friuli tv news del 19 luglio 2011.mpg
IN QUESTO NUMERO: GORIZIA: INAUGURAZIONE SALITA DEL CALVARIO IN MEMORIA DEL 2° E 3° BATTAGLIONE CARABINIERI MOBILITATO REALE, VOLONTARI GIULIANO - DALMATI E GIULIANO - TRENTINI PERITI DURANTE LA BATTAGLIA DEL PODGORA 15 LUGLIO 1915. A SEGUIRE GORIZIA: MANIFESTAZIONE DEL C.O.T.A. SEMPRE IN ONORE DEI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA. BUONA VISIONE.
Raggi al Vittoriano rende onore ai caduti
Raggi al Vittoriano rende onore ai caduti
Tanta la folla che l'ha accolta con un applauso
POLITICA (Roma). La sindaca di Roma, Virginia Roggi ha reso onore oggi ai caduti al Vittoriano. Tanta la gente che l'ha applaudita (Giuliano Rosciarelli/alanews)
TG BASSANO (04/10/2016) - I FANTI DIMENTICATI DEL MONTE LEMERLE
TG BASSANO (martedì 4 ottobre 2016) - Se potessero ancora parlare esprimerebbero tutto il loro sdegno.
Sono i fanti dimenticati, sepolti sul Monte Lemere, dove durante la grande guerra hanno sacrificato la propria vita per la Patria.
Succede nell’anno in cui si celebrano i cento anni della prima guerra mondiale.
Paradossale.
Alessandro Gualtieri, storico e scrittore insieme all’amico e ricercatore Giovanni dalla fusine poco più di un anno fa ha scoperto quella che presumibilmente potrebbe essere una fossa comune dove sono stati sepolti soldati italiani e austrungarici.
Sono ancora li.
La storia è questa:
Durante le riprese di un documentario è stato ritrovato prima un elmetto, scavando più a fondo è emerso il teschio di un soldato. Immediatamente i ricercatori hanno allertato procura e ulss.
Per il recupero Gualtieri ha pagato di tasca propria 4mila euro.
Dopo un primo intervento di riesumazione avvenuto frettolosamente a luglio del 2016 in cui sono state scoperte tre tibie sinistre di tre diversi soldati e diverso materiale bellico, tutto si è fermato.
Gualtieri ha provato a chiedere informazioni all’ulss 6 di vicenza ma non ha ricevuto risposta.
E’ stato lo stesso Gulatieri a chiudere lo scavo, a coprire i resti di quei poveri soldati che nel 1916 affrontare il nemico in una delle battaglie più cruente del conflitto conosciuta con il nome di spedizione punitiva.
Ora recuperare le spoglie dei fanti caduti in battaglia diventa un dovere morale.
Non ci sono convegni, fanfare e celebrazioni che tengano, senza i nostri militari tutto perderebbe un senso.
Onorare la storia, le istituzioni diano seguito a queste parole. (
Harry Shindler: Gli italiani devono essere orgogliosi dei Partigiani!
Harry Shindler, della Italy Star Association, ringrazia i Partigiani italiani, perchè senza di loro la guerra sarebbe durata più a lungo. Harry Shindler: il compito di voi giovani è difendere la Democrazia, perchè si perde la Democrazia non in una notte, ma si perde la Democrazia goccia per goccia, finchè un giorno ti svegli e non sei più libero...
Inoltre mette in guardia proprio noi italiani, dicendo che in questo momento vede troppa gente con la nostalgia di quei giorni prima della guerra
more info:
L'ebbrezza del cielo: documentario di propaganda fascista
Una serie di filmati e documentari storici tratti dall'Archivio dell'Istituto Nazionale Luce, sulla storia e la cultura d'Italia, i paesaggi, i monumenti, le città e filmati della Prima e seconda guerra mondiale, nonché dell'era della Democrazia Cristiana
Simonide di Ceo Per i caduti alle Termopili Interprete: Sergio Carlacchiani
Nato a Macerata nel 1959, Sergio Carlacchiani è attore, regista, doppiatore, poeta, performer e pittore.Direttore artistico di varie rassegne teatrali tra cui ricordiamo:Donna/Modello, Poeti e Poesie da Decl/Amare, Live Poetry, Vita Vita e Poesia in Vita. Si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora e di mail art. Ha scritto diversi libri di poesia e creato libri/oggetto. Si è esibito come performer in Italia, Francia, Inghilterra Spagna e Austria. Si è formato in seguito, come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento e specializzazione, tra i quali ricordiamo quelli con: Eugenio Barba, Franco Ruffini, Riccardo Cucciolla, Cora Herrendorf, Tony Cotz, Giuliano Scabia, Lucia Poli, Rebecca Murgi, Eugenio Sideri, Sergio Scarlatella. Ha conseguito a Roma il diploma di impostazione ed uso della voce e tecnica del doppiaggio cinematografico, sotto la guida del maestro Renato Cortesi.E’ stato voce narrante in diversi films, cortometraggi, documentari e più volte ospite di importanti trasmissioni radiofoniche, oltre a quelle televisive,in Rai ed emittenti regionali e locali. Da molti anni si occupa di porgere la poesia in maniera interdisciplinare e spettacolare. Le sue letture teatrali (audio-sceniche), sono quasi sempre accompagnate o si alternano a musiche, video-proiezioni, canti, danze, conferenze-spettacolo, eseguite perlopiù in diretta da artisti che ha conosciuto e con i quali stabilmente o occasionalmente collabora. Tra questi ricordiamo: Alda Merini, Margherita Hack, Joyce Lussu, Eugenio Finardi, Sergio Rubini, Enzo Jannacci, Vincenzo Cerami, Raiz, Luigi Cinque, Fabrizio Bosso, Antonello Salis, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Cesare Bocci, Luciano Biondini, Fausto Cigliano, Marco Poeta, Lorenzo Di Bella, Daniele Di Bonaventura, Massimo Mazzoni, Mike Melillo, Gastone Pietrucci e la Macina... Moltissimi gli spettacoli rappresentati nelle varie città d’Italia, altrettanti i riconoscimenti che ha conseguito, ultimo in ordine, non d’importanza, il Premio CreativaMente 2009 assegnatagli dal Presidente della Provincia di Macerata: “Un premio ai maceratesi che hanno dedicato la propria vita all’arte e lo spettacolo e che hanno reso e rendono grande la propria terra con la loro creatività...”. Altro riconoscimento di grande importanza, quello di essere stato invitato dal Centro Sudi Leopardiani e dal Comune di Recanati, presso il Colle dell’Infinito, il 29 Giugno 2010, in occasione delle Celebrazioni Leopardiane (prima di lui Gassman, Bene, Albertazzi, Lavia, Giannini, Bucci...) a presentare: “Chopin & Leopardi, il Poeta del pianoforte e il Poeta dei poeti”; spettacolo su Giacomo Leopardi che ha visto Carlcacchiani come voce recitante ed ideatore, insieme al maestro Lorenzo Di Bella, pianista di riconosciuta fama. I due protagonisti hanno entusiasmato il folto ed esigente pubblico presente e numerosi sono stati i commenti positivi, tra i quali quello della discendente del poeta, la contessa Olimpia Leopardi. Visto il consenso di pubblico e critica ottenuto dall’ attore, Casa Leopardi gli ha poi chiesto d’interpretare, in sala d’incisione, una selezione di Canti leopardiani. La Giacomo & Giacomo SRL nel 2011 ha editato il cd “O graziosa luna, io mi rammento...” Il motivo di tale “azzardo”, se così si può definire, è ben descritto nella nota introduttiva al cd del Professor Lucio Felici: Sergio Carlacchiani è un artista versatile che da tempo si dedica alla lettura pubblica dei poeti. Nel cimentarsi con i Canti di Leopardi, egli ha lavorato tenacemente sui testi, schivando – come raramente accade – l’enfasi teatrale e calandosi, di volta in volta, nelle “situazioni” delle 18 poesie trascelte. Nel 2014 Carlacchiani è tornato al Colle dell’Infinito per essere protagonista di “A voi gentili anime” recital dedicato al grande poeta recanatese, con le musiche eseguite dal vivo dal Quartetto delle Marche.” Il 29 Luglio , nell’ambito del Futura Festival di Civitanova Marche , presso il Teatro Annibal Caro, ha proposto al pubblico, coadiuvato dal quartetto d’ archi Eudora : E il dì futuro del dì presente… spettacolo anch’esso dedicato a Giacomo Leopardi. Sempre al poeta dell’Infinito, insieme alla studiosa Loretta Marcon e al chitarrista Daniele Cecconi, Carlacchiani ha presentato a Monte San Giusto il 25 Ottobre 2014, lo spettacolo: “ Comento fatto per noi...
sergio-carlacchiani.blogspot.com
20170423 105837 COMMEMORAZIONE di TUTTI i CADUTI della GUERRA DEL SANGUE CONTRO L'ORO - 1940-1945
Domenica 23 aprile 2017, Bellante (TE).
Ass.ne Culturale NUOVE SINTESI.
Interventi:
Elso Simone Serpentini (storico e saggista)
Davide D'Amario (responsabile ass.ne culturale NUOVE SINTESI)
QUESTA MATTINA ABBIAMO RICORDATO TUTTI I COMBATTENTI IN GRIGIOVERDE E IN CAMICIA NERA CHE, LOTTANDO A DIFESA DELLA PATRIA, DELLA RIVOLUZIONE, DELLA NAZIONE, AFFRONTARONO CON SPIRITO INDOMITO UNA GUERRA TERRIBILE: LA GUERRA DEL SANGUE CONTRO L'ORO.
Domenica mattina 23 aprile 2017, a partire dalle 10.30 a Bellante paese, in provincia di Teramo, commemoreremo i nostri caduti della SECONDA GUERRA MONDIALE: la GUERRA DEL SANGUE CONTRO L'ORO.
RICORDEREMO TUTTI I COMBATTENTI IN GRIGIOVERDE E IN CAMICIA NERA CHE AFFRONTARONO CON SPIRITO INDOMITO UNA GUERRA TERRIBILE.
Ci raduneremo, quindi, in Piazza Mazzini, ed ordinati raggiungeremo il MONUMENTO dedicato ai CADUTI della SECONDA GUERRA MONDIALE.
Alla cerimonia sarà presente il Prof. Elso Simone Serpentini, storico e saggista che terrà un discorso commemorativo in onore dei martiri della GUERRA DEL SANGUE CONTRO L'ORO.
Chi vorrà, potrà portare con se e far sventolare il TRICOLORE ITALIANO; graditi anche FIORI.
La zona bonificata
Giornale Luce B1142 del 04/08/1937
Descrizione sequenze:nella zona del lago di Pergusa sorge il villaggio colonico ; operai al lavoro nella piazza del paesino dove sorgerà un monumento ai caduti della guerra e della rivoluzione fascista ; le case, la chiesa e la vita tranquilla dei coloni ;
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Domenico Mastroianni LA DIVINA COMMEDIA
Domenico Mastroianni (Arpino 1876 – Roma 1962)
Domenico, personalità certamente eclettica e vivace, nasce ad Arpino nel 1876 da Pietro, artigiano, e da Angela Redivivo. Impara a lavorare il legno nella bottega del padre rivelando fin da giovanissimo grandi abilità di disegnatore; in seguito apprende i primi insegnamenti della lavorazione della terracotta e della ceramica presso i laboratori attivi ad Arpino fin dall’inizio del XIX secolo.
Apprezzato dal collezionista Carlo Quadrini, appartenente a una della famiglie più facoltose di Arpino, nel 1894 Domenico si trasferisce a Roma in via del Babuino ospitato da Quadrini. Collabora con lo scultore Baldassarre Surdi in diversi allestimenti del suo presepe.
Grazie ai viaggi che lo portano nelle maggiori città europee, affina le sue capacità e aggiorna il proprio stile nutrendosi di quelle novità che si respiravano nelle città d’Oltralpe. Soggiorna infatti a Vienna, Budapest, Berlino, Londra e Bruxelles e soprattutto a Parigi, dove ammira sicuramente le opere degli artisti impressionisti, (A. Renoir, C. Pissarro e E. Degas, ma anche E. Manet), e dove subisce il fascino dell’Art Nouveau, in certa misura anche di A. Rodin, e dello stile nervoso delle opere di H. Daumier, dal quale Domenico pare riprendere l’idea romantica della bellezza da rintracciare nella società moderna. A Vienna, Domenico appare attratto soprattutto da G. Klimt e A.M. Mucha, per la grazia, la sensualità e l’eleganza della rappresentazione della bellezza femminile.
Nel 1903 sposa a Roma Adele Durante dalla quale avrà due figli, Alberto (Montrouge 1904 - Roma 1974) che diventerà disegnatore e illustratore, e Adriana (Parigi 1906).
Nel primo decennio del XX secolo il mutato clima culturale francese lo costringe a tornare in Italia e nel 1913 stabilitosi a Castello di Ladislao di Arpino, apre uno studio dove continua a lavorare con difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
È a Roma dopo la guerra, dove a via Margutta apre lo studio che passa poi al figlio Alberto e nel 1923 fino al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di S. Marcello.
A questo periodo risale la realizzazione del Monumento ai caduti di Arpino e di Casalvieri (distrutto) e della Vittoria di Carnello (bozzetto in gesso presso la Fondazione U. Mastroianni, Arpino). Nel 1934 Domenico restaura il presepio (disperso) dell’istituto Massimo alle Terme con il Mistero attribuito a G.L. Bernini e, nel 1937, il presepio per la chiesa del Gesù (distrutto).
Gli incarichi per il palazzo del Quirinale gli valgono la nomina a Cavaliere della Corona da re Vittorio Emanuele III.
Negli anni ’50 Domenico si reca spesso ad Acquapendente (VT) dove per un certo periodo ha risieduto accolto da collezionisti e amici e dove poteva reperire argilla di alta qualità per le sue sculture.
Nel 1958 realizza i gruppi per i Promessi sposi di A. Manzoni per la Casa degli studi manzoniani di Milano.
Molte le opere (S. Francesco di Sales per il Museo Lateranense; Sacro Cuore in bronzo per la curia generalizia della Compagnia di Gesù; il paliotto d’altare per il monastero di Lisieux) e le mostre tenute da Domenico in tutta Italia (Palermo e Roma 1952; Viterbo 1960).
La Fondazione U. Mastroianni di Arpino accoglie la più ricca collezione pubblica di opere e di cartoline di Domenico Mastroianni. Accanto alle opere ufficiali che risultano bloccate all’interno di forme accademiche e statiche, le sculture con i personaggi manzoniani o le terrecotte con le giovani donne dagli ampi cappelli rivelano un fare artistico energico, un approccio alla materia che rimandano alle opere di A. Rodin, dalle quali comunque si discostano per la carica vitale, dinamica e sensuale. Le opere pittoriche, alle quali Domenico si dedicò a partire dagli anni ’40, rimandano alla lezioni dei Macchiaioli.
Le 42 cartoline con illustrazioni tratte dalla Divina Commedia (18 cartoline per l’Inferno; 14 del Purgatorio e 10 del Paradiso), edite da A. Traldi di Milano, costituiscono una parte del cospicuo fondo conservato presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, i cui esempi più antichi - le cartoline di auguri per le festività e immagini a soggetto militare - risalgono al 1909.
Il fondo comprende inoltre Quo vadis? di H. Sienkiewicz, Vita di Cristo, Vita di Napoleone, allegorie e immagini sacre (1911-20, editore A.Noyer di Parigi); il Vecchio e Nuovo Testamento, le vite di personaggi e santi (1929-36 circa) per l’editore A. Traldi di Milano.
Le cartoline non sono immagini realizzate esclusivamente attraverso i mezzi della scultura: si tratta infatti di fotosculture (o scultografie), una originalissima forma di produzione artistica, in cui coesistono il gusto dell’art nouveau e la fotografia.
Bibl.: F. Franco, ad vocem Mastroianni Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2008, vol. 72 (con bibliografia precedente)
3-Monumento ai Caduti - Somma Vesuviana (Napoli)
3°] il Comune di Somma Vesuviana (Napoli) ha deposto due lapidi in onore dei concittadini caduti durante la prima e la seconda guerra mondiale con una solenne cerimonia tenuta il 25 ottobre 2008 ad iniziativa dell'Assessorato alla Cultura ed all'Immagine con la manifestazione il Suono e la Memoria curata dalla Consulta Musicale diretta dal maestro Alessandro Masulli. Ha partecipato la Fanfara della Polizia di Stato diretta dal maestro Marcello Faustini.
Per la realizzazione si ringrazia: G.Alessi, archivio storico G.Cocozza, A.Auriemma, R.d'Avino, C.Barletta, G.Salvati, R.Allocca, C.di Sarno, A.Cuomo, R.Angri, questore A.Puglisi, mons. G.Giuliano, Desiato, C.Valletta, A.di Mauro, F.Subissi, A.Massa, T.Cimmino, A.Botta, F.Colonna.
25 APRILE 2013 MILANO LOGGIA DEI MERCANTI OMAGGIO AI CADUTI PER LA LIBERTA'
Il progetto Resistenza che riguarda la Loggia dei Mercanti e il palazzo della Ragione. Rinasce la Loggia dei mercanti: restauro e nuova illuminazione per le lapidi ai caduti
La Giunta approva un progetto di intervento donato da Anpi. Nel giorno della festa della liberazione al la presenza di Carlo Smuraglia si è portato omaggio ai caduti e alla stele con le parole di Pietro Calamadrei.
Milano, 24 aprile 2013 -- Rinasce la Loggia dei Mercanti. Alla vigilia della data simbolo del 25 aprile, la Giunta di Palazzo Marino ha accettato la donazione del progetto di Anpi provinciale di Milano per il restauro e la valorizzazione del Sacrario dei Caduti per la libertà. In particolare, sarà eseguito un intervento di pulizia e protezione delle 19 lapidi di bronzo in onore di quanti, come recita la targa collocata in via Mercanti, in supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia -- 1943/1945. Sarà installato, inoltre, un nuovo sistema di illuminazione a 19 elementi, uno per ciascuna lapide della Loggia.
Questo l'appello dell'ANPI
Appello per non snaturare il Sacrario dei Caduti per la libertà
alla Loggia dei Mercanti
La Loggia dei Mercanti è dedicata ai Caduti per la libertà. Così recita la targa collocata in via Mercanti: In supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia -- 1943/1945″:
In tanti momenti importanti della vita cittadina, la Loggia è stata luogo del ricordo nelle ricorrenze e nelle date che segnano il calendario civico, ma anche luogo della coscienza civile e democratica della città. E' una lunga storia che dal medioevo ad oggi ha visto in questo edificio pubblico il simbolo di Milano: l'Italia è il Paese che ha dato alla cultura mondiale la città come spazio di libertà e di civiltà, il valore dell'edificio pubblico come centro della vita cittadina, l'orgoglio e l'autonomia civica. Anche da queste radici sono nate la Resistenza e la Costituzione, fondamento della democrazia italiana.
In ogni città -- purtroppo più facilmente all'estero che in Italia -- le amministrazioni pubbliche ed ogni cittadino custodirebbero con ogni cura un luogo così carico di simboli e di storia. E invece, da anni, si susseguono incuria, trascuratezza, abbandono, ed ora perfino I'idea di collocare proprio lì manifestazioni e iniziative del tutto incompatibili con la natura di Sacrario.
L'ultimo progetto -- collocare sotto gli archi della Loggia un centro di informazioni turistiche fino all'Expo 2015 -- snaturerebbe completamente il luogo e contrasterebbe in modo assoluto la sacralità di esso e il rispetto verso i Caduti.
Per questo esprimiamo una contrarietà netta e ferma ad ogni progetto del genere.
Non pensiamo che i luoghi della storia debbano essere tenuti sotto una campana di vetro e nemmeno che la sacralità di tali luoghi sia una sospensione della vita di tutti i giorni.
Vogliamo fare proprio il contrario: occorre avviare iniziative che valorizzino il significato della Loggia dei Mercanti, in forme adeguate, anche per favorire la conoscenza degli eventi da parte delle generazioni più giovani; occorre fare della storia di Milano, anche quella che dal 1200 ha visto costruire la Loggia e gli altri insigni monumenti di Milano, dedicati alla città ed al suo popolo, una ragione in più di consapevolezza, indispensabile per essere cittadini oggi; è necessario che il mondo della cultura, della scienza, delle istituzioni educative pubbliche di ogni grado si impegni subito per impedire una scelta assurda e, allo stesso tempo, per dedicare una vera e propria stagione di riflessione approfondita sulla storia civile di Milano.
L'Anpi si farà promotrice di iniziative in questa direzione, in modo da coinvolgere, oltre a personalità del mondo della cultura, l'intera città.
A Roma Vittorio Emanuele III inaugura la retrospettiva del pittore Antonio Mancini.
Giornale Luce A0781 del 05/1931
Descrizione sequenze:L'arrivo di Vittorio Emanuele III, con un folto seguito di personalità, al Palazzo delle Esposizioni; il re sale la scalinata del palazzo accompagnato dal segretario generale della Quadriennale, C.E. Oppo ; un autoritratto tardo del pittore Antonio Mancini ; alcuni dipinti raffiguranti bambini, scugnizzi in interni, del Mancini, pittore verista del tardo '800 ; una serie di quadri con figure femminili che nella resa pittorica rapida, sommaria rivelano l'ultima maniera del Mancini ; Vittorio Emanuele III e il gruppo di personalità che lo accompagna - tra le quali si distinguono Oppo, il conte Enrico di San Martino e probabilmente il Ministro Balbino Giuliano - si intrattengono davanti ad un quadro del Mancini ; messa a fuoco di alcune delle opere esposte fra le quali la prima opera dell'artista Lo scugnizzo ; il re, con i suoi accompagnatori, colto durante la visita ; il Voto ; insieme e particolare di un ritratto di signora con un mazzo di fiori in un interno, opera del Mancini tardo ; una serie di quadri del Mancini affissi alle pareti ; il re, Oppo e gli altri autorevoli visitatori passano ad ammirare un'altra opera del pittore ; il ritratto di un marinaio, seduto su una sedia, appartenente all'ultima, esuberante maniera pittorica del Mancini ; O' Prevetariello, celebre opera del Mancini ; l'uscita delle autorità dal palazzo delle Esposizioni ; l'automobile del re si allontana su Via Nazionale. ;
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Eccidio del Duomo di S.Miniato. Parlano i testimoni: Teresa Bellandi, Francesco Taddei, Paola Cheli.
22 luglio 1944 Eccidio al Duomo di S.Miniato di 55 cittadini, uomini, donne e bambini innocenti.
Giovedi 9 agosto 2018, ne hanno voluto parlare in tutta tranquillità, in modo semplice, senza costruzioni, preconcetti, con sola onestà intellettuale della memoria, di fronte alla Rocca di Federico II, di lì a poco fatta saltare, cittadini sanminiatesi (gli ultimi testimoni diretti).
Sono stati ricordati aneddoti vissuti direttamente e testimonianze ascoltate, oltre a quelle scritte, e rese pubbliche, ritrovate nel 1994 in un armadio (ribattezzato: armadio della vergogna) scoperto a Roma nel Palazzo Cesi-Gaddi, rivolto verso il muro!
Sono stati ricordati molti aneddoti, come quello del bimbo Giuliano che ricorda il tedesco Hans di guardia al portone del Duomo, che esortava il primo di non entrare in chiesa (perché sennò... bum bum), o quello del soldato polacco-tedesco, innamorato di Elvezia, che in S.Domenico si sgolava per far capire alle centinaia di cittadini ivi stipati di scappare nei sotterranei (per le mine piazzate in chiesa... -poi sugli scalini dell'altare avvenne l'esplosione-), o le anomale comunioni fatte in Duomo poco prima dell'eccidio, in assenza di confessione (!), e prima della fuga degli stessi prelati; poi il Duomo sprangato dall'esterno per impedire ai predestinati di fuggire, il triste ultimo diario della sig.ra Volpini, la quale prevede qualcosa di brutto, le criminali mine anti-uomo nascoste ovunque per far saltare chi rientrava in casa dopo la fuga dei Nazisti, il fonogramma inviato a Berlino dai Nazisti lo stesso 22.7.44 (che annunciava il compimento della strage), mentre due giorni dopo l'eccidio saltava anche la Torre di Federico II, posta a pochissima distanza dal Duomo.
Fino al ricordo di Francesco Taddei, per averla letta, della lettera spedita al Comune di San Miniato dal Presidente Scalfaro con la quale, lo stesso, meglio esaminati i fatti, decise di prendere le distanze dalla II lapide, perchè i fatti non erano chiari (gli era stata posta alla firma, sulla fiducia). Così infatti sancì il Tribunale di La Spezia nel 2002 (archiviazione per assenza di prove).
Lapide ancora oggi esposta sotto i Chiostri (ma non all'interno del nuovo Museo della Memoria di S.Miniato) accanto alla prima lapide che invece parlava di responsabilità tedesche (emerse dall'indagine diretta in un più di un anno di audizioni ed esami documenti, da parte del Giudice fiorentino dott. Giannattasio).
La storia è una cosa seria ci dice Francesco Taddei nella video-intervista, snocciolando una serie di fatti e domande a cui gli sponsor della responsabilità americana non hanno mai saputo rispondere.
Dato che sulla II indegna lapide si è scritto che la verità va affermata, ciò non vuol dire che dobbiamo per forza inventarne una, ed esporre il falso... per affermarla. Questo non è da Storici Seri.
Ma l'hanno fatto! Si sono arrogati il diritto di promuovere questo scempio, i fautori di tale II lapide, ribattezzata ormai dalla cittadinanza: Lapide della Vergogna, che starebbe bene infilata a Roma, nell'armadio della Vergogna, insieme alle testimonianze che la smentiscono (tra cui, quella del Vescovo Giubbi, resa alla domande del magistrato: la responsabilità di chi è? Risposta: E' tedesca! Prelato Poi accusato dal popolo di sapere del progetto di sterminio e di non aver fatto nulla per evitarlo.
Quindi, coloro che hanno voluto riabilitare la memoria del Giubbi, così facendo, non si sono preoccupati, della memoria dei caduti e della Storia (quella con la S maiuscola); con ciò riuscendo ad ottenere da una debole Amm.ne comunale sanminiatese, tale vergognoso marmo, apposto sulla pubblica via, accanto a quello di interesse Storico apposto nel 1954 a memoria dei caduti, dalle ignobili azioni tedesche. Questa Lapide (che disorienta i visitatori del nuovo Museo della Memoria di San Miniato), per la Soprintendenza ai beni storici, non poteva essere tolta; e allora ecco lo sconcertante artifizio: stato creato il paradossale e inquietante, per una Democrazia, falso storico, per cosa? L'hanno fatto indegnamente e subdolamente, con indimostrate ripetute congetture promosse da presunti storici (nessuno Storico), uccidendo due volte le 55 vittime del Duomo.
Ma la responsabilità di questa Lapide della Vergogna, alla fine, non è di questi pseudo storici che l'hanno richiesta al Comune di S.Miniato, e portatori interessi particolari. Le responsabilità sono proprio dello stesso debole Comune.
Ma la Storia non la possono scrivono i comuni, e neanche gli interessi di parte.
La storia va scritta solo con onestà intellettuale, quando la si può scrivere.
Grazie a Maria Teresa Lami Bellandi all'epoca staffetta quindicenne dei partigiani, Paola Cheli Niccoli (all'epoca 7 anni) e a Francesco Taddei, per averci consegnato le loro memorie, i fatti visti, vissuti, le loro sensazioni, i racconti uditi.
Roma. Centocinquantamila persone acclamano il Duce a Piazza Venezia in occasione dell'XI Annuale
Giornale Luce B0359 del 28/10/1933
Descrizione sequenze:Panoramica di Via dell'Impero e del Vittoriano mentre è in corso una sfilata ; Viene deposta uan corona d'alloro al Vittoriano con gerarchi fascisti che rendono omaggio ; Panoramica su Piazza Venezia piena di gente osannante il Duce ; La folla si accalca dalle strade vicine verso Piazza Venezia ; La folla agita freneticamente fazzoletti e cappelli in segno di giubilo verso il Duce ; Il Duce si affaccia dal balcone e saluta la folla che risponde entusiasticamente ;
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Fotostory - Alzabandiera Bersaglieri - by Giovanni Rosin - John
Album fotografico - Jesolo 15 marzo 2015 - Il Museo Storico Militare - Culturale Casa del Bersagliere ha organizzato, la manifestazione dell'Alzabandiera dedicato ai Bersaglieri alla presenza delle Autorità militari e civili. Ha partecipato all'evento una grandissima fanfara, composta da numerosissimi elementi, volontariamente costituitasi per l'occasione . Un grande Grazie a Franco Vidotto, organizzatore, ideatore e regista dell'avvenimento oltre che proprietario del Museo.
17/10/2014 - DOPO 70 ANNI RIMPATRIANO DUE SOLDATI VENETI
Dopo 70 anni, oggi all’aeroporto Marco Polo, sono rimpatriati due soldati italiani caduti nella seconda guerra mondiale. Ad accoglierli i familiari, le istituzione e una numerosissima delegazione bassanese
Mattarella in visita al campo di Fossoli: luogo di sofferenza
Roma, (askanews) - In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita al campo di Fossoli, a 5 chilometri da Carpi, in Emilia Romagna, allestito dagli italiani nel 1942 e utilizzato dalla Repubblica sociale italiana e dalle SS come campo di concentramento e transito per la deportazione in Germania di ebrei e oppositori politici.
Ringrazio la Fondazione per l'invito di essere qui in questo luogo di sofferenza, come è il campo di Fossoli, ed è un'opera meritoria quella di conservarlo così com'è, anche nei muri diroccati, nei piccoli edifici incompleti, ha esordito il capo dello Stato.
Vedere muri diroccati ma conservati in fondo esprime quello che avveniva: le vite spezzate, come quei muri, un luogo di sofferenza, che poi ha avuto anche momenti diversi, poi ha accolto qui dopo la guerra le persone più fragili sulle conseguenze della guerra, poi ha accolto quell'iniziativa di speranza con don Zeno Saltini e i suoi ragazzi, poi ha accolto i nostri concittadini profughi giuliano-dalmati. Però questo campo è nella storia del nostro paese per quei momenti drammatici di sofferenza, ha concluso.
A Messina inaugurazione della Casa dei mutilati
Giornale Luce A0366 del 06/1929
Descrizione sequenze:un composito corteo percorre una strada della città ; un uomo pronuncia un discorso ; la folla radunata per la cerimonia ; due automobili passano in mezzo alla folla ; sul lato una banda musicale di marinai ;
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Discorso del Sindaco Prof. Falcone in onore dei Caduti
Domenica 4 novembre 2007, Giornata della Commemorazione dei Caduti di tutte le guerre. Discorso del Sindaco in Piazza Municipio.
Commemorazione Un fiore per le foibe
Video riassunto della commemorazione per i martiri delle foibe promossa dal comitato Guareschi di Fondi (Lt).