Il massacro nazifascista nella zona del monte Grappa: La pietra di Arten
Il massacro nazifascista del monte Grappa colpì per una settimana, dal 21 settembre 1944, le località nella zona del massiccio, a cavallo fra le province di Belluno, Vicenza e Treviso.
Non fu un'operazione di guerra, perché nazisti (comprese le milizie trentine e sudtirolesi arruolate nell'Alpenvorland) e fascisti repubblichini, forti di almeno 8 mila soldati e supportati anche da armi pesanti e mezzi blindati, sgominarono nel giro di 24 ore o poco più l'opposizione delle formazioni partigiane scarsamente armate.
Nei giorni successivi attuarono invece scientemente quello che si dimostrò essere un vero e proprio massacro pianificato, contro giovani partigiani ormai inermi e contro la popolazione civile.
Dopo i morti in combattimento, vennero le esecuzioni sommarie, le fucilazioni, le impiccagioni, gli incendi di paesi interi, di malge e fienili, le uccisioni del bestiame, la distruzione del raccolto nei campi di famiglie colpevoli di aiutare chi lottava per respingere l'occupazione, mettere fine alla guerra, far rinascere l'Italia su basi nuove di libertà e partecipazione democratica.
Una conta precisa delle vittime del massacro non è possibile, ma si stima che i morti, partigiani e civili, siano stati almeno seicento: si tratta evidentemente di un episodio di dimensioni indicibili, che tuttora richiede una rilettura in chiave unitaria, per superare sia la frammentazione del lutto collettivo sia un'interpretazione combattentistica che si è rivelata fuorviante e ha finito per non restituirci nella sua interezza la gravità funerea di ciò che accadde in quei giorni neri.
Lo storico Sergio Luzzato ha definito questa tragedia “la più sanguinosa azione militare antipartigiana che abbia avuto luogo durante i 20 mesi della guerra di Liberazione” e “la più grave disfatta militare della Resistenza e di tutta la storia”.
Un massacro attuato mediante un progetto infame che sconvolse intere comunità e che fece sentire i suoi effetti per molti anni, visto anche la totale impunità dei colpevoli, spiega Catia Costanzo Boschieri, curatrice della mostra La pietra di Arten, frutto della sua ricerca storica sul massacro e in particolare sulla tragica vicenda di suo zio Antonio Boschieri, comandante (nome di battaglia D'Artagnan) della brigata Matteotti. Poco più che ventenne, fu preso dai nazisti, torturato nella cella allestita nel piccolo borgo di Arten (comune di Fonzaso, nel fazzoletto sud-occidentale della provincia di Belluno) e infine impiccato insieme con altri sei fra partigiani e civili.
In questo video Catia Costanzo Boschieri illustra questa triste storia accompagnandoci nel percorso espositivo itinerante, che nei giorni scorsi ha fatto tappa nel luogo che fu testimone delle atrocità narrate nell'allestimento attraverso testi, fotografie, documenti e oggetti d'epoca.
Maltempo Belluno, distrutti i boschi della Val Visdende: la distesa di alberi caduti
Dopo i tragici eventi che tuttora stanno colpendo il nostro territorio, ho pensato di condividere questo video come testimonianza di ciò che ha subito la località in cui vivo, la splendida Val Visdende. Così scrive su Youtube, Gerry De Zolt, autore del video. Le riprese del drone mostrano la distruzione causata dal vento dei boschi del Comelico e della Val Visdende.
Pietà
Pietà - una poesia di Sergio Mocellin messa in video da Manfred Bortoli con le musiche originali di Manuel Mocellin - Produzione Ideavideo.it
Riprese realizzate nella Piana di Marcésina (Veneto) dopo la devastazione del 29/10/2018 dovuta a forti pioggie e venti di velocita' fino a 200km
Casetta Mirò, Palermo, Italy HD review
Casetta Mirò is a vacation home located in Palermo and featuring free WiFi and a balcony.
The kitchen has an oven and a refrigerator. A TV is provided.
Palermo Cathedral is 1,641 feet from Casetta Mirò, and Palazzo dei Normanni is 0.6 miles away. The nearest airport is Falcone-Borsellino Airport, 14 miles from Casetta Mirò.
Monte di Pietà is a great choice for travelers interested in Museums , Churches and History .
Il clero e l'occupazione nazista nell'Alpenvorland (Belluno, Bolzano, Trento)
Qualche clip da interviste realizzate nell'ambito delle ricerche storiche per il film
di Zenone Sovilla sul tema dell'occupazione nazista e della Resistenza
in provincia di Belluno, con uno sguardo anche sugli intrecci con le altre due province dell'Alpenvorland, Trento e Bolzano.
Per interrogarsi su una memoria ormai troppo spesso calpestata o distorta; per aprire qualche pagina scomoda; per tentare di capire.
Il filo conduttore di questa selezione di testimonianze è il ruolo avuto da esponenti della chiesa cattolica. Info a sovilla.org.
Feltre (BL) la città antica e i suoi palazzi
realizzazione di valter zanardi
foto di valter zanardi e Monica Furegato
Dolomiti Express Feltre-Pedavena
Inaugurazione del trenino Dolomiti Express che unisce le due cittadine di Feltre e Pedavena con un suggestivo mezzo di trasporto.
Infine richiamo ai mondiali di parapendio che inizieranno a Luglio per la prima volta in Italia dal Monte Avena.
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Sacile and the Livenza River, Italy
Sacile and the Livenza River, Italy. In the historic centre of Sacile you can visit some historic and artistic places like; Piazza Duomo, a small Venetian square which is faced by the Duomo di San Nicolò, the sixteenth century Palazzo Ragazzoni with the magnificently frescoed interiors, Piazza del Popolo with the fifteenth century Loggia Municipale and Renaissance buildings, the Chiesetta della Pietà, and the Palazzi Ovio Gobbi and Carli.
While walking and visiting around the city you will notice the river Livenza and the Canale della Pietà. So you can enjoy the beautiful views of the elegant Venetian architecture which is reflected in the calm, clear waters of the Livenza, and definitely you will admire the romantic atmosphere of the many bridges that you can find in the city during your visit.
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Ragazze in Bicicletta - Terza parte
Un documentario di Guido Beretta
Racconti di donne della resistenza bellunese
(1992 - durata 86 min. - terza parte)
Questo documentario del 1992 raccoglie alcune testimonianze di donne protagoniste della guerra di liberazione in provincia di Belluno, le loro storie, il loro impegno, il loro particolare punto di vista femminile.
Sono spezzoni di storie personali che nell'insieme ci danno un ampio quadro dei percorsi, delle scelte, delle origini familiari e sociali, dei ruoli nella Resistenza e delle esperienze spesso drammatiche, ma alle volte anche divertenti, di queste donne, allora ragazze... e spesso in bicicletta.
con Ester Riposi, Tina Merlin, Tea Palman, Annetta Gorza, Amalia Gorza, Dina Boni, Iva Boni, Agnese Righes, Mariangela Massenz, Letizia Nicoletti, Giuliana Foscolo, Rosanna Vedana, Caterina Serragiotto.
per l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Belluno
e l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Ragazze in Bicicletta - Quarta parte
Un documentario di Guido Beretta
Racconti di donne della resistenza bellunese
(1992 - durata 86 min. - quarta parte)
Questo documentario del 1992 raccoglie alcune testimonianze di donne protagoniste della guerra di liberazione in provincia di Belluno, le loro storie, il loro impegno, il loro particolare punto di vista femminile.
Sono spezzoni di storie personali che nell'insieme ci danno un ampio quadro dei percorsi, delle scelte, delle origini familiari e sociali, dei ruoli nella Resistenza e delle esperienze spesso drammatiche, ma alle volte anche divertenti, di queste donne, allora ragazze... e spesso in bicicletta.
con Ester Riposi, Tina Merlin, Tea Palman, Annetta Gorza, Amalia Gorza, Dina Boni, Iva Boni, Agnese Righes, Mariangela Massenz, Letizia Nicoletti, Giuliana Foscolo, Rosanna Vedana, Caterina Serragiotto.
per l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Belluno
e l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
GianEnrico Bresciani e Campanile Botteghe del Centro
Immagini originali, quindi non montate, ripescate nel vecchio archivio de la tribuna. GianEnrico Bresciani -Presidente allora delle Borreghe del Centro- con il figlio spostana un campanile di faesite costruito per promuovere le manifestazioni dell'associazione. Il filmato dovrebbe essere degli anni tra l'89 e il '91.
Ragazze in Bicicletta - Seconda parte
Un documentario di Guido Beretta
Racconti di donne della resistenza bellunese
(1992 - durata 86 min. - seconda parte)
Questo documentario del 1992 raccoglie alcune testimonianze di donne protagoniste della guerra di liberazione in provincia di Belluno, le loro storie, il loro impegno, il loro particolare punto di vista femminile.
Sono spezzoni di storie personali che nell'insieme ci danno un ampio quadro dei percorsi, delle scelte, delle origini familiari e sociali, dei ruoli nella Resistenza e delle esperienze spesso drammatiche, ma alle volte anche divertenti, di queste donne, allora ragazze... e spesso in bicicletta.
con Ester Riposi, Tina Merlin, Tea Palman, Annetta Gorza, Amalia Gorza, Dina Boni, Iva Boni, Agnese Righes, Mariangela Massenz, Letizia Nicoletti, Giuliana Foscolo, Rosanna Vedana, Caterina Serragiotto.
per l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Belluno
e l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Incontro partigiano con concerto a Pian de le Femene - Il vessillo (1)
Prima parte del video sull'incontro partigiano tenutosi domenica 19 agosto 2012 a Pian de le Femene, dove nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le Brigate Partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian del Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti.
L'evento è organizzato dalle sezioni Anpi di Vittorio Veneto (Treviso) e La spasema della Sinistra Piave bellunese.
L'orazione ufficiale è stata tenuta da Giovanni Perenzin, presidente provinciale dell'Anpi di Belluno.
Il concerto di canti partigiani qui riprodotto ha visto protagonisti il coro Garibaldi Soms Band della Società operaia di mutuo soccorso di Lentiai (Belluno) e il gruppo Whiskey distillando fiori.
- Riprese e montaggio di Zenone Sovilla - sovilla.org
Pian de le Femene (1140 metri slm) è una località montana delle Prealpi, posta sul crinale del Col Visentin, a cavallo delle provincie di Belluno e Treviso, tra i comuni di Revine Lago e Limana.
È stato uno dei luoghi della Resistenza: qui, nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le brigate partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti, insieme ai Battaglioni Gandin e Casagrande, presenti nel territorio di Revine e Vittorio Veneto. La ritirata dei garibaldini fu coperta dalla brigata Piave, operante dalle colline coneglianesi fino al Passo San Boldo.
Sul valico è presente una stele in ricordo degli avvenimenti del settembre 1944, di fronte al museo della Resistenza Agostino Piol e alla scultura dell'artista bellunese Pezzei, dedicata alla Donna partigiana, recante l'iscrizione Dall'estremo sacrificio la Libertà.
Il museo è intitolato al Partigiano Agostino Piol, nato a Limana (Belluno) e caduto a Rivoli (Torino), insignito della medaglia d'oro al Valor militare.
Il Museo è stato costruito dall'Anpi bellunese e trevigiana, su terreno di proprietà del Comune di Limana che è proprietaria della struttura, affidata in gestione alle associazioni partigiani d'Italia delle due province (aperto ai visitatori nei fine settimana da giugno a settembre).
L'esposizione è costituita da foto, giornali d'epoca e poster esplicativi della situazione in Italia e nelle province di Belluno e Treviso durante il fascismo e la Resistenza.
C'è anche una radio utilizzata dai partigiani per comunicare, bandiere ed altri cimeli appartenuti ai combattenti.
Incontro partigiano a Pian de le Femene, Dalle belle città (4)
Quarta parte del video sull'incontro partigiano tenutosi domenica 19 agosto 2012 a Pian de le Femene, dove nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le Brigate Partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian del Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti.
L'evento è organizzato dalle sezioni Anpi di Vittorio Veneto (Treviso) e La spasema della Sinistra Piave bellunese.
L'orazione ufficiale è stata tenuta da Giovanni Perenzin, presidente provinciale dell'Anpi di Belluno.
Il concerto di canti partigiani qui riprodotto ha visto protagonisti il coro Garibaldi Soms Band della Società operaia di mutuo soccorso di Lentiai (Belluno) e il gruppo Whiskey distillando fiori.
In questo video la canzone eseguita è Fischia il vento.
- Riprese e montaggio di Zenone Sovilla - sovilla.org
Pian de le Femene (1140 metri slm) è una località montana delle Prealpi, posta sul crinale del Col Visentin, a cavallo delle provincie di Belluno e Treviso, tra i comuni di Revine Lago e Limana.
È stato uno dei luoghi della Resistenza: qui, nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le brigate partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti, insieme ai Battaglioni Gandin e Casagrande, presenti nel territorio di Revine e Vittorio Veneto. La ritirata dei garibaldini fu coperta dalla brigata Piave, operante dalle colline coneglianesi fino al Passo San Boldo.
Sul valico è presente una stele in ricordo degli avvenimenti del settembre 1944, di fronte al museo della Resistenza Agostino Piol e alla scultura dell'artista bellunese Pezzei, dedicata alla Donna partigiana, recante l'iscrizione Dall'estremo sacrificio la Libertà.
Il museo è intitolato al Partigiano Agostino Piol, nato a Limana (Belluno) e caduto a Rivoli (Torino), insignito della medaglia d'oro al Valor militare.
Il Museo è stato costruito dall'Anpi bellunese e trevigiana, su terreno di proprietà del Comune di Limana che è proprietaria della struttura, affidata in gestione alle associazioni partigiani d'Italia delle due province (aperto ai visitatori nei fine settimana da giugno a settembre).
L'esposizione è costituita da foto, giornali d'epoca e poster esplicativi della situazione in Italia e nelle province di Belluno e Treviso durante il fascismo e la Resistenza.
C'è anche una radio utilizzata dai partigiani per comunicare, bandiere ed altri cimeli appartenuti ai combattenti.
Luce di Verità per i nostri tempi.
Omelia di don Tullio Rotondo
Incontro partigiano a Pian de le Femene, Fischia il vento (3)
Terza parte del video sull'incontro partigiano tenutosi domenica 19 agosto 2012 a Pian de le Femene, dove nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le Brigate Partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian del Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti.
L'evento è organizzato dalle sezioni Anpi di Vittorio Veneto (Treviso) e La spasema della Sinistra Piave bellunese.
L'orazione ufficiale è stata tenuta da Giovanni Perenzin, presidente provinciale dell'Anpi di Belluno.
Il concerto di canti partigiani qui riprodotto ha visto protagonisti il coro Garibaldi Soms Band della Società operaia di mutuo soccorso di Lentiai (Belluno) e il gruppo Whiskey distillando fiori.
In questo video la canzone eseguita è Fischia il vento.
- Riprese e montaggio di Zenone Sovilla - sovilla.org
Pian de le Femene (1140 metri slm) è una località montana delle Prealpi, posta sul crinale del Col Visentin, a cavallo delle provincie di Belluno e Treviso, tra i comuni di Revine Lago e Limana.
È stato uno dei luoghi della Resistenza: qui, nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le brigate partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti, insieme ai Battaglioni Gandin e Casagrande, presenti nel territorio di Revine e Vittorio Veneto. La ritirata dei garibaldini fu coperta dalla brigata Piave, operante dalle colline coneglianesi fino al Passo San Boldo.
Sul valico è presente una stele in ricordo degli avvenimenti del settembre 1944, di fronte al museo della Resistenza Agostino Piol e alla scultura dell'artista bellunese Pezzei, dedicata alla Donna partigiana, recante l'iscrizione Dall'estremo sacrificio la Libertà.
Il museo è intitolato al Partigiano Agostino Piol, nato a Limana (Belluno) e caduto a Rivoli (Torino), insignito della medaglia d'oro al Valor militare.
Il Museo è stato costruito dall'Anpi bellunese e trevigiana, su terreno di proprietà del Comune di Limana che è proprietaria della struttura, affidata in gestione alle associazioni partigiani d'Italia delle due province (aperto ai visitatori nei fine settimana da giugno a settembre).
L'esposizione è costituita da foto, giornali d'epoca e poster esplicativi della situazione in Italia e nelle province di Belluno e Treviso durante il fascismo e la Resistenza.
C'è anche una radio utilizzata dai partigiani per comunicare, bandiere ed altri cimeli appartenuti ai combattenti.
Possagno by drone
possagno by drone
Tenores di Bitti Dure in Cortes apertas 2015
Il coro a tenore Dure di Bitti (NU) si esibisce nella chiesa della pietà durante la manifestazione Cortes apertas in data 6 settembre 2015.
Incontro partigiano a Pian de le Femene - Bella ciao (6)
Sesta parte del video sull'incontro partigiano tenutosi domenica 19 agosto 2012 a Pian de le Femene, dove nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le Brigate Partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian del Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti.
L'evento è organizzato dalle sezioni Anpi di Vittorio Veneto (Treviso) e La spasema della Sinistra Piave bellunese.
L'orazione ufficiale è stata tenuta da Giovanni Perenzin, presidente provinciale dell'Anpi di Belluno.
Il concerto di canti partigiani qui riprodotto ha visto protagonisti il coro Garibaldi Soms Band della Società operaia di mutuo soccorso di Lentiai (Belluno) e il gruppo Whiskey distillando fiori.
In questo video la canzone eseguita è Bella ciao con divagazioni klezmer.
- Riprese e montaggio di Zenone Sovilla - sovilla.org
Pian de le Femene (1140 metri slm) è una località montana delle Prealpi, posta sul crinale del Col Visentin, a cavallo delle provincie di Belluno e Treviso, tra i comuni di Revine Lago e Limana.
È stato uno dei luoghi della Resistenza: qui, nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le brigate partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian Cansiglio, base della divisione d'assalto Garibaldi Nino Nannetti, insieme ai Battaglioni Gandin e Casagrande, presenti nel territorio di Revine e Vittorio Veneto. La ritirata dei garibaldini fu coperta dalla brigata Piave, operante dalle colline coneglianesi fino al Passo San Boldo.
Sul valico è presente una stele in ricordo degli avvenimenti del settembre 1944, di fronte al museo della Resistenza Agostino Piol e alla scultura dell'artista bellunese Pezzei, dedicata alla Donna partigiana, recante l'iscrizione Dall'estremo sacrificio la Libertà.
Il museo è intitolato al Partigiano Agostino Piol, nato a Limana (Belluno) e caduto a Rivoli (Torino), insignito della medaglia d'oro al Valor militare.
Il Museo è stato costruito dall'Anpi bellunese e trevigiana, su terreno di proprietà del Comune di Limana che è proprietaria della struttura, affidata in gestione alle associazioni partigiani d'Italia delle due province (aperto ai visitatori nei fine settimana da giugno a settembre).
L'esposizione è costituita da foto, giornali d'epoca e poster esplicativi della situazione in Italia e nelle province di Belluno e Treviso durante il fascismo e la Resistenza.
C'è anche una radio utilizzata dai partigiani per comunicare, bandiere ed altri cimeli appartenuti ai combattenti.