CORPORENO DI CENTO (FE) SI FESTEGGIA I 100ANNI DEL MONUMENTO DEI CADUTI !
SABATO IL CENTENARIO DEL MONUMENTO AI CADUTI DI CORPORENO
L'obelisco è riconosciuto da Mibact per valenza storica ed è il primo nel suo genere In Italia
Celebrazione, rievocazione e la mostra
C’è grande fermento per la celebrazione del centenario del monumento ai Caduti a Corporeno dove cittadini e associazioni si sono strette attorno al Comitato e alla Consulta per onorare i propri Caduti e mantenere una memoria importante. La celebrazione sarà sabato 28 a partire dalle 16 quando inizierà un vero tuffo nella storia, tra momenti solenni, rievocazioni e una bellissima mostra a Villa Borgatti e tante sorprese. “E’ il primo monumento in Italia nel suo genere, riconosciuto per valenza storica dal Mibact – ha spiegato Nicola Fabbri durante la conferenza di presentazione – stiamo lavorando all’evento da un anno e vi sarà anche la riedizione del libretto storico, con tante integrazioni e tante foto storiche preziose come quella della costruzione dell’obelisco. In occasione del centenario ci è sembrato doveroso restituire il monumento alla sua dignità, come aveva fortemente voluto mio nonno, Giuseppe Guaraldi, uno dei curatori dell’epoca della sua manutenzione”.
Ci si ritroverà, dunque, alle 16 al campo sportivo per poi sfilare verso la chiesa e alle 16.40 assistere al bellissimo sorvolo aereo degli ‘Amici del Reno Air Club’, proprio come fu 100 anni fa. “Siamo entusiasti di far parte di questo evento” ha detto Vito Zaccaria che peraltro con un altro pilota, nel suo curriculum, vanta la vittoria ad una competizione sulle tracce di un volo storico della 2° Guerra Mondiale. Alle 17 sarà Don Gabriele Carati a celebrare la messa, proprio come fece all’epoca il parroco corporenese. Alle 18.30 prenderà corpo il rito commemorativo, celebrativo e rievocativo che racconterà la storia del monumento tra divise storiche e interventi di alti rappresentanti del mondo istituzionale. Presenti anche tante associazioni, le Infermiere volontarie Croce Rossa Italiana e tante altre sorprese. Alle 19 l’intrattenimento della Fanfara dei Bersaglieri di Scandiano e, aperta sabato e domenica, la mostra storica in Villa Borgatti.
“E’ allestita dai cimeli dell’Ass. Naz. Arma Cavalleria di Modena – ha spiegato il presidente Francesco Nadalini - insieme all’associazione La storia, il Museo della Cavalleria di Reggio Emilia, i Bersaglieri di Ferrara Arditi del Po e le Infermiere Volontarie Croce Rossa Italiana di Ferrara. Tra le tante cose esposte, ci saranno divise storiche, documenti e rari originali attrezzi da infermeria di primo soccorso durante la 1a Guerra Mondiale ma anche qualche oggetto del secondo grande conflitto”. Particolare impulso l’hanno dato proprio i Bersaglieri di Ferrara Arditi del Po, reduci dalla rievocazione a Roma della Breccia di Porta Pia di questi giorni.
Diverse le iniziative collaterali. “Abbiamo voluto coinvolgere anche le scuole – ha spiegato Beatrice Cremonini, presidente della Consulta di Corporeno e Molino Albergati – per la primaria e la secondaria di primo grado degli istituti comprensivi e delle scuole Renzi abbiamo ideato degli incontri storici a scuola e un concorso per classi che prevede un elaborato libero e una premiazione, il 4 novembre, dal titolo ‘Passeggiare nella storia della 1° guerra mondiale alla ricerca della pace'”.
Un saluto speciale è arrivato via video dal Raduno Nazionale dei Lagunari a Portogruaro dov’era una delegazione centese. “Penso ai tanti soldati di ieri e di oggi – ha detto il Generale Div. Luigi Chiapperini, presidente dell’associazione Alta Lagunari – danno quello che possono, compresa la vita, per la patria e per valori che forse si stanno un po’ perdendo, legati alla bandiera e alla rettitudine. La celebrazione del vostro monumento è importante non solo per voi ma per tutta la nazione”.
Il restauro del monumento è stato a carico del comune che si è interessato per il tramite degli assessori Matteo Fortini, Antonio Labianco e il vicesindaco Simone Maccaferri. “Un momento che vede il coinvolgimento trasversale di tante associazioni e volontari e la cui partecipazione è segnale dell’importanza della tradizione locale e di comunità – ha chiuso Maccaferri – a tutti loro va il ringraziamento per la creazione di questo evento, frutto della collaborazione di tante realtà proprio come in passato”
SAN LUCA - Inaugurazione Monumento ai Caduti di tutte le guerre (by EL)
SAN LUCA - Inaugurazione Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Reportage ESCLUSIVO di Enzo Lacopo © 2019
Tornano in Friuli le salme di cento caduti dell'Armir
La cerimonia al tempio di Cargnacco. Le urne con le spoglie dei soldati caduti in Russia portate a braccio. (Video di Simonetta D'Este) - L'articolo
Conferenza Stampa Centenario del Monumento ai Caduti della 1a Guerra Mondiale
l'evento del 28 settembre 2019, descritto dagli organizzatori,in conferenza stampa
Casalciprano - Monumento ai Caduti di tutte le guerre - 02 - 1683 - Viaggio in Molise - Telemolise
Il Generale Luigi Ramundo, il 25 Gennaio del 1980, è stato vittima di un attentato delle brigate rosse.
E' sopravvissuto all'agguato e per riconoscenza ha fortemente voluto erigere un monumento ai caduti di ogni guerra, strage o attentato, nel suo paese natio, Casalciprano.
L'amministrazione e la comunità tutta hanno accettato di buon grado, offrendo ausili anche economici.
Momenti di grande emozione in questa puntata di Viaggio in Molise che ci racconta l'inaugurazione di questo simbolo di pace.
Cargnacco: rientrano in Italia le salme di 100 Caduti in Russia
Reportage di Alberto Alberti (Un ringraziamento speciale al Ministero della Difesa in particolare al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti che ci ha permesso di realizzare il reportage).
A settantacinque anni dalla Campagna di Russia rientrano in Italia le salme di cento caduti. Grazie al lavoro comune dell'Associazione Memoriali di Guerra e delle rappresentanze diplomatiche italiane, dalla Russia rientreranno in Italia le salme di 100 caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. I dispersi in Russia e ritrovati in una fossa comune a Kirov, 800 chilometri a est di Mosca in una fossa comune nella quale c’erano circa 1.600 soldati, la maggior parte dei quali finora di impossibile identificazione. Giunge così a compimento la missione di ricerca e scavo, cominciata nel 2016 e portata avanti pervicacemente da un gruppo di associazioni di appassionati di ricerche storiche riuniti nella sigla «Italian recovery team». Una storia straordinaria, nata al di fuori di ogni circuito accademico, istituzionale e politico ma che ha saputo scrivere una pagina di verità storica inedita sulla tragedia della Armata italiana in Russia.
CENTO (FE) LA COLLEZIONE MERIGHI DI TRATTORI AGRICOLI A TESTIMONIANZA DELLA NOSTRA STORIA !
RITROVARE IL NOSTRO PASSATO ATTRAVERSO LE VECCHIE TRATTRICI ORA SI PUO’ CON LA COLLEZIONE PERMANENTE DI AGOSTINO MERIGHI …..CENTO (FE) 10/10/19 AGOSTINO MERIGHI UN “SELF MADE MEN”, CIOE, UNO CHE SI E’ FATTO DA SOLO : UN IMPRENDITORE DI SUCCESSO … Con la passione, come , capita ad ogni bambino dei trattori e ad Agostino piacciono quelli datati …. Una passione che accompagna Agostino fin da piccolo. Quando inizia a collezionare piccole cose della vita contadina fino ad arrivare ai grandi trattori e attrezzature che hanno rivoluzionato il vita ed i lavori nei campi fin dal dopo guerra ad oggi … Questi gioielli sono stati collocati in appositi spazi all’interno dell’azienda Merighi e custoditi gelosamente da Agostino dopo il taglio del nastro a cui hanno partecipato da sx immagini Matteo Veronesi Presidente della Consiglio Comunale di Cento Agostino Merighi, Il Vice Sindaco di Cento Simone Maccaferri e Michela Merighi figlia di Agostino. Numerosi gli esponenti dell’amministrazione comunale presenti all’inaugurazione a significare le aspettative di successo riposte nell’iniziativa … e lo si capisce dalle parole del Vice Sindaco Maccaferri nel suo intervento di saluto poi riprese nella nostra esclusiva intervista sentiamo …..Agostino abbandonata la proverbiale riservatezza accompagna le tante persone intervenute all’inaugurazione scoprendo veri tesori come il primo e unico trattore targato VM, il Carassiti costruito dal Alfonso Carassiti (presente il figlio di Alfonso che non ha voluto mancare al ricordo del padre) in una bottega nel ghetto ebraico anticipando di qualche anno l’astro nascente Ferruccio Lamborghini di cui troviamo il primo trattore di Lamborghini la mitica Carioca e via via tutti gli altri modello che hanno consentito a creare la sua leggenda.. Non solo trattori nella collezione di Agostino ma, tanti cimeli e attrezzature: l’autocarro Morisi utilizzato qualche mese fa per le riprese del film “La leggenda” sulla vita di Ferruccio Lamborghini le trebbiatrici fisse da cortile le mietilega… Insomma tanta roba: e quando si parla di storia non si può prescindere dalla Partecipanza Agraria di Cento presente con il suo Presidente Tassinari Oliviano il quale si è detto disponibile collaborazioni con il museo … sentiamo ….Poi amici esclusivistico … nota la sua riservatezza, l’esclusiva intervista di Marco Rabboni a Agostino Merighi e se Agostino ha scelto il microfono di Marco Rabboni per raccontarsi nella sua passione ci sarà un perché (sentiamo) ..chiudiamo con le immagini del Sindaco Toselli che sebbene operato da tantissimi impegni non ha voluto comunque e mancare all’appuntamento insieme alla famiglia per conoscere da vicini mpomenti della storia che hanno creato grande il territorio che ora amministra qui insieme ad una guida d’eccezione Agostino Merighi che spiega con dovizia di particolari al Sindaco la mostra/collezione che ricordiamo sarà aperta al pubblico previo appuntamento e sarà proprio Agostino ad accompagnarvi in questo meraviglioso viaggio nella storia imprenditoriale centese…. CHIDIAMO VERAMENTE CON QUESTE SIMPATICHE IMMAGINI: UN RITORNO ALLE ORGINI PER IL PRESIDENTE DI BANCA CENTRO EMILIA GIUSEPPE ACCORSI UNA BANCA NATA OLTRE 100ANNI FA SULLE FONDAMENTA DELLA LABORIOSITA’ DELLA SOCETA’ CONTADINA E IL PRESIDENTE INSIEME AD AGOSTINO MERIGHI ALLA GUIDA DEL ANTICO TREATTORE NE E’ LA FEDELE IMMAGINE CIAOCIAO
Vittorio Emanuele III inaugura il monumento ai caduti di Reggio Calabria
Giornale Luce A0573 del 05/1930
Descrizione sequenze:L'arrivo di Vittorio Emanuele III accompagnato dalle alte cariche civili e militari ; il Re prende posto nel palco d'onore ; il lungomare di Reggio Calabria. Al largo una nave alla fonda ; il monumento ai caduti reggini della grande guerra ; p.p. dell'epitaffio inciso sulla base di marmo del monumento ; la benedizione ; il vescovo con il bastone pastorale ; si rimuovono i drappi tricolori che avvolgono il monumento ; l'inaugurazione ; visione della figura bronzea di un combattente ; un guerriero con lancia e scudo ; una Vittoria alata sormonta il monumento ;
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Catanzaro, Monumento ai caduti dei quartieri nord
Semplice, ma densa di commozione l’inaugurazione del monumento ai Caduti in guerra nativi o residenti nella parrocchia Maria Immacolata di Pontegrande. Cinquantadue i nomi impressi sulla lapide. Dietro ognuno di loro una storia di dolore e sofferenza. Oggi un amaro ricordo, soprattutto per chi tra quei nominativi scorge quello di un proprio parente. A cento anni esatti dall’avvio della Prima Guerra Mondiale il comitato “Pontegrande: dal passato per il futuro” ha voluto onorare la memoria dei militari appartenenti ai quartieri a nord della città morti in guerra per la patria, per gli ideali, per la libertà.
Un’iniziativa che ha chiamato a raccolta numerosi cittadini; vecchie e nuove generazioni che hanno assistito in maniera molto sentita alla cerimonia dell’alzabandiera prima e della deposizione davanti al monumento della corona d’alloro poi.
Ad accompagnare i rituali è stata l’esibizione di una banda musicale facente parte del Nucleo di Chiaravalle Centrale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, dipendente della Sezione di Catanzaro, che ha eseguito diverse marce militari. La realizzazione dell’opera, di altissimo valore simbolico e morale, è stata possibile solo grazie a donazioni volontarie da parte di privati cittadini, in particolare di alcuni familiari dei caduti, degli aderenti al comitato promotore e di imprenditori locali. Nessun aiuto economico è invece pervenuto dalle Istituzioni, ma oggi, con un atto di estrema generosità è stato donato, a titolo gratuito alla città di Catanzaro. Per l’individuazione dei nominativi particolarmente impegnativa è stata la ricerca, che ha richiesto la consultazione di atti e documenti del Ministero della Difesa, dell’Archivio di Stato, dell’Archivio storico comunale e quello parrocchiale. Il supporto metodologico alla ricerca è stato fornito dall’Associazione Calabria in Armi. Un’iniziativa che, con l’installazione del monumento, ha lasciato un segno tangibile di recupero della memoria e preservazione dell’identità del quartiere)
Casalciprano, un monumento ai caduti
Dosso di San Rocco Val di Peio - Chiesetta e cimitero austro-ungarico
Peio (o Pejo) Trento - La chiesetta di San Rocco sorge in posizione isolata, a 1.600 metri di altitudine, fuori dal centro abitato di Peio Paese. Nel dosso su cui si eleva, detto appunto San Rocco, era localizzato un antico castelliere celto-retico; vennero infatti rivenuti in tale sito armi e suppellettili risalenti alla cultura celtica.
La chiesa, consacrata nel 1500, era luogo di pellegrinaggio, così come testimoniano gli Atti Visitali, in cui si legge che “in summitate fere montis posita supra Peium, quo solet devotionis ergo magnus excursus populi convenire et saepe in ea res divina peragitur”. Si trattava inizialmente di un semplice sacello; un voto popolare, fatto in occasione della grande moria di bestiame, grazie al quale il giorno di San Rocco sarebbe stato festeggiato ogni anno con rinnovata devozione, contribuì, insieme alla peste scoppiata nel ‘600, a far sì che la chiesa fosse rinnovata con l’aggiunta dell’aula nel 1646 ed arricchita con donazioni e lasciti.
Si sa inoltre che nel 1649 i visitatori ordinarono di “sbianchezzare” gli affreschi che impreziosivano l’abside dell’edificio sacro, contribuendo così a spogliare la chiesetta dei suoi attributi decorativi.
L’aspetto esterno della chiesa è alquanto singolare: appare infatti cinta da un muro merlato che in facciata ne costituisce il pronao. L’ingresso è preceduto da una tettoia in legno. La copertura della chiesa è in scandole; sulla sommità si erge una cella campanaria che sostituisce il campanile.
L’interno è ad una sola navata, con volte a crociera, cui si aggiunge il presbiterio quadrato, sempre con volata a crociera, nel quale è posto l’unico arredo della chiesa, ossia l’altare maggiore. Quest’ultimo è dedicato a San Rocco, la cui effige è posta nella specchiatura centrale: l’ancona è alquanto rovinata a causa dell’umidità del luogo. È stata attribuita, dalla Leonardi, alla bottega dei Bezzi.
Accanto alla chiesa si trova il monumento ai caduti a ricordo dei cento e più soldati di varie nazionalità che caddero combattendo o a causa delle valanghe sulle montagne della Val di Pejo e che qui furono provvisoriamente inumati.
Una grigia piramide di pietra, elevata nel 1916 porta sul suo apice l’aquila asburgica rivolta a monito verso i territori italiani, la terra di quello che allora fu il nemico dell'Impero Austroungarico... e oggi l'alta, slanciata piramide con l'aquila ammonitrice deve farci riflettere sulle tragiche conseguenze di una guerra che recò lutti e miseria immensi anche nella nostra valle e deve richiamarci all'impegno per la risoluzione pacifica di ogni conflitto. Attualmente il cimitero ospita i tumuli dei soldati imperiali emersi dai ghiacci del Piz Giumella a partire dall’agosto del 2004 e deceduti nelle battaglie più alte della Grande Guerra, durante gli insensati scontri per la conquista italiana e riconquista austriaca della cima del San Matteo nell'ultimissimo periodo del conflitto, nell’agosto e nel settembre 1918, proprio alla vigilia della cessazione delle ostilità .
Biancavilla ricorda i 100 anni dall'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale
Il 24 maggio 1915 l'Italia faceva ingresso nella prima guerra mondiale. A distanza di cento anni la Fondazione Alleanza Nazionale domenica 24 maggio 2015 rende omaggio al monumento ai caduti di piazza Annunziata a Biancavilla.
Monumento ai caduti Caserta by Aircraft Drones - H
CENTO. CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE A CENTO, DAL SINDACO TOSELLI MESSAGGIO DI PACE E RICORDO!
VIDEO SERVIZIO A CURA DI MARCO RABBONI PER TC100WEBTV ON LINE TACCUINOCENTESE.IT -CENTO 26/04/17 - Il 72° anniversario della Liberazione è stato celebrato con cerimonie in tutti i centri del territorio comunale centese: nel capoluogo, accompagnata dalla banda ‘Giuseppe Verdi’ di Cento, ad Alberone, Buonacompra, Casumaro, Corporeno, XII Morelli, Renazzoe Reno Centese.
Eventi commemorativi accompagnati dalla Colonna delle Libertà, la manifestazione storico rievocativa che ha base quest’anno a Cento, dalla mostra ‘Un’idea per la Libertà’, che a Palazzo del Governatore espone i bozzetti del concorso a cui hanno partecipato i ragazzi della III G e III H dell’Istituto ‘F.lli Taddia’, e dalla mostra diffusa, organizzata dall'Anpi in collaborazione con il Tavolo dei Giovani - Comune di Cento, che ha proposto tavole realizzate dal disegnatore e autore di graphic journalism Gianluca Costantini.
Particolarmente suggestivi i cortei con deposizioni di corone ai monumenti ai caduti di tutti i centri.
Il sindaco Fabrizio Toselli ha rimarcato il valore della memoria. «La memoria è da coltivare – ha affermato -: non è per sempre, ma è una scelta consapevole e precisa. È un dovere morale ricordare il sacrificio di quanti ci hanno portato fin qui, di quanti si sono battuti in nome di quei valori di libertà, giustizia, eguaglianza e democrazia su cui si basa la nostra Carta Costituzionale. E al ricordo dobbiamo associare il sentimento della profonda riconoscenza per chi ha combattuto la Resistenza, senza dimenticare il contributo dei militari italiani nella lotta di liberazione. La storia del 25 aprile è la storia di un grande atto di orgoglio e riscatto nazionale, a cui diedero il loro contributo, con diverse modalità, molte persone, trasversalmente. Per questo quindi la libertà e la democrazia devono essere valori condivisi e unificanti».
Un pensiero speciale ai giovani. «Abbiamo il compito di spingerli a vivere con spirito critico, di coinvolgerli e responsabilizzarli, di sostenerli nella conoscenza delle proprie radici. I nostri giovani devono sapere che in fondo non è lontano il tempo in cui gli italiani – e gli europei - hanno conosciuto i totalitarismi, la privazione della libertà e l'oppressione, devono comprendere che uguaglianza, democrazia e giustizia sono state conquistate anche a costo dell’estremo sacrificio di tante persone e che continua a essere necessario difenderle e custodirle».
Infine, l’invito a sostanziare dei valori democratici la propria azione quotidiana: «grazie a partecipazione e impegno, a coesione e difesa dei propri ideali, al senso di appartenenza e al cammino condiviso: un cammino di comunità, che ha l’obiettivo primo del bene comune».
Accanto al sindaco Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto storico ‘Parri’ di Bologna. «Dobbiamo ridare realtà al 25 aprile, che ci ricorda le ragioni profonde, intime e strutturali, della nostra democrazia, della scelta di vita democratica che l’Italia ha compiuto in un momento di estrema difficoltà, occupata e retta da un governo totalitario – ha sottolineato -. In queste dure circostanze abbiamo saputo – come in altre parti d’Europa - costruire le ragioni di una convivenza democratica. Dove la democrazia è anche luogo in cui i conflitti della società cercano una ricomposizione».
Poi la riflessione sulla Resistenza, «con i partigiani, con le forze armate e con le sue diverse forme». «La Resistenza ha messo insieme le idee più diverse: non in un’unità astratta, ma nel tentativo tra diversi di trovare dei punti di comunione e costruzione comune. Che abbia funzionato al meglio è evidente nella stagione costituente, in cui forze diverse si sono composte in un progetto di democrazia che tenesse conto non solo dell’uguaglianza giuridica, ma anche della necessità di una profonda riforma sociale perché la convivenza potesse essere giusta. La festa di oggi ci richiama a quello spirito attivo e volontaristico che anima la capacità di insorgenza italiana contro l’ingiustizia interna e esterna. Usciamo dunque da questa giornata con l’idea che la Resistenza è di tutti: tutti coloro i quali cercano davanti alle nuove crisi di uscire valorizzando la partecipazione democratica».
Lapide commemorativa ai caduti al quartiere Prati di Roma
Giornale Luce A0103 del 06/1928
Descrizione sequenze:il re saluta dal palco ; due carabinieri e due bersaglieri accanto alla lapide commemorativa ; il re, visto di spalle, legge il discorso - accanto a lui sull'attenti un gruppo di carabinieri e un valletto ; il re e altri notabili ; deposizione della corona d'alloro ; la lapide commemorativa ;
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Mussolini visita i nuovi filobus che entreranno in servizio nelle linee per i quartieri Prati e
Giornale Luce B1024 del 13/01/1937
Descrizione sequenze:Mussolini visita i nuovi filobus accompagnato da altre autorità, una piccola folla assiste ; l'interno di uno dei filobus ; Mussolini scende dal filobus ; folla attorno ai filobus ; un prete benedice le vetture ; uno dei filobus parte ; fascisti in divisa all'interno del filobus ; il filobus in movimento nelle strade della città ;
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Cento anni dalla fine della Grande Guerra, cerimonia a Casalciprano
I cento giorni di Reggio Calabria
28/10/1970 Sette G S0232 ist. luce
Inchiesta sulla Calabria e sugli effetti della rivolta popolare guidata dal movimento sociale nota come i cento giorni di Reggio.
Catanzaro la città contestata come capitale di regione da Reggio, in quanto centro burocratico, sede della corte di appello e di tutti gli uffici pubblici.
Si tenta di effettuare una separazione tra la protesta spontanea della popolazione che viene giustificata soprattutto in rapporto ai gravi ed oggettivi problemi che affligono la regione, dalla strumentalizzazione politica violenta che ne è stata fatta e che viene fortemente condannata.
Si sfrutta la disperazione di una città che presenta grandi problemi sociali irrisolti. uso ordinato e preordinato delle armi da fuoco contro tutto e tutti
25 APRILE 2013 A CRESCENZAGO (MILANO, ITALY)
Giovedì 25 aprile 2013, 68esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Manifestazione antifascista con tradizionale corteo dalla sede della locale sezione ANPI di piazza Costantino, lungo via Padova, fino al Monumento ai Caduti di via don Orione. Deposizione di corone floreali alle lapidi dei partigiani della zona, esibizione della banda musicale di Crescenzago, del gruppo di percussionisti di Sinitah ed interventi di vari esponenti, tra cui quello di Giuseppe Natale, Presidente dell'ANPI Crescenzago.
Video realizzato per la sezione dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Crescenzago, Zona 2 Milano, Lombardia, Italia.
Kiev, premier Canada Trudeau depone dei fiori ai caduti di Maidan
Roma, (askanews) - Nelle immagini il primo ministro canadese Justin Trudeau depone dei fiori rossi a Kiev presso il monumento dei Cento del paradiso, dedicato agli attivisti morti durante le proteste a Maidan.
L'Ucraina e il Canada hanno firmato uno storico accordo di libero-scambio, negoziato nel 2015, per rafforzare le loro relazioni commerciali. Trudeau, che ha incontrato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha anche ribadito il suo appoggio alle autorità ucraine nella loro crisi con la Russia, accusata da Kiev e dagli occidentali di sostenere i separatisti nell'Est del Paese.