Escursione al Monte Vettore ed al Lago di Pilato
the Bonnie&Ride to Foce di Montemonaco, Italy
Montemonaco - Il Cai recupererà il sentiero per il Lago di Pilato
Nel centro storico si teme lo spopolamento
Montemonaco
piceno360.com
E' così chiamato perché, su questa altura, avevano trovato rifugio e solitudine i monaci benedettini, primi colonizzatori delle nostre zone montane. Verso la fine del secolo XIII i piccoli feudatari dei vari centri rurali si costituirono in libero comune e scelsero come capoluogo un punto centrale, facile da difendere, chiamato fin da allora monte del monaco. A difesa della loro libertà i montemonachesi costruirono le massicce mura castellane, intervallate da robusti ed ampi torrioni. In seguito la sua storia si fonde alla storia degli altri comuni dello Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia. È il capoluogo comunale posto a più alta quota della provincia, lungo l'asse spartiacque tra il Tesino e l'Aso; importante centro turistico e climatico, in estate ed in inverno.
Traversata notturna Monte Vettore
Traversata notturna del Monte Vettore attraverso i Laghi di Pilato: partenza da Forca di Presta, pernotto all'addiaccio ai laghi ed arrivo a Foce di Montemonaco con relativa mangiata alla taverna della montagna.
Canzone (terribilmente editata): Fermo!
Artista: Offlaga Disco Pax (scusatemi)
PS. Qualche foto qua:
Monte Vettore 2476m ottobre2008
Panoramica dalla cima del Monte Vettore, giornata di neve e vento.Ottobre 2008.
Monte Vettore 15-11-2015
This video is about monte vettore 15-11-2015
Monte Vettore Lago di Pilato 16 Giugno 2019
Lo Scarpone di Sella di Corno Monte Vettore Lago di Pilato 16 Giugno 2019
Tra Marche ed Umbria - Castelluccio e Foce di Montemonaco HD
Castelluccio è uno dei centri abitati più elevati dell'Appennino. È una frazione del comune di Norcia in Umbria,
Il paese purtroppo si va man mano spopolando: Il 30 ottobre 2016 è stato quasi completamente distrutto da un importante evento sismico: il campanile e la Chiesa di Santa Maria Assunta sono andati completamente perduti, mentre alcune opere di notevole pregio storico-artistico custodite nella chiesa sono state messe in sicurezza prima dei crolli.
Chiunque abbia visitato Castelluccio prima dell'evento sismico che l'ha così duramente colpito, non può non ricordare quanto fosse caratteristico così arroccato sul colle, impossibile rimanere insensibili davanti a tanta devastazione
Il paese si trova sull'Appennino Umbro-Marchigiano, a circa 28 km da Norcia, ad una altitudine di 1452 m s.l.m. che ne fanno uno dei centri abitati più elevati degli Appennini, sorge in cima ad una colle che si eleva sull'omonimo altopiano (Piani di Castelluccio famoso per la coltivazione di pregiate lenticchie) tra i più vasti dell'Italia Centrale ed inserito nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, raggiungibile attraverso una strada panoramica. Di fronte ad esso si erge la sagoma del Monte Vettore (Cima del Redentore di 2448 m).
Foce di Montemonaco, è un antico villaggio di pastori è incastonato in una vallata tra la catena del Monte Vettore e quella del Monte Sibilla, leggendaria montagna che ha richiamato l’attenzione di esploratori e cavalieri per oltre 1.000 anni.Il territorio è dei più imponenti del Comune di Montemonaco tanto da richiamare a sè migliaia di persone tutti gli anni.
A Foce nasce il fiume Aso che, immergendosi nel sottosuolo in canali carsici, attraversa l’intera Piana della Gardosa fino a mostrarsi nell’abitato. Un’immensa prateria contornata dalle vette che si ergono prepotentemente verso il cielo oltrepassando facilmente i 2.000 mt., rappresenta il punto di partenza per diversi percorsi tra cui il più rinomato e prestigioso è quello che conduce al Lago di Pilato, non facile ma estremamente suggestivo.
FOTO=Filmato 02 LUG 2019 Foce Lago di Pilato
Da Foce, comune di Montemonaco. siamo saliti al Lago di Pilato. Si risale prima la grande spianate del Piano della Gardosa poi l'irta salita delle Svolte, che risale una gola, per sbucare nella Valle del Lago. Si risale la Valle gradatamente, sempre in salita, superando dei rilievi arrotondati che sono le morene lasciate dal ghiacciao man mano che si ritirava. Si arriva alla Conca dove si forma il Lago di Pilato. A seconda dell'innevamento stagionale lo si può trovare grande e unito o disunito. Qusto anno lo abbiamo trovato disunito e molto piccolo. Il ritorno avviene per lo stesso Itinerario di salita.
Trekking Monte Vettore
Partenza da forca di Presta a 1.550 m s.l.m, a seguire prima tappa al rifugio Tito Zilioli 2.250 metri s.l.m e in fine arrivati in vetta del monte Vettore a 2.476 metri s.l.m, dopo circa 3 ore di cammino con varie soste.
Marche-Paesi medioevali-Montemonaco- Montegallo HD
Montemonaco è una piccola località montana a ridosso dei monti Sibillini.
Montemonaco deve il suo nome alla sua origine: su quest’altura trovò infatti rifugio nel Medio Evo un monaco benedettino. Nel IX secolo fu fondata una fortificazione benedettina. Alla fine del XIII secolo i nuclei rurali disseminati ai piedi dei monti Sibillini decisero di unirsi in un libero comune e scelsero come capoluogo Montemonaco, il monte del monaco,ossia l’altura al centro del territorio, facile da difendere. A tutela della loro libertà i montemonachesi costruirono le mura castellane intervallate da robusti torrioni. Tentarono invano di sottomettere il borgo Francesco Sforza, Niccolò Piccinino e alcune delle città confinanti tra cui Arquata del Tronto, Monte-fortino, Montegallo e Norcia.
Il centro storico è uno spaccato di vita medievale: i resti dell’antica Rocca (sec. XIII) e le tre torririmaste sono opera dei maestri muratori lombardi; nella Chiesetta di S. Giovanni Battista, originaria del XIV sec., si conserva la pala della Vergine del Soccorso di Giulio Vergari (1521); la Chiesa di S.Biagio (sec. XV) e quella di S. Benedetto (sec. VI) sono ricche di opere d’arte: in quest’ultima si possono ammirare un portale datato 1546 e, all’interno, un affresco attribuito alla scuola del Crivelli, un Crocifisso intagliato in legno policromo e un prezioso reliquiario dell’orafo Cristoforo da Norcia. IlPalazzo Comunale eretto nel 1549 per volontà del Cardinale Famese, è la base d’appoggio della trecentesca Torre civica.
Montemonaco è uno dei posti più misteriosi delle Marche e della zona dei Sibillini. Questo suo fascino misterioso è legato al mito della Sibilla che dà il nome a questo fantastico posto.
Secondo la leggenda da queste parti viveva una SIBILLA, una sorta di profetessa o medichessa che aveva poteri magici e sapeva curare utilizzando erbe e rimedi naturali. Tanta e varia la letteratura che si è occupata dal Medio Evo di questa leggenda, anche perché sono legate alla presenza di questa Sibilla Cumana, le gesta e le avventure di un cavaliere alla ricerca di questa magica entità.
I due testi storici più conosciuti e famosi sulla leggenda della Sibilla sono: IL GUERIN MESCHINO di ANDREA DA BARBERINO, opera del 1409, e LA PARADISE DE LA REINE SYBILLE di ANTOINE DE LA SALE del 1420.
Ancora oggi nelle vicinanze di Montemonaco, presso il rifugio Sibilla, si può salire tramite un percorso di media difficoltà sino alla grotta che la leggenda attribuisce alla Sibilla: è rimasto un piccolo canale fra le rocce, all’interno la grotta è crollata da anni, ma in passato molti avventurieri provarono a svelare cosa ci fosse.
A parte la leggenda, Montemonaco e la zona circostante dei Sibillini restano un posto meraviglioso per quanto riguarda i colori e le forme del territorio, e per le varie escursioni che si possono fare in qualsiasi stagione.
E regna comunque un’atmosfera strana, che sa di antico e di magico.
Partendo per escursioni sul Monte Sibilla o sul Monte Vettore, non si possono perdere la misterosaGrotta delle Fate o il piccolo Lago di Pilato, luogo ricco di antiche leggende, dalla caratteristica forma ad occhiali e famoso per la presenza del Chirocephalus Marchesonii, piccolo crostaceo rinvenuto nel 1954 dal professore Marchesoni, che durante i mesi estivi colora di rosso le acque.
Montegallo
Sul versante orientale del Monte Vettore è situato Montegallo. Anticamente era Mons Sanctae Mariae in Gallo (1357), distribuito in 23 frazioni il territorio pone il suo centro al “Castello di Balzo” (collocazione strategica nei confronti del Piceno e in rapporto ai due torrenti Fluvione e Rio). Terra di transito per i traffici della pastorizia e commerciali (itinerario della chiesa di S.Maria in Pantana), rientrava nel sistema di collegamento delle zone pedemontane (Amandola, Montefortino, Montemonaco), garantendo una vitalità economica a tutta la popolazione. L’architettura è legata alla presenza dei monaci benedettini, insediatisi a Montegallo prima del nascere delle magistrature comunali.
Chiesa di S. Maria in Lapide ricostruita nella seconda metà del secolo XV, ha caratteri architettonici riconducibile all’opera dei monaci benedettini. La pianta dell’edificio è a croce latina con navata unica, presenta feritorie, pusterle e mensole atte a garantire il controllo e la difesa dell’inseguimento.
Chiesa di S. Maria delle Sibille (IX secolo) custodisce affreschi delle Sibille Frigia, Delfica, Ellespontina ed Agrippina. Esempio di come queste abbiamo creato un connubio tra sacro e profano.
Palazzetto Branconi pregevole edificio in pietra arenaria, è sede del C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale) che svolge attività ludico-ricreative-didattiche con finalità di valorizzazione del territorio. Di notevole interesse turistico – didattico il Museo Ornitologico (a Balzo) e il Museo della Civiltà Contadina (a Uscerno).
Terremoto, sulla faglia del Monte Vettore: le fratture raggiungono il metro
A causa del terremoto, l'intera città di Norcia si e' spostata di 30 centimetri ad ovest. Vi portiamo tra le immagini impressionanti della faglia, di circa mezzo metro, sui monti tra Marche e Umbria. La terra si spacca, non è mai accaduto, rivela ai nostri microfoni il geologo Marco Menichetti. Servizio di Luigi Ferraiuolo
Climbing the Monte Vettore in winter
In december 2013 beklommen we de Mt. Vettore. Met 2476 meter is dit de hoogste berg van het Nationaal Park Monti Sibillini.
Picobello Trekking+ is, als onderdeel van Agricamp Picobello, al vanaf 2003 actief in de bergen van het Nat. Park.
Dal Monte Vettore; come si presenta il rifugio Tito Zilioli ed il Lago di Pilato post terremoto
Nelle zone alte del Vettore, il rifugio Tito Zilioli e il Lago di Pilato. La croce in vetta sostituita da rilevatori del Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Monte Vettore - Rifugio Zilioli - Lago di Pilato - riprese aeree AP Drones
Videoclip del Monte Vettore, ripreso dall'alto in tutto il suo splendore.
Il sentiero che sale da Forca di presta, arrivando a quota 2240 m.s.l.m del rifugio Zilioli per poi riscendere a quota 1941 m.s.l.m del Lago di Pilato.
Riprese aeree effettuate con DJI Phantom 2 e Zenmuse h2-3D.
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Le immagini del Monte Vettore spezzato dal terremoto: il punto in cui la terra si è alzata di 20 c
I geologi dell’Istituto nazione di geofisica e vulcanologia la seguono da quando c’è stata la scossa, si tratta di una faglia sul monte Vettore che sarebbe il riflesso in superficie del movimento che ha prodotto il terremoto del centro Italia.
A pochi chilometri dal Comune di Arquata del Tronto, uno dei più colpiti dal sisma, i geologi ne seguono i movimenti e stanno cercando di misurarne la lunghezza. Dalla lunghezza della faglia dipende, infatti, il potenziale sismico dell'area, più è lunga e più i terremoti possono essere devastanti. Capire ciò consente di aggiornare le mappe sismiche e indicare la soglia massima di pericolosità che deve essere tenuta in considerazione quando si realizzano nuovi edifici.
ALBA AL LAGO DI PILATO
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Laghi di Pilato - Monte Vettore - Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini (3/3) I LAGHI
Il lago di Pilato è uno specchio d'acqua situato sul monte Vettore, nel massiccio e nel Parco nazionale dei Monti Sibillini ad una quota di 1.941 m s.l.m., appartenente al comune di Montemonaco, provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche.
È conosciuto e spesso definito il lago con gli occhiali per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua.
Il lago, situato nelle Marche a meno di un chilometro dal confine umbro, in prossimità dei comuni di Arquata del Tronto e Montegallo, è racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio. È l'unico lago naturale delle Marche (escludendo i laghi costieri) e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'Appennino. Si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. L'ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa). Particolare e suggestiva la sua ubicazione tra pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima del Monte Vettore.
Le dimensioni del lago e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni: il lago è infatti alimentato, oltre che dalle piogge, soprattutto dallo scioglimento delle nevi, che ricoprono per buona parte dell'anno la superficie dello specchio d'acqua fino all'inizio dell'estate; alcuni nevai resistono nell'area fino ad agosto, nonostante la non elevatissima altitudine del monte Vettore. Il perimetro del lago è di circa 900 metri per una larghezza di 130 metri: la misurazione della profondità degli invasi, pari a circa 8-9 metri, fu rilevata nell'anno 1990, quando la zona restò completamente asciutta per una forte siccità. Il lago non ha immissari visibili, ma sul fondo sono presenti inghiottitoi che possono essere relazionati con le sorgenti del fiume Aso attraverso canali carsici sotterranei.
Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni: è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. La zona presenta anche un insetto molto piccolo detto ditiscide, coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina.
È severamente vietato bagnarsi nelle acque del lago. Bisogna mantenere una distanza di almeno 5 metri dal bordo per evitare di calpestare le uova del chirocefalo deposte a riva, tra le rocce in secca. Nonostante questi divieti e i controlli da parte degli Agenti del Corpo Forestale dello Stato non è raro imbattersi in gruppi di turisti che, incuranti o ignari delle restrizioni di legge, si immergono o si bagnano i piedi nelle acque o ne prelevano per dissetarsi.
Monte Vettore e Lago di Pilato 2014