Hotel Antelao Borca di Cadore - Cortina - Inverno
Video Natura: verso la cascata di Borca di Cadore (BL), Veneto, Italia
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progettoborca - early glimpses
il villaggio eni di borca di cadore (bl) fu realizzato tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, grazie alla capacità politica e imprenditoriale, all’ambizione e allo slancio di enrico mattei.
si tratta di un grande complesso (oltre 100.000 metri quadri), dotato di un impianto articolato su diverse strutture, ed edificato, secondo criteri innovativi, in un grande bosco ai piedi del monte antelao, che con i suoi 3.242 metri domina il cadore e sovrasta l’abitato di borca, a una decina di chilometri da cortina d’ampezzo.
l’idea alla base di questo visionario e innovativo progetto-cantiere, era costituito da una sorta di impianto d’urbanistica sociale, pensato dalla mente espansiva di mattei stesso, e realizzato poi, con grande qualità architettonica, da edoardo gellner in primis, in collaborazione con carlo scarpa in alcune sue parti, come la chiesa di nostra signora del cadore.
dal 2000, il villaggio è proprietà della società minoter, con la quale dolomiti contemporanee ha iniziato una collaborazione, sulla base di un progetto di valorizzazione culturale e funzionale dell’insediamento, e in particolare della struttura della colonia.
video by paolo dal pont
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the eni village of borca di cadore (bl) was built between the late 50s and the early 60s, thanks to the political and entrepreneurial ability, the ambition and willpower of enrico mattei.
it is a large complex (over 200.000 square meters), equipped with a plant developed on different structures, and built, according to innovative criteria, in a large wood at the foot of the mount antelao, that with its 3.242 meters dominates the area of the cadore and overlooks the dwelling of borca, at some ten kilometres from cortina d’ampezzo.
the idea behind this visionary and innovative project-construction site, was that of a sort of social city planning, conceived by the expansive mind of mattei himself, and then built, with great architectural quality, by edoardo gellner first and foremost, in collaboration with carlo scarpa for some of its parts.
ever since 2000, the village is propriety of the minoter society, with which dolomiti contemporanee has started a collaboration, on the basis of a project of cultural and functional valorization of the settling.
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progettoborca.net
info@progettoborca.net
Facebook: Progetto Borca
Twitter: @progettoborca
a project by Dolomiti Contemporanee
Park des Dolomites - vacanze estate 2009 in montagna a Borca di Cadore - albergo (ex Dolomiti Pio X)
Park des Dolomites - vacanze estate 2009 in montagna a Borca di Cadore - albergo +39 0436 890356 - piox.it (ex Dolomiti Pio X)
Accoglienza coppie, famiglie, turismo estivo ed invernale.
Summer holidays in Cadore, low fares, very good for families, send an e-mail to info@piox.it
Vlog FRANA a Cancia, BORCA DI CADORE 23.07.2015
Nuovo video online!
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FILMATI CON IL DRONE ALLE PENDICI DEL MONTE PELMO
Erano molti anni che non salivo alle pendici del Monte Pelmo per quel versante, da Vodo di Cadore, malga Ciauta verso il Rifugio Venezia.Ho deciso di ritornarci per un sopralluogo con il mio drone da montagna, il DJI Mavic Pro, leggero, piccolo e trasportabile.La sorpresa è stata grande nello scoprire un luogo davvero bello, con pascoli ampi e una vista impagabile che spaziava dalla Croda Rossa al Sorapis all'Antelao e sotto lo stesso massiccio del Monte Pelmo.La fortuna ha voluto che sulla mia strada del ritorno incontrassi anche un gruppo di cavalli allo stato brado e l'incontro è stato davvero emozionante.E' sempre un piacere vedere gli animali muoversi liberi in un contesto adatto.Ho approfittato quindi per riprendere con il mio drone questo inatteso spettacolo ed qui ecco il risultato.
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Valle di Cadore rottura acquedotto le Saline (Antelao)
Valle di Cadore rottura acquedotto le Saline (Antelao)
CROLLI SULLE DOLOMITI, SONO NATURALI
BORCA DI CADORE - L'Antelao ha franato anche oggi, sassi si staccano e si frantumano sul versante. Il sindaco di Borca di Cadore ha sollecitato la Provincia perchè faccia uno studio geologico sul versante. Non esiste documentazione in materia, fermo restando, assicurano gli esperti, che si tratta di fenomeni naturali. - Intervistati: EUGENIO COLLESELLI (Geologo) - Servizio di Giuditta Bolzonello, riprese di Stefano Garavelli, montaggio di Stefano Garavelli
Rifugio ANTELAO arriviamo
3 amici decidono di fare una passeggiata per i boschi e le montagne venete
Frana a Borca Di Cadore
In questo video sono state raccolte le foto che descrivono il drammatico giorno del 18 luglio 2009 e il giorno dopo. La roa, così chiamata qua, è il composto di acqua, fango, sassi e ghiaia che ha colpito la popolazione di Cancia, verso le 4 del mattino. Voglio ricordare che non è la prima volta, le più recenti frane sono del 1994 e del 1996, ma questa volta è stata una tragedia perché sono morte due persone. Questa sorta di gavettone di montagna, che era già lì minaccioso (chi di dovere lo sapeva, ma il tempo trascorreva senza che si procedesse ad attuare gli interventi giudicati più idonei) e che passava di mano in mano e di progetto in progetto, ad un certo punto, complici le condizioni del tempo particolarmente avverse, si è rotto. E ha provocato la frana. Che in pochi secondi ha colpito chi si trovava in quella traiettoria, travolgendo il territorio e le abitazioni, tra cui la casa di un'anziana donna e il figlio che sono rimasti sepolti.
Un sensore avrebbe dovuto dare l'allarme, un bacino o vasca di contenimento appositamente predisposto ma insufficiente, avrebbe dovuto contenere la portata della frana, le reti metalliche frenarne la forza. Ma nulla ha funzionato.
Eppure sono anni, anzi secoli (1868) che la zona è considerata ad alto rischio. Andate al sito franadicancia.info oppure cercate in google frana di cancia, troverete molto materiale. Io ci abito e vi posso dire che questa volta mi ha lasciato il segno. Ogni santa volta che arriva un temporale molto forte,l'ansia sale tra noi di Cancia e viviamo nel terrore che risucceda da un giorno all'altro.
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⛰ VERSO RIFUGIO GALASSI, tra boschi e ghiaioni | Vlog 23.07.2017 ⛰
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Eccomi con un'altra gita, sempre in compagnia di Franzz!
Questa volta la partenza è proprio la Capanna degli Alpini, punto che avevamo raggiunto a piedi in un'altra escursione, ovvero questa:
La capanna si raggiunge attraversando il paese di Calalzo di Cadore (BL) (806 m s.l.m.), per carrozzabile della Val d'Oten a Praciadelan (1044 m s.l.m.), poi per carrareccia con mezzi adeguati, ovvero fuoristrada, fondo spesso dissestato per le piogge (km. 4,5 – 20 min), oppure a piedi 1 ora circa.
Potete trovare la Webcam che punta sul rifugio e sul Monte Antelao proprio qui: e la vedrete anche nel video.
ALCUNE INFO PRESE DA
Ex caserma militare intitolata al tenente Pietro Galassi, il rifugio è situato sotto la Forcella Piccola dell'Antelao, a quota 2018 m.
Stretto fra il massiccio dell'Antelao a sud e la cima Scotter a nord, è punto tappa delle Alte Vie n.4 di Grohmann e n. 5 di Tiziano.
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Nome: Marina
Età: 27, 01-01-1990
Dove vivo: Cadore(BL)
Lavoro: Momentaneamente Disoccupata
Amo: i gatti, la natura, l'handmade, registrare video, fare shopping
Odio: la chiusura mentale della gente di questi piccoli paesi
Con cosa registro i video: iPhone7 Plus Rose Gold 256gb
Con cosa edito i video: iMovie
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Borca di Cadore cortometraggio del 1956.wmv
Cortometraggio (tratto da super 8) Ritorno alla mia valle di Massimo Duranti
fotografia di Duccio Guidotti Girato a Borca di Cadore nel 1956
San Vito di Cadore - Ai Rifugi San Marco e P. Galassi partendo dallo Scotter - 8 sett. 2012
8 settembre 2012 - Tragitto per i Rifugi San Marco e Pietro Galassi partendo dal Rif. Scotter a San Vito di Cadore (Belluno) ai piedi del magnifico Monte Antelao.
Veduta della Marmolada min. 05:36 in una stupenda giornata di sole.
Hotel Antelao Sport&Wellness Borca di Cadore
SAN VITO, BELLUNO ITALIA DRONE
sito web:
Un riassunto di voli su San vito un comune di montagna in provincia di Belluno in Italia
Buona visione
AD UNA SETTIMANA DALLA FRANA
SAN VITO DI CADORE - La solidarietà ad una settimana dalla tragedia. A San Vito di Cadore dopo la paura e il dolore per le vittime della frana dell'Antelao prendono campo le iniziative solidali, è stato aperto un conto corrente, giovedì grigliata in riva al lago. - Intervistati: CRISTIANO MENEGUS (Scoter Impianti San Vito), PAOLA DE SANDRE (Consigliera al Sociale di San Vito di Cadore), GIANPAOLO BOTTACIN (Assessore regionale Protezione Civile) - Servizio di Giuditta Bolzonello, riprese di Giuditta Bolzonello, montaggio di Mirco Longhi
DOLOMITI escursione da Pala Favera a Borca di Cadore ( BL ) by SHVideoproduzioni
Mail: shvideo321@gmail.com
Lo scenario dolomitico è il risultato della particolare storia geologica di questa regione montuosa. Nelle Dolomiti si trovano associate, infatti, due tipi di rocce, quella dolomitica e quella vulcanica, che normalmente non lo sono perché derivano da processi e da ambienti totalmente diversi.
La roccia dolomitica è molto più resistente agli agenti della degradazione meteorica (sole, pioggia, gelo, scorrimento delle acque) rispetto alle rocce vulcaniche, le quali si alterano e infrolliscono facilmente. Risulta che i pallidi e torreggianti picchi dolomitici si trovano vicino o emergono dalle verdi valli e dai dolci pendii, dove invece stanno le scure rocce di origine vulcanica.
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore dolomia (carbonato doppio di calcio e magnesio).
La dolomia e quasi tutte le rocce che affiorano nella zona dolomitica si sono formate in fondo al mare durante quello che viene chiamato processo litogenetico (o della formazione delle rocce). Ben diverso è il processo orogenetico, in cui si ha la formazione delle montagne e che, nel caso delle Dolomiti, è separato da quello litogenetico da ben 100-150 milioni di anni.
L'innalzamento delle rocce dolomitiche è tutt'ora in corso e si prevede che nel futuro ingloberanno nuovi settori di rocce sospinte dallo scontro tra le placche europea e africana; al termine di questa spinta prevarranno gli agenti esogeni tendenti ad appianare e addolcire il paesaggio montano.
Rifugio San Marco - San Vito di Cadore
Sull'Antelao, in seggiovia fino al rifugio Scotter Palatini (1580 mt.) e poi passeggiata fino al Rifugio San Marco (1823 mt.) .
Viaggio a Cibiana di Cadore 20090208
PIEVE DI CADORE - TIZIANO
Pieve di Cadore è un comune di 4.087 abitanti e si trova a 878 m s.l.m.
Esso è situato al centro della valle cadorina, tra il colle Contras e Montericco e si estende da un lato fino alle pendici del monte Antelao (m. 3264 s.l.m.).
Pieve di Cadore si fregia dell'appellativo di città d'arte, grazie ai numerosi edifici storici che si possono ammirare nel suo centro, come il quattrocentesco Palazzo della Magnifica Comunità del Cadore, un'istituzione secolare di governo dei cadorini che tutela e salvaguarda l'identità e le risorse locali, e al cui interno si trova il Museo Archeologico con reperti paleo veneti, romani e celtici provenienti dalle località di Lagole e del Centro Cadore; la casa natale di Tiziano Vecellio, monumento nazionale,; la chiesa arcidiaconale di S. Maria Nascente, dove sono conservate alcune opere del pittore
Importante è il Museo dell'Occhiale dove sono esposti 2000 pezzi, provenienti da tutto il mondo e risalenti a varie epoche, che ospita spesso importanti mostre come quella allestita per celebrare il 400° anniversario dal perfezionamento del cannocchiale da parte di Galileo Galilei.
Attorno alla piazza dedicata a Tiziano, con al centro la statua bronzea del pittore, si affacciano le sedi del potere politico e religioso affiancate da nobili palazzi dell'aristocrazia locale, tra le quali si trova anche la Casa del pittore cadorino: l'edificio, dal 1922 monumento nazionale, si presenta come tipica abitazione nobiliare: di modeste dimensioni, in solida muratura, con scala di legno e lungo ballatoio che conduce al primo piano.
Tiziano Vecellio appartiene ad un'antica famiglia del piccolo centro alpino. Uomo estroverso, instancabile lavoratore, Tiziano attende alle sue opere senza mai avere sosta. La sua carriera è trionfale, la vita di lunga durata, se è vero che la morte sopraggiunge quando il pittore ha già da un po' superato l'incredibile età di ottant'anni.
Ancora molto giovane, egli abbandona la magnifica comunità cadorina per ricevere un'adeguata istruzione pittorica. Giunge così a Venezia, ove i sui primi maestri sono Gentile e Giovanni Bellini.
Tiziano Vecellio é considerato il maggior pittore Veneziano nel sedicesimo secolo ed e responsabile per la tradizione veneziana del colore. Le opere di Tiziano sono riconoscibili per il flusso delle sue linee e la rilassante natura dei suoi dipinti, di cui molti furono ritratti. Tiziano ebbe l'abilitá di catturare la personalitá e le catteristiche fisiche dei suoi soggetti. Pitture ed olio erano gli elementi che Tiziano usó molto. Il suo stile era in contrasto con le linee chiare della precedente scuola fiorentina. Il suo stile di usare colori e chiaroscuro creò una novitá stilista mai vista prima con dipinti che contenevano molti strati di smalto. Questo effetto concedeva alle opere tonalità morbide e brillanti.