremo Sant'Alberto di Butrio Ponte Nizza (PV) Fraz. Abbadia Italian architecture churches
L'eremo di Sant'Alberto di Butrio, sorge fra primi rilievi dell'Appennino ligure, nella valle Staffora dell'Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, in frazione Abbadia Sant'Alberto del comune di Ponte Nizza, a 687 metri s.l.m.
La costruzione dell'eremo venne iniziata dallo stesso sant'Alberto, forse del casato dei Malaspina, che nel 1030 andò ad abitare in solitudine nella vicina valletta del Borrione, ove tuttora vi è una piccola cappelletta a lui dedicata.
Avendo guarito miracolosamente un figlioletto muto del marchese di Casasco (Malaspina), questi in segno di riconoscenza gli edificò una chiesa romanica dedicata alla Madonna in cui sant'Alberto ed i suoi seguaci eremiti potessero celebrare l'Ufficio divino. Costituitisi in comunità, gli eremiti edificarono il monastero di cui rimane attualmente un'ala: il cosiddetto chiostrino ed il pozzo.
A capo della comunità venne eletto sant'Alberto, che rimase abate fino al 1073, anno della sua morte. Nel frattempo l'eremo, alle dirette dipendenze del Papa, era assurto a grande potenza sia spirituale che temporale. Molte erano le celle e le dipendenze dell'eremo, situate nelle attuali province di Piacenza, Pavia, Alessandria e Genova.
Dopo la morte di sant'Alberto, l'eremo crebbe ancora in potenza e numero di monaci tanto da divenire un centro spirituale di una vastissima zona. Ospitò illustri personaggi ecclesiastici e laici tra cui il fuggiasco re d'Inghilterra Edoardo II Plantageneto che ancor prima si era nascosto nel Castello di Melazzo vicino ad Acqui Terme: un documento del 1877 attesta, senza ombra di dubbio, che il re morì e fu sepolto inizialmente in questo Eremo. Si ritiene inoltre che vi abbiano soggiornato anche Federico Barbarossa e Dante Alighieri.
I monaci seguivano la regola benedettina, secondo la riforma di Cluny o la revisione bobbiense, mantenendo tuttavia sempre viva l'antica vocazione eremitica.
Verso la metà del XV secolo, con l'avvento degli abati commendatari, l'eremo incominciò il periodo di decadenza.
Nel 1516 papa Leone X unì l'abbazia a quella di San Bartolomeo in Strata di Pavia.
Nel 1543 gli ultimi monaci (olivetani) lasciarono l'eremo per trasferirsi altrove. Vi rimase solo un sacerdote addetto alla cura delle anime. Nel 1595 la chiesa di Sant'Alberto fu eretta a parrocchia. Seguirono tre secoli di quasi abbandono totale, durante i quali il monastero e parte della torre furono distrutti. Con l'avvento delle leggi napoleoniche, nel 1810, l'eremo fu soppresso e requisito dal governo.
Sibillini Monastero di San Leonardo - Padre Pietro Lavini il Muratore di Dio
Accompagnati da Vincenzo Varagona autore del Libro Il muratore di Dio - Padre Pietro Lavini e il monastero di San Leonardo abbiamo ripercorso la storia scritta in questo volume che racconta di padre Armando Lavini, più conosciuto come padre Pietro l'eremita, che in mezzo secolo di lavoro, per lo più solitario, ha ricostruito il monastero di San Leonardo al Volubrio, sui monti Sibillini, fondato nell'XI secolo e ormai ridotto a rudere. Padre Pietro ha dichiarato di avere sentito questo compito come una missione divina: ha lavorato per decenni in un posto inaccessibile a mezzi meccanici, con la sola forza delle sue braccia, trasportando pietre e cemento con un asino e una carriola, prima di riuscire a dotarsi di un artigianale motocarro. Senza acqua né corrente elettrica, oltre a ricostruire l'edificio, padre Pietro ha fatto di San Leonardo un centro di spiritualità divenuto negli anni punto di riferimento religioso internazionale. Colpito da ictus sui monti e soccorso in eliambulanza nell'autunno del 2014, il cappuccino di Potenza Picena (Macerata) si è spento il 9 agosto 2015 a ottantotto anni.
San Luca Branca (PZ) 20 settembre 2014 ditta Luigi Di Matteo da Sant'Antimo (NA) - by GECIMALI
spettacolo pirotecnico notturno in onore della Madonna delle Grazie.
copyrght by GECIMALI
POTENZA SPACCATURA IN FORZA ITALIA
UNA SPACCATURA, QUELLA DI FORZA ITALIA IN PUGLIA, CHE SEMBRA AVERE RIPERCUSSIONI NELLA VICINA BASILICATA. ANCHE QUI GLI AZZURRI SI DICHIARANO VICINI A RAFFAELE FITTO E ALLA SUA BATTAGLIA.
Potenza 2008
La città come la vivono i potentini nell'anno 2008
Percorsi turistici religiosi nel Comune di Potenza
Breve presentazione del percorso turistico religioso Il culto antico della Fede nella Città di Potenza, predisposto dall'Ufficio diocesano per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport, dell'Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo.
Per maggiori informazioni, consultare il sito uptdiocesipotenza.info
Alta Valle del Potenza - Conero Cup Pioraco
Alta valle del Potenza - Stupendo percorso che ripercorre l'ormai nota gara della Conero cup: si snoda intorno al Monte Gemmo, con dei bellissimi single track immersi nella natura incontaminata.
Cantico della Beata Vergine Maria - Basilica di Santa Cecilia in Trastevere
Proponiamo il bellissimo Cantico della Beata Vergine Maria, citato nel Vangelo di Luca (esattamente Lc 1, 46-55) in preghiera nella bellissima Basilica di Santa Cecilia con le monache benedettine, all'ora del Vespro quando al calar del sole, emerge la luce di Cristo Salvatore, vincitore di ogni notte del mondo!
Il Monastero di S. Cecilia, sorge nella zona più antica di Roma, nel rione caratteristico di Trastevere, sulla casa della martire di cui si fregia il titolo della Basilica stessa. Subito dopo il martirio di S. Cecilia (III secolo), l'antica domus romana divenne luogo di culto e, già prima, durante la vita della santa, si era distinta come luogo di accoglienza di varie forme di povertà e di testimonianza di vita evangelica. La Basilica di S. Cecilia, dove le monache celebrano quotidianamente la liturgia delle ore, è una delle più suggestive della città. Nella cripta è venerato il corpo di S. Cecilia, ritrovato nelle catacombe di San Callisto da Papa Pasquale I e riportato nella casa della martire, sulla quale Papa Pasquale edificò la chiesa consacrandola solennemente nell'821. Rinvenuto intatto nel 1599, il corpo di S. Cecilia fu ritratto in una splendida statua da Stefano Maderno ai piedi dell'altare. Famoso è il ciborio di Arnolfo di Cambio e l'affresco del Giudizio Universale che Pietro Cavallini dipinse sulla controfacciata della chiesa, oggi gioiello conservato su in alto nel coro monastico.
Come descritto nel sito stesso del Monastero delle benedettine, la preghiera che l'uomo innalza a Dio, nel desiderio di unirsi a Lui, invocandolo perché intervenga nella storia, diventa, nel cristianesimo, dialogo della comunità ecclesiale con il Padre, per Cristo, nello Spirito Santo.
Le monache, mentre tendono alla conversione di se stesse a Dio, secondo il precetto evangelico, vogliono farsi interpreti del sacrificio e delle sofferenze fisiche e morali, delle fatiche e delle speranze della Chiesa in cui è inserito vitalmente il monastero.
Di giorno, nell'ora in cui molti fratelli sono al lavoro; di notte, nell'ora in cui altri fratelli stanno riposando o si stanno divertendo o stanno alienandosi, le monache fatte voce delle loro esigenze e dei loro problemi, chiedono aiuto al Signore, implorano la sua benedizione, Gli rendono grazie, cantano la Sua gloria, unendo tutto ciò all'offerta che Cristo fa di sé, divenendo con Lui preghiera che, per mezzo di Lui, è rivolta al Padre nello Spirito.
Facendosi coinvolgere sino in fondo dagli avvenimenti che incidono radicalmente sulla vita del proprio Paese e del mondo intero, si sforzano di comprendere alla luce di Dio il destino dell'umanità.
La liturgia delle ore ritma l'intero corso della giornata monastica: dalle Lodi “al primo albeggiare” canto alla Resurrezione del Signore, risveglio di tutto il creato; a Terza in cui si fa memoria della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti in preghiera, ma anche della croce che ci salva; a Sesta in cui al riposo di Gesù presso il pozzo di Giacobbe corrisponde l'annuncio della salvezza per tutti i popoli, donato alla samaritana e rivelato poi a Pietro in un misterioso sogno nel pieno meriggio; a Nona in cui la memoria della morte di Gesù è relazionata alla guarigione dello storpio nel nome del Crocifisso risorto; a Vespro quando al calar del sole, emerge la luce di Cristo Salvatore, vincitore di ogni notte del mondo; a Compieta, ultima preghiera del giorno, in cui si riflette sul vissuto quotidiano; infine alle Vigilie, preghiera notturna, sulla scia del salmista che, inneggiando al Signore, proclamava: “nel cuore della notte mi alzo a renderti lode.
Anche noi esultiamo nell'anima insieme a Maria nella gioia del Signore!
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
#SantaCecilia #Maria #Benedettine
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Mi scateno dalla Gioia!
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COME VA MATTEO MONTESI 16 FEB 2019 FIUME POTENZA
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SAN LUCA BRANCA (Pz) - Fuochi sul Basento 2017 - Fratelli ROMANO
SAN LUCA BRANCA (Pz) - Fuochi sul Basento 2017 - XXIX° Edizione
Gara pirotecnica notturna a cura di:
FRATELLI ROMANO da Angri (Sa)
POTENZA E IL SUO SANTO PATRONO
Italian in Israel
Compagni di viaggi a Tel Aviv a fine di una giornata massacrante (si fa per dire) di corso.
saluti da potenza
Un breve viaggio, tra i vicoli e le chiese del centro storico di Potenza
GENNAIO 2019 - DOMENICA 27 - OGGI SPOSI - Matrimonio F.llo Achim con S.lla Luisa - 25.04.2010 -
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Pastore Salvatore Fiorino
Predichiamo Cristo potenza di Dio
Chi ama conoscerci meglio e scrivere personalmente al Pastore può collegarsi al nostro sito
PIEVEBOVIGLIANA ( una gemma marchigiana ) - MC - MARCHE - ITALY
Pievebovigliana ha un’origine antichissima. I primi insediamenti risalgono alla preistoria. Nella sezione archeologica del Museo Civico ‘R. Campelli’ sono conservati, infatti, alcuni manufatti litici del paleolitico. Una tomba rinvenuta in località San Francesco testimonia la presenza di gruppi umani nel territorio di Pievebovigliana nel corso del VII secolo a.C. Numerosi reperti provenienti da Monte San Savino (IV-III secolo a.C.), anch’essi conservati nel locale museo, confermano l’esistenza di un insediamento (probabilmente un centro d’altura, oppure un santuario) riferibile al contesto piceno.
COME ERAVAMO... - La scelta di Chiara (1989)
Sono passati ventisette anni da quell’incontro a San Severino Marche, nel monastero Santa Chiara. Anno 1989, suor Chiara Laura, pochi giorni prima, aveva fatto la professione solenne per tutta la vita. Per la prima volta fuori dalle antiche mura del convento delle Clarisse, segno evidente che la clausura stava cambiando. Aveva 28 anni la livornese Chiara Serboli, quando aveva scelto di vivere in clausura, dopo esperienze di vita a sostegno di tossicodipendenti e handicappati.
Suor Chiara Laura che, nel frattempo, è diventata madre badessa del Monastero Santa Chiara a Camerino, in quell’intervista, realizzata per Rai Marche, ci confidava con straordinaria serenità il perché della sua scelta: l’impossibilità di arrivare a tutti e di aiutare chi vive ai margini della società. “Solo attraverso la preghiera – diceva – posso arrivare dappertutto”.
Dopo tanti anni quelle sue parole suscitano ancora una forte emozione, pronunciate da quella giovane che si rivolge ai giovani con un messaggio che sicuramente resta attuale.
“Avevo pensato di andare in missione – confidava – e se il Signore non mi avesse chiamata a questa vita, forse avrei fatto la scelta della strada: un giovane ha dentro tanta carica che ha bisogno di donare agli altri, altrimenti s’inaridisce, io penso di dover dare amore così”.
“Ci sono due atti d’amore diversi: uno è concreto, quello che l’uomo di oggi si aspetta di più, e cioè il fare; l’altro che s’ispira all’essere; quello dell’amore che passa attraverso Dio perché le creature ai margini della società siano aiutate direttamente da Lui e questa è la dimensione della nostra vita in convento”. Spiegava così suor Chiara Laura la scelta di vivere secondo le regole delle Clarisse: silenzio, povertà, preghiera e lavoro in una clausura che già a quel tempo viveva una fase di rinnovamento, meno distaccata dalla vita esterna.
Un aspetto sottolineato da suor Luigia, madre badessa del monastero di San Severino Marche che all’epoca, con già 27 anni di clausura alle spalle, affermava: “Non ho mai avvertito la mancanza di qualcosa e mi sono sentita pienamente realizzata e felice in una comunità francescana in cui la perfetta letizia è la caratteristica principale”.
sorellepoveredisantachiara.it/clarissecamerino/
info@clarissecamerino.it
sorellepoveredisantachiara.it
sorellepovere@clarissesanseverino.it
(a.p)
Binetto, Fiera di San Giuseppe Artigiano 2010 2/5
Binetto, Intitolazione rione a San Giuseppe Artigiano 1 maggio 2010
Magnificat con l'Abbazia di Sant'Antimo
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perchè ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza de suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Enjoy del 24 maggio 2013 (prima parte)
La prima parte si apre parlando degli eventi della Notte dei Musei, svoltasi il 18 Maggio 2013 in tutta Italia, con numerosi eventi anche nella città dei Sassi.
Vincenzo Vaccaro e Luca Tassiello hanno seguito i concerti tenutisi nella suggestiva cornice di Palazzo Lanfranchi, sede del Museo di Arte Moderna e Medievale della Basilicata, dove hanno realizzato una simpatica intervista a una giovane band emergente del panorama lucano, i Route 96. La band, che deve il suo nome al fatto di essere costituita integralmente da ragazzi nati nel 1996 ha raccontato con grande ironia i suoi primi passi i primi successi.
Alla fine della prima parte, in collegamento con gli studi di Potenza, l'intervista a Michele Mastrangelo, studente dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura di Sant'Arcangelo (PZ), che racconta la sua esperienza all'interno del progetto Alimentazione, Agricoltura ed Ecosistema, svoltosi lo scorso novembre in occasione della Settimana Unesco di Educazione allo sviluppo sostenibile 2012.
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